Chi sono Extraomnes e Ritual Lab, possibili vincitori di Birraio dell’Anno 2017

Chi sono Extraomnes e Ritual Lab, possibili vincitori di Birraio dell’Anno 2017

di Jacopo Cossater

Da una parte chi ci ha detto: “impossibile, è escluso che qualcuno possa sostenere con un minimo di sicurezza di conoscere in anticipo i vincitori”. Dall’altra chi, seppur con una certa cautela, ci ha raccontato che sì, “è vero, ci sono però una serie di indicazioni che vengono da molte fonti diverse tra di loro che vanno inevitabilmente in questa direzione”. In mezzo, noi di Intrabirra Intravino.

Sono ormai un paio di settimane che ci chiediamo se scrivere questo post o meno, in diversi abbiamo infatti sentito girare la stessa voce in contesti anche molto diversi tra loro. Alla fine abbiamo ceduto e ci siamo detti che sì, valeva in tutti casi la pena dedicare -anche se poi a vincere sarà qualcun altro- qualche paragrafo a due dei birrifici di cui si è comunque parlato di più negli ultimi mesi.

Prima di tutto: Birraio dell’Anno? Da queste parti se ne era scritto l’ultima volta 2 anni fa, era il 2016 e in quell’edizione furono Marco Valeriani del birrificio Hammer e Conor Gallagher Deeks del birrificio Hilltop a imporsi sugli altri. Allora aprivo così, incipit valido ancora oggi:

Un premio (..) il cui intento, a leggere il regolamento, “è quello di valutare il lavoro complessivo e non la qualità di una singola birra, premiando così la bravura tecnica, la filosofia produttiva e, in definitiva, la capacità di emozionare di un birraio”. Insomma il suo percorso produttivo nei 12 mesi precedenti secondo una giuria di esperti nominata da Fermento Birra, rivista promotrice del riconoscimento. Il premio è però anche un bel pretesto per fare il punto e per riunire sotto lo stesso tetto una bella fetta di quella che è considerato come il meglio della produzione artigianale italiana. Ottima occasione di visibilità per il vincitore, certo, al tempo stesso la cosa che mi è sembrata più bella ha a che fare con la festa in sé, la celebrazione insomma di tutti i birrifici presenti.

Due i premi della manifestazione, iniziata ieri. Quello più importante, Birraio dell’Anno, e quello dedicato agli emergenti, mastri birrai che hanno “prodotto birre messe in commercio nei due anni antecedenti all’anno giudicato”. Come da titolo gira voce quest’anno il primo potrebbe essere vinto per la seconda volta -sarebbe un evento, mai nessuno c’era riuscito prima- da Luigi “Schigi” D’Amelio di Extraomnes. Un birrificio che in effetti non ha bisogno di chissà quali presentazioni tale è la sua importanza e la sua fama, basti sapere che nasce nel 2010 in provincia di Varese e che da subito si è distinto per una produzione capace di guardare al Belgio con grande personalità declinando alcune delle sue produzioni più classiche con un’angolazione particolarmente originale.

Ritual Lab

Dovessi scegliere qualche birra sulle altre probabilmente faticherei un po’, molte quelle che mi hanno accompagnato nei momenti più diversi. La Zest, per esempio: una Belgian Ale in cui il ruolo del luppolo (l’americanissimo citra) è particolarmente incisivo senza essere eccessivamente caratterizzante. La Quadrupel, una vera e propria esplosione di profumi e di sapori straordinariamente amalgamati tra loro nonostante l’elevato calore. E poi la Kerst, Belgian Strong Ale che non può che richiamare la birra di Natale per eccellenza, la celebratissima Stille Nacht di De Dolle. Tutte etichette che possono ormai essere considerate senza esitazione come grandi classici italiani.

Pochi altri birrifici, passando alla categoria degli emergenti, sono poi riusciti negli ultimi anni a fare parlare tanto di sé in così poco tempo. Delle birre di Ritual Lab (Formello, Roma) si è iniziato a dire da subito un gran bene grazie anche alla loro grande capacità di creare il giusto hype intorno al proprio progetto. Prima un breve periodo come beer firm, poi il passaggio all’impianto di proprietà senza eccedere nel numero di etichette, anzi consolidando quanto già fatto, produzione di grande solidità sulla traccia delle luppolature più intense interpretate con grande intelligenza. Qui in redazione Fiorenzo dice che nella sua dieta la loro Bock non può mai mancare.

Bonus: entrambi sono birrifici che possono vantare il proprio locale, di cui si dice un gran bene. Extraomnes Bier & Cibo a Castellanza, Varese, e Ritual Pab a Prati, a Roma.

A domani per i risultati ufficiali, io nel frattempo scappo a Firenze ad assaggiare qualcosa.

Aggiornamento del 21/01/2018: vincitori di Birraio dell’Anno 2017 rispettivamente Giovanni Faenza di RITUAL LAB nella categoria emergenti e Josif Vezzoli di BIRRA ELVO di Graglia (Biella). Ci eravamo andati vicini (faccina).

[immagini: Birraio dell’Anno, Ritual Pab]

Jacopo Cossater

Docente di marketing del vino e di giornalismo enogastronomico, è specializzato nel racconto del vino e appassionato delle sue ripercussioni sociali. Tra gli altri, ha realizzato i podcast Vino sul Divano e La Retroetichetta, collabora con l'inserto Cibo del quotidiano Domani e ha cofondato il magazine cartaceo Verticale. Qui su Intravino dal 2009.

2 Commenti

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Marco

circa 6 anni fa - Link

Litual lab produce birre di alto spessore, ieri ho avuto modo di ribere un paio di loro chicche. Mi auguro vinca

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Jacopo Cossater

circa 6 anni fa - Link

Idem, ho trovato strepitose tutte le loro birre, ieri. In particolare la Ritual Pils e la Super Lemon Ale.

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