Gambero Rosso | I tre bicchieri dell’Alto Adige e quelli della Sicilia

di Antonio Tomacelli

Dopo le prime anticipazioni di ieri, arrivano altre conferme sui tre bicchieri della Guida Vini del Gambero Rosso 2012. Il sito del consorzio dei vini dell’Alto Adige ha pubblicato la lista completa dei vini premiati e un boatos sui vini siciliani lo lancia il blog Cronache di gusto. Ovvio che, se la prima è una notizia ufficiale, la seconda è ancora da verificare, quindi va presa con tutte le cautele del caso. Il post è comunque in aggiornamento continuo.

I vini dell’Alto Adige
A.A. Cabernet Lowengang 2007 – Tenutae Lageder
A.A. Lagrein Grafenleiten Ris. 2009 – Obermoser
A.A. Lagrein Mirell 2009 – Waldgries
A.A. Lagrein Taber Ris. 2009 – Cantina di Bolzano
A.A. Lagrein Gries 2009 – Gummerhof
A.A. Terlano Pinot Bianco Eichhorn 2010 – Manincor
A.A. Pinot Bianco Sirmian 2010 – Nalls Margreid
A.A. Val Venosta Pinot Bianco 2010 – Stachlburg
A.A. Pinot Bianco Passion 2009 – Cantina San Paolo
A.A. Terlano Pinot Bianco DeSilva 2010 – Peter Solva
A.A. Valle Isarco Riesling Kaiton 2010 – Kuenhof
A.A. Valle Isarco Veltliner 2010 – Strasserhof
A.A. Valle Venosta Riesling 2010 – Castel Juval
A.A. Valle Isarco Kerner 2010 – Manni Nossing
A.A. Terlano Sauvignon 2010 – Niedrist
A.A. Sauvignon Sanct Valentin 2010- San Michele Appiano
A.A. Gewurztraminer Kastelaz 2010 – Elena Walch
A.A. Gewurztraminer Nussbaumer 2010 – Tramin
A.A. Valle Venosta Riesling 2010 – Falkenstein
A.A. Valle Isarco Riesling Praepositus 2009 – Abbazia di Novacella
A.A. Sauvignon Flora 2010 – Girlan
A.A.Terlano Nova Domus Ris. 2008 – Terlano
A.A. Valle Isarco Riesling 2010 – Kofererhof
A.A. Lago di Caldaro Cl. Sup. Puntay ’10 – Erste +Neue
A.A. Moscato Giallo Castel Giovanelli Passito Serenade 2008 – Cantina di Caldaro

Sull’Etna
Etna Bianco «A Puddara» ’09 Tenuta di Fessina
Etna Bianco ’10 Graci
Etna Rosso San Lorenzo ’09 Girolamo Russo
Etna Rosso Prephilloxera Vigna di Don Peppino ’09 Tenuta delle Terre Nere
Etna Rosso Cirneco ’08 Terrazze dell’Etna
Etna Rosso Cavanera Rovo delle Coturnie ’09  Firriato
Etna Rosso Contrada Porcaria ’09 Passopisciaro

Nel resto della Sicilia
Faro Palari ’09 Palari
Sagana ’09 Cusumano
Plumbago ’09 Planeta
Cartagho ’09 Settesoli
Rosso del Conte ’07 Tasca d’Almerita
Passito Gianfranco Ferrè ’09 Feudi del Pisciotto
Ben Ryè ’09 Donnafugata
Passito di Pantelleria Nes ’09 Pellegrino

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

76 Commenti

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Andrea Pagliantini

circa 13 anni fa - Link

Ma di queste classifiche o bicchieri importa davvero molto in un momento in cui le cantine scoppiano, le aziende ridimensionano occupazione e tenuta della vigna e sarebbe logico ridimensionare la parte lustrino dell'immagine? O conta sempre più l'apparenza della sostanza?

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luigi fracchia

circa 13 anni fa - Link

Così senza alcun livore mi vine da proferire: chi se ne frega?

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giorgio

circa 13 anni fa - Link

Sottoscrivo 100%

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Frega...frega... E dimostra che di guide di parla con interesse anche sul sito alternativo che taluni vorrebbero portare a esempio dell'inutilità delle stesse.

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Riccardo Francalancia V.S

circa 13 anni fa - Link

bhè, una certa idea potete farvela anche con il precedente post. Quello che posso dire - pur col minimo valore che ha - è che le persone certe classifiche o comunque certe notizie relative alle guide, a chi ha vinto questo e quello le cercano eccome! Sul mio miserrimo spazio il post più letto è stato quello sui premi versilia gourmet 2011 e circa il 15% dei visitatori c'è giunto cercando precisamente info su premi e guide. Se questo accade per me che son mignon figuratevi per Intravino ed altri. La realtà è questa.

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Riccardo Francalancia V.S

circa 13 anni fa - Link

ps. i dati sono riferiti ad oggi. pps la realtà è quella. il mio pensiero un altro. ;-)

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luigi fracchia

circa 13 anni fa - Link

Le guide, ammetto, le consulto anch'io e comunque il lavoro che ci sta sotto è sicuramente grande, il problema è che esserci o non esserci e avere un vino premiato o no, non fanno la differenza per chi ricerca qualità. Danno più che altro indicazioni di territorio o segnalano novità. Tutti dati da incrociare con altre fonti e vini da assaggiare nel bicchiere. Comunque anch'io, malgrado non me ne freghi nulla le aspetto con impazienza.

