Dialogo fra sordi / 2

di Alessandro Morichetti

degustazioneristoranteConversazione reale origliata ieri al ristorante.

Sommelier: Visto che non vuole esagerare con la spesa, le consiglio in abbinamento con lo spezzatino ordinato questo buon vino rosso. Costa 15 euro, un ottimo rapporto qualità-prezzo

Cliente: Si, lo conosco, ma ho visto il prezzo su internet, decisamente più conveniente. Per non parlare dell’acquisto diretto

S.: Tema spinoso, il ricarico. Posso garantirle la bontà del vino, scelto tra pari-categoria dopo un confronto ragionato. Ci vuole tempo per l’acquisto diretto, e il tempo, come si dice, è denaro. E al ristorante può scegliere tra un ampia gamma

C.: Lei è qui per lavorare, ma sono rimasto deluso da molti ristoranti, in passato. Mi capisce, spero…

S.: La capisco, però posso garantire per me, non per gli altri. Conosco anche io ristoratori che ricaricano a bestia sui vini affinché i conti tornino. Ma un maggiore ricarico sui vini di fascia bassa ci permette di non esagerare con quelli più costosi. E comunque, non pensa che sorseggiare un vino al ristorante sia un piacere superiore a quello che può offrirle qualsiasi enoteca?

C.: Va bene, porti pure quel vino. Mi è venuta sete!

S.: Perfetto. Solo un momento, le preparo un cestello per abbassarne un po’ la temperatura. Sa, con questo caldo…

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

5 Commenti

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loris

circa 15 anni fa - Link

Che memoria, si ricorda il prezzo visto su internet! Ma che vino era? Non mi dire che hai origliato e non ti è venuta voglia di sbirciare...

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La Linea dell'Inutile (Mauro)

circa 15 anni fa - Link

un paio di esperienze recenti mi fanno amare la categoria dei sommelier :lasciati entrambi liberissimi di proporre hanno lavorato molto bene nell'intorno delle indicazioni e non ci hanno spennato ... bravi !!! e quindi pago volentieri un servizio simile

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Daniele Sala

circa 15 anni fa - Link

I rari ristoranti che hanno un Sommelier quanto meno possono giustificare in modo adeguato l'eventuale ricarico: si ha la garanzia di un vino servito alla temperatura giusta, nel bicchiere giusto, con decantazione se necessaria (ovviamente dando per scontato che il Sommelier faccia bene il suo lavoro!) E se poi quest'ultimo è professionale ed onesto sa consigliare il cliente nell'ambito di un'ampia carta dei vini, individuando un prodotto che sia adeguato alle possibilità economiche del cliente, in modo che resti soddisfatto, senza approfittarsi mai di nessuno! E poi, concedetemi questo sfizio, il Sommelier sa aprire la bottiglia in modo umanamente dignitoso....purtroppo vedo in moltissimi ristoranti dei camerieri che aprono bottiglie (anche di valore) come se stessero tirando il collo ad una gallina...piange il cuore vedere certe "Perle" seviziate in quel modo!

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nicola a.

circa 15 anni fa - Link

Non è detto che nella fascia maggiore di ristoranti occorra un sommellier di stampo classico per giustificare i ricarichi, ma perlomeno una persona in più che permetta di fare un buon servizio sciolto con il vino e che si muove con esperienza (tanto meglio se è sommellier), in ogni caso è sempre una persona in più. Spesso viene servito un amuse-bouche per accompagnare l'aperitivo o il vino di entrata. A volte il vino si cambia, anche se non era da cambiare,( nei paesi anglosassoni lo pagi lo stesso, in Italia il cliente ha...). Capita che chi sbevucchia, o sbadatamente, fa fuori qualche bicchiere, piange il cuore quando è un Ridel, magari grand bordeaux. Altro ancora, a pranzo le bottiglie circolano poco, per chi ha una decente scelta al calice, in quattro scelgono vini diversi. Il giusto ricarico sul vino è un DRAMMA giornaliero per il ristoratore. Quando gira bene tutto va bene, ma quando si fanno i conti, spesso "gira la testa".

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