Comunicare il vino: consulenza gratuita all’ONAV per il convegno organizzato (dimenticando qualche pezzo)

Comunicare il vino: consulenza gratuita all’ONAV per il convegno organizzato (dimenticando qualche pezzo)

di Alessandro Morichetti

Leggevo ieri di un “imperdibile convegno di ONAV nazionale a Roma il 4 febbraio” dal titolo “Comunicare il vino” e figuratevi se non vado a cliccarci sopra. Sento la puzza di sangue lontano un miglio ma ogni volta rimango sorpreso come un bambino. Intanto fissatevi in testa gli assunti del convegno.

La corretta informazione nasce dalla conoscenza. L’idea è nata – spiega Vincenzo Gerbi, presidente del Comitato scientifico ONAV, ordinario di Enologia all’Università di Torino – in seno al comitato scientifico ONAV, osservando come è aumentato il volume della comunicazione sul vino nella nostra società, ma con contenuti sempre meno scientifici o in generale di banalità, principi da cui si discosta la filosofia ONAV. Abbiamo riflettuto se fosse possibile discutere nell’ambito della grande famiglia ONAV e portando la riflessione in ambito pubblico, magari con un convegno , sulla comunicazione del vino prodotta in modo tecnicamente corretto, ma allo stesso tempo con un linguaggio divulgativo, aperto a tutti coloro che lo vogliano fare proprio. Quindi abbiamo costruito dei modelli che abbiano queste caratteristiche, cioè contenuti scientifici , comprensibili da tutti e allo stesso tempo mai noiosi, in grado di attirare l’attenzione di un vasto pubblico. Il programma del Convegno, organizzato dal Comitato Tecnico Scientifico ONAV, “Comunicare il vino”, ha avuto questa genesi a cui si aggiunge l’ambizioso obiettivo di aprire una nuova strada nella didattica per la preparazione a tutti i soci ONAV.

Bene, i relatori: due ordinari di enologia (Vincenzo Gerbi e Luigi Moio), il presidente ONAV Vito Intini, un direttore aziendale (Francesco Iacono di Arcipelago Muratori che parlerà di… di… di… storytelling: che se vogliamo comunicare bene si scrive tutto attaccato e non “story telling” [Fine Grammar nazi version]), una ampelografa di livello mondiale come Anna Schneider, Bonfio & Boni di Vinarius e Vinidea e Daniele Cernilli.

Solo una domanda: chi di costoro fa propriamente divulgazione scientifica? Tranne Cernilli – che a forza di leggere e commentare Intravino si è infighito non poco (e che le groupies del vino capitolino dicono essere anche diventato un autentico bocconcino) – chi dei relatori ha info fresche e di prima mano sul mondo della comunicazione attuale del vino? Perché, con buona pace di Benedetto Croce, non basta essere professori ordinari di enologia ed ampelografia per diventare ipso facto buoni divulgatori.

[Intermezzo pubblicitario: se non conoscete Anna Schneider vi veniamo in soccorso. Cliccando sulla foto di questo post datato 2010 arrivate anche al video in cui parla di nebbiolo.]

prof. Schneider

 

Dicevamo: visto che il convegno parlerà di divulgazione scientifica perché non invitare gente che fa comunicazione/informazione quotidianamente?

Dario Bressanini, per dire. È uomo di scienza, è un divulgatore scientifico in senso proprio, cioè viene dallo studio e ha approfondito come un maniaco mezzi nuovi e dinamiche, scendendo ad argomentare quotidianamente con laqualunque su qualunque cosa e ammucchiando decine di migliaia di commenti sul suo blog Scienza in cucina.
O Claudia Donegaglia, che è enologa cooperativa con la finestra di Facebook sempre aperta, e consulente dei garagisti, cioè una che via blog su Vinix parla di come vinificare dando consigli agli hobbisti: come Claudio Celio, ad esempio, appassionato romano tra l’altro mio cliente d’enoteca che ha il trip del Cerasuolo d’Abruzzo e il cui Casa di Voce (una produzione privata di cui leggo ora sul blog di Claudia) era proprio niente male.
O Maurizio Gily, agronomo, direttore di una rivista, una brava persona che ama argomentare e va sul cavolo a molti – pur essendo un pezzo di pane autentico – semplicemente perché quando ha una cosa da dire la dice e scrive fino in fondo, ovunque, senza tirare indietro la mano. E che avrebbe potuto parlare di tante storture e/o potenzialità, visto che le annota ogni giorno.

