Decalogo per comprare una bottiglia di vino al supermercato ed essere felici

di Fiorenzo Sartore

Quando sono al supermercato e passo tra gli scaffali agghindati ad enoteca (ahem), osservo sadicamente gli avventori. Per lo più vedo sguardi persi nel vuoto e scene angoscianti. C’è quello che afferra la bottiglia, la solleva in alto per trafiggerla con la vista a raggi X (ma che vede?) e la rigira. Un altro prende la bottiglia, la posa, la riprende, la mette nel carrello, poi torna indietro… in loop. C’è la coppia, dove a turno lui o lei è l’eno-qualchecosa che si incarica della scelta; e chissà quante crisi coniugali dopo un frizzantino sbagliato. Quindi, per liberarmi del senso di colpa che mi opprime, vi presento un personale decalogo basic per risolvere la grana: come si compra il vino al supermercato?

1. Scegliete il supermercato, prima del vino. Se l’idea è acquistare un vino almeno accettabile (un vino con uno score di 70-75 centesimi, diciamo) è importante annotare che questi vini NON si trovano praticamente mai negli hard discount. Rinunciate all’idea di bere decentemente spendendo un euro e novantanove a bottiglia; i supermercati hard non ci provano nemmeno, a smerciare cose interessanti, e per lo più si attestano su vini totalmente dimenticabili. La mia opinione è: non è obbligatorio bere vino. Non a quei livelli intendo. Acquistate cose decenti in catene sul genere Carrefour, Coop (meglio IperCoop), Esselunga.

2. Decidete il budget. Quanto volete spendere? Poniamo che la vostra idea di spesa sia dieci Euro per una bottiglia. In questo caso, evitate di destinare quella somma ad una DOCG seria: anche se esistono Barbaresco a quel prezzo, è altamente probabile che quel Barbaresco non sia degno del vostro biglietto da dieci. Quindi una volta deciso il budget, non cercate la griffe più pazzesca per quella cifra, ma puntate sugli outsider: magari un aglianico irpino, per dieci euri, potrebbe rivelarsi una bella sorpresa.

3. Provate a decrittare l’etichetta. Questo è per solutori più che abili, ma se in etichetta leggete cose come “imbottigliato da Nom.Inventat.Farloc.SPA per Vattelapesca SNC” probabilmente siete davanti ad un imbottigliatore contoterzista che ha la stessa rintracciabilità di un correntista alle Cayman. Puntate su qualcuno che mette nome, cognome, e magari (sognare è bello) ci mette pure una faccia. La formula “imbottigliato da Mario Rossi presso l’azienda agricola Mario Rossi” è assai auspicabile.

4. Se è cantina sociale, che sia altoatesina. Posto che quasi sempre le cantine sociali (o cooperative) soddisfano il requisito identitario del “produttore che ci mette la faccia”, rilevo che per un inspiegabile destino non si riesce a trovare una sola cantina sociale, in Alto Adige, che smerci nefandezze. Io non so cosa sia, dev’essere l’aria, ma da quelle parti lavorano bene. Anche scendendo in Trentino gli standard sono notevoli (appunto, sarà l’aria).

5. Facciamola breve: meglio Ferrari di Berlucchi. Questa non dovrebbe avere bisogno di spiegazione, no? E invece preciserò che a mio parere i metodo classico della famosa azienda di Trento si attestano su livelli preferibili alla pur prestigiosissima azienda lombarda. Chiaro che si tratta di un’opinione, del tutto personale, va bene? E con questo spero che l’ufficio legale di Berlucchi si perda nella cortina fumogena che ho sollevato. E comunque non è colpa di Berlucchi, è che a Trento c’è l’aria buona (di nuovo).

6. Le griffe sono possibili. Stanno nella vetrinetta, chiuse sottochiave col lucchetto a combinazione esadecimale e l’inevitabile faretto sparato: ma sono grandi vini. Tignanello, Dom Perignon, bere queste etichette vuol dire vincere facile. Fidatevi della magica vetrinetta, e comunque accettate l’idea di spendere tanti biglietti da dieci (ma pure da venti) per una di queste griffe: i miracoli non li fa nessuno. Unico consiglio: verificate il livello di polvere sulla spalla della bottiglia. Se è un sedimento geologico significa che quel vinone sta lì, verticale, da eoni. A quel punto correte qualche rischio.

