Fatta la legge, chissenefrega

di Fiorenzo Sartore

Alcolici a Milano/1Noi abbiamo una legge medioevale sul diritto d’autore; ma alla spiaggia innumerevoli disperati, carichi di CD contraffatti, cercano di sopravvivere con la loro triste compravendita.

Noi siamo eternamente inviperiti con gli evasori fiscali, ma per la terza volta devo dire “mi fai lo scontrino” al bar. Cosa che odio.

Siamo ossessionati dai messaggi sulla sicurezza in strada; mentre torno al lavoro, sul cavallo d’acciaio, dribblo i soliti dieci automobilisti al telefono. Senza nessun auricolare.

E mentre leggo la Repubblica, con la galleria fotografica del ragazzino che a Milano ha fatto il giro dei negozi rifornendosi di alcolici, senza che un cane dicesse niente, non sono sorpreso. E perché dovrei esserlo. A Milano sono andati oltre il surreale, sono riusciti a promulgare una norma che già esiste senza alcuna speranza di farla rispettare. Come gran parte delle leggi lunari che ci diamo – quasi che imponendo per legge un comportamento, questo si potesse avverare.

Alcolici a Milano/2

Quando capiremo che questo modo di governare è un inganno? Quando ci riprenderemo da questo declino che sembra inarrestabile?

rep1

E già che sono in vena di domande: mi risolvete, per favore, il problema del Dr. Pruno? Che fa così:

Dato un nonno che sul territorio comunale milanese ceda a titolo gratuito al nipotino undicenne un dito di vin rosso diluito in acqua per abituarlo a un rapporto sano e sereno cogli alcolici, calcolare perché esista un’ordinanza che obblighi le forze di polizia ad elevare al suddetto nonno una multa da 500 euro, sapendo che la densità del De Corato è pari a quella dello stronzio

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Fiorenzo Sartore

Vinaio. Pressoché da sempre nell'enomondo, offline e online.

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