E se la verità sull’affaire Lidl-Prosecco fosse un’altra?
di Antonio TomacelliNon ne abbiamo parlato perché non ci sembrava un granché come notizia, ma il Prosecco “svenduto” nei supermercati della Lidl in Inghilterra (prego notare le virgolette) contiene in sé una serie di implicazioni alle quali non avevamo badato e che la rivista The Buyer ha, giustamente, preso in considerazione.
La notizia prima di tutto: nel giorno consacrato alle banche – in Inghilterra esiste la festa delle banche – la Lidl lancia una “strepitosa” offerta: sei bottiglie del suo Prosecco a sole 20 sterline, pari a 3,60 euro a bottiglia (la stessa confezione viene normalmente venduta a 34 euro). L’anteprima della promozione viene lanciata con un post di Facebook dal sito indipendente Prosecco Watch.
Non è pochissimo, nonostante le accise, ma comunque la Lidl ci ha perso qualcosa come 200.000 euro. Le conseguenze del gesto finiscono rapidamente su tutti i giornali: lunghe code d’attesa all’apertura, risse alle casse del supermercato, qualche dente volato via e l’hashtag #proseccogate che vola nelle classifiche di Twitter.
Vola talmente in alto che i media tradizionali sono costretti ad occuparsi della promozione e così #proseccogate si guadagna l’onore di tutte le prime pagine dei quotidiani inglesi e i servizi delle principali televisioni. Ora, calcolando che un quarto di pagina del Sun costa 25.000 euro e che tutti ne hanno scritto, riuscite a immaginare quanto ci ha guadagnato in pubblicità la Lidl?
Ecco, a questo punto, la domanda che si pone The Buyer: quella del Prosecco è stata una svendita o una sagace operazione di marketing studiata a tavolino nella quale sono cascati migliaia di inglesi ignari?
E, soprattutto: in quanti hanno continuato a vedere l’operazione come una banale svendita senza capire che Lidl sta, probabilmente, aprendo nuove frontiere per la pubblicità e il marketing?
Insomma, la solita vecchia storia della pagliuzza e della trave. E mentre tutti pontificano sui prezzi troppo bassi del prosecco, Lidl e i prosecchisti incassano.
17 Commenti
Gianpaolo
circa 7 anni fa - Linksi dice cosi' "bank holiday", ma vuol dire giorno festivo in generale. E questo la dice tutta sullo spirito mercantile dell'Inghilterra, no? L'articolo di Joe Fattorini (comunicatore dell'anno e autore di una trasmissione TV di grande successo sul vino: perche' in Italia non si riesce a comunicare il vino in TV con leggerezza, per es?) e' esemplare nel suo andare diritto all'osso. Come dicono, it's the market my dear, and you can't do anything about it!
RispondiThe Joker
circa 7 anni fa - LinkPerché esiste un prosecco che costa di più?
RispondiThe Joker
circa 7 anni fa - LinkPerché esiste un prosecco che costa di più? Ah già. The New biberon
RispondiAntonio Tomacelli
circa 7 anni fa - LinkGianpaolo, ci affidiamo a Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Bank_holiday
RispondiHamlet
circa 7 anni fa - Linkinfatti sbagliate ad affidarvi alla voce italiana, affidatevi alla voce inglese https://en.wikipedia.org/wiki/Bank_holiday bank holiday è un termine colloquiale per i giorni festivi nel Regno Unito (giorni festivi "particolari" quindi non le normali domeniche, aggiungo io). Quindi nessuna festa delle banche!
RispondiDurthu
circa 7 anni fa - LinkOra, ci sta di fare un errore, ma almeno riconoscerlo e scusarsi, invece di fare gli indispettiti, no? Capita a tutti, non e' mica un problema. "Festa delle banche" e' una da studente di terza media.
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 7 anni fa - LinkMa di cosa stanno parlando? Se andiamo in qualunque supermercato italiano o tedesco il Prosecco a € 3,6 non fa scandalo, è normale. Casomai il fatto miracoloso è che Lidl prima vendeva volumi enormi di Prosecco molto generico, senza alcun marchio noto, a € 5,7. E dopo finita la promozione, anche grazie a questa operazione, tornerà a venderlo. Bravi, bravissimi, sono riusciti a trasformare un normalissimo 2 + 1 in una pubblicità che vale milioni di sterline! Tanto di cappello, è un colpo da maestri!