7. Esplorate l’ignoto. Buttatevi sui vitigni meno modaioli e fashion, perché lì i produttori si dannano l’anima a tirar fuori qualcosa di buono. Per esempio, tutti vogliono il gewürztraminer mentre il veltliner (chii?) non se lo fila nessuno. E voi scegliete il veltliner, che ha profumi meno esorbitanti ma, facilmente, un miglior rapporto prezzo/qualità. Insomma osate l’imprevedibile, siate scaltri come giaguari, che là fuori è una jungla.

8. A parità di prezzo evitate un vino californiano e scegliete un local. Non è sciovinismo, giuro, ma tra un cab della Napa Valley a sei euri ed un Dolcetto d’Alba a pari cifra, io non avrei dubbi. Oltretutto quel dolcetto non ha lacerato l’ozono per arrivare fin lì, non nella stessa misura, almeno. (Lo so, questa è una botta di ecologismo radicalchic, pace).

9. Controllate la cottura. Ovvero: non usate vini umilianti per uso cucina (avete capito quali, sì?) – anzi, ricordate che in cucina il vino è un ingrediente abbastanza determinante. Per esempio: provate ad usare un Marsala vergine soleras anziché una robina triste da pochi euri per le vostre scaloppe, poi vedete la differenza.

10. Sotto certe cifre lasciate perdere. Un Brunello a quattordici e novanta? Un Amarone a nove e novanta? Io eviterei. Non è detto che beviate malissimo, ma dopo non andate in giro dicendo che “tutto sommato ‘sto famoso Amarone non è quel gran che” perché il vostro assaggio non è stato rappresentativo. Fidatevi.

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Fiorenzo Sartore

Vinaio. Pressoché da sempre nell'enomondo, offline e online.

48 Commenti

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Marino

circa 13 anni fa - Link

Ma andare in enoteca a comprare il vino punto e basta, no???

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Carmelo

circa 13 anni fa - Link

Parecchi anni fa nelle vicinanze di Alberobello (Puglia) in una cantina produttrice ho potuto assaggiare e comprare un Primitivo a dir poco favoloso a solo 2 euro litro; tale vino era poi commercializzato da un'azienda del centro-nord che apponeva il proprio marchio - rivendendolo a circa 10 euro litro - depistando l'ignaro acquirente e quindi la cantina non poteva metterci la faccia.

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Angelo

circa 13 anni fa - Link

Il mio supermercato è differente... :-) Maddovevaiafarelaspesa Fiore?

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Fiorenzo Sartore

circa 13 anni fa - Link

dipende, qui domina la coop-sei-tu. gli altri praticamente non ci sono.

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Manilo

circa 13 anni fa - Link

A Roma un mio conoscente che è sommelier, il sabato lo trovi all'Ipercoop, l'unica pecca lui è un fan di Lucamaroni, non andrò mai alla sua coop.

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Il Guardiano del Faro

circa 13 anni fa - Link

Fondamentale per me il punto 4 . http://armadillobar.blogspot.com/2011/02/monetine-al-supermercato.html

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Schigi

circa 13 anni fa - Link

Meno male che c'è la grande distribuzione. A saper scegliere si beve benissimo e non si è vittime del 200% di ricarico di quasi tutte le enoteche. Quando va bene.

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Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

se le enoteche ricaricassero il 200% ti giuro che avei chiuso da tempo e starei a godere il sole alla Cayman.... Forse ti confondi con i ristoranti (che ormai, anche loro, a Roma stanno abbandonando la politica).

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Schigi

circa 13 anni fa - Link

Fatti un giro a Milano.

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salva

circa 13 anni fa - Link

Non ci posso credere, a Roma parecchie buone enoteche praticano il 50%

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Manilo

circa 13 anni fa - Link

Concordo, comunque preferisco sempre andare in enoteca, almeno posso scambiare due chiacchiere e farmi consigliare e poi ci scappa sempre l'assaggio di qualcosa che non hai mai bevuto.