Ma sono sicuro che se ci mettiamo a ragioare sulla cosa di nomi buoni da invitare ne vengono fuori molti altri. Perché nessuno mette in dubbio serietà e preparazione dei presenti, sia chiaro: però anche la comunicazione è una roba seria e non bastano una laurea in enologia o in Scienza delle patatine. Ci vuole pratica. Attendiamo comunque fiduciosi l’hashtag per seguire i lavori su Twitter. Sapete cosa è un hashtag, vero?

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

26 Commenti

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Sergio

circa 7 anni fa - Link

poi ci sarebbe da invitare uno che scrive su un blog di vino "autorevolissimo" e ha perfino tenuto delle lezioni a Pollenzo per un master di Slow Food (che si scrive staccato???)

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amedeo

circa 7 anni fa - Link

Interessante il fatto che il convegno lo organizza l'Onav e i relatori li scelga Morichetti. Signori dell'Onav, perché non ci avete pensato prima? Vi risparmiavate un sacco di fatica, contatti, telefonate ecc ecc...

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Alessandro Morichetti

circa 7 anni fa - Link

Il convegno lo organizza l'ONAV, Morichetti offre una prospettiva sulla questione dal suo punto di vista e nelle vesti di finto-consulente, tu però sei serio e ci richiami tutti all'ordine e non possiamo che essertene grati :-)

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Stefano Cinelli Colombini

circa 7 anni fa - Link

Mah, ho il massimo rispetto per l'ONAV, però sono perplesso. Un marketing basato su una "divulgazione scientifica" tecnicamente corretta può far vendere di più e meglio il vino rispetto allo storytelling? É una tesi rispettabile, però non ci credo. E poi non direi che lo storytelling sia qualcosa di negativo, cosa ci fa capire meglio il vino del racconto di storia, cultura, territorio e persone che lo fanno?

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Alessandro Morichetti

circa 7 anni fa - Link

Stefano, non credo che l'intento sia "divulgazione per vendere" né che lo storytelling abbia accezione negativa: ma do l'hai lette 'ste robe? ahah

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Stefano Cinelli Colombini

circa 7 anni fa - Link

Scusa, ma il convegno si chiama "Comunicare il vino" e verte sulla "sulla comunicazione del vino prodotta in modo tecnicamente corretto". Trattandosi di un prodotto di consumo e non di teorie politiche, cosa lo comunichi a fare se non per venderlo?

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Sergio

circa 7 anni fa - Link

però dai, scherzi a parte, hai una strana concezione della divulgazione scientifica: a me piace molto Bressanini, ma non puoi pensare che vada bene per un divulgatore il fatto che argomenta "quotidianamente con laqualunque su qualunque cosa"; mi pare poi che di vino non abbia mai disquisito. Poi se da divulgatore mi fai la parafrasi de "finestra di Facebook sempre aperta, e consulente dei garagisti, cioè una che via blog su Vinix parla di come vinificare dando consigli agli hobbisti" mi fai un favore. Mi pare che l'ONAV abbia scelto dei nomi inappuntabili: dalla discussione tra loro forse uscirà un modello di divulgazione, poi non è detto che siano loro a doverlo mettere in pratica (aggiungi un "p" ad Arcielago)

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Alessandro Morichetti

circa 7 anni fa - Link

Ah, non va bene che un divulgatore contemporaneo oltre ad argomentare interagisca per farsi capire meglio? No guarda, non penso di essere io ad avere una strana idea della divulgazione, proprio per nulla. E non dico sia lui a parlare di vino ma a spiegare come gestire certi meccanismi comunicativi che conosce molto bene, molto meglio degli interpellati.
Che i nomi siano inappuntabili l'ho scritto anche io mi pare, solo che sono inappuntabili per parlare di altro dal mio punto di vista, non di "Comunicare il vino".
Donegaglia è enologa e sul blog che ha in Vinix spiega certe cose anche molto tecniche dal punto di vista produttivo. Fa divulgazione anche lei, e un'altra ancora è Alessandra Biondi Bartolini.

