Come esce il vino italiano dalla Top 100 2017 del Wine Spectator? (Spoiler: male)

Come esce il vino italiano dalla Top 100 2017 del Wine Spectator? (Spoiler: male)

di Alessandro Morichetti

Il giorno in cui Tavecchio si atteggia a statista, in cui alcuni amici confermano un 100/100 al Monfortino 2010, in cui altri amici prevedono un 100/100 per il Monfortino 2014 ancora in botte (gemello diverso di quel 2002 che tanto fece scalpore), il mondo del vino vero, non quello naturale ma dei big money, accoglie l’ennesima annuale Top 100 del Wine Spectator, classifica molto attesa da opeatori yankee e non solo. Lista che racconta qualcosa più del pubblico della rivista che del vino mondiale, perché una classifica americana di rilievo internazionale infarcita di vini californiani era, è e sarà sempre una discreta americanata.

Anche quando un barlume di coscienza illumina l’Asili Riserva 2011 della Produttori del Barbaresco, come lo scorso anno, quello è.

Che poi quando Robert Mondavi doveva costruire la cantina che avrebbe cambiato il racconto del vino mondiale veniva ad Alba e andava da Beppe Colla, tanto per dire (l’ho scoperto cinque giorni fa), ma è un dettaglio.

 

Dunque, Top 100 del 2017. Sul gradino più alto del podio un californiano, ma guarda un po’. Solo 16 italiani su 100, prima 4 toscani e poi… un Dogliani, il 2015 della Poderi Luigi Einaudi al 38esimo posto. Nessun Barolo presente, la Borgogna nemmeno nei sottoscala, addirittura UNO Champagne, capperi che fenomeni.

Salva la bandiera del nebbiolo il Barbaresco Ovello 2013 di Renato Vacca (Cantina del Pino). C’è un Verdicchio, Deo Gratias!, ed è il Podium 2014 di Garofoli a cui auguriamo ogni fortuna ma insomma, questa lista dice molto di più di chi la fa che non della realtà di cui parla. L’evidenza è lapalissiana, per certi versi può dispiacere ma così va il mondo e dobbiamo adeguarci a queste letture che anche un italiano mediamente aggiornato troverebbe fantasiose, per non dire imbarazzanti.

Wine Spectator

Oh, sia chiaro, nel 2006 anche io andai a cercarmi il numero uno della classifica, Brunello 2001 Tenuta Nuova di Casanova di Neri. Tentarono di rifilarmi un 2000 ma non abboccai. Pazienza, non lo trovai. Ma se possiamo dare un consiglio agli anglofoni all’ascolto, il mio riassunto sarebbe: Don’t trust Top 100 Wine Spectator on italian wine.

 

