Coronavirus e vino: diario da una Londra assetata

Coronavirus e vino: diario da una Londra assetata

di Elena Di Luigi

Di questi tempi siamo tutti delle cavie. Non mi riferisco tanto agli studi di laboratorio che presto si spera, meglio se prestissimo, ci daranno la chiave per uscire dal lockdown, quanto piuttosto a quelli paralleli che ci analizzano sotto queste forzate circostanze. E incuriosiscono di più quelli che dimostrano il contrario di quanto uno immaginava. Un modo per riempire un pezzo di giornale o una giornata.

Era scommessa facile prevedere che in GB le vendite di vino al dettaglio aumentassero per la chiusura dei pub, ma la traduzione in consumo non è stata altrettanto scontata. La ricerca di mercato Opinium condotta dall’8 al 14 aprile ha evidenziato che chi stava già riducendo l’uso di alcol prima del lockdown continua a farlo anche durante. Una persona su cinque, pari a 8.6 milioni di adulti, hanno risposto al questionario dicendo sostanzialmente che bevono di piú ora, ma uno su tre, si sta impegnando a ridurre.

Altro dato che incuriosisce è leggere dei guadagni che le case d’asta stanno facendo in queste settimane. La vendita di vini prestigiosi non registrano la crisi tanto che la Christie’s Wine & Spirits Online a fine marzo ha venduto tutti gli 800 lotti con un incremento di partecipazione del 20%. Stessa cosa per la casa Acker Merrell & Condit che vede rafforzarsi il mercato dei vini “fine & rare” e Sotheby’s che non ha dovuto posticipare alcuna delle aste previste per fine mese. L’Italia sta approfittando di questa fase di vendita di vini prestigiosi con i grandi del Piemonte e della Toscana che, secondo Liv-ex, vendono bene anche perché c’è meno interesse verso Bordeaux e Burgundy.

Poi ci sono le notizie più pratiche. Esattamente un anno fa fu lanciato un modello di bottiglia piatta e di plastica pensata per aiutare a ridurre l’inquinamento prodotto dall’industria vinicola. L’essere piatta e leggera significa occupare il 40% in meno di spazio e pesare l’87% in meno, quindi una riduzione di emissioni pari a 500 gr di CO2 a bottiglia. Sorvolando sulla plastica che non piace proprio a nessuno, l’idea è stata rispolverata in queste settimane perché una bottiglia di questo genere offrirebbe anche un altro vantaggio che è quello di poter essere passata attraverso la buca delle lettere, senza contatto umano.

Un’altra ricerca di mercato condotta da Harpers.co.uk ha pensato di tastare il polso dei piccoli wine shops britannici e chiedere delle iniziative intraprese per gestire la crisi. Giá si intravede una road map per tornare alla normalità. Tra le idee in via di sperimentazione per incrementare le vendite online e/o per telefono/email, c’è quella di unire le forze con la ristorazione locale per la consegna a domicilio, e anche il coinvolgimento di chef, wine writers e wine schools con tutorial coordinati intorno a un vino. C’è chi ha registrato un aumento di 400 nuovi clienti solo nelle prime due settimane, e sperimentato forme di marketing e p.r. come le degustazioni per esempio, su Zoom o piattaforme simili. All’unanimitá hanno risposto che le importazioni di vino dalla Francia, dalla Germania e dall’Italia, continuano senza interruzioni o ritardi, e che le agenzie di importazione stanno garantendo regolarità di consegna e flessibilità di pagamento là dove possibile.

Questa è la settimana in cui riprenderanno i colloqui di divorzio con la UE ma intanto gli agricoltori britannici hanno dovuto ricorrere a voli charters dalla Romania per garantirsi una forza lavoro sufficiente per il raccolto di questo periodo dell’anno. Mai come oggi la saggezza di Don Fabrizio nel Gattopardo ci lascia piú confusi “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”.

1 Commento

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Flavio

circa 4 anni fa - Link

Articolo leggibile e scorrevole che piacevolmente fotografa un momento storico e complicato corrente facendo emergere il meglio e il Peggio del settore. Bello il riferimento del libro “Il Gattopardo” che mi ricorda un piacevole incontro con un agente di un Uomo del vino delle Langhe che diceva: “Sono contento che hai investito tutto quello che avevi per non cambiare niente”

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