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Dicesi coming out

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Daniele

circa 13 anni fa - Link

Parlo dell' AA: Scusa Andrea ma di differenze ne vedo...eccome..vedo molti nomi che mancavano da tempo.. ed a parte qualche conferma storica, noto una graduatoria interessante. Annoto poi che il numero totale non sia variato in positivo rispetto allo scorso anno, il che porge dalla parte di chi sostiene che le vendite non influenzino più di tanto un premio: L'A.A. sta vendendo alla grande mi risulta, questo pare non essere supportato da una proporzionale crescita dei premi. Comunque se ci mettiamo a fare il giochino dell'indovina chi con ogni nuova regione non andiamo da nessuna parte (rispetto al dialogo stimolante avviate nel precedente post) e finiamo fuori tema..

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anonimo

circa 13 anni fa - Link

ma guarda ...hanno premiato il ben ryè.

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Ben tié!

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Se è per questo hanno premiato anche il Sagana di Cusumano, il Plumbago di Planeta, ed il Cartagho di Settesoli!!! Contento tu... Sei in buona copagnia L'unico nero d'avola d'eccellenza, oltre a quelli buoni di Nino Barraco e Riofavara, è il Nero d'Avola di Do Zenner e manco è in guida. L'Etna Rosso Doc che a me piace di più, quello di Calabretta, che tra l'altro puoi trovare anche in annate storiche, 1999 2000 e 2001, a differenza di altri che hanno cominciato di recente sull'onda della moda, manco è in guida. Ma chi li seleziona 'sti vini? Guarda come parla Mannie Berk di Calabretta: http://www.rarewineco.com/html/impo/ital/cala.htm

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anonimo

circa 13 anni fa - Link

montes non riapriamo la porta sulle guide... ha visto cosa è successo no? mille e mila commenti manco fosse una discussione sulla finanziaria

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

E che dire del più grande Nero d'Avola di tutti i tempi, che il blogger Michael Remingthon di Winecstasy definisce "Remarkable, simply gorgeous. The best red wine in the world"?. Parla dell'annata 2009 del Fumigante Nero della cantina Conti della Fornace. Un vino pazzesco. E il Gambero niente. Incredibile.