  1. Duckhorn Merlot Napa Valley Three Palms Vineyard 2014
  2. K Syrah Walla Walla Valley Powerline Estate 2014
  3. Château Coutet Barsac 2014
  4. Casanova di Neri Brunello di Montalcino 2012
  5. Château de St.Cosme Gigondas 2015
  6. Domaine Huët Vouvray Demi-Sec Le Mont 2016
  7. Château Canon-La Gaffelière St.-Emilion 2014
  8. Meyer Cabernet Sauvignon Napa Valley 2014
  9. Pahlmeyer Chardonnay Napa Valley 2015
  10. Booker Oublié Paso Robles 2014
  11. Altesino Brunello di Montalcino Our 40th Harvest 2012
  12. Bedrock Zinfandel California Old Vine 2015
  13. Sixto Chardonnay Washington Uncovered 2014
  14. Clos des Papes Châteauneuf-du-Pape 2015
  15. Domaine des Baumard Savennières 2015
  16. Turley Zinfandel Paso Robles Ueberroth Vineyard 2014
  17. Volver Alicante Tarima Hill Old Vines 2015
  18. Bodega Colomé Malbec Salta 2015
  19. Marqués de Cáceres Rioja Reserva 2012
  20. San Felice Brunello di Montalcino Campogiovanni 2012
  21. Hartford Family Zinfandel Russian River Valley Old Vine 2015
  22. Saxum James Berry Vineyard Paso Robles Willow Creek District 2014
  23. Mazzei Maremma Toscana Tenuta Belguardo 2013
  24. Justin Justification Paso Robles 2014
  25. Roederer Estate Brut Anderson Valley NV
  26. Tablas Creek Patelin de Tablas Blanc Paso Robles 2015
  27. Bodegas Alto Moncayo Garnacha Campo de Borja Veraton 2014
  28. Kendall-Jackson Chardonnay California Vintner’s Reserve 2015
  29. Viña Santa Ema Cabernet Sauvignon Maipo Valley Reserva 2015
  30. Hijos de Rainera Perez Marin Manzanilla Sanlúcar de Barrameda La Guita NV
  31. Forge Riesling Finger Lakes Classique 2015
  32. Sidebar Sauvignon Blanc High Valley 2015
  33. Jim Barry Riesling Clare Valley The Lodge Hill Dry 2016
  34. Finca Decero Malbec Agrelo Remolinos Vineyard 2015
  35. Pazo de Señorans Albariño Rias Baixas 2016
  36. Tait The Ball Buster Barossa Valley 2014
  37. Karine Lauverjat Sancerre 2016
  38. Luigi Einaudi Dogliani 2015
  39. Spring Valley Frederick Walla Walla Valley 2014
  40. Matua Sauvignon Blanc Marlborough 2016
  41. Bodega Garzón Tannat Uruguay Reserva 2015
  42. Colene Clemens Pinot Noir Chehalem Mountains Dopp Creek 2014
  43. J.-A. Ferret Pouilly-Fuissé 2015
  44. Domaine St.-Préfert Châteauneuf-du-Pape Auguste Favier Réserve 2015
  45. Kaiken Malbec Mendoza Ultra Las Rocas 2015
  46. Il Poggione Rosso di Montalcino 2015
  47. Bodegas Palacios Remondo Rioja La Vendimia 2015
  48. Penley Cabernet Sauvignon Coonawarra Phoenix 2015
  49. Rust en Vrede Syrah Stellenbosch 2014
  50. Quinta das Carvalhas Touriga Nacional Douro 2014
  51. Bodegas y Viñedos Raúl Pérez Mencía Bierzo Ultreia St.-Jacques 2015
  52. Domaine de Mourchon Côtes du Rhône-Villages Séguret Tradition 2014
  53. PlumpJack Syrah Napa Valley 2014
  54. Innocent Bystander Pinot Noir Yarra Valley 2016
  55. Trimbach Pinot Gris Alsace Réserve Personnelle 2015
  56. Domaines Dominique Piron Morgon La Chanaise 2015
  57. Mason Sauvignon Blanc Napa Valley Yount Mill Vineyard 2016
  58. Domaine de Beaurenard Châteauneuf-du-Pape 2015
  59. Bodegas Emilio Moro Tempranillo Ribera del Duero 2015
  60. Casa Santos Lima Lisboa Colossal Reserva 2015
  61. Cantina del Pino Barbaresco Ovello 2013
  62. Clos Fourtet St.Emilion 2014
  63. Purple Hands Pinot Noir Dundee Hills Latchkey Vineyard 2015
  64. Jean-Luc Colombo Cornas Terres Brûlées 2015
  65. Greywacke Pinot Noir Marlborough 2014
  66. Scacciadiavoli Montefalco Sagrantino 2011
  67. The Calling Chardonnay Russian River Valley Dutton Ranch 2015
  68. Gorman Zachary’s Ladder Red Mountain 2014
  69. Gini Soave Classico 2016
  70. Lingua Franca Pinot Noir Eola-Amity Hills Tongue ‘N Cheek 2015
  71. Donnachiara Aglianico Irpinia 2015
  72. Domaine Petroni Corse 2015
  73. Powell & Son Riverside Barossa 2015
  74. Domaine de la Solitude Châteauneuf-du-Pape White 2016
  75. Résonance Pinot Noir Willamette Valley 2015
  76. Louis Chèze Condrieu Pagus Luminis 2015
  77. Oberon Merlot Napa Valley 2015
  78. Prager Riesling Federspiel Trocken Wachau Steinriegl 2015
  79. Alban Syrah Edna Valley Reva Alban Estate 2013
  80. Michele Castellani Valpolicella Classico Superiore San Michele Ripasso 2015
  81. Dutton-Goldfield Pinot Noir Russian River Valley Dutton Ranch 2015
  82. Pali Wine Co. Pinot Noir Sonoma Coast Riviera 2015
  83. Domaine Faiveley Mercurey Clos des Myglands 2015
  84. Simone Santini Vernaccia di San Gimignano Tenuta Le Calcinaie 2015
  85. Josep Maria Raventós i Blanc Brut Nature Vino Espumoso de la Finca 2013
  86. Lancaster Cabernet Sauvignon Alexander Valley 2014
  87. Chartogne-Taillet Brut Champagne Cuvée Ste.-Anne NV
  88. Fonseca Vintage Port Guimaraens 2015
  89. Daou Cabernet Sauvignon Adelaida District Estate 2014
  90. Concha y Toro Cabernet Sauvignon Puente Alto Don Melchor 2014
  91. Château Léoville Las Cases St.Julien 2014
  92. Garofoli Verdicchio dei Castelli di Jesi Podium 2014
  93. Revana Cabernet Sauvignon Napa Valley 2014
  94. di Meo Greco di Tufo G 2016
  95. Selbach-Oster Riesling Kabinett Halbtrocken Mosel Zeltinger Himmelreich 2015
  96. Feudi del Pisciotto Nero d’Avola Terre Siciliane Versace 2015
  97. Odoardi Calabria GB 2014
  98. Prats & Symington Douro Chryseia 2014
  99. Robert Weil Riesling Qualitätswein Trocken Rheingau Kiedricher Gräfenberg GG 2015
  100. Sadie Family ‘T Voetpad Swartland 2015
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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