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Fiorenzo Sartore

circa 13 anni fa - Link

E' colpa di Pisapia

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ludovica

circa 13 anni fa - Link

:-)

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rampavia

circa 13 anni fa - Link

Se ti riferisci all'Enoteca di Peck posso essere d'accordo, ma per parecchie altre non è assolutamente vero. Ci sono ricarichi ma nella norma. In ogni caso io compro molto, molto bene all'ex Enoteca Galli (non lontano dal Piccolo Teatro). La scelta non è ampia ma di qualità ed i prezzi sono davvero contenuti.

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Schigi

circa 13 anni fa - Link

Io compro molto bene all'Esselunga. Se voglio qualcosa di più particolare vado direttamente dai produttori. Non compro vino in enoteca da anni.(confermo i ricarichi, soprattutto sui vini meno cari, e non solo da Peck)

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rampavia

circa 13 anni fa - Link

@ Schigi Anche io compro qualche volta all'Esselunga, ma se sei di Milano, fatti un giro da quella che i milanesi chiamano ancora Enoteca Galli (Via Mercato). Con tua sorpresa scoprirai che i prezzi sono inferiori, che la scelta è più ampia, che il ricambio è continuo.

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Manilo

circa 13 anni fa - Link

Se vai alle Cayman :) lasciami le chiavi che te la tengo sotto controllo.

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ludovica

circa 13 anni fa - Link

daccordo con te schigi, alla slunga mi diverto a provare vini mai visti, senza nessuno che mi stia alle costole. l'enoteca del cuore è per cena del cuore, lì mi faccio affabulare per ore (ultimamente vado in quella minuscola del macellaio faravelli in corso italia)

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Sara Montemaggi

circa 13 anni fa - Link

Caro Schigi come diciamo noi dalle nostri parti: t'e det una cazeda. Salviamo la gdo? NONE. Hai riflettuto su un paio di cosette: strangolano i produttori sui prezzi(vedi il sistema delle aste al ribasso sulle forniture)imponendo delle tariffe di noleggio dello spazio sullo scaffale, imponendo fee di ingresso per diventare fornitori, obbligano alcuni produttori a riempirsi gli scaffali da soli, e sullo sfuso, verdure e frutta, ci trovi solo la roba peggiore acquistata in campo l'anno prima e venduta a prezzi da rapina. Un esempio se non pensi che siano favole: conosci pesche e pere igp emilia-romagna? Vieni un pò a vedere se le trovi nella gdo di emilia romagna..Le promozioni 3x2 o altre simili a chi credi siano imputati i costi? Mica se li sobbarcano loro: è l'obbligo contrattuale per entrare. Dopodichè apriamo tutti gli occhi e iniziamo a guardare "oltre" e se veramente è vantaggioso perdere la miriade di piccole botteghe alimentari, senza nulla togliere all'unica cosa positiva: la comodità di avere tutto inunico posto. Ci fa risparmiare tempo, ma poi che ce ne facciamo? Un tv-trash-movie in più? Ciao giovinotto.

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Antonella

circa 13 anni fa - Link

Buongiorno a tutti,leggo molto spesso questo blog;rispondo questa volta perche sono stata tirata in ballo da Schigi.Ho un'enoteca a Milano e posso assicurare che i nostri ricarichi non sono del 200%,ma non superano il 50%! Non so sinceramente dove sia andato Schigi, dal momento che neanche Peck applica questi ricarichi. La grande distribuzione non applica l'Iva al 20% (come noi siamo obbligati a fare!), ma un'Iva ventilata al 4-10%!!! mi piacerebbe sapere a questo punto quali sono queste enoteche, dal momento che in questo ambiente ci si conosce pressochè tutti ed i ricarichi sono pressapoco gli stessi! Altro che Cayman... tutto l'anno a Mauritius!

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rampavia

circa 13 anni fa - Link

Era ora che qualche enotecario milanes si facesse vivo. Schigi, pur sparandola grossa, ha trovato molta gente che gli ha creduto. Questo non era carino per la categoria.

