Cosa ci dicono la Gabanelli che sproloquia di alta ristorazione e Renzi in Osteria Francescana

Cosa ci dicono la Gabanelli che sproloquia di alta ristorazione e Renzi in Osteria Francescana

di Leonardo Romanelli

Cambiano la stagione politica, i protagonisti, le mode, ma determinati comportamenti pubblici non “s’han da fare”, almeno in Italia: il politico e la tavola sono due elementi che non si possono incontrare. E non si parla di partecipazione a banchetti gargantueschi, con i commensali che ostentano facce da crapuloni, occhi iniettati di alcol e guance gonfie di cibo; si parla di ristoranti bellissimi, che risultano i migliori in ambito internazionale, ma che dovrebbero evitare di far sapere, per i benpensanti, che sono stati a cena da loro.

Sta finendo l’estate dei cliché gastronomici, cavalcati a furor di popolo dalla stampa di ogni colore, dove il ristorante è diventato luogo del male, come se un politico dovesse essere un asceta che si nutre solo di pane, politica e acqua fresca. Nessuno guarda il valore di una catenella d’oro appesa al collo, nessuno nota le scarpe che hanno ai piedi o la camicia fatta su misura, dai costi più alti di quelli di una cena: tutti notano però la bocca aperta in attesa del boccone, lo sguardo sorridente, la mano che accarezza un bicchiere, con la solita associazione per la quale se mangia a tavola, mangia anche da qualche altra parte.

Andiamo per ordine e vediamo cosa è saltato all’onore delle cronache italiche in questo caldo agosto: il Ministro dell’Interno nonché vice premier Matteo Salvini che, in vacanza in Puglia, si fa due video, uno a torso nudo, nei quali loda i prodotti di due pescherie, invitando le persone ad andare a provare tali specialità. Qui siamo di fronte ad un personaggio che si vuole dimostrare popolare ad ampio spettro, un classico esempio di una manifestazione che avrà lode dal popolo e fischi dalla critica: “Salvini uno di noi” per una larga fetta di pubblico, “Salvini bottegaio” per quello restante. Per entrare nel merito della vicenda: si promuoveva l’idea di “sushi alla pugliese”, vedere per credere.

Poi ci si è messa Milena Gabanelli, con una foto postata su FB, scattata durante una cena al ristorante Marconi di Sasso Marconi, che ha scatenato l’iradiddio sul web: criticava la porzione, a suo avviso, eccessivamente ridotta, ed estendeva la critica a tutti gli chef, chiedendosi, in pratica, chi pensino di essere diventati e accusandoli velatamente di eccesso di protagonismo; ha aggiunto inoltre di essere convinta che chi sedeva ai tavoli di quel ristorante era un masochista, ritenendosi fortunata quella sera di non pagare, essendo ospite.

Poi si scopre che l’oggetto del misfatto, il piatto servito alla giornalista, era uno stuzzichino di entrata, offerto, e chiaramente di porzioni ridotte, ma la frittata (pardon!) della Gabanelli era fatta. Visioni contrastanti all’interno del mondo del food su questo episodio: c’è chi l’ha derubricata come “boutade” leggera, chi invece l’ha presa come un’offesa a tutta la categoria. Milena Gabanelli sapeva che avrebbe scatenato un putiferio, non è stato l’impeto di un momento la pubblicazione, occupandosi lei proprio di social e web; perlomeno ha ottenuto il merito di smuovere un po’ le acque e fatto riscaldare spiriti un po’ sopiti dalla calura estiva.

Infine, la cena di Matteo Renzi, attovagliato da Massimo Bottura all’Osteria Francescana con il boss della Pepsi, l’indiana Indra Nooyi: la colpa è stato di averlo fatto la stessa sera che avveniva lo sbarco dalla nave Diciotti: negli articoli, scritti da chi probabilmente da Bottura non c’è mai entrato, non si risparmiano le battute sulle porzioni, che determinerebbero, vista l’esiguità, il nome di Francescana, contrastandole al costo eccessivo della pietanza.

Ora, se Renzi fosse stato presente allo sbarco, lo avrebbero accusato di ricerca di visibilità, se va dallo chef incoronato a livello mondiale, vuol dire che pensa solo a mangiare e se ne frega del suo ruolo. In altri Paesi non sarebbe successo, un politico alla tavola di un ristorante che risulta il primo nel mondo e che comunque porta alto l’onore del proprio Paese, non si vergognerebbe proprio: tant’è che le foto sono state scattate dal marito della boss, e divulgate dall’ufficio comunicazione dell’azienda: beata ingenuità.

Consigli per il futuro previsto i nostri politici? Farsi vedere in giro solo con bicchieri di acqua naturale, conservare un’aria sofferta, colorito emaciato della carnagione, evitare di entrare in ristoranti o pizzerie, privilegiando mense a self service o cibo da strada veramente popolare: altri luoghi sono dannati!

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Leonardo Romanelli

“Una vita con le gambe sotto al tavolo”: critico gastronomico in pianta stabile, lascia una promettente carriera di marciatore per darsi all’enogastronomia in tutte le sfaccettature. Insegnante alla scuola alberghiera e all’università, sommelier, scrittore, commediografo, attore, si diletta nell’organizzazione di eventi gastronomici. Mescolare i generi fino a confonderli è lo sport che preferisce.

3 Commenti

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L

circa 6 anni fa - Link

La Dc ha governato questo Paese per 40 anni con dirigenti che offrivano al popolo un'immagine grigia, con aria sofferta, ostentando parsimonia ma prodighi nei confronti del prossimo/elettore...ed ha funzionato.

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zzzz

circa 6 anni fa - Link

Eccome se ha funzionato. Nel 1992 stavamo facendo la fine dell'Argentina. E meno male che Santo Azeglio ci ha fatto il miracolo.

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L

circa 6 anni fa - Link

Ha funzionato per farsi votare. Ma l'ironia non è per tutti o forse, semplicemente, la mamma dei trolloni da tastiera è sempre in cinta.

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