16 Commenti

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Stefano

circa 6 anni fa - Link

Si può sempre far finta che l'etichetta del secondo classificato sia di un nostro celebre viticultore friulano...
Però scherzi a parte la classifica si presta ad una miniera di considerazioni: te l'aspettavi che un vino della provincia di Cosenza anche solo arrivasse sui tavoli di WS? e il Soave di Gini? quello si può pensare che arrivi là facilmente, ma da qui a metterlo in classifica ce ne corre, no?
Poi vedo qualche curiosità anche per la Francia: un Vouvray demi-sec al sesto posto, per di più di un produttore "triple A"! e un Barsac al terzo posto (e Chateau Coutet ci tiene a mettere quella AOC in etichetta, piuttosto che Sauternes; per inciso il 2015 è ancora meglio del 2014) . Sarebbe interessante poi capire tutti quei vini del nuovo mondo dove si possano trovare e chi li abbia mai assaggiati alle notre longitudini

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Stefano Cinelli Colombini

circa 6 anni fa - Link

Scusa, ma non capisco tutto questo sconcerto. Proprio no. Sedici italiani tra i Top 100 di Wine Spectator sarebbero pochi? No, non sono pochi, sono più o meno gli stessi piazzamenti che prendiamo da sempre. Magari a te possono non tornare tre Brunelli tra i primi venti, ma credo sia abbastanza logico che sia così; se vai sugli scaffali di ogni wine shop USA trovi più Brunelli che in ogni enoteca italiana, gli americani amano il Brunello. Che il loro giornale enologico principale lo riconosca è naturale. Ah, tutti quei vini del nuovo mondo in Italia non li trovi, ma a New York o Chicago si. Per questo WS li premia.

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Simeone

circa 6 anni fa - Link

Boh anche io non capisco questo sgomento, anche perchè ci sono delle scelte non proprio preventivabili, pur essendo una lista WS, che nmostra il fianco a qualsivoglia critica, positiva o meno.
Cioè vedere un Verdicchio (a memoria penso che solo Bucci sia entrato negli anni in questa classifica e non ne sono sicuro al 100%), un Greco, Una Vernaccia e addirittura un Soave mi sembra positivo e tutt'altro che scontato e preventivabile.
Inoltre sia Gini che Garofoli nella denominazione sono realtà storiche e di qualità, inoltre Gini è pure un 2016!

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Alessandro

circa 6 anni fa - Link

Ma il Dolcetto al posto 38...sarebbe quello che vendono all`Esselunga a 7/8 euro???

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mariazzo

circa 6 anni fa - Link

a quanto pare è proprio quello: https://www.poderieinaudi.com/guide-riconoscimenti/wine-spectator/2017/ ed è pure in offerta all'esselunga :)

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Alessandro

circa 6 anni fa - Link

Immagino che da domani lo venderanno a 30 euro. Vado subito a farne scorta...;-)) PS: lo conosco bene, e`un buon Dolcetto a mio avviso. Ma 38esimo miglior Vino del mondo.....mahhhhh

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mariazzo

circa 6 anni fa - Link

La cosa interessante è anche vedere il brunello "base" di Casanova di Neri e non i fratelli maggiori Tenuta Nuova e Cerretalto.

