Famolo strano | Quante bottiglie in più venderò se il mio vino lo chiamo Trombaia?

di Leonardo Romanelli

Complice il caldo che impedisce di bere niente che non sia ghiacciato, e si salva poco di alcolico decente, molti dei vini che saranno destinati ad essere aperti durante l’autunno giacciono in cantina. Una lettura estiva divertente e scanzonata potrebbe essere quella dei nomi dei vini che, malgrado si dica che hanno raggiunto vette di fantasia che il trash, in confronto, è un esempio di eleganza sopraffina, continuano ad imperversare sulle etichette. Uno si chiede come si fa ad ordinare, in Toscana poi, un vino che si chiama Trombaia?

Va bene che la desinenza in aia va di moda ma..non sarà da bere insieme nel Chiostro di Venere facendo, ça va sans dire, un gran Baccano? Magari farlo precedere da un Brillantino potrebbe rendere la cosa dotata di maggiore Elegantia! Altrimenti uno se ne va All’aria aperta, incurante se il tempo prometta Sereno e Nuvole, all’Apice di un Dolceamore, spargendo Petali di Rosa per poi stendersi nel fosso gridando Senti Oh, continuando con N’antro po. Ma questi sono racconti da Cantastorie che narrano de Le Fate furbe, note anche come Ingannamatti, da nascondere dietro un Mantello perché si sa, un Matto delle Giuncaie può essere molto Testardo. Tutto questo può essere interpretato in modo Peregrinus ma una domanda mi affligge ancora: come fa un vecchietto sdentato ad ordinare alla casa del popolo un bicchiere di Semel Mukashi? Provare per credere.

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Leonardo Romanelli

“Una vita con le gambe sotto al tavolo”: critico gastronomico in pianta stabile, lascia una promettente carriera di marciatore per darsi all’enogastronomia in tutte le sfaccettature. Insegnante alla scuola alberghiera e all’università, sommelier, scrittore, commediografo, attore, si diletta nell’organizzazione di eventi gastronomici. Mescolare i generi fino a confonderli è lo sport che preferisce.

9 Commenti

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Stefano Cinelli Colombini

circa 12 anni fa - Link

Oh Leonardo, a Firenze deve essere proprio un caldo boia se ti riduci alle freddure. Subito impacchi gelati sulla fronte e astinenza da alcole e blog per almeno ventiquattr'ore.

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roberto bardelli

circa 12 anni fa - Link

Ah Ah,poemetto invece molto divertente e ironico,avevo fatto anni fa la stessa riflessione e lo stesso giochetto tra me e me davanti allo scaffale di un'enoteca in cui troneggiava il seguente vino di una nota cantina siciliana. ANGHIMBE' (!!??).. Leggi del marketing? Beh,sara' meglio studiarlo un po' di piu'.

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postatore_occasionale

circa 12 anni fa - Link

ehm ricordo il "merlot della topa nera" di "fuso" carmignani a montecarlo, ma nel link ce ne sono altri del genere ma d'altra parte la finesse non e' mai stata una virtu' toscana http://www.winenews.it/index.php?c=detail&id=7123&dc=89 mi chiedo se nessuno chiamera' uno spumante veuve clito' come il nome del gruppo metal...

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irene stein

circa 12 anni fa - Link

faccio la fine ?? Soffocone e non se ne parla più ? qualcuno, come ben sapete, ci ha già pensato da tempo....

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Massimiliano Montes

circa 12 anni fa - Link

Mi ritornano in mente ispirazioni passate (da Intravino 07.02.2012): Donnefugate dal nero di troia memoria di un passito che più non ritorna, l’angustia del sospiro di un soffocone dal primitivo bricco dell’uccellone, amarone ricordo non ancora sopito. Donnefugate, tradite, liberate. Irè... concordo, al soffocone nun ci si può pensare...

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Francesco Gagliardi

circa 12 anni fa - Link

Gino Fuso Carmignani è un fuoriclasse !!!

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trombino

circa 12 anni fa - Link

non sara' come una vera trombata....

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Mondivino

circa 12 anni fa - Link

Ciao, anché i francesi hanno alcune idee! http://blogs.rue89.com/no-wine-innocent/2012/07/02/les-dix-vins-les-plus-lol-de-france-227885

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Cristiana Lauro

circa 12 anni fa - Link

Sublime :-)

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