Contiene conservanti | Retroetichette dell’altro mondo
di Andrea GoriIn Italia, se ti azzardi a scrivere che il tuo vino contiene solo uva e zolfo, succede un putiferio. In altre parti del mondo trovi descrizioni così illuminanti che c’è solo l’imbarazzo della scelta. Io, ad esempio, vado pazzo per le etichette australiane dove si legge “Conservanti (E220) aggiunti” piuttosto che il politically correct “contiene solfiti”: il senso è lo stesso ma almeno non raccontiamoci che i solfiti sono amichetti simpatici: conservante E220, punto. Che dire, poi, di un vino dal nome Uvaggio Vermentino prodotto dalla californiana Lodi? Descrivere l’uva vermentino alle California girls presentandola come il risultato che si ottiene “quando il pinot grigio incontra il gruner veltliner” per noi sommelier precisini avrebbe qualcosa di sacrilego. Sarebbe come dire che i Paradise Lost sono “l’incontro di Metallica e Sister of Mercy” (cit.). A pensarci bene, però, sapremmo spiegare meglio il mix di mineralità, note balsamiche e fruttato di pesca che questo vitigno riesce a sprigionare? Mah, ho io miei dubbi.
Ecco un’altra retroetichetta da paura: “vino fresco e saporito con acidità limonosa ben bilanciata e buona mineralità con un finale di pesca”, tutta farina del sacco del produttore australiano Chalmers. Chissà cosa scriverà sul Sagrantino che producono. Niente che possa competere con “Uvaggio (il nome del vino nonch, ndr) fa rima con Bellagio“ o ancora “vino amico del cibo, ispirato da spensierati giornate estive e serate rilassanti” (Yalumba, la cantina a conduzione familiare più vecchia d’Australia). Non so voi, ma io un pò di sana invidia per chi parla di vino in libertà ce l’ho eccome.
7 Commenti
gianpaolo
circa 14 anni fa - Linkaspetta pero', se sei allergico ai solfiti è piu' facile che tu sia messo in guardia se leggi: "contiene solfiti", piuttosto che "E220". E comunque sono amichetti simpatici, che ti hanno fatto mai? :)
Rispondigiulo
circa 14 anni fa - Linkanche perché per chi è allergico quello che conta è la presenza dei solfiti, che siano aggiunti piuttosto che prodotti dai lieviti durante la fermentazione cambia poco. g.
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 14 anni fa - LinkSe proprio devo perdere ogni dignità al posto di “quando il pinot grigio incontra il gruner veltliner” metto "un vino che profuma di mare e di roccia, quella roccia frastagliata, sferzata da sole e vento, con cui l'uomo ha imparato a convivere coltivando nei nuraghe una sagezza che, a millenni di distaza, viene gelosamente custodita in questa bottiglia" (questo vale per il vermentino sardo... ovvio). Dai Andrea, ricorda che se si vuole "Italians do it better"...
Rispondicarolina
circa 14 anni fa - Linkio mi chiedo sempre come dovrei descrivere il mio Raboso.... che mi dai ripetizioni buon Andrea?
RispondiAndrea Gori
circa 14 anni fa - Linkintanto mi dovrebbe piacere prima, il tuo raboso ;-)
Rispondicarolina
circa 14 anni fa - Linksenti qua che eresia! mica è colpa mia se è indomabile... sei tu forse che non sei abituato alla sua bontà, però per il tuo palato c'è sempre suo fratello rosato che tu chiami "rosatè"... come mangiare una big babol alla fragola... te ne darò una cassa... poi magari ti do il raboso supremo che ho nascosto, ma solo una goccia di assaggio, il resto non si vende!
RispondiLuca Cravanzola
circa 14 anni fa - Link" ma almeno non raccontiamoci che i solfiti sono amichetti simpatici: conservante E220, punto." e con questa ti meriti, a pieni voti, il mitico carciofino d'oro!!!
Rispondi