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Sergio

circa 7 anni fa - Link

sull'interagire hai perfettamente ragione; è sulla "qualunque" che non sono d'accordo. Quanto più si cerca di semplificare (non banalizzando) per un pubblico digiuno, tanto maggiori devono essere le competenze specifiche sulla materia.

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Alessandro Morichetti

circa 7 anni fa - Link

Sergio, essù un po' di elasticità pliz. Era per dire che Dario parte da cose che sa per diffonderle più possibile anche a costo di spiegarle a chi non capisce una ceppa, ma col piacere di farlo per diffondere conoscenza.

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claudia

circa 7 anni fa - Link

Buongiorno,
sono l'enologa della parafrasi chiamata in causa da Alessandro. Francamente non ho capito perché sono stata chiamata in causa, ma gli intravinici in fondo li amiamo per la loro follia.
Sergio quali sono i tuoi comunicatori preferiti?
Io penso che l'enomondo sia variegato e ricco si sfaccettature, quindi ci sia il posto per piu' interpreti.

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Sergio

circa 7 anni fa - Link

ciao Claudia! io tentavo di spostare l'attenzione sul modo di comunicare, piuttosto che sulle persone. Comunque a me per esempio piace molto Rizzari, che non è scientifico, lo sa e lo dice

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claudia donegaglia

circa 7 anni fa - Link

Rizzari è un dei miei mentori che mi ha insegnato ad avere una visione interdisciplinare del mondo vinoso. Non e' scientifico, ma solo in apparenza

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Angelo

circa 7 anni fa - Link

Io sono un appassionato e sto leggendo un libro di Luigi Moio. Nel mio piccolo credo l'autore sappia comunicare bene il vino. Ovviamente è solo la mia opionione.

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GiovanniP

circa 7 anni fa - Link

Angelo, concordo, il libro di Moio è veramente interessante ed ho l'impressione che Alessandro Morichetti non conosca ne il libro, ne Luigi Moio. A quel che ho visto dal programma , Moio parlerà nel suo intervento proprio di questo libro .

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claudia

circa 7 anni fa - Link

Ho avuto il piacere di ascoltare Moio a Bologna, qualche sera fa , ospite della delegazione AIES locale.
Vini solisti e vini orchestrali, una definizione semplice ad effetto, per essere comunicativi non occorre essere soloni e Moio certamente non lo è.

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claudia donegaglia

circa 7 anni fa - Link

In tutti i casi, caro Morichetti non ho capito cosa c'entro io con la comunicazione .Io sto con i garagisti che spesso e volentieri sono dileggiati dai più.
Poi per quanto riguarda la professione vera comunico sempre e comunque, dal socio, al fornitore, al commerciale al cantiniere al cliente alle addette dei punti vendita. Con un linguaggio specifico per ognuno, in base all'esigenza.
Ma Intravinici cari perché non organizzate voi un convegno sulla comunicazione, con anche Andrea che forse , visti gli ultimi risultati di comunicazione ha molto da insegnare, con Marilena .
Vi suggerisco il titolo
Ogni volta che un winelover conia un descrittore, Ribera Gayon si rivolta nella tomba.
Dimenticavo Morino lo lasciamo a casa?
La sinestesia del Caffarri dove la mettiamo? E la realta' storica di Stara ? Lo sguardo innamorato di Castagno.
Amici miei l'enomondo e'ampio e sfaccettato , gli interpreti molteplici.
Quelli del convegno di sabato sono solo alcuni.
Una mia idea di comunicazione
https://www.vinix.com/myDocDetail.php?ID=8127

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Giuseppe

circa 7 anni fa - Link

ciao a tutti, della lista dei relatori ne ho sentiti personalmente parlare almeno 3: Iacono (che e` anche enologo), Moio e Intini (diverse volte) e tutti e 3 mi sono sembrati abbastanza bravi a "divulgare" la materia a non profesionisti e non addetti del settore.
L'idea di far intervenire persone che fanno della divulgazione scientifica il loro pane quotidiano come quelle che hai elencato qua sopra e` sicuramente buona ma se fossi da quelle parti ci andrei comunque, credo che gia` cosi` l'evento sia di sicuro interessante

Saluti

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Davide G.

circa 7 anni fa - Link

La cultura del vino è importantissima. Purtroppo in Italia va di moda "criticare" gli eventi organizzati dagli altri, e nessuno si adopera per organizzare eventi di livello.
Creare zizzania, credo che non faccia bene a nessuno..

