Era ora! Le maison di cognac si battono per la scomparsa del bicchiere a ballon

Era ora! Le maison di cognac si battono per la scomparsa del bicchiere a ballon

di Thomas Pennazzi

Non se ne può più!

Da anni ormai sul mio blog e qui su Intravino mi do da fare per educare il pubblico ed i ristoratori all’uso del bicchiere più corretto per il servizio dei distillati, ed invito a distruggere i temibili ballon, nemici del cognac quanto del buon gusto.

Finalmente anche una delle più celebrate maison del cognac, la Frapin di Segonzac ha preso di petto l’affaire per mezzo del suo export manager Bertrand Verduzier: “Vorrei che il ballon scomparisse: il calice a tulipano è il miglior vetro per apprezzare il cognac poiché così se ne mettono in luce gli aromi e non l’alcool”.

Sui giornali inglesi altre voci insistono per la messa al bando dello snifter (così viene chiamato il calice a palloncino nei paesi anglosassoni): Michelle Brachet, giornalista ed educatrice ufficiale del cognac, si è impegnata a promuovere in Gran Bretagna la campagna sociale “Smash the snifter”. La piaga è radicata anche là, purtroppo.

Non è una novità che in Francia si lancino campagne educazionali volte all’abolizione di tradizioni tanto consolidate quanto nefaste nell’uso dei bicchieri. Un’altra venerabile maison, questa volta di champagne, la Krug di Epernay, sconsiglia vivamente di usare la flûte: la sua manager Maggie Henriquez considera il bere champagne nel detto bicchiere come “andare ad un concerto con le cuffiette nelle orecchie: beveteci il gazpacho, piuttosto”, afferma.

Non possiamo che sottoscrivere l’invito dei transalpini. Un bicchiere corretto, di dimensioni e superfici ottimali, non fa che esaltare le caratteristiche della bevanda servita. Senza arrivare agli eccessi di alcune note aziende vetrarie, la cui maniacale perfezione rasenta il morboso, seppur con ottime ragioni scientifiche o tecnologiche, l’uso di un calice appropriato va sempre raccomandato. È inutile decantare le lodi di un distillato di pregio e chiederne un prezzo elevato, quando poi si incorre in errori marchiani nel suo servizio: tra cui uno dei più gravi è il non versarlo davanti al cliente.

Il consiglio va soprattutto ai professionisti della ristorazione: nei loro locali si trovano ancora delle vetrerie imbarazzanti, retaggio di anni lontani nei quali si sbevazzava allegramente credendo di emulare i vari James Bond del grande schermo. Guardate nelle vostre credenze, osti della malora, mettetevi una mano sulla coscienza e confessateci pure se versate i vostri distillati in una serie di ballon di dimensioni da un pompelmo fino a quelli che potrebbero tranquillamente ospitare un mezzo chilo di gelato con i suoi parafernalia di frutta, sciroppi, ed ombrellini di carta.

Ecco: è ora di preparare uno scatolone, e di far visita alla campana del vetro più vicina, per poi dotarsi di una dozzina o due di più castigati calici a tulipano. Che, per inciso, vi aiuteranno a meraviglia nel servire qualunque liquido spiritoso, dalla grappa ai distillati di frutta, dal whisky fino alle nobili e venerande acquaviti di vino.

Se siete genovesi, i tulipani in vetro comune vi costeranno non più di due euro; se invece vi trovate alla plancia di un locale di grido potrete scialare, e le più blasonate vetrerie vi forniranno dei meravigliosi calicetti anche del prezzo di un biglietto arancione cadauno. Ma avrete in mano uno strumento adatto a far cantare al meglio le virtù di qualunque acquavite, e donerete al vostro ospite il piacere della degustazione.

Rottamate, gente, rottamate !

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Thomas Pennazzi

Nato tra i granoturchi della Padania, gli scorre un po’ di birra nelle vene; pertanto non può ragionare di vino, che divide nelle due elementari categorie di potabile e non. In compenso si è dedicato fin da giovane al suo spirito, e da qualche anno ne scrive in rete sotto pseudonimo.

5 Commenti

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Stefano

circa 4 anni fa - Link

Ma posso buttare i bicchieri nella campana del vetro, sei sicuro? Secondo me non è vetro riciclabile, casomai li riciclo per qualche rosso importante

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Riccardo

circa 4 anni fa - Link

Attenzione a distinguere vetro e cristallo: quest’ultimo (contenendo piombo) va smaltito in modo separato dal vetro.

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Eugenio Amato

circa 4 anni fa - Link

Questo articolo arriva appena in tempo... avevo rotto l'ultimo ballon da cognac proprio di recente e stavo per ricomprarlo. Bene che a tulipano siano. Azz... devo ricordarmi di comprare anche il cognac.

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marcow

circa 4 anni fa - Link

Sarà un piacere conservare un ballon per bere il cognac... nel ballon.

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ale

circa 4 anni fa - Link

Ma il calicino basso, quello che chiamano Glemcairn, non va bene?

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