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anonimo

circa 13 anni fa - Link

questo vino lo conoscete solo tu e tua zia

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Tu non lo conosci perché di vino capisci una cippa, quello che mi stupisce è l’assordante silenzio del Montes. Per Intravino mi produco in una traduzione dell’articolo- intervista di Remingthon. (pressappoco, mi perdoni chi meglio conosce la lingua d’Albione) *** Salgo per queste colline irte e difficili, alla cui sommità vedo attendermi già la figura di Eduardo Campo della Fornace. La sua famiglia coltiva queste terre da secoli. “E’ vero, mi dice lui. Siamo passati dai Borboni, ai Savoia, al Fascimo, alla Repubblica, e siamo ancora qua. La leggenda vuole che i Campo, originari di Avellino, arrivati qui sconfissero sanguinosamente i precedenti feudatari, e bruciarono come ammonimento tutti i maschi in una fornace, da cui il nome della famiglia”. E ride fragorosamente, questo omone alto quasi due metri, di pelo fulvo e occhi penetranti. Con quelle mani enormi e gesticolanti ti dà l’impressione di poterti infilzare senza sforzo in uno spiedino e aggiungerti alla lista nera dei bruciati dai conti Campo. Il suo vino gli somiglia. Produce solo quello. Un nero d’Avola monumentale. Fumigante, cioè che emette fumo. Ci risiamo, questi Campo sono fissati Glielo dico, subito temendo che se la prenda. Ride. E non mi infilza, per ora. Prima dell’assaggio mi porta in cantina. Niente barrique, niente botti, niente anfore, niente cemento. In cosa matura il Fumigante? “Dopo la fermentazione svolta in enormi contenitori di ceramica di Vietri, matura in grandi tini di marzapane da 300 litri, detti marzabotti- si tratta ovviamente di marzapane trattato per eliminare quasi del tutto la porosità.” L’idea del marzapane come gli è venuta? “Qui in Sicilia il marzapane ha una grande tradizione. Cede al vino dei sentori incredibili, unici, e ha il vantaggio che alla fine della maturazione, quando il vino viene imbottigliato, ci mangiamo tutti i tini. Delle abbuffate colossali, col marzapane intriso di nero d’avola, una cosa eccezionale. Potreste fare lo stesso con il legno?”. In effetti no. Ogni anno Campo della Fornace produce a mala pena 5 mila bottiglie. Pochi ettari, direte voi. Invece no: i terreni dei Della Fornace si estendono per quasi 30 ettari, quasi tutti vitati. Ma le rese sono basse, quasi inesistenti. Dieci, quindici quintali per ettaro. Ogni pianta, un acino, due al massimo. Per questo il Fumigante non va bevuto nei classici bicchieri a tulipano, che con la loro stretta imboccatura talora intasano il vino, che non riesce a scendere. Campo ha inventato un bicchiere a posta, una sorta di ciotola di vetro svasata con uno stelo lungo. L’ha brevettata e la vende a chi vuole il suo vino. Gli chiedo dei suoi campi: come li coltiva? “Niente chimica, qui. Su questo non transigo.” “Biodinamica?”. “Per carità, quella è una moda. La natura fa da sempre quello che deve, il nostro intervento è minimo e direi proprio fisiologico”. Noto che quando pronuncia questa parola, fisiologico, la sottolinea ammiccando. C’è forse un doppio senso in italiano che non afferrro? Chiedo spiegazioni. Ridacchia. “Solo interventi fisiologici, cioè nati da impellenze fisiologiche. Merda, insomma.” “Ah. Letame delle vostre vacche, immagino” “Che c’entrano le vacche? Dove le ha mai viste lei le vacche, in vigna? Noi siamo tradizionalisti. Merda nostra, di uomo intendo. E visto che qui in Sicilia abbiamo avuto una lunga dominazione araba, preferisco merda araba” “Scusi?” “Sì, insomma, di immigrati” “Arabi?” “Più o meno, è il concetto che conta, mori comunque. In tutto il mondo li sfruttano, noi li accogliamo, li sfamiamo, li facciamo lavorare, li paghiamo, con l’unica condizione che ci caghino tra le piante! E’ l’unico trattamento che usiamo e , le giuro, funziona: assaggi!”. Mi porge un acino d’uva, ma, non so perché, preferisco aspettare il prodotto della sua lenta fermentazione,il più lontano possibile dal momento della concimatura. Andiamo in casa, nel salone affrescato in cui scene di guerra si alternano a orge e accanto ai busti antichi dei conti della Fornace si notano antichi pitali bronzei, spero vuoti. Ci aspetta una bottiglia di Fumigante 2009. Ve lo dico subito: incredibile, semplicemente fantastico, il miglior vino che abbia assaggiato quest’anno. Occhio e croce 99/100, e sto due punti basso. Denso, impenetrabile, lento a scendere, i suoi profumi vanno dal ribes nero, alla mora, incredibilmente freschi però, non marmellatosi, poi pian piano scivolano suadenti fra essenza di tabacco del Maine e pistacchio di bronte gusto Grom , pasta di mandorle, caramella alla liquirizia senza zucchero, capanno degli attrezzi, balera alle 23.45, bagno turco di Stoccolma, cioccolato al cardamomo di Kalrhaj, sella vintage, cinghiale degli appennini liguri affumicato, bresaola coop, cotto granbiscotto, sperma di calabrone, marocchineria. E una nota balsamica pazzesca, mai sentita prima. Praticamente un flacone di vix. A chiudere, persistenza e acidità fenomenali ma non invadenti. La mia bocca ne esce devastata, direi riverginata e sverginata. Nulla sarà mai come prima. Come mai, chiedo ad Eduardo, un vino così non viene menzionato dalle guide, ma nemmeno dai blog così attenti ai prodotti di nicchia? “Non lo so, e non mi interessa. Delle cinquemila bottiglie prodotte, quattromila le bevo io durante la vendemmia successiva. Cinquecento le regalo a caso, ogni anno prendo le pagine bianche, putno il dito alla cieca e poi spedisco i vini a carico mio, senza dire chi sono. La pubblicità non mi interessa. Una volta è passato di qui un tizio, mi pare si chiamasse Mocchietti o qualcosa del genere, un pischello, scrive per un blog assai seguito in Italia, Intravino se non sbaglio. Mi ha chiesto di poter fare degli assaggi e di girare un video. Ma io vado a naso, e quello lì non mi piaceva, gli ho dato due schiaffoni e l’ho mandato via!”. E ride di gusto e mima la scena agitando quelle pale gigantesche che ha al posto delle mani. Mi tiro istintivamente indietro. Povero malcapitato, quel Mocchietti, chissà in quali condizioni devastate lo ha lasciato quell'incontro. Michael Remignthon - Copyright Winecstasy - All rights reserved

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

L’assordante silenzio, addirittura. Abbiamo due orecchie (e due occhi) ed una sola bocca. Un motivo ci sarà. C'è chi da troppo fiato alle trombe e chi preferisce ascoltare. Un vino è più o meno noto proprio perché riceve o no pubblicità. Se tutti avessimo parlato sempre di Zenner o Calabretta e mai di Donnafugata o Planeta, oggi questi ultimi sarebbero illustri sconosciuti ed i primi superstar. Il problema è proprio questo: perché si parla di un vino e non di un altro (e mi riferisco alle guide, non ad intravino)? Perché quello è più buono? Io preferisco Le Trame all'Ornellaia o al Tignanello, così come Zenner al Milleunanotte. Li ho bevuti entrambi. Ed ho fatto le mie scelte.

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Daniele

circa 13 anni fa - Link

Non hanno neanche un sito internet...again se partiamo con sta storia di questo o quello non c'è non finiamo più.. Ci sono nomi 'consolidati' ? Si, questo non vuol dire che siano indiscutibilmente i migliori vini della Sicilia.. ..Mancano nomi che avrebbero dovuto esserci come Barraco, però entriamo nel campo delle opinioni, ed a sto punto mi fermo.

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Daniele, ti sta prendendo per il culo. Prova questo invece: http://www.tridentepantalica.com/index.php?option=com_content&view=article&id=4%3Aterra-delle-sirene&catid=2%3Aprodotti&lang=it O il “Nonna Concetta” 2007 di Calabretta. O il “Grotte Alte” di Arianna Occhipinti. Affinato 5 anni in botte grande, buonissimo.

