Hangover di Natale: consigli per prepararsi al mal di testa prossimo venturo
di Elena Di LuigiLe due settimane che ci aspettano metteranno a dura prova il nostro spirito di sopravvivenza. Da come gestiremo i mal di testa e l’umore dipenderà la nostra vita sociale e famigliare da gennaio in poi. Certo, basterebbe scrivere la parola “moderazione” e il pezzo è fatto. Ma per chi ha qualche secondo in piú da investire qui, ecco alcune idee, forse nuove, di certo non sperimentate da chi scrive, su come rimettersi in sesto, in poco tempo.
Prima di bere alcol:
In epoca vittoriana gli spazzacamini facevano soldi extra a Natale vendendo la fuliggine come rimedio contro la sbornia. Sembra che mescolata al latte e bevuta prima dell’alcol aiutasse ad assorbirlo. Un precursore del carbone vegetale.
Prima di andare a letto:
Fine 2018 il giornalista canadese Shaughnessy Bishop-Stall ha pubblicato l’atteso libro intitolato “Hungover: The Morning After and One Man’s Quest for a Cure”. Dopo 10 anni passati a testare i metodi per superare i postumi di sbornia di 35 paesi, Bishop-Stall scrive che la sera prima di andare a letto è bene prendere del milk thistle (noto come estratto di cardo mariano) che aiuta a proteggere il fegato; del N-acetil Cisteina (o NAC) che aiuta il sistema immunitario; le vitamine B1, B6 e B12, perché spronano il metabolismo e bruciare dell’olio di incenso come anti infiammatorio naturale, per ridurre i sintomi di nausea e di mal di testa.
Per chi invece vuole sfruttare quello che di solito c’è già in dispensa, prima di coricarsi si puó bere un litro d’acqua, prendere una bustina di integratore reidratante (per esempio quelli usati contro la diarrea), due compresse di paracetamolo, due di nurofen e poi al risveglio una banana, due doppi espresso e una lunga camminata.
Il mattino seguente:
Pare che sia tradizione (o leggenda) in Sicilia smaltire la sbornia mangiando il pene essiccato di toro. Hemingway invece risolveva bevendo succo di pomodoro con birra. In Scozia molti fanno colazione con l’haggis, un insaccato di interiora di pecora, spezie e farina d’avena. In Italia ogni regione ha un piatto simile, per esempio le mazzarelle abruzzesi, cioè coratella di agnello fatta di cuore, fegato, polmone e budella.
Esistono poi rimedi piú abbordabili come quello di mescolare mezzo bicchiere di Campari con due caffè espresso. Oppure di mangiare a cucchiaiate la salsa Marmite che si ottiene dall’estratto di lievito raccolto nella produzione della birra, oggi facile da trovare anche nei supermercati italiani. I benefici sono assicurati sia a chi l’adora che a coloro che la trovano vomitevole.
La vitamina C, quando presa con uno o due nurofen, ha un effetto benefico nel risettare le difese immunitarie dell’organismo e nel proteggere la pelle nei punti piú deboli, per esempio gli occhi. Ci vogliono tre giorni perché il fegato si liberi dell’alcol e dello zucchero in esso contenuto.
Infine il classico Bloody Mary ma con un twist: al succo di pomodoro e vodka si puó aggiungere la salsa Worcestershire, il limone, l’aglio, il coriandolo, il peperoncino, lo zenzero, la citronella, il sale al sedano e pepe. Buone feste.
3 Commenti
L'ammiraglio ai portici
circa 4 anni fa - LinkHo capito mi tengo il mal di testa.
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 4 anni fa - LinkIl vino mi piace tanto, ma proprio tanto, però perché sborniarsi? Chi ama davvero il vino ama godere, e nella sbronza non c'è nessun godimento.
RispondiJosè Pellegrini
circa 4 anni fa - Linkchi ama il vino lo rispetta , non si ubriaca.Il commento di Stefano ha valore definitivo!
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