RispondiDaniele Sacilotto
circa 7 anni fa - LinkMa cosa c'entrano i prezzi di Italia e Germania con l'Inghilterra? Intanto il prodotto è italiano quindi per gli inglesi d'importazione. Poi bisogna considerare le imposte sugli alcolici, che variano da paese a paese. Inoltre il prezzo varia a seconda della richiesta e del costo della vita locale. Gli inglesi sono grandi estimatori del vino italiano perciò potrebbe essere normale che i prezzi medi siano molto superiori che da noi. Il paragone va fatto col prezzo di vendita delle altre catene di distribuzione inglesi.
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 7 anni fa - LinkSignor Sacilotto, vendo vino (anche) in Inghilterra da tutta la vita e le posso assicurare che la differenza di costi (accise, tasse specifiche et similia) tra Germania e Inghilterra non è tale da influire granché sui prezzi. Quanto poi all'idea che i prezzi vadano raffrontati solo a livello nazionale, è parecchio datata; da tempo esistono app che confrontano i prezzi e lo fanno con dati che arrivano da ogni paese. I clienti le usano, altroché se le usano, e poi ne chattano e ne parlano in giro. Poi, se ritengono di essere stati fregati perché il prezzo è eccessivo, non comprano. Per cui ormai i prezzi sono molto più uniformi, soprattutto per prodotti da grandi numeri come un Proseccco senza un marchio famoso.
RispondiGianluca
circa 7 anni fa - LinkSignor Cinelli, gli spumanti hanno accise molto diverse dal vino fermo.
RispondiIn Uk si pagano 3,47€ per bottiglia in Germania 1,02€
https://ec.europa.eu/taxation_customs/sites/taxation/files/resources/documents/taxation/excise_duties/alcoholic_beverages/rates/excise_duties-part_i_alcohol_en.pdf
Stefano Cinelli Colombini
circa 7 anni fa - LinkÉ un dato che non conosco (non faccio vini mossi), ma è reale. Lei aveva ragione. Ciò non toglie validità agli altri punti, ovvero che si tratta di un normale due più uno che la GDO di tutto il mondo fa (anche a rimessa, talvolta) e che i clienti usano sistemi di confronto prezzi e si basano su quelli per gli acquisti. Purtroppo il cliente non conosce fatti importanti quali il peso dell'accisa nei diversi Paesi, e il nome del Paese è scritto in caratteri molto più piccoli di quelli del prezzo.
RispondiGhego
circa 7 anni fa - LinkE poi scopri che fa male ai denti! https://www.nytimes.com/2017/09/02/world/europe/prosecco-teeth-italy-uk.html?rref=collection%2Fsectioncollection%2Fscience&action=click&contentCollection=science®ion=stream&module=stream_unit&version=latest&contentPlacement=4&pgtype=sectionfront
RispondiDaniele
circa 7 anni fa - LinkBeh, non vi stupite, qualche mese fa vendevano shiraz australiano a 3 pound la bottiglia...un amarone che vendevano a 18 pound a un certo punto in vendita a 6
RispondiLuisella Carrerl
circa 7 anni fa - LinkSalve una mia cara amica di Londra che compera vino tutti i giorni, visti i prezzi del vino francese, che in alcuni periodi viene promozionato alla Lidl, ne ha comperato alcune casse, assaggiatolo, lo ha reso immediatamente!
RispondiDurthu
circa 7 anni fa - LinkFacciamo un po' di chiarezza: le accise sui vini tipo prosecco sono £2.77 a bottiglia, alla quale va ovviamente aggiunta l'IVA al 20%. Arriviamo così a £3.32 solo di tasse. Quindi, anche a prezzo pieno, rimangono circa £2 per bottiglia, tappo, etichetta, spedizione e, incidentalmente, vino. Al lordo dell'IVA ovviamente. Mi piacerebbe proprio fare due chiacchiere col produttore per capire cosa abbia affettivamente messo in quelle bottiglie.
Rispondigianluca
circa 7 anni fa - LinkSemplice, il marchio della Lidl è imbottigliato da La Marca Vini e Spumanti.
RispondiLe cantine socie de La Marca Vini e Spumanti sono: Cantina Mareno, Cantina Sociale di Orsago, Cantina del Terraglio, Cantina Colli del Soligo, Cantina Sociale di Tezze di Piave, Cantina Sociale di Vazzola, Cantina Sociale Cooperativa Agricola di Conegliano-Vittorio Veneto, Opitergium Vini, Vignaioli Veneto Friulani, Cantina Sociale di Codognè.
Durthu
circa 7 anni fa - LinkEh beh, proprio semplice si :-D
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