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esperio

circa 13 anni fa - Link

La storia di questo "Fumigante " e' veramente complicata, fa' venire la voglia di non conoscerlo. Ma questo Michael Remington non e' per caso quello dei rasoi elettrici?

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Uno come Campo che sito internet vuoi che abbia? Trovatelo, quel vino: confermo che si tratta di una bomba mai vista su questo pianeta

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

L'ho assaggiato e confermo il giudizio del tizio inglese (o quel che è). A me è sembrato una sorta di Kurni, ma molto meno marmellatoso e più balsamico. Un'esperienza notevole. A me l'ha fatto assaggiare un amico, ma mi pareva di averlo visto su winesercher, ma forse mi sbaglio

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esperio

circa 13 anni fa - Link

Ho passato tutto la serata a compiere ricerche sul web e altrove e ho scoperto che oltre al "Fumigante nero", l'azienda agricola produce un secondo vino, che a detta di molti e' piu' meritevole del primo, e' conoscuto con il nome di "Liquam": un rosso denso dai profumi ancora piu' densi e da un ritorno in gola particolarissimo.

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

No no, mi sono informato, credo ci sia un qui pro quo. Producono solo il Fumigante, che io sappia. Montes non ha capito una cippa, mi riferivo allo stupore per il fatto che un esperto siciliano della sua levatura non avesse mai parlato del Fumigante, tutto qui.

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anonimo

circa 13 anni fa - Link

l'ho trovato! MAROSSI è stato complicatissimo. Questo è un contadino che vive in culo ai lupi. Ho dovuto scandagliare mezza trinacria ma finalmente un amico si farà latore di un paio di bocce. 32 euros. se non è buono, caro Marossi, sei un uomo morto

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Fidati Anonimo, ci metto la faccia che ti piace, soddisfatto o rimoborsato. Fammi sapere!

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turi

circa 13 anni fa - Link

sono d'accordo con il tuo commento calabretta per chi conosce i vini dell'etna da più di 20 anni e chi ha assaggiato il vino del nonno in gioventù. l'evoluzione dei vini dell'etna no la toscanizzazione.

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Alberto G.

circa 13 anni fa - Link

Ste' classifiche non possono includere tutti,per vari motivi e lo posso capire. Ma quanto mi fanno incazzare quando vanno a premiare i soliti, che ok per storia ,tradizione ecc. hanno fatto da traino es. all'intera Sicilia in questo caso,ma come ignorare alcune realta' che anche voi avete nominato e' una cosa pazzesca.almeno li nominassero ,dicessero che la loro produzione e'spesso "etica", minimale rispetto al resto,magari difficilmente reperibile ai piu',facessero una sezione a parte ma perlomeno ne parlino visto che queste guide vengono consultate da alcuni buyers anche esteri,secondo me influnzabili dalle lassifiche,piu' di quanto non si pensi. Perche' non fare una guida Intravino ad uso e consumo degli appassionati? Il rischio sarebbe di diventare come le altre,certo ma via internet lo sbuggeramento e' immediato.

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Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

Dei siciliani nuovi che voglio inserire non ce n'è nemmeno uno premiato: Occhipinti, Calabretta, Bini, Barraco e Guccione.... oddio!!! nessuno comprerà i miei vini!!!! mi tocca cambiare ordini finchè sono in tempo e rifugiarmi in Planeta, Tasca, Settesoli, Tasca e Donnafugata!!! Che immane tragedia, non so se supererò la notte

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Guccione puzza. Barraco è squilibrato. Calabretta è ottimo, quello che ho citato sopra è eccellente. Il Grotte Alte di Arianna Occhipinti è bbuonissimo, nonostante un lievissimo sottofondo etilfenolico. Zenner non so se lo hai mai assaggiato è incredibile, potente, serio, senza alcun difetto "bio" Gli altri che hai citato sono "canditi", "vanigliati", "caramellosi", ottusamente pirazinici.

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Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

"Guccione puzza. Barraco è squilibrato" ci andrei un po' più con le molle... ma, come suol dirsi, "de gustibus"

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luigi fracchia

circa 13 anni fa - Link

@Montes, @Annaloro, non volevo fare il professorino, non intendo rubarvi il mestiere, comunque il vostro astio è del tutto ingiustificato a fronte delle cose che ho detto con tono mi pare pacato al contrario delle vostre risposte piccate e inutilmente canzonatorie. Volevo far notare che sputare la sentenza definitiva e senza appello:"guccione puzza" su una piattaforma pubblica è al limite della diffamazione a mezzo stampa. Prima di scrivere male di altri, pensiamo che siamo di pubblico dominio su queste piattaforme e può essere lesivo nei confronti di chi si parla. Comunque Zenner aveva problemi di distribuzione, come lui e suo padre e i soci mi hanno più volte detto, fino a Luglio 2011 ora avrà risolto e me lo auguro. barraco bevuto terre delle sirene bevuto ottimo e concordo con lei calabretta bevuto terre nere guccione bevuto arianna occhipinti non ho bevuto quello che lei cita. cos frappato e pithos bevuti la moresca rosso e bianco bevuto graci bevuto russo bevuto foti bevuto terre nere bevuto passocannone bevuto passopisciaro bevuto lene bevuto bianco pomice bevuto rosso ossidiana bevuto ferrandes bevuto grillo, zibibbo, cataratto integer di bartoli bevuti Sferlazzo bevuti rossi e bianchi gabrio bini bevuto palari bevuto non ho mai neppure sentito parlare del fumigante ma mi metterò alla ricerca. con umiltà vostro Luigi Fracchia