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Francesco Annibali

circa 13 anni fa - Link

alla sma dalle mie parti c'è il primitivo di mottura e il cirò ris. di caparra e siciliani, entrambi sotto i 5 euro, davvero buoni. anzi, la ris. di caparra e siciliani è un piccolo grande vino, se amate i vini evoluti

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Manilo

circa 13 anni fa - Link

E' capitato anche a me di bere un primitivo di Mottura, io uso una tecnica per i vini del supermercato o lo bevo appena comprato o addirittura aspetto più di un anno sperando in qualche evoluzione, ma se così non fosse direttamente in cucina, mejo di un Tavernello è sicuramente.

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Claudia Donegaglia

circa 13 anni fa - Link

e andare a fare compere con una guida dei vini del tipo: 1001 da provare almeno una volta nella vita. A me è piaciuta molto moltissimo anche perchè ci sono gli anni di evoluzione che può avere quel vino . Acquistare anche in funzione di ciò che andrà ad accompagnare quel vino acquistare spinti dalla curiosità claudia

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Il Guardiano del Faro

circa 13 anni fa - Link

Punto 5. Mai trovato prezzi migliori al pubblico per una Riserva del Fondatore o di un Krug Cuvée come alla coop giusto qui sotto al faro.

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Alessandro Bandini

circa 13 anni fa - Link

D'accordo su tutta la linea! Per quella che è la mia esperienza, consiglierei anche di comprare locale, quando si può, visto che solitamente l'offerta è più ampia e si trovano più facilmente prodotti ottimi.

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Marino

circa 13 anni fa - Link

Tutta questa convenienza da parte dei supermercati non la noto proprio!!O forse non noto questo ricarico alto da parte delle enoteche romane (a parte zone strettamente turistiche).Soprattutto non noto la qualità nei supermercati, ci sono soprattutto aziende da milioni di bottiglie che propongono vini da 4-6 € spacciandoli per ottimi qualità prezzo.Ma il Corvo per esempio,che sta sulle guide del buon bere a prezzo basso,che è un vino?

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Manilo

circa 13 anni fa - Link

Il corvo era stato uno dei miei primi vini quando andavano di moda i siciliani, ora mi da fastidio già vederlo nei scaffali dei supermercati.

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vinoveritas

circa 13 anni fa - Link

certo che ancora oggi leggere di gente che crede che l'anidride carbonica provochi il buco dell'ozono è avvilente quanto un vino californiano da 5 euro! provoca il fottuto global warming l'anidride!

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Sara Montemaggi

circa 13 anni fa - Link

Fiorenzo non so quanti anni hai per essere così saggio e avveduto. Hai fatto bene i compiti e noi vecchietti ti ringraziamo. Se poi ti allunghi fino a mettere qualche etichetta provata in primis da te, il ringraziamento passa all'adorazione. Sai com'è, 975 euro di pensione son mica tante..

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Sara Montemaggi

circa 13 anni fa - Link

accidenti mi si è interroto il commento a metà ..son mica tante, ma abbastanza per andare in enoteca a scegliere un bottiglia più "etica". Ora, più seriamente, ho scritto il mio pensiero in risposta a Chigi, buono l'intento ma non ho intenzione di sostenere lo scippo che la gdo ha fatto nei confronti del mondo agricolo. Come faccio a sostenere idealmente il lavoro agricolo e poi comprare i suoi prodotti alla gdo? Giammai. MI limito a detersivi e prodotti dell'industria chimica. Niente di alimentare, non mi va di sostenere il commercio e affossare l'agricoltura e l'allevamento. Meglio fare il contrario. Scusate ma volevo che il mio pensiero fosse chiaro.

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Mauro Marabini

circa 13 anni fa - Link

qui a Monaco- principato di- c'é Carrefour con un enorme reparto vini diviso per stati e regioni. C'é pure la vetrinetta con vini sottochiave e i grandi di Francia. Per gli italiani, spagnoli ed altre provenienze le scelte sono banali, mentre per la Francia il panorama é completo e dettegliato. Spesso c'é il "caviste" che ti consiglia e ti fa perfino degustare.Qualche volta casse di champagne,marchi sconosciuti, in offerta a prezzi veramente stracciati.(meno di vento euro a bottiglia) Tanto per vostra informazione.

