Grazie alla Germania la legge sul vino biologico non è uguale per tutti

di Antonio Tomacelli

Il vino biologico non esiste e, temo, non esisterà mai. Si, certo, ci sono i “vini da uve biologiche” ma la certificazione riguarda, appunto, solo le uve. In cantina le cose cambiano e una volta in bottiglia ci tocca bere quello che passa il convento, almeno fino a quando l’Unione Europea non approverà un regolamento degno di questo nome.

Lo scoglio su cui da sempre si infrangono i desiderata dei produttori bio si chiama anidride solforosa, quella simpatica sostanza che nessuno vorrebbe ma che tutti più o meno usano, non essendoci ancora valide alternative per la conservazione del vino. Il guaio è che lo zolfo, chiamiamolo col suo vero nome, fa male e contrabbandarlo per alimento bio non sta bene. Si potrebbe limitarne l’uso ma è proprio il numeretto oltre il quale scattano le multe a dare le peggio rogne.

Ecco che adesso, quando tutti sembravano d’accordo, arriva sul tavolo dello SCOFF (Standing Committee on Organic Food and Farming) una bozza di regolamento che annulla un anno di trattative e peggiora gli accordi già presi. Stando alla bozza, i livelli di zolfo nel vino non saranno uguali per tutti ma più bassi per i paesi che affacciano al Mediterraneo e più alti di un tot per la Germania che, in pratica, potrà fregiarsi della dicitura “vino biologico” pur avendo gli stessi livelli di zolfo del vino convenzionale. Qualche furbetto del quartierino ci ha infilato pure una deroga ai limiti “in caso di condizioni climatiche avverse” e tac! il gioco è fatto: il vino biologico non esiste. Ve l’avevo detto, no?

avatar

Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

16 Commenti

avatar

EnotecaRomani

circa 13 anni fa - Link

Il problema è sempre quello...in vigna è tutto biologico (o quasi),e poi il cantina fanno delle porcherie,visto che tanto non c'è una regolamentazione specifica........

Rispondi
avatar

Pierpaolo

circa 13 anni fa - Link

Non è così: se le aziende vogliono il bollino bio devono applicare il disciplinare di produzione stilato dai diversi Enti che certificano il "Bio" e lì si danno anche indicazioni per le pratiche di cantina consentite. Il problema è la frammentazione: ogni Ente Certificatore ne ha uno e non c'è una regola valida per tutti (a parte quella dell'utilizzo di chimica di sintesi). La legge è auspicabile proprio per dare paletti certi e non...mobili. Per la cronoca: anche la soglia massima di SO2 consentita è diversa. C'è chi ne ammette di più e chi ne ammette meno.

Rispondi
avatar

EnotecaRomani

circa 13 anni fa - Link

La certificazione è una buffonata...basta che cacci i soldi e ce l'hai !!! ci sono aziende bio a ridosso delle autostrade,aziende accanto agli inceneritori,aziende pseudobio che hanno affianco terreni infestati di pesticidi e mondezze simili... Basta prendere e prendersi in giro !!!

Rispondi
avatar

Pierpaolo

circa 13 anni fa - Link

Nomi, please. Sennò tutto ha olezzo di qualunquismo se non diffamazione. Comunque le aziende bio, anche se dovessero far leva su qualche operatore conciliante, quando esportano sono sottoposti a nuove analisi che avvertono la presenza di pesticidi e altro. E lì non scherzano. Mi aspetto qualche esempio illuminante.

Rispondi
avatar

EnotecaRomani

circa 13 anni fa - Link

Le aziende sono aziende agricole,non vinicole... Ma sinceramente non mi vado a ricordare nomi di aziende agricole !!!!!

Rispondi
avatar

VITTORIO MERLO

circa 13 anni fa - Link

Il problema è che in Germania spesso e volentieri si raccolgono uve non in perfetto stato sanitario, visto il clima maggiormente piovoso rispetto all'Italia e ai Paesi mediterranei. L'agricoltura biologica certo non aiuta ad ottenere uve sane tutti gli anni, quindi l'utilizzo della soloforosa è fondamentale per preservare il vino, quindi è ragionevole che la Germania possa usarne dosi maggiori. Si tratta comunque di concentrazioni che difficilmente supereranno i 200 mg/l, dosi che non nuociono gravemente alla salute. Ricordatevi che l'alcol etilico è più tossico per le cellule del nostro corpo.

Rispondi
avatar

Riccardo Francalancia Vivanti Siebzehner

circa 13 anni fa - Link

fin quando i politicanti continueranno ad essere prestati all'agricoltura temo che difficilmente si verrà seriamente a capo di qualche cosa . . ed i "due pesi e due misure" poi fanno non poco inalberare.

Rispondi
avatar

armando trecaffé

circa 13 anni fa - Link

Caro eccetera eccetera.. veramente molto bello il tuo nick.. mi spieghi un po' quante bottiglie ti sei scolato per inventarlo?