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luigi fracchia

circa 13 anni fa - Link

Mi unisco con Francesco nel consigliarti di non fare lo sputa sentenze. Guccione puzza; non credo proprio, riassaggia e poi ci fai sapere. Barraco è squilibrato idem come sopra. Zenner da che lo conosciuto mi chiedo come faccia a portare delle uve in cantina, è a un passo dal tracollo tecnico finanziario commerciale, malgrado tutto il suo vino devo ammettere è buono. I vini sp68 di Arianna sono vini per il mercato, zero territorio (vini furbetti). Che dire di Ferrandes e il suo passito spettacolare? O l'ottimo La Moresca. Mi spiace non aver conosciuto il Fumigante prima del mio tour Siciliano Vedete che alla fine le guide servono solo ad attirare verso un territorio, che poi deve essere analizzato anche con altri strumenti tra cui il passa parola dei produttori ed enotecari di zona. Caro Massimiliano riassaggia Guccione per me sono i migliori vini bianchi in circolazione.

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Alberto G.

circa 13 anni fa - Link

Si Montes, forse e' meglio che lo riassaggi,penso ti sia caitata una bottiglia o un lotto "particolare",

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Forse di Guccione ne ho bevuto più di te (senza forse). I bianchi sono bevibili, ma a me non piacciono (de gustibus). I rossi lo ripeto puzzano. Di un Brett aasolutamente insopportabile, e di altre fermentazioni parassite. Di Arianna Occhipinti evidentemente non conosci il "Grotte Alte" 2006, primo anno di produzione, affinato cinque anni in botte. Visto che parli solo di SP68. Così come non lo conosce Francesco Fabretti, che evidentemente non conosce neppure il Terre delle Sirene ed il Nonna Concetta (forse i due migliori vini siciliani). @ Luigi Fracchia e Francesco Fabretti. Non c'é nulla di male ad ammettere di non conoscere un vino. Sono tanti i vini che io non conosco, e quando qualcuno me li segnala prendo nota e li assaggio. Ci vuole un po' di umiltà nella vita. @ Luigi Fracchia. E' evidente che l'unico sputasentenze quì sei tu. Non paralare di ciò che non conosci. Per te ci vuole un gran bagno di umiltà. L'ignoranza è perdonabile, l'arroganza mai. Inoltre Zenner è tutt'altro che al tracollo finanziario, e adesso è pure distribuito in Italia e all'estero da Beverfood (vedi che non sai niente?)

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Io insisto: Montes, assaggiati il Fumigante, poi ne parliamo.

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Ne ho una boccia da 5 litri. Me la sto ciucciando a poco a poco. Se non sarò troppo ciucco ti comunicherò l'esito. Poi attacco col Liquam

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Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

dirti di andarci con le molle è non essere umili? E' un concetto semanticamente poco spiegabile. L'umiltà è ammettere di non conscere il "grotte alte" e ammettere che quando ne avrò l'occasione lo assaggerò.

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Nino Panicola

circa 13 anni fa - Link

Trovo abbia ragione Massimiliano Montes, le sue analisi di vini e produttori sono perlomeno azzeccate. Rimane il fatto che si è premiato un territorio (Etna) - e ciò può anche stare bene - ma i tre bicchieri sono andati "a colpo sicuro" alle più conclamate aziende vinicole siciliane, guarda caso quelle che investono in comunicazione. E i grandi vini siciliani prodotti dalle piccole cantine ? Viticultori Associati, Fondo Antico, Fina, Feudo Montoni, Morgante ? Ma solo per citarne alcuni. E i capolavori di Milazzo, cantina dell'anno al VinItaly 2011 ? Gravi ed irriverenti lacune che fanno pensare ad un lavoro approssimativo e superficiale.

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Giuseppe Annaloro

circa 13 anni fa - Link

Da siciliano sono completamente d'accordo con Massimiliano Montes. Questi due Fabbretti e Fantozzi farebbero bene a non fare i professorini di turno, all'italiana. Non ne abbiamo sinceramente bisogno

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Fracchia, Annaloro, non Fantozzi

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luigi fracchia

circa 13 anni fa - Link

Egregio sig. Annaloro, nel ricordarle che di cognome faccio Fracchia e non Fantozzi, le faccio presente che il fatto di essere siciliano non la rende automaticamente "spertu". Altrimenti tutti i cavalli sarebbero ottimi fantini. sempre disposto ad imparare, come sa chi mi conosce, la sauluto con umiltà vostro Luigi Fracchia

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Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

dire di andare un po' con le molle sui giudizi è fare il professorino? Il professorino l'ha fatto qualcun'altro. Io mi sono permesso di andare un po' cauto con i giudizi perchè affermare indirettamente che il Gibril e L'Arturo di Lanzeria Puzzano... beh, mi suscita qualche dubbio. Fortuna che non ho citato anche i Vigneri e Bini... sennò passavo per un feticista del calzino sudato e sporco.

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Alberto G.

circa 13 anni fa - Link

Io certo non mi riferisco a buyers esperti e competenti. Guccione ,Barraco,Occhipinti&C. ottimi,nessuno ti potra' dire il contrario (salvo non capiti qualche bottiglia difettosa).