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Il Guardiano del Faro

circa 13 anni fa - Link

Parli di quello di Fontvieille immagino . In effetti oltre frontiera le cose sono come al solito molto diverse. Ci vado ogni tanto sia nell'iper che citi, sia al Cap 3000 di Saint Laurent du Var, dove nella nicchia di vetro centrale non è strano o raro trovare anche perle di Coche Dury o Arnaud Ente. Ma di la è un altro mondo, di qui mi accontento di trovare Terlano a 10 euro. Di la qualche Chablis dignitoso a 12, una accettabile sopravvivenza.

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MAurizio

circa 13 anni fa - Link

Apperò. La prossima volta che capito a Montecarlo invece di vedere il Gran Premio vado a comprare champagne da Carrefour ...

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Vini Vini

circa 13 anni fa - Link

Buonasera a tutti, mi chiamo Giacomo. Spesso mi trovo a visitare con piacere questo blog e a leggere i commenti sui vari post che pubblicate. Ho trovato questo post molto interessante e sono d’accordo quasi su tutto quello che ha scritto Fiorenzo. Ho una piccola enoteca in provincia di Pistoia e leggere commenti che affermano che le enoteche praticano ricarichi del 200% mi fa abbastanza sorridere. Mi piacerebbe sapere su quali basi vengono fatte queste affermazioni e se, come afferma Schigi, a Milano applicano certi ricarichi, non vuol dire che in tutte le enoteche le cose funzionino alla stessa maniera. Poi se uno decide di fornirsi esclusivamente dalla GDO credo che sia padronissimo di farlo, chi ha un’enoteca credo che se ne farà una ragione. Per il resto sono completamente d’accordo con quello che ha scritto Sara. Saluti….

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vinogodi

circa 13 anni fa - Link

...i supermercati forse più forniti al mondo , almeno per i prodotti nazionali , sono "El Corte Anglés" spagnoli . interi reparti dedicati al vino e super selezioni "vetrinate" con i vari Pingus , Roda , Vega Sicilia , Lopez de Heredia (anche vecchi), De Murrieta , Tinto Pesquera , Aalto , Eno , Alvaro Palacios ( con Ermita , mica i terzi vini) e il Priorat tutto e addirittura , non in tutti , la Reserva Real di Torres . L'unico problema sono i prezzi , quasi più conveniuenti in Italia...

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Giuliano Balestrero

circa 7 anni fa - Link

Vero, io sono dell'Oltrepo' e a La Coruna in Galizia, ospite di amici, alla "El Corte Ingles" ho trovato vini della mia zona e con prezzi decisamente accessibili.

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Gianlù63

circa 13 anni fa - Link

di solito, quando voglio bere bene, mi infilo in un ingrosso accanto a casa mia, dove mi consigliano pure. per quello che riguarda la GDA tra esselunga e ipercoop è come tra Ferrari e Berlucchi, per un euro in più meglio la prima! Comunque, io ho fatto questa prova empirica durante le feste natalizie: Asti spumante Fontanafredda, comprato all'ingrosso e all'ipercoop, stesso prezzo, diversa etichetta e sopratutto diverso sapore.

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vinogodi

circa 13 anni fa - Link

...una scelta d'alto livello per farsi del male , niente da dire...

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mangiaweb

circa 13 anni fa - Link

Ciao a tutti.Andiamo in enoteca...enoteca..ENOTECA..Scelta,varietà di prezzi,cordialità,consigli in una parola proffessionalità.Non ho l'enoteca..

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bubba

circa 13 anni fa - Link

All'ipercoop di Montevarchi, oltre all'eccetera anche Radikon e Gravner.

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vinogodi

circa 13 anni fa - Link

...da Paladini supermercati in Via Emilia , Tignanello e Grattamacco a gogo a prezzi da cantina , Bollinger RD,DomPerignon, Krug GC , Grand Dame, Dom Ruinart, a prezzi incredibili...

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schlaks

circa 13 anni fa - Link

mah, opinioni rispettabilissime aut utilerrime: in particolare sapere che potrò adeguatamente brindare alle imminenti nozze dell'albertina andando al carrefour sotto casa sua è senz'altro confortante. tanto per non farmi mancare qualche cazèda anch'io debbo dire che - a bulaggna - al sor caprotti l'ipercoop mediamente non ci fa nemmeno una pippa; poi che la gdo faccia la voce grossa coi produttori mi era proprio sfuggito: non l'avranno ancora rifischiata su twitter. penultima cazèda: nelle questioni di vino la proprietà commutativa non vale e quindi chi ne mastica pochino o nulla facesse gavetta in enoteca poi andasse all'iper e non viceversa. p.s. se sembra che manchi l'ultima rileggere.

