Insomma, la definizione di Charmat dei Signori del vino è stata, banalmente, ripescata da un libro del 2004

Insomma, la definizione di Charmat dei Signori del vino è stata, banalmente, ripescata da un libro del 2004

di Antonio Tomacelli

Avete presente quella per così dire “curiosa” definizione del metodo Charmat di cui abbiamo parlato ieri pescandola dal libro “I Signori del Vino”, in libreria a firma Marcello Masi e Rocco Tolfa? A pagina 182 abbiamo trovato: “Lo Charmat è il metodo per trasformare una massa di vino economico in una massa di economico vino spumante”. Discutibile a dir poco.

Ebbene, essa non è una definizione poi così originale. Correva l’anno 2004 quando Daniela Piazza Editore pubblica il “Vocabolario del vino. Glossario completo dei termini enologici e descrittivi del vino”, firmato da Roberto Rabachino, presidente nazionale dell’Associazione Stampa Agroalimentare Italiana e co-autore della trasmissione Signori del Vino, di recente insignito insieme a Luciano Pignataro e Giancarlo Montaldo del premio Dinnella per il giornalismo sul vino.

E vorrete mica sapere cosa recitava il volume alla lettera C di Charmat? Bene, eccovi accontentati.

Charmat

 

Ora però attrezzatevi a trovare le differenze, se siete capaci.

I Signori del Vino

No comment, davvero, no comment.

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

18 Commenti

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Vincenzo busiello

circa 7 anni fa - Link

Non è possibile che due persone autorizzate a parlare di vino in televisione ( quindi uno pensa che debbano essere competenti e comunque obiettivi ed onesti) scrivano queste cose. Non credete sia il caso dì dare una seconda possibilità a questi due ragazzi invitandoli a commentare qui quello che hanno scritto? E poi il copia-incolla....Su ragazzi, dateci una spiegazione !

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Vincenzo busiello

circa 7 anni fa - Link

Anche Roberto rabachino della fisar potrebbe dirci il suo pensiero....

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Andrea Gori

circa 7 anni fa - Link

Roberto Rabachino non è la Fisar... però si in effetti saremmo curiosi di capire come sono andate le cose e soprattutto perchè prima di pubblicare non sia stato riletto qualcosa che forse nel 2004 era accettabile e nel 2016 decisamente non più

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Roberto Rabachino

circa 7 anni fa - Link

Buongiorno, sono Roberto Rabachino l'autore del libro Vocabolario del Vino e autore di quella citazione. Non credo di aver offeso nessuno e non era mia intenzione "disprezzare" con quel passaggio il metodo"Charmat o meglio Martinotti".
Indiscutibile è la qualità di quel metodo frutto dell'esperienza e dell'intelligenza italiana, orgoglio del nostro comparto enologico.
Per quel che riguarda "il copia incolla" a carico dei due autori Marcello Masi e Rocco Tolfa, faccio umilmente notare che la parte "le parole del vino" sono a mia firma sia nell'indice, sia all'intero del capitolo. Bastava aprire il libro e leggerlo. La responsabilità della citazione, e mi ripeto credo non aver commesso nessun tipo di errore tecnico, letterale e/o intellettuale, è completamente e semplicemente mia. Se è stata interpretato come "un'offesa" al metodo, me ne scuso (anche se non mi sembra, ripeto, di aver offeso nessuno). Il prezzo delle uve poi, e il costo di produzione, portano a quel tipo di considerazione per uno spumante che considero, ripeto, di assoluta qualità. E il "largo consumo di massa di un prodotto di qualità con un prezzo molte volte economico" credo, di questi tempi, sia un valore aggiunto.... .

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Federico

circa 7 anni fa - Link

Rabacchino, Lei può anche non credere di averlo fatto, ma penso che la maggior parte dei consumatori e dei produttori si sentano quantomeno infastiditi dalla sua definizione.
Ergo, da conoscitore della lingua italiana quale sono sicuro sia, cerchi di trovare parole che meno si prestano ad interpretazioni negative. E' il suo lavoro, non quello del consumatore che legge. :-)

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de Hades

circa 7 anni fa - Link

Cioè, fatemi capire bene: al di là del contenuto della definizione, qui in pratica si starebbe accusando di plagio un autore che in un nuovo libro ha riproposto un suo testo già pubblicato una decina d'anni prima in un altro libro?
In parole povere un "auto-plagio"?
Bel colpo, Tomacè! : ) ; )

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Ruggero Romani

circa 7 anni fa - Link

Guai a voi Anime Candide! non sapete che in Italia il plagio è un titolo di merito che apre le strade alla carriera universitaria?