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Andrea Pagliantini

circa 13 anni fa - Link

Una volta i bischeri portavano i campioni presso il consorzio di appartenenza e i degustatori passavano a sentir che c'era. Invece quelli pigliavano bicchieri, punti stelle o altro, venivano assaggiati nel cenacolo dell'enologone di grido che faceva moda e tendenza e veniva pompato a dismisura facendo vino ovunque uguale. Quindi andarci con i piedi di piombo con quelle pagine di parole antani, anche se non tutte le guide sono uguali. Quella dell'Espresso mi pare molto ben fatta e saggia.

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Daniele

circa 13 anni fa - Link

E intanto...anticipo un doppio (eh si) colpo dei bravissimi ragazzi di Cà Rugate..zona soave, che non riguarda il post ma mi andava di dirvelo.. http://www.carugate.it/it/comunicazione.php?id_cat=23&id_art=232&nv_pag=0&y=2011 Lo Studio è veramente il bianco del futuro..provare per credere

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Daniele

circa 13 anni fa - Link

ah...scelta per niente scontata da parte di GR..tanto per rimanere in tema..cantina pluripremiata concordo..

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Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

@Marossi mi spaventi. Prima di te solo Tognazzi e Vianello quando rifacevano il verso al programma di Mario Soldati "Viaggio in Italia". Sei un poco prolisso, si capisce la tua eta' e la posizione da pensionato. ps. Moricchia, guarda che ti ho dato un clue.

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Occhio che la mia identità è sotto protezione Cia, rischi grosso. E comunque, alla mia veneranda età ancora me li mangio i pischelli come voi, cara Nelle.

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Gianluca Strappaveccia

circa 13 anni fa - Link

Trovata l'umbria in rete UMBRIA Umbria IGT Bianco Cervaro della Sala '09 Castello della Sala Antinori Montefalco Sagrantino '07 Colpetrone SAIagricola Sagrantino di Montefalco Della Cima '07 Villa Mongalli Montefalco Rosso Riserva '07 Fattoria Colleallodole Milziade Antano Sagrantino di Montefalco Collepiano '08 Arnaldo Caprai Umbria IGT Bianco Adarmando '09 Giampaolo Tabarrini Montefalco Sagrantino Campo alla Cerqua '07 Giampaolo Tabarrini Torgiano Rosso Riserva Vigna Monticchio '07 Lungarotti Orvieto Cl. Sup. Calcaia Muffa Nobile '08 Barberani Orvieto Cl. Sup. Campo del Guardiano '09 Palazzone

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Angelo Recali

circa 13 anni fa - Link

DA umbro direi che è un pò un dejà-vu, a parte l'assenza del 25 Anni di Caprai ( che però forse non ha presentato)

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Andrea Ingroia

circa 13 anni fa - Link

Mi pare che qui si stai discutendo molto a vuoto. Le liste che si stanno pubblicando in questi giorni hanno una loro importanza e vanno interpretate con intelligenza. Ovvero in 450 premi che Ais e Gambero danno di sicuro troveremo produttori validi, ci mancherebbe... Quello che noi dobbiamo fare è però individuare tra i tanti, quelli che non dovrebbero esserci e capire perché ci sono. Mi spiego meglio: ridateci Cernilli, perché almeno lui con il suo conflitto di interessi era il parafulmine. Ora che giustificazione hanno gli attuali curatori a premiare con i Tre bicchieri: Cusumano, Settesoli con un vino assurdo, Firriato che è saltato sul treno Etna e Pellegrino (con un passito, loro che con il liquoroso hanno distrutto Pantelleria!). Poi si Premiano terrazze dell'Etna alla prima annata che stranamente hanno Cotarella come curatore... Insomma le liste per capirle vanno interpretate e raccontate. Una Guida si giudica da queste anomalie e il gambero, nonostante il cambio di rotta, ne ha tante, forse più di prima...

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luigi fracchia

circa 13 anni fa - Link

Secondo Lei una volta capito quali sono quelli entrati nelle guide per vie non meritocratiche, cosa bisogna fare? Una campagna di controinformazione? (Non vorrei essere frainteso, non c'è alcuna ironia nelle mie domande, solo curiosità)

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esperio

circa 13 anni fa - Link

Ma le "guide" non vanno prese e seguite come i "Vangeli". Ovviamente non c'e' niente di assoluto nel Gambero o nell'Espresso, e' compito del consumatore, alla fine, verificare, gustare e giudicare. La guida da' un indirizzo e a noi tutto il resto. E qui, come ho constatato, Intravino gioca il suo ruolo.

