E’ qui la fiera

di Antonio Tomacelli

robert_beynat-1L’affermazione di Robert Beynat, direttore di Vinexpo a Bordeaux, per cui “Internet non sarà mai altro che un circuito marginale, per le vendite”, ha fatto sbuffare più di un blogger. Qualche link a caso: Filippo, Fabio, Slawka, Andrea. Molti si soffermano sull’aspetto della vendita “dal produttore al consumatore”; Intravino, ora, riflette sui possibili rapporti tra operatori (biz to biz, dicono quelli seri) che Internet è in grado di favorire; le infinite possibilità di contatti sviluppabili in rete rappresentano un pericolo per le fiere di settore; secondo noi, Beynat teme soprattutto questo; e come il classico tacchino che ha una pessima opinione del Natale, così il CEO del Vinexpo non può esprimere un giudizio sereno su Internet.

Il fatto è che Internet è un serial killer che uccide certezze, abitudini e stili di vita. Ha messo un  segno di spunta sulla voce “quotidiani”, per non parlare di “musica” o “film”, ed  è già in caccia della prossima vittima, in compagnia della sua complice, la crisi economica. Obiettivo: le fiere del vino ed il marketing vinicolo. Non fatevi ingannare da comunicati stampa mirabolanti e da numeri dopati e provate a chiedere direttamente ai produttori le vere cifre di un sistema in crisi. Vi parleranno di vendite in calo, dell’assenza dei grandi buyer internazionali e di un modello di promozione vecchio e superato. I pochi compratori che ancora riempiono corsie e stand di Verona o Bordeaux, corrono veloci e a tappe forzate per rispettare tabelle da maratoneti dell’assaggio: hanno appuntamenti fissati mesi prima via e-mail e chi scavalca l’oceano ha già pianificato tutto in rete, affidando a Google anche la ricerca di nuove cantine o vitigni nascosti. Finiti i tempi della scoperta casuale restano alle fiere gli incontri, utili forse per conoscere direttamente persone ed assaggiare vini.

Manca il Grande Buyer, quello che ti svuota la cantina: ha scoperto da un pezzo Internet e, dalla sua comoda poltrona, contatta chi gli pare. Ha la posta elettronica piena di mail con oggetto “proposta di assaggio dei vini aziendali” e inviti del “Consorzio del Roccacannuccia DOC”: buttali via tre giorni di vacanza in Italia a spese dei soci! Prima di firmare contratti, consulta forum e blog vinicoli per passare ai raggi X bottiglie e produttori: pochi click gli bastano per stanare anche il più snob dei vignaioli, quello che “in fiera neanche morto”. Con soddisfazione ha letto un giorno, che la splendida cantina “corsia E stand B19” in realtà non esiste: è la solita esserrelle che compra le uve in A, le vinifica in B e le deposita in C. Il castello sul depliant d’altronde è finto, anche se la foto arreda bene lo stand moquettato.
In Italia verrà anche quest’anno, ma sarà ospite riverito e coccolato di cantine e produttori in tutta Italia e al diavolo Verona e le sue code nel traffico.

avatar

Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

7 Commenti

avatar

gianpaolo

circa 15 anni fa - Link

che la fiera, o meglio tante fiere tutte uguali, sia un modello in crisi e' percepibile a tutti noi che facciamo sto mestiere. C'e' stanchezza da parte dei compratori - colpa della crisi? - ma anche svogliatezza da parte dei consumatori finali, quelli che erano tra i piu' entusiasti fino a qualche tempo fa, che sapevano orientarsi tra gli stands, guida alla mano (sic). Finito. Internet sostituto della fiera? Buyers seduti alla scrivania a cercare il "colpo" su internet? Ne dubito, anzi sono quasi convinto del contrario. Per quello che vedo, i migliori distributori sono quelli che hanno speso risorse ingenti nel battere il territorio palmo a palmo, indifferenti o quasi alla stampa, e per quello che ne so io stanno si' tangliano i costi di partecipazione alle fiere, ed investendo sempre di piu' nella loro presenza fisica nei territori di produzione. Cosa rimpiazzera' la fiera, l'evento di degustazione per la massa? Secondo me dovra' emergere un ristretto numero di eventi principali, fatti meglio di oggi, e un numero di eventi molto specialistici, per un pubblico di nicchia.

Rispondi
avatar

antonio Tomacelli

circa 15 anni fa - Link

Forse dovresti rileggere bene le ultime righe, Gianpaolo

Rispondi
avatar

Fabio Ingrosso

circa 15 anni fa - Link

Anche io non credo che i buyer siano dietro un monitor alla scoperta di vini/bottiglie, ... Le aziende vinicole italiane, nella maggioranza dei casi, hanno una presenza online davvero orrenda (nessuna informazione, assenza di foto e video, ...), tale per cui un buyer non potrebbe mai farsi un'idea della produzione. Risultato: internet non sta sostituendo la fiera.

Rispondi
avatar

Rinaldo

circa 15 anni fa - Link

Secondo me internet è un veicolo per trasferire ciò che noi abbiamo ricevuto in eredità, e che ora ci appassiona, nel futuro consegnandolo alle nuove generazioni senza snaturarlo, consentendo a queste di ritrovarci un’identità. Quindi credo che i concetti della tradizione e dell’innovazione in questo settore vadano di pari passo, siano facce di una stessa medaglia perché funzionali l’una all’altra e quindi ne vada evitata una contrapposizione ideologica che sicuramente non porterebbe benefici. Si tratta solo di rimodulare percentuali.

Rispondi
avatar

Filippo Ronco

circa 15 anni fa - Link

Secondo me Rinaldo si tratta semplicemente di integrare sempre di più e al meglio l'online con l'offline. Ciao, Fil.

Rispondi
avatar

Rinaldo

circa 15 anni fa - Link

Appunto quello che dico io: integrazione tra il nuovo e il vecchio; una sintesi questa che riesce al meglio, quasi per paradosso,dal confronto di idee e posizioni contrapposte.Quindi internet come luogo, tra l'altro, per alimentare vis polemica produttiva.

Rispondi

Commenta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.