Gli X-Files della clientela, ovvero, quando il ristorante archivia i tuoi gusti

Gli X-Files della clientela, ovvero, quando il ristorante archivia i tuoi gusti

di Antonio Tomacelli

Tra le tante, piccole forme di violazione della privacy, ce n’è una che in pochi conoscono. Ne ha parlato qualche giorno fa, Martina Liverani in un suo post di Facebook che riportiamo integralmente per gentile concessione.

“Resto sempre incuriosita e affascinata dal lavoro, dai modi, dall’atteggiamento del personale di sala. Specie degli addetti al riconoscimento e alla schedatura del cliente. Mestiere difficilissimo, un po’ investigatore un po’ migliore amico, un po’ analista un po’ comare, un po’ veggente un po’ paparazzo. Sto parlando di coloro i quali forniscono le informazioni giuste a chi si occupa del servizio in modo da risultare disponibile ma non invadente, prevenire le esigenze del cliente o saperle accontentare.

Tutto ciò sottopone il personale di sala a un livello altissimo di potenziali gaffe.

Qualche sera fa ho cenato in un ristorante molto prestigioso, ho cenato divinamente. Il ristorante è di quelli che hanno le stelle e tutto il resto. Non è questo il punto. Vista la prassi della schedatura del cliente, l’episodio sarebbe potuto capitare anche altrove. Difatti non farò il nome del ristorante. E il punto non è nemmeno che questa storia sia successa a me. Perciò userò due nomi di fantasia: Rosa e Mario.

Ecco i fatti.

Rosa e Mario sono amici e vanno a cena insieme in ristoranti che piacciono a entrambi: dove si pratica l’alta cucina. Qualche giorno fa sono andati in un ristorante dove Rosa non era mai stata, Mario sì. Ha pensato lui a prenotare un tavolo per due.
Poco dopo essersi accomodati e mentre si stanno interrogando su cosa ordinare, arriva un cameriere con gli amuse-bouche. Si tratta di tre bocconcini che nel caso di Mario sono colorati e invitanti, nel caso di Rosa sono un ripiego perlopiù vegetale (e altrettanto invitante, sia chiaro) poiché, si sente dire la ragazza, “a lei abbiamo preparato qualcosa di diverso per la sua intolleranza ai latticini”.
Cosa? Rosa non capisce, pensa a uno sbaglio di persona: forse avete confuso il tavolo? Io non sono intollerante ai latticini. Non sono proprio intollerante a nulla, per la precisione.
Il cameriere vede la faccia di Rosa, che guarda Mario, poi guarda i suoi amuse-bouche, e guarda il cameriere che a sua volta cerca lo sguardo di Mario. Poi chiede scusa e sparisce. Dopo qualche secondo riappare con altri tre amuse-bouche identici a quelli precedentemente serviti a Mario e li porge a Rosa.

Nel frattempo Rosa e Mario hanno capito cos’è successo. O meglio, lo ha capito Mario. Rosa è troppo contenta di avere sei amuse-bouche al posto di tre. Mario ha capito che al ristorante si erano ricordati un fatto, ossia che lui nel 2012 era già stato lì in compagnia di un’altra donna, Anna, che è intollerante ai latticini.

Mario era stato schedato.

Come succede sempre nei ristoranti che fanno del servizio attento il loro punto di forza: prendono nota delle tue visite, di chi sei, con chi sei, quali sono le tue esigenze speciali, le cose da segnalare, e i più bravi aggiungono anche una foto per poterti riconoscere immediatamente. Io immagino compilino dei file con tutti questi dati e pagherei oro per leggere quello che c’è scritto e capire con che criterio sono archiviati dati e annotazioni. E come le informazioni vengano elaborate per poi essere usate.

Sarebbe stato un bel gesto – adorabile e premuroso – se non fosse che sono passati quattro anni dal 2012. In quattro anni cambiano un sacco di cose. Mario, per esempio, non esce più con Anna. Come se in un ristorante con le stelle non ci fosse il diritto di cambiare.

Ma, che sarebbe successo:
1) Se Mario fosse stato in una relazione con Anna, e se Rosa fosse stata la sua amante clandestina, come l’avrebbe presa? Rosa forse si sarebbe incazzata e la cena sarebbe stata di certo segnata da questo spiacevole malinteso
2) Se Mario e Rosa non fossero semplici amici ma fossero in una relazione, vaglielo a spiegare a Rosa che l’episodio si riferisce a una cena di quattro anni fa! Conosco coppie che si sono lasciate per molto meno.
3) Se Mario non fosse mai stato in una relazione con nessuna e avesse semplicemente tante amiche con cui a rotazione frequenta i migliori ristoranti del mondo? Perché dovrebbe imbarazzarsi nel dare spiegazioni?

Insomma, tutto questo per dire che Rosa e Mario se la sono presi a ridere ma, se fosse vera una delle suddette ipotesi, una gaffe colossale come questa può causare la rovina di una cena serena.

Far star bene il cliente comprende anche il non metterlo a disagio. Altrimenti il cameriere che vuole spargere superefficienza ad ogni costo calpesta il desiderio del cliente di godersi una serata fatta di compagnia, buon cibo e buon vino. E anche di privacy. Bastava chiedere, per non fare una gaffe colossale.

Quindi, amici di sala, schedateci se volete, ma con attenzione.”

 

In conclusione, che effetto vi fa sapere che anche le vostre piccole abitudini e passioni gastronomiche sono archiviate in qualche database?

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

4 Commenti

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Cristiana Lauro

circa 8 anni fa - Link

Io ho assistito a gaffe molto più gravi e protrei elencarne una serie. Ho visto volare ceffoni, un bicchiere di vino in faccia a uno per errori di questo tipo. Questa è tutto sommato delicata, ma comunque un intervento inopportuno. Alla fine vale la regola che quando il cliente entra si libera dei suoi trascorsi in quel posto ma i camerieri sono persone e sbagliano come tutti. Quindi siamo noi che nel caso, dobbiamo portare la persona in un locale dove non ci conoscono. In un noto ristorante stellato lo chef uscì a salutare la sala e mi disse: "sei bellissima, ma anche l'abito verde dell'altra sera era stupendo". Ero andata con un'altra persona. Per fortuna mio marito lo sapeva altrimenti avremmo divorziato con sei mesi di anticipo.

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Sergio

circa 8 anni fa - Link

resta da capire in che locali sei andata negli altri 6 mesi...

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vocativo

circa 8 anni fa - Link

Anche quello che è avvenuto alla Lauro è assurdo. Però, con tutto il rispetto, mettiamo che uno voglia portare un'amica o la nuova compagna nello stesso ristorante dove è già stato qualche volta, perché è quel ristorante che lui ama, che succede? Non deve andarci? La conclusione della Lauro "Quindi siamo noi che nel caso, dobbiamo portare la persona in un locale dove non ci conoscono" non mi convince. Dovremmo limitarci per la mancata discrezione (per non dire improntitudine) di qualche cameriere o chef in persona?

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Denis Mazzucato

circa 8 anni fa - Link

Evidentemente Anna non era stata schedata in quanto sé stessa ma in quanto compagna di Mario. Che diamine, Anna non vive di vita propria? Esiste solo in quanto compagna di cene di Mario? Suvvia! Questa è maleducazione! Se Anna torna in quel ristorante con Gigi gli ficcano la burrata perché non è assieme a Mario...? Mughini direbbe "MADDAAAI!"

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