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Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

@ luigi fracchia Provare, e sottolineo PROVARE, a fidarsi di un sommelier (ristorante, wine bar, enoteca, poco importa) e dei suoi suggerimenti.Se ho un problema giuridico mi rivolgo a un avvocato che, teoricamente, potrebbe non essere all'altezza del suo lavoro. Se ho un problema medico a un dottore, che teoricamente potrebbe non essere all'altezza. Un problema alla macchina? Meccanico... e così via all'infinito. Un'errore di questi professionisti costa decisamente più caro di una bottiglia di vino. Provare a fidarsi delle scelte in carta di un sommelier comporta senza dubbio una spesa minore dei professionisti citati e tendenzialmente il professionista non cercherà la fregatura (almeno io credo che quello che vale per me valga per la stragrande maggioranza dei miei colleghi) perchè il vino è un bene che si acquista e si riacquista e l'obiettivo è la fidelizzazione, non la "botta e via": chi agisce così spesso ha il passo corto e in breve tempo chiude i battenti. Supererei il concetto dell'entrata in guida per meritocrazia, scasserei i cosiddetti al sommelier per farmi spiegare nei dettagli il vino che mi propone, la filosofia che sottende la scelta della sua cantina e in ultima analisi lo berrei nel modo da lui suggerito (abbinamento, temperatura, tempo di apertura prima del servizio etc. etc.). Potrà capitare che il vino non piaccia. In quel caso si ritorna almeno un paio di volte nello stesso luogo spiegando che il vino non è stato gradito e cercando di argomentare cosa non è piaciuto (tranquilli, niente tecnicismi, un buon sommelier capisce cosa l'avventore gli dice) e dare la possibilità al sommelier di rimediare in un rapporto di conoscenza biunivoca in cui man mano si riescano a prendere le "misure" del palato del cliente per potergli proporre vini che reputa di suo gradimento. Non è importante il prezzo o il premio ma la rispondenza alle aspettative. Oppure ci si comporta come gli ebre davanti al muro del piantoi: guida alla mano oscillando davanti alla parete dei vini e cercando gli strapremiati con il rischio di trovarli, acquistarli, berli e poi dirsi "io questo vino non l'ho capito" anzichè "non mi è piaciuto"

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luigi fracchia

circa 13 anni fa - Link

Mi perdoni Francesco ma non capisco perchè riferisce a me questa lunga e dettagliata risposta in forma di lectio brevis, che io approvo in toto come suo collega sommelier. Non sono neofita non compro i vini per dire "buono senti quanto costa" nè compro i vini premiati dalle guide per il solo fatto di essere stati premiati. Forse non ci siamo capiti, se vuole può accedere con il link al mio blog e farsi una idea dei miei orientamenti. con augurio Luigi Fracchia

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Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

chiedo scusa, il tuo intervento l'ho interpretato come una sconfortante richiesta di aiuto di un consumatore attento e confuso da questa iperfetazione di informazioni. ancora scusa

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esperio

circa 13 anni fa - Link

In Sicilia, puotroppo c'e' una confusione da parte dei produttori vinicoli capace di far girare tutte le pale eoliche off-shore in una giornata di assoluta bonaccia. Si usano come punti di riferimento: australiani, californiani e le opinioni dei britannici. Non capiscono che sono gli isolani a dover dettare le regole del giuoco e non Horatio Nelson , che e' di passaggio e che segue il principio del - radi e getta-. Da queso, deduco il perche' delle incertezze su tutta una produzione vinicola che altrimenti potrebbe essere esemplare.

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

In Sicilia girano le pale, eccome se girano, te lo assicuro. Quello che dici è sacrosanta verità. Modelli di riferimento: Nuova Zelanda e California. E le leggi seguono l'assurdo: la Doc Sicilia (che già di per se è una stranezza assoluta) è l'unica che consente di imbottigliare fuori dalla Sicilia. Così si potrà fare un cabernet in California Doc Sicilia ;-) Si è realizzato un sogno.

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esperio

circa 13 anni fa - Link

Montes, per favore, lasciamo perdere che qui perdiamo la ragione. Quando penso che l' isola e' cosi' ricca di potenzialita' e di tanta gente volenterosa e per bene, contrastati da pochi zotici ignoranti e malandrini che fanno e sfanno a loro piacere e allora mi vien da dire : viva il "Fumigante. Scasami per la nota un po, pessimistica e deprimente.

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Sono d'accordo. Il problema però è che questa minoranza di "zotici ignoranti e malandrini" ha tanti soldi e nei fatti comanda. Sono minoranza numerica ma maggioranza di potere ed economica: in Sicilia "non si muove foglia che loro non voglian". Quattro prepotenti che fanno il bello ed il cattivo tempo. Con buona parte della stampa enogastronomica che gli va dietro e gli lecca il fondoschiena.

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esperio

circa 13 anni fa - Link

Diciamo che quei pochi molluschi viscidi hanno saputo dove attingere e i molti sono rimasti a becco asciutto. Il nisseno (cl) e', come ben risaputo, territorio vocatissimo per il Calabrese o Nero D'Avola, Nerello Cappuccio e Mascalese. Si potrebbero produrre grandi Vini, eppure c'e' pochissimo. Montes, come ben dici : pochi grossi sultani e pochissima qualita'.

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A3C

circa 13 anni fa - Link

monteessss M manki

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Ti sei innamorato...