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suslov

circa 6 anni fa - Link

vouvray, savennieres. sancerre ...

3 bianchi della loira, interessante. mi sa che la borgogna ha raggiunto un plateau di prezzo tale per cui si devono promuovere altre zone ... non vedo grand-cru, ne in bianco ne in rosso ...

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motown

circa 6 anni fa - Link

Mah. Io credo che dovrebbero focalizzarsi (visto che in qualche modo già lo fanno) solo sui vini americani e basta. È molta ambizione credere di racchiudere il meglio della produzione mondiale in 100 bottiglie. Noi italiani facciamo le guide/liste appena dei nostri vini, così come i francesi, gli spagnoli...Ma si sa gli americani sono sboroni e ritengono di sapere di tutto. Peggio ancora è che molti ci credono.

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Nelle Nuvole

circa 6 anni fa - Link

Prima di commentare, sono andata a rileggermi il link
http://www.intravino.com/primo-piano/impresa-del-giorno-leggere-la-top-100-2010-di-wine-spectator-senza-vomitare/
pubblicato su Intravino il 24/11/2010.
Mi sembra che ci sia stato un cambiamento ed in meglio. Nonostante la lodevole volontà di aiutare i produttori di Napa e Sonoma, messi in ginocchio dai recenti incendi, la presenza californiana è diluita.
L'aspetto principale da tenere presente è che la classifica si basa sulla reperibilità nel mercato statunitense e rapporto qualità/prezzo. Quindi non giudica la qualità assoluta, ma l'equilibrio tra questi fattori.
Dunque fa piacere vedere presenti vini italiani una volta sconosciuti non solo agli americani, ma anche a noi qui del paesello. Vuol dire che questi vini sono reperibili negli USA e che i distributori/importatori stanno facendo un buon lavoro. Lo stesso dicasi per alcune chicche francesi e nuovomondiste.
Quanto al commento di Motown qui sopra, mi permetto di dissentire. Questa classifica non è comparabile ad alcuna guida, il WS redige un elenco di vini di tutto il mondo presenti sul mercato di casa loro, non compie un'analisi approfondita su diverse zone produttive ed i risultati delle ultime vendemmie..

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motown

circa 6 anni fa - Link

Ammetto che il mio paragone di fatto non sia centrato. Così come è giusta la questione reperibilità sul mercato americano vs qualità/prezzo. Però, quotando Morichetti, viene appunto da chiedersi: possibile che non esista un solo Borgogna o Champagne che racchiuda queste caratteristiche?

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Diego

circa 6 anni fa - Link

guardi sig. Morichetti che WS la Top 100 non la fa ne per lei ne per nessuno al di fuori degli USA....

e non si tratta ovviamente di essere 'sboroni' ... semplicemente loro trovano sullo scaffale il Duckhorn Merlot Napa Valley Three Palms Vineyard ed anche il Verdicchio di Garofoli e quindi li valutano... sono entrambi disponibili nel loro mercato... noi il Merlot Duckhorn dove lo troviamo???

La classifica e' scritta da critici americani in un giornale americano per il mercato americano con prodotti disponibili sugli scaffali americani. Non vedo proprio il problema...

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motown

circa 6 anni fa - Link

Tutto verissimo. Il problema (ammesso che si possa parlare di problema) sorge quando "la classifica scritta da critici americani in un giornale americano per il mercato americano con prodotti disponibili sugli scaffali americani" finisce per influenzare il mercato mondiale...

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mariazzo

circa 6 anni fa - Link

Beh ma se non fosse così, ognuno berrebbe il suo vino. no? E' naturale che influisca sul mercato mondiale e io non lo vedo necessariamente un problema.

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motown

circa 6 anni fa - Link

Infatti io ho specificato che non sarebbe un vero problema. Però quando il resto del mondo si lascerà convincere da liste del genere che il merlot californiano o il cabernet argentino godono di reputazione maggiore di tutte le nostre denominazioni messe assieme allora saranno guai per i prodotti nostrani...

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Gianni

circa 6 anni fa - Link

una considerazione interessante di questa classica e' la presenza di un Merlot al primo posto... si ri-legittima il Merlot caduto in disgrazia nel dopo Sideways (I am NOT drinking any fuc****g Merlot!)

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