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gabriele succi

circa 7 anni fa - Link

Visto che sta cosa è del 2004, mi pare di aver capito... almeno sostituire la parola "roba" che è a mio avviso dispregiativo in questo caso, lo si sarebbe dovuto fare. E non faccio esempi altrimenti mi danno del campanilista.

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igor

circa 7 anni fa - Link

Ho letto anche la risposta di tal Rabachino, sostiene di non aver offeso nessuno. Ma certo che no, non ha offeso nessuno, ha solo definito in maniera ambigua e fuorviante una tecnica di vinificazione, dato che per roba economica spesso il consumatore (profano) associa il significato di bassa qualità.

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Grandi Letterati

circa 7 anni fa - Link

ahahahah... scusate ma in veneto si dice "l'è peso el tacon del buso" Ma veramente? "anche se non mi sembra, ripeto, di aver offeso nessuno" è fantozziano più della descrizione del Metodo Charmat (che Martinotti l'abbia in gloria).
E menomale che il Glossario doveva essere formativo per un lettore in fase di alfabetizzazione sul vino. Siamo almeno tranquilli del fatto che non l'abbia letto nessuno..

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Roberto Rabachino

circa 7 anni fa - Link

La definizione del metodo prescindeva, evidentemente, dall'uso che si fa dello stesso nella produzione di importanti DO italiane, dall'Asti al Prosecco ad alcune tipologie di Lambrusco, solo per citare le più conosciute. la cui qualità, il pregio e non ultimo il valore è garantita da rigorosi disciplinari di produzione e da sistemi produttivi che sono diventati vessillo della spumantistica italiana nel mondo. Ripeto, sono dispiaciuto per l'accaduto. In fase di ristampa, se mi sarà concesso, provvederò ad una più chiara ed esaustiva definizione. Una doverosa precisazione. Non è ne un libro di testo ne ha la pretesa di avere una valenza educativa o didattica. L'accostamento con enti istituzionale o associazione è fuori luogo. Io non rappresento nessuno se non me stesso.

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Max Ravazzolo

circa 7 anni fa - Link

Qui c'e' bisogno di una cosa sola. Lei deve dire "ho sbagliato ad usare il termine "roba" che insieme al tono generale del paragrafo e' sicuramente spregiativo per chiunque conosca mediamente l'Italiano". Si fermi li' e lasci stare difese d'ufficio che non fanno che peggiorare le cose.

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Camillo Favaro

circa 7 anni fa - Link

Egregio Sig. Rabachino, talvolta a tacere si fa bella figura.

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amedeo

circa 7 anni fa - Link

Non solo si fa bella figura, ma si evita anche di darsi la classica zappa sui piedi. La voce "Charmat" del libro sarebbe da cassare all'istante, tanto è sciatta e offensiva. Cerchi di rimediare, Rabachino, se non vorrà ritrovarsi i produttori con il forcone in mano davanti alla sua porta di casa.

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diego

circa 7 anni fa - Link

l'uscita è di certo infelice..detto questo fa abbastanza sorridere in un contesto nel quale si parla molto più di prosecchi rifermentati in bottiglia che di charmat...

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Umberto Gambino

circa 7 anni fa - Link

A parte il fatto che il buon Federico Martinotti ha inventato il procedimento per produrre spumanti in autoclave nel 1895 e Eugene Charmat l'ha adottato nel 1910. Quindici anni dopo: magari un'occhiata a Wikipedia sarebbe stata utile, no?

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Giancarlo Magarotto

circa 7 anni fa - Link

Un bell'esempio di pressapochismo da parte dell'autore che non invoglia di certo a comprare nessuno dei due libri in questione, soprattutto quello più recente.

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Monia Zanette

circa 7 anni fa - Link

Andrea Gori che Rabachino non sia la Fisar ....ha ben il suo peso e più di quanto tu creda o sappia

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