Cos’è il Concorso Mondiale di Bruxelles. Qui Pechino, noi ci siamo

Cos’è il Concorso Mondiale di Bruxelles. Qui Pechino, noi ci siamo

di Jacopo Cossater

Qui Pechino, io e Andrea Gori siamo arrivati in Cina da neanche 2 giorni ma siamo già in pieno clima “Italians in Beijing”, dal nome della chat dedicata che abbiamo impostato su WeChat. Non che WhatsApp non funzioni, è che per aggirare il “grande muro” – il firewall che blocca un gran numero tra i siti e i servizi che in Europa siamo abituati a usare ogni giorno – è necessario usare un VPN, connessione virtuale che però però si sta dimostrando meno performante delle aspettative. A proposito, grazie ai potenti mezzi della redazione di Intravino siamo riusciti proprio via WeChat a fare in modo che questo post andasse online (grazie ragazzi).

Grande Muraglia

Una ventina di ore di viaggio complessive (macchina, aereo, sosta lunga, aereo, autobus), il tempo di darsi una sistemata e siamo partiti per la Grande Muraglia e specificatamente per la suggestiva sezione di Mutianyu. Ci avevano detto che nonostante la stanchezza ne sarebbe valsa la pena, avevano ragione. Da lì, una settantina di chilometri a nord-est della Capitale, siamo tornati in città per una veloce passeggiata tra Piazza Tienanmen e il “grande uovo” di Paul Andreu, lo spettacolare National Centre for the Performing Arts costruito a poche centinaia di metri dalla Città Proibita. Cose minime che sarebbe stato un peccato non riuscire a vedere in questi giorni a Pechino.

Foto di gruppo

La prima giornata era infatti dedicata all’arrivo dei giurati da un po’ tutto il mondo, una giornata di decompressione durante la quale ognuno di noi era libero di fare ciò che voleva: riposarsi in hotel (la grande maggioranza) o andare a fare il turista in città. È la prima volta non solo che il Concorso Mondiale di Bruxelles si tiene in Asia ma anche la prima che viene organizzato fuori dall’Europa. L’anno scorso si era tenuto in Spagna, a Valladolid, nel 2016 in Bulgaria, a Plovdiv, e nel 2015 in Italia, a Jesolo. Si tratta di gran lunga della più importante competizione di questo tipo al mondo, concorso che assegna tre diversi tipi di medaglie, forse le avete viste qua e là attaccate alle bottiglie sotto forma di adesivo: la gran medaglia d’oro, la medaglia d’oro e la medaglia d’argento.

I numeri fanno impressione: quest’anno nel distretto di Haidian, municipalità di oltre 3 milioni di abitanti a nord-ovest del centro di Pechino, verranno assaggiati circa 10.000 vini da circa 400 giurati provenienti da ogni parte del mondo. Francia, Spagna, Italia, Portogallo i paesi che l’anno scorso avevano contribuito con il maggior numero di campioni, complessivamente quasi 7.000. La lista completa è bellissima da leggere: i paesi produttori più importanti sono tutti rappresentati con divertenti “intrusioni”, dalla Bolivia alla Tunisia, dai Paesi Bassi a Taiwan.

Noi ovviamente siamo già entrati in clima. Domani inizieremo ad assaggiare ma già la giornata di oggi si è dimostrata intensissima. Una decina le masterclass in programma dedicate alla Cina e alla sua produzione. Personalmente sono riuscito a partecipare a 3, una sulla produzione in generale (principali aree produttive, clima, terreni, tipologie di impianto, varietà, etc.), una sul mercato cinese (spoiler scontato: in grande crescita) e una dedicata a quella che è considerata come la più importante regione produttiva del Paese per qualità: Ningxia e le sue sottozone. Organizzare il Concorso è infatti una grande opportunità per il paese o per la regione ospitante per promuoversi, i membri della giuria sono – riporto dal sito – “international buyers and shippers, engineers and oenologists, journalists, specialist wine writers and critics, researchers and representatives from industry organisations”.

Stasera il programma è particolarmente significativo, la cena prevede la tipica anatra alla pechinese. A presto per altri aggiornamenti.

Edit: tornato a casa ho scritto anche questo post: Un po’ di cose che ho imparato sul vino cinese

 

Jacopo Cossater

Docente di marketing del vino e di giornalismo enogastronomico, è specializzato nel racconto del vino e appassionato delle sue ripercussioni sociali. Tra gli altri, ha realizzato i podcast Vino sul Divano e La Retroetichetta, collabora con l'inserto Cibo del quotidiano Domani e ha cofondato il magazine cartaceo Verticale. Qui su Intravino dal 2009.

2 Commenti

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Luigi

circa 6 anni fa - Link

Attendo con interesse il vostro parere sui vini della zona di Ningxia!

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Andrea Gori

circa 6 anni fa - Link

Presto su queste pagine, ieri una trentina di assaggi...

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