Essere tristi d’estate e tornare Ellégri: l’elisir d’amore di Ronchi di Manzano

Essere tristi d’estate e tornare Ellégri: l’elisir d’amore di Ronchi di Manzano

di Giorgio Michieletto

Essere sottoterra ad agosto, sotto la scrivania, sotto un treno. Aver paura di non vedere più un’estate. Sogni fissi e domande a raffica. Non si può scegliere di non pensare. Sentirsi nudi, messi a nudo. Non sentire più neanche il caldo, ma sudare col condizionatore dentro, puntato sul cuore. Sul balcone, seduto di fianco a Lucifero, aspetto il rumore dell’ultimo tram della sera… Ha cambiato orario ed entro nel frigo.

Passo da Milano a Manzano, colli orientali del Friuli, dieci chilometri dal confine sloveno. Voglio tracciare una linea di confine. Col cavatappi. Ellégri Bianco 2016, Friuli Colli Orientali Doc Azienda agricola Ronchi di Manzano. Su un volantino patinato mi guardano in posa Roberta Borghese, mamma-titolare, Lisa figlia-export manager e Nicole altra figlia-responsabile di produzione. Donne che sanno sorridere, non c’è dubbio. “Ellégri per dire sei felice in friulano… Ellégri, una donna allegra”.

Ho trovato l’elisir contro una crisi d’agosto? Ellégri per dire che sei felice… Come un mantra. È una pozione magica che nasce così: friulano, chardonnay e sauvignon a contatto con le bucce per una notte a zero gradi. Chardonnay e picolit fermentano in botte di legno da cinque hl. Cuvée e imbottigliamento. Paglierino con bei riflessi dorati. Pesca, albicocca, frutta matura anche esotica. Mix di fiori bianchi, un pizzico di zafferano.

Mi coccola morbido, persistente, con una bella freschezza. Femmina. Nel bicchiere le carezze di tre belle sconosciute. Nel 1984 – quando piangevo per la prima volta – Roberta, a 24 anni, prendeva in mano l’azienda Ronchi di Manzano fondata dal padre e oggi la sta facendo decollare con la testa di mamma e gli artigli delle due figlie: una storia d’amore, di famiglia, di donne.

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Sessanta ettari, quaranta vitati. Sulla collina più alta di Rosazzo nascono i cru in bianco di questa azienda in rosa (Ribolla Gialla di Rosazzo Doc, Ellégri Bianco Doc, Rosazzo Dogc, Verduzzo Friulano Doc, Picolit Docg), ma ora vorrei solo addormentarmi nella loro cantina sotterranea.

Qui, due piani sotto di me, c’è qualcosa che ti può far tornare allegro. Forse. Almeno fino al prossimo tram.

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Giorgio Michieletto

Giornalista professionista: ieri cronaca nera, oggi rosa. Ieri, oggi e domani: rosso, bianco & co. Varesino di nascita e cuore, milanese d'adozione e testa. Sommelier Ais. Se c'è una storia la deve raccontare.

2 Commenti

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Stefano Cinelli Colombini

circa 7 anni fa - Link

Il nome dell'azienda ovviamente lo conosco, ma non mi è mai capitato di assaggiarlo. In un tempaccio bigio di siccità e calure vedere della belle facce sorridenti e leggere una storia così simpatica è davvero piacevole, per cui mi voglio proprio cavare lo sfizio di provarlo.

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Albertone

circa 7 anni fa - Link

Sembrerà anche una bella realtà condotta da sole donne, ma le figlie si vedono più in spiaggia o ad aperitivi vari che in azienda

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