Nella mia hit parade dei giorni peggiori dell’anno, la Festa della Donna se la batte solo con San Valentino. Che senso ha un giorno su 365 in cui mariti, fidanzati, figli e colleghi fanno finta di essere gentili e disponibili, quando in tutti gli altri ci filano appena? I fiori di mimosa poi mi fanno starnutire. Per questo ignoro ogni festeggiamento dell’8 marzo, facilitata dall’essere spesso in viaggio. La Foemina Vinosa merita però un augurio che sono felice di offrire, in quanto parte della categoria.

Il pensiero va alla fatica di tutte noi, soprattutto a chi opera in vigna e in cantina. L’energia femminile a volte è inesauribile perché tuttora c’è bisogno di “walk that extra mile”, cioè mettere ancor più cuore nel perseguimento di qualità e perfezione. Lo sanno bene tanti nostri corrispondenti maschili che rimangono felicemente sorpresi assaggiando un vino “fatto da una donna”; in realtà il vino è asessuato, ma vai a farglielo capire.

Penso anche a chi il vino lo degusta, battaglioni di giovanette sommelier che con umiltà e grazia continuano a studiare e sperimentare, senza pestare i piedi. Penso a chi di vino ne scrive senza che in Italia riesca ad ottenere alcun riconoscimento, mentre all’estero ci sono wine writer femminili da tempo considerate sicuri punti di riferimento.

Penso a chi il vino lo promuove e lo vende, con la grinta e la fantasia tipiche della nostra specie. Penso naturalmente anche all’Homo Vinosus, compagno e non antagonista, Yang deliziato da noi Ying capaci di reggere la “prova bottiglia”. Perché da soli non si arriva da nessuna parte, neanche alla fine di una cena.

L’augurio è per le nuove generazioni di fanciulle, ben più agguerrite e sicure di noi, più preparate tecnicamente e con meno desiderio di rivalsa. Per loro si tratta di lavorare nel mondo del vino e basta, un lavoro scelto spesso per passione e non per bisogno. Riusciranno queste ragazze a trovare uno spazio degno delle loro capacità? Mmm, bella domanda. Nell’attesa di una risposta, sarà meglio che mi versi qualcosa che aiuti a superare l’ansia celebrativa di questa Festa della Donna.