Come si traduce Chateau in inglese? Chateau, ovvio

di Elena Di Luigi

REUTERS. Il 2012 è un anno tutto da dimenticare per l’Europa. Oltre alla crisi economica quest’anno verrà ricordato anche per la crisi della vendemmia. Il Portogallo registra un calo quantitativo fino al 40%; in alcune zone della Borgogna la grandine ha rovinato anche l’80% del raccolto. In Grecia è stata registrato il luglio più caldo dal 1897 che ha anticipato la vendemmia con conseguenze sulla qualità del prodotto. Insomma meno vino ovunque, in alcuni casi di buona qualità ma a prezzi sempre un po’ più alti del necessario per non svalutare la propria etichetta sul mercato.

WINES-INFO. Ecco dei suggerimenti per i produttori di vino che vogliono sfondare sul mercato cinese: 1. cambiare approccio sugli abbinamenti vino-cibo, cioè essere meno rigidi. 2. Investire sulla qualità perchè i cinesi si producono la quantità. 3. Familiarizzare con le nicchie del mercato, per esempio l’80% del vino acquistato viene usato per regalarlo. 4. Capire come cambierà il mercato tenendo presente che due fasce sociali sono ancora escluse dalla domanda attuale, i giovani e le coppie di mezza età. 5. Il paese d’origine conta ma conta di più il marketing. 6. Il mercato cinese del futuro non sarà fatto dai pochi ricchi di oggi ma dai tanti consumatori-medi di domani. 7. Non sottovalutare la loro voglia di saperne di più in materia.

JING DAILY. Un segno dei tempi che cambiano è anche la decisione di Decanter (snob, francofilo ma pur sempre la più storica rivista di vini) di lanciare la versione cinese del proprio sito. DecanterChina.com è già up&running è può essere visto come il primo ponte enoculturale e non solo commerciale tra l’Europa e l’Asia.

REUTERS. I produttori francesi si preparano ad affrontare un’ondata di vini chiamati “chateau” che potrebbero approdare sulle coste europee direttamente dagli Stati Uniti. La Comunità Europea non si è ancora pronunciata sulla richiesta dei produttori bordolesi di vietare l’uso di questa parola fuori dalla Francia sostenendo che non è urgente. Va ricordato che i produttori statunitensi ottennero il permesso di utilizzare “chateau” sui vini venduti in Europa dal 2006 al 2009. Dal 2010, anno della scadenza del permesso, è stato anche registrato un aumento delle esporazioni del 13% ma i bordolesi ribadiscono che è un loro brand da non svendere.

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