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Alessandro Morichetti

circa 7 anni fa - Link

Zizzania? Ma di cosa parla? In Italia non lo so, qui va di moda fare osservazioni e argomentarle. Secondariamente ognuno dice la sua e l'evento diventa ancor più interessante.

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Denis Mazzucato

circa 7 anni fa - Link

Non capisco le critiche sinceramente... Chiedere che in un convegno che parla di comunicazione ci sia un esperto di comunicazione pare così strano...? Perché comunicare bene è una materia che prescinde da cosa si comunica! In questo senso persone come Dario sarebbero ottimi ospiti!
Leggete la sua ricetta delle meringhe scientifiche. Vi verrà voglia di provare anche se non vi piace cucinare!
Tra l'altro Dario (ora lo porto qui) parla anche di vino: http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2011/02/21/biodinamica%C2%AE-cominciamo-da-rudolf-steiner/

Un altro ottimo divulgatore (anche se non si può dire esperto di vino) è Alessandro Barbero!

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Sisto

circa 7 anni fa - Link

Morichetti: ho colto il senso della sua osservazione, astrattamente è condivisibile. Però:
1) in questo caso i relatori (che conosco piuttosto bene), rispetto a gente del settore di analogo livello, sono dei fuoriclasse della comunicazione
2) ha presente che oggi invitano (e pagano) sedicenti esperti di comunicazione, così qualificati perché seguaci di quella roba che si chiama PNL che, insieme a omeopatia, biodinamica e astrologia, è (per essere buoni) una credenza priva di qualunque validazione scientifica?

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sergio

circa 7 anni fa - Link

Segnalo 2 testi di Silvia Gilatrdoni della Cattolica di Milano sul tema del post.--------------------- http://www.analisilinguisticaeletteraria.eu/wp-content/uploads/2015/02/200701GilardoniC.pdf------------------ http://www.mediazioni.sitlec.unibo.it/images/stories/PDF_folder/document-pdf/terminologia2009/13_gilardoni.pdf

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pierluigi nero

circa 7 anni fa - Link

le critiche ci possono stare. Si puo' fare sempre di più. In ogni aspetto della nostra vita. Secondo me non si può dire niente sui partecipanti. L'Onav, è risaputo non si occupa ne di vendere vino ne di fare pubblicità ad alcuno (vedere le pubblicazioni dell'associazione per capirlo). L'intento del convegno era quello, credo, della divulgazione non scientifica, ma finalizzata alla diffusione dell'abitudine del bere il "buon vino". Il modo del vino, purtroppo, è pieno di comunicatori di luoghi comuni. Dove tutti i vini rossi del mondo sono rosso rubino, hanno sentori di frutta rossa e matura, frutta sciroppata, abbastanza mordido ecc ecc, oppure esprimendosi come uno che ha un naso bionico (ho sentito persone descrivere sentori di spezie del Madagascar, di capperi siciliani essiccati al sole primaverile delle eolie, salgemma himalaiana ecc). Il parterre è di tutto rispetto, su questo non ci dovrebbero dubbi. Certo non si possono invitare tutti i comunicatori d'Italia, però sarebbe stato bello sapere se qualcuno ci è andato e avere una sorta di "recensione" del convegno

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GiovanniP

circa 7 anni fa - Link

Pierluigi può trovare alcune info sul convegno , compreso il link alle relazioni presentate, al seguente indirizzo : http://www.onavnews.it/comunicare-il-vino-e-conoscenza-e-verita/

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Pierluigi nero

circa 7 anni fa - Link

Lo so. Già visto. Ho chiesto se è possibile avere un opinione del convegno da chi ha scritto l'articolo o comunque da uno esterno all'onav. Avere un opinione o fare un'osservazione a priori va bene, poi bisogna vedere se si è andati a verificare di persona

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