Dinavolino e il genius loci della Val Trebbia

Dinavolino e il genius loci della Val Trebbia

di Graziano Nani

Lo spirito del luogo.
Mi piace il concetto di spirito del luogo. In alcuni posti lo sento, in altri no. Sicuramente ho conosciuto quello della Val Trebbia. Arrivati a Rivergaro si percepisce subito, entra in auto dai bocchettoni dell’aria condizionata mentre si risale la valle fino a Travo. E ancora più su, verso Denavolo, l’Azienda Agricola fondata nel 2005 da Giulio Armani, personaggio noto nella zona per quello che riguarda il mondo del vino. Giulio inizia a lavorare a La Stoppa nel 1980 e negli anni acquisisce una conoscenza del territorio profondissima.

Denavolo.
Denavolo è fatta di circa cinque ettari vitati. Tre ettari di nuovo vigneto, piantati nel 2008 e 2009. Due ettari di vigne più vecchie, dove tra i 350 e i 400 metri crescono malvasia di candia aromatica, ortrugo, marsanne e un altro vitigno locale. È proprio da queste varietà, presenti in proporzioni uguali, che nasce Dinavolino, prodotto con le uve della parte più bassa del vigneto. Dinavolino è il fratello di mezzo. Il maggiore si chiama Dinavolo, vino più concentrato e importante. Il minore è Catavela, leggero, fresco, semplice. La posizione mediana di Dinavolino lo rende a mio parere la perfetta via di mezzo, il punto di equilibrio da cui raccontare lo spirito di queste terre, delle persone che le popolano e dei vini a cui danno vita.

Val Trebbia.
Il genius loci della Val Trebbia si esprime sotto forma di tensione tra due poli. Da un lato la profondità meditativa dell’Appennino piacentino, dall’altro la sincera socialità della gente di queste parti. Giulio Armani è esattamente così. L’abbiamo incontrato due anni fa per un pranzo di un’oretta. Risultato: abbiamo mangiato e bevuto per dodici ore filate e alle tre di notte eravamo ancora con lui. All’Agriturismo de Il Poggio, per l’esattezza, l’azienda agricola di Andrea Cervini, altro produttore della zona. Giulio, ogni due minuti, si alzava per spiegare i vini dell’amico agli ospiti che faticavano a comprendere una macerazione scalpitante o un rosso particolarmente selvaggio. L’altra faccia di Armani è quella della sua casa, dove ci ha ospitati a metà pomeriggio per un caffè. Una tana, un vero rifugio di meditazione con una marea di libri, i saggi di Chomsky in bella vista, qualche sedia e un’intera parete di vetro per riflettere guardando la valle.

Giulio Armani.
Armani lo conoscono tutti da queste parti. Se la zona è diventata una vera e propria Seattle dei vini naturali, una bella parte di merito va certamente a lui. Ormai sono tanti i produttori artigianali che lavorano con macerativi, rifermentati di varia natura, bianchi e rossi che restituiscono il territorio in maniera sfacciata, quasi cruda, proprio come faceva il grunge. Giulio è un riferimento per tutti, non solo qui. Sono moltissime le realtà a cui ha dato una mano in diverse regioni d’Italia per calibrare il tiro, alzare l’asticella, sintonizzare le vibrazioni con quelle della terra. Eppure, chiacchierando con lui, l’idea di produttore che emerge è quella di semplice guardiano, guidato da una sostanziale capacità di ascolto, osservazione e attesa. Perché alla fine, dice lui stesso, a fare il vino sono il territorio e l’annata.

Dinavolino 2016.
Lo spirito di Giulio e quello del territorio, che poi sono la stessa cosa, si fondono nella bottiglia di Dinavolino dove ritroviamo tutta la tensione di cui parlavamo. Da un lato una freschezza gioviale, la leggerezza dei fiori e la levità della camomilla. Dall’altro la traccia tannica risolta ma gagliarda, la polpa della macerazione e la fulgida mineralità. È il vino perfetto per stare insieme e condividere una tavolata, con il suo succo e la gioiosa bevibilità. Ma ha anche un’inclinazione meditativa e una natura introversa giocata sulla carnosità, sui sentori di miele, sui riverberi di fieno ed erbe aromatiche. Con i suoi tre anni è giovane e spensierato, ma ci si può guardare attraverso e vedere molto più in là. Come con certi ventenni, che lasciano intravedere dietro i loro sguardi gli adulti che saranno. Pungente di volatile accennata, salmastro, con l’eleganza dei tè pregiati e l’immediatezza dei frutti bianchi.

Genius loci.
È un vino straordinario, nato per volare alto. Proprio come Giulio Armani, che come tutti gli uomini di visione sa fare sempre tre passi indietro per captare il quadro d’insieme. Narrando la sua terra non parla solo di vigne ma di quote latte, del grano importato da chissà dove e dei contadini della Val Trebbia, esausti, che alla fine decidono di andare a lavorare in qualche capannone giù verso la città. Ha quasi gli occhi lucidi mentre lo racconta, ma poi all’improvviso cambia argomento e scruta il piatto che abbiamo davanti. Lo soppesa con lo sguardo, commenta che potremmo anche scoppiare se lo mangiassimo tutto e poi si lascia andare in una risata beata. Eccolo il genius loci della Val Trebbia. Così leggero da librarsi nell’aria, così profondo da toccarci dentro.

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Graziano Nani

Frank Zappa con il Brunello, Hulk Hogan con il Sassella: per lui tutto c’entra con tutto, infatti qualcuno lo chiama il Brezsny del vino. Divaga anche su Gutin.it, il suo blog. Sommelier AIS, lavora a Milano ma la sua terra è la Valtellina: i vini del cuore per lui sono lì.

7 Commenti

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bt

circa 4 anni fa - Link

ah che bell’articolo. non vedo l’ora che finisce sta quantantena per andare a trovare cose così.

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Graziano

circa 4 anni fa - Link

Grazie Bt! Speriamo presto :)

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Marko

circa 4 anni fa - Link

Un gentiluomo di campagna spesso scambiato con un eretico con un'unica 'macchia'. Morire per le cose in cui crede.

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Marco

circa 4 anni fa - Link

Ho assaggiato Denavolino in un paio di occasioni. Lo ho trovato ai limiti dell'imbevibilitá, con un uso (?) della volatile davvero eccessivo.

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Patrick Jane

circa 4 anni fa - Link

Diciamolo: sono vini imbevibili, aspri, amari, privi di senso logico e piacevolezza

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Linda Boccia

circa 4 anni fa - Link

Grazie per l'articolo. Vendo vini Italiani ma crescono in California. Ma adesso noi stiamo in casa come in italia perche il virus e' ancora qui. Sara' meglio dappertutto. Voi siete bravo in italia. Speriamo che tutto sara' normale subito.

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Graziano

circa 4 anni fa - Link

Grazie Linda! Buona fortuna per la tua attività in California :)

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