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giorgio

circa 13 anni fa - Link

@ Massimiliano Montes Questa domanda è rivolta a Massimiliano perchè da quanto ho intuito conosce bene i vini di Sicilia, ma anche a tutti coloro che vorranno rispondere. Nessuno ha ancora citato quella che , a mio modesto avviso, è tra le prime 5 ( cinque ) aziende vinicole della Sicilia : MILAZZO VINI Ma avete sentito gli spumanti MC ed i rossi di questa azienda, roba da svenire sul tavolo con il bicchiere in mano ! Grappoli, bicchieri, stelline e calici a go-go, altrochè pugnette ( delle guide e dei guidaioli ) www.milazzovini.com P.S. ) Non sono agente o rivenditore di Milazzo, tanto per evitare idee sbagliate

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

A me i vini di Milazzo non piacciono. E' il mio gusto. Mi dispiace non essere d'accordo con te ;-) Oltre a quelli citati sopra aggiungerei il "Quota 600" di Graci, molto buono. Di convenzionali ultimamente ho gradito il grillo di Ottoventi ed un etna rosso di Curtaz, buono ma non eccezionale. Sempre di Curtaz invece non mi piace il carricante premiato, quello di Calabretta è infinitamente più buono. Altro molto buono, e giustamente premiato, è il Prephylloxera di Marco De Grazia, di cui ho già parlato quì: http://www.intravino.com/forum/10-vini-italiani-del-nuovo-millennio-da-incorniciare/#comment-33049 Il 2007 è buonissimo, il 2008 un po' meno, il 2009 non l'ho ancora bevuto, è in cantina ad invecchiare. Ma Milazzo decisamente no. Non mi piace.

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giorgio

circa 13 anni fa - Link

Concordo con il Graci quota 600, per Milazzo evidentemente non abbiamo assaggiato gli stessi vini della stessa annata. Cosa ne pensi invece di : Baglio del Cristo Marabino Viticoltori Associati Castellucci Miano Cottanera Vivera Destro Ti ringrazio e ti consiglio spassionatamente una " riprova " per Milazzo, vedrai che cambierai idea se assaggerai le bottiglie giuste.

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Baglio del Cristo: la negazione di un vino e di un territorio, vaniglia e caramello. Piace a chi il vino non piace. Cottanera: da abolire. Un solo esempio, i suoi vini sull'etna ma non dell'etna. Marabino al di sopra della media, specialmente il suo nero d'avola affinato in acciaio, il Noto. Meno buono l'Archimede per evidenti difetti dei legni (ha un retrogusto etilfenolico troppo poco "retro"). Buono il Moscato di Noto. Gli altri sono senza infamia e senza lode. E' evidente che queste sono solo le mie personali impressioni, non vogliono essere un giudizio "universale" (e ci mancherebbe). Se vuoi scrivimi quì mmontes@infinito.it Ciao

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giorgio

circa 13 anni fa - Link

Mi limito a dirti per ora che i nostri gusti non collimano. Finora scorrendo, anche velocemente il post, ho letto non ti sei trovato d'accordo con nessuno su questo blog, quindi le tue rimangono considerazioni strettamente personali, cosi' come le nostre. Chi ha la verità assoluta in questo settore ? P.S. ) Comunque bisogna anche scrivere che i curatori del Gambero e quelli dell' Ais non capiscono una sega di vino dal momento che hanno premiato con il massimo dei riconoscimenti il nero d' Avola Lu Patri di Baglio del Cristo, anche per me è un fuoriclasse assoluto. Sorry

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giorgio

circa 13 anni fa - Link

Ti scriverò in pvt , comunque per gli amici di intravino quali sono le tue aziende preferite?

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Quelle che ho elencato in questo post non bastano? :-) Aggiungerei il Fumigante Nero dei Conti della Fornace come outsider

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giorgio

circa 13 anni fa - Link

Mi limito a dirti per ora che i nostri gusti non collimano. Finora scorrendo, anche velocemente il post, ho letto non ti sei trovato d’accordo con nessuno su questo blog, quindi le tue rimangono considerazioni strettamente personali, cosi’ come le nostre. Chi ha la verità assoluta in questo settore ? P.S. ) Comunque bisogna anche scrivere che i curatori del Gambero e quelli dell’ Ais non capiscono una sega di vino dal momento che hanno premiato con il massimo dei riconoscimenti il nero d’ Avola Lu Patri di Baglio del Cristo, anche per me è un fuoriclasse assoluto. Sorry

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Purtroppo ben pochi hanno assaggiato il Terra delle Sirene di Zenner o il Nonna Concetta di Calabretta. Credo neanche tu. Prima assaggiali e poi esprimi un giudizio ;-)

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

E sul fatto che le mie posizioni "enoiche" siano minoritarie su questo blog, credo che ti sbagli. Quì siamo su Intravino, non sul forum del Gambero Rosso ;-) Su questo blog si parla di Giacosa, Cappellano o Rinaldi. Di Giovanna Morganti o di Francesco De Franco. Ed anche di Zenner e Calabretta. Certo, ci sono anche affezionati del GR e dei vini caramellosi alla Cotarella.... ma sono loro minoranza

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giorgio

circa 13 anni fa - Link

De gustibus....ad ognuno il suo. Ho visto uomini innamorarsi o frequentare donne che a mio avviso erano e sono inavvicinabili, ed allora che dire ? Cosi' è anche per il vino a mio avviso. Ciao alla prossima

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Ti racconto una cosa. Quest'estate ho avuto il piacere di ospitare a casa mia Armando Trecaffè (alias di Armando Garofano). Una sera a cena ho aperto diverse bottiglie, tra cui un Nonna Concetta 2007 ed un nero d'avola di Zenner. Avresti dovuto vedere gli occhi di Armando quando li ha assaggiati! Lodi sperticate e promesse di non bere più altri nero d'avola (anche se è un po' difficile da mantenere). Ecco, quello che vorrei è che tu li provassi... Possibilmente insieme ed a confronto diretto con un nero d'avola o un nerello mascalese più commerciali. Anche con Baglio del Cristo, o con un milleunanotte, o un cottanera.

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