Rispondi
avatar

Riccardo Francalancia Vivanti Siebzehner

circa 13 anni fa - Link

mmhhh....quante bottiglie dici eh?! per oggi ancora nessuna . . . il problema è che non è un nick ;-) ;-) ogni volta che accedo con il profilo di faccialibro mi spiaccica tuuuuutti gli interminabili (ed impronunciabili) cognomi. sarà forse un caso che fin da tenera età tutti (anche alcuni prof.) mi abbiano sempre chiamato Ric. o con cortissimi (max. quattro lettere, guai di più!) soprannomi?! he Ric. sia :-)

Rispondi
avatar

Riccardo Francalancia Vivanti Siebzehner

circa 13 anni fa - Link

la "c" di che è rimasta nella tastiera.

Rispondi
avatar

armando trecaffé

circa 13 anni fa - Link

sei un tipo simpatico Rick e con senso dell'umorismo... già m'aspettavo una querela... buona estate e buone bevute...

Rispondi
avatar

Riccardo Francalancia Vivanti Siebzehner

circa 13 anni fa - Link

"sei un tipo simpatico Rick e con senso dell’umorismo" Mi sei simpatico anche te, Armando e ci mancherebbe la querela, per così poco ;-) purtroppo con i cognomi c'è poco da fare, tocca tenerseli. . .però dico sempre che in quanto a "celolunghismo" in Italia mi battono in pochi: 29cm. . .di lettere :-) :-) buona estate e buone bevute a te ! un enosaluto dalla Versilia ;-)

Rispondi
avatar

enrico togni viticoltore di montagna

circa 13 anni fa - Link

se ci aggiungiamo che loro in campagna possono usare i fosfiti, facciamo tombola. occhio quando leggete vino biologico o da agricoltura biologica su un vino tedesco

Rispondi
avatar

Anonimo Frecopalla Serbellonzi Do rinvenimento Castiglia Bombonero

circa 13 anni fa - Link

8 milioni di bottiglie di freschello vendute e Tomax fa un post sullo zolfo teutonico che frega sega a niuno. secondo me ha perso di vista l' o/b/biettivo (quante minchia di b devo mettere onorevoli della crusca?) sarà l'età...

Rispondi

enrico m casarotti

circa 13 anni fa - Link

... E rieccoci a cadere sempre nella stessa padella... Non sarà la fonte della sapienza, ma la definizione di agricoltura biologica data da wikipedia riassume per benino che cosa vuol dire Agricoltura biologica. Cito:" L'agricoltura biologica è un tipo di agricoltura che considera l'intero ecosistema agricolo, sfrutta la naturale fertilità del suolo favorendola con interventi limitati, promuove la biodiversità dell'ambiente in cui opera ed esclude l'utilizzo di prodotti di sintesi (salvo quelli specificatamente ammessi dal regolamento comunitario) e organismi geneticamente modificati. " http://it.wikipedia.org/wiki/Agricoltura_biologica Da qui il mio ragionamento dopo aver letto l'articolo in questa pagina: vero, il vino biologico attualmente non esiste. Dopo aver letto anche le varie bozze di regolamenti proposti e scartati nei vari periodi, nonché il più concretpo fatto fin ora in Italia, che mi risultano essere le linee guida dettate da AIAB, mi sono chiesto: ma tutti questi regolamenti cosa centrano con la definizione di Agricoltura Biologica? Beh, la risposta che mi sono dato è: poochino, mi sembrano più che altro volti semplicemente ad una salute con un approccio un po' "populista se vogliamo". Per esempio, prendendo il caso della tanto contestata anidride solforosa, riguardando i punti cardine dell'agricoltura biologica: Con la fertilità del suolo centra poco quindi non la considero; Promuove la biodiversità dell'ambiente: ecco qui una cosa che mi potrebbe dire che la solforosa non la posso usare perché va a ammazzarmi una parte di batteri e lieviti che sono ritenuti come poco graditi a livello qualitativo. É di sintesi? no, la trovo in natura È ogm? no, non centra niente Se volessimo guardare anche l'impatto ecologico generale (cosa che già esula dalla definizione stretta di agricoltura biologica, ma che considero comunque molto legata) mi chiedo: inquino di più (o comunque fornisco un input maggiore) utilizzando anidride solforosa o pastorizzazioni, raffreddando, filtrando sterile, utilizzando azoto purificato.... ovviamente l'input minore risulta essere con l'utilizzo di una solforosa ragionata. Per chi fosse riuscito ad arrivare infondo a questo mio prolisso commento faccio notare che non ho mai menzionato l'aspetto salutistico, che in realtà viene legato all'agricoltura biologica, ma della quale non fa direttamente parte se non come conseguenza di un ambiente più pulito ed uno stile di più salubre. Mi fermo qui che penso di aver rotto abbastanza, comunque contaddizioni ce ne sono una marea, per esempio basta vedere comq vengono trattate nei vari procedimenti le varie filtrazioni, che per quanto possano essere spinte a cut-off di membrana molto bassi, sempre processi fisici sono. Ne avrei ancora tanto da scrivere ma mi fermo qua felice dello sfogo, grazie a chi legge fino in fondo. Enrico

Rispondi
avatar

блог о путешествиях

circa 13 anni fa - Link

Hello, look at my website please http://thai-blog.net - блог о путешествиях.

Rispondi

Commenta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.