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Ale68

circa 13 anni fa - Link

lo scorso anno all'IPER di Pescara ho comprato un trebbiano e un Montepulciano 2007 di Emidio Pepe entrambi a meno di 16 euro

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Il mambretti

circa 12 anni fa - Link

Mentre vi bagnate i becco io torno per l'ennesima volta in un supermercato a 300 metri da casa mia che sta svendendo come fondi di magazzino a prezzi di saldo fra i 3 e i 5 euro al massimo i seguenti prodotti Nino Negri Inferno Valtellina Sup 2007 a 5 euro Nino Negri Sfursat 2005 0,375 a 5 euro Valgella Valtellina Superiore 2000 a 5 euro Baroncini Morellino Scansano 2007 a 3 euro Martini Asti Sig Blu a 2 euro e i seguenti superalcoli Ron Arecha Cuba Anejo Reserva a 5 euro SKYY Vodka Classica a 5 euro In un altroi supermercato mi sono portato a casa un mese fa: Glenmorangie Whisky 10 anni 0,70 Cl a 9,90 euro Bombay Sapphire 0,70 Cl a 6,90 euro Poli Monovitigno Muller Thurgau 0,5cl a 3,50 euro Semplici prodotti al 50 per cento fatti sparire in poche ore da chi conoscendoli ha fatto incetta Per la cronaca non ho mai visto un Arecha Reserva a meno di 18 euro in giro....I motivi dichiarati dalla direzione per iscritto " Non trattiamo più queste marche" oppure perché l'etichetta è leggermente rovinata (p.es leggera abrasione da sfregamento collo sulla fascetta DOCG, ma non strappo vero). Liberi di fare le vostre considerazioni. Non mi sono mai intossicato nel mio peregrinare (e soprattutto attendere pazientemente ribassi) nei supermercati

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Marco

circa 11 anni fa - Link

Bisogna fare dei distinguo. Sono di Rho (Mi), ma abito a Roma da poco. Premetto che a Roma mi rifornisco solo ed esclusivamente in enoteca (Bulzoni e Les Vignerons su tutte) e da Eataly, ma devo ammettere che l'Esselunga di Rho è davvero valido. Innanzitutto ha un sommelier molto preparato, le bottiglie(le migliori, le uniche che compro) sono coricate e in una discreta penombra. I prezzi poi non sono affatto concorrenziali, anzi mi è capitato di trovare vini più costosi rispetto all'enoteca. Faccio qualche nome: Badia a Coltibuono; Castello d'Albola; San Felice; Feudi San Gregorio; Donnafugata; Cusumano; Poliziano; Cisa Asinari Marchesi di Gresy; Isimbarda; Cà dei Frati; Abbazia di Novacella; Livio Felluga; Crotta di Vegnerons; Orsolani; Val di Suga; Lo Zoccolaio; Pico Maccario; Nino Negri; Bertani; Guerrieri Rizzardi; Sassicaia; Solaia; Tignanello; Ferrari; Cà del Bosco; Leone de Castris; Due Palme; Falesco; Elvio Pertinace ecc.. ecc.. Detto ciò, siccome il mio sogno è aprire un'enoteca, abbasso i supermercati (tranne l'S di Rho :-))

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Sommelier

circa 11 anni fa - Link

Se si ha una certa competenza si possono comprare ottimi vini anche al supermercato e spuntare ottimi prezzi. Giorni fa mi sono recato alla coop dove con la mia famiglia ci troviamo molto bene con la spesa e l'area vini era fornitissima con ottimi vini a prezzi veramente scontati. Certo... l'amarone non è che lo puoi trovare a 3 euro, ma sicuramente ad ottimi prezzi rispetto enoteca, stessa qualità

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officina enoica

circa 8 anni fa - Link

Mambretti ma come bevi male, farai pure incetta ma di cose imbevibili

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