Champagne Bruno Paillard Blanc de Blancs in verticale 2012-1996

Champagne Bruno Paillard Blanc de Blancs in verticale 2012-1996

di Andrea Gori

Si può dedicare tutta la propria vita allo Champagne, e avere sempre e comunque nel cuore un solo vitigno. Monsiuer Bruno Paillard non ha mai fatto mistero di adorare lo chardonnay, e di ritenerlo la quintessenza della Champagne. Per esprimerlo al meglio si è spinto in tutti i cru e territori della regione, Aube compresa, per aggiungere gusto e sfumature inedite alle cuvée. Questo percorso di ricerca è ben apprezzabile in tutti gli Champagne di Bruno, prodotti decisamente per esperti, molto giocati su acidità e gesso e bisognosi di anni dopo la sboccatura per aprirsi al meglio. Nei blanc de blancs si avverte in maniera importante.

È per questo che in una verticale un po’ atipica, come quella tenuta durante Taormina Gourmet lo scorso ottobre, sono stati messi a confronto non solo millesimati ma anche cuvée multi millesimate, in cui lo chardonnay è vivido protagonista.

Blanc de Blancs Grand Cru Extra Brut 60 mesi (degorgement marzo 2017) Cramant Crémant
Un vino multimillesimato con un blend delle annate 2010-2011 (entrambe non esaltanti per le uve rosse, ma notevoli per lo chardonnay) più una aggiunta di solera (un blend di annate cui Paillard attinge ogni anno per completare le cuvée con i vini delle ultime vendemmie) iniziata dal 1990. Colore vivido e pulitissimo, con note affumicate garbate, lieviti e petricore con cenni di frutto tropicale, pompelmo, agrumi canditi. Spinta energica in bocca niente male, che fa sentire la bellissima energia sottesa dei Grand Cru. Chiude con cenni dolci come aromi, ma sempre freschissimo anche per il basso dosaggio, sapido e iodato. 92

Blanc de Blancs Grand Cru Extra Brut 60 mesi (degorgement marzo 2013)Cramant  Crémant
Di nuovo un multimillesimato, ma stavolta tengono banco la mitica 2008 e 2007 per un totale del 65% più un 35% dal solera iniziato nel 1990. Gli anni di bottiglia restituiscono una gamma di note tostate, mandorle e toffee molti intriganti, complesse, ma l’acidità sottesa è impressionante. Mandarino, pompelmo rosa, lime e pepe bianco, floreale dolce con lieviti e pasticceria che preparano ad una bocca fresca e accesa, grande sapidità che anima un frutto molto piacevole. 90

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Blanc de Blancs 2006 “Voluptè”
Eccoci al primo vero millesimato della rassegna, una eccezione in Champagne piuttosto che una regola. La 2006 è una delle pochissime annate senza neanche un giorno di pioggia dal 6 settembre al 2 ottobre, ricca e abbondante, ben dipinta dalla “Voluptè” in etichetta. Grazie al clima favorevole c’è abbondanza e voluttà, un’annata dove era difficile mantenere freschezza ma questo 2006 è pimpante e vivo, quasi aggressivo come impatto al palato. Comunque un vino in forma smagliante, con naso in cui si accenna brevemente burro ma soprattutto si avverte dolcezza suggerita di miele, torrefazione, crostata di frutta e arancio candito. In bocca pietra focaia, note rocciose che bilanciano dolcezza di frutto. 93

Blanc de Blancs 2002 “Envolée Florale” di Jean-Paul Agosti – 47% pinot noir, 42% chardonnay, 11% pinot meunier; 100% chardonnay dosage 5 g/l (dég. lug. 2011)
Uve da due Grand Cru della famosa Côte des Blancs, Oger e Mesnil sur Oger, poi più di 10 anni di maturazione sui lieviti. Annata considerata forse troppo precocemente come storica per via della grandissima maturità e ricchezza del frutto, non tradisce le attese degli amanti di queste note. Il vino è ricco di rimandi dolci e maturi, con agrumi confit, mandorle, nocciole, frutta candita, mela annurca, pesche e pere sotto spirito. Bocca che si salva grazie a tambureggiante acidità che l’annata non è riuscita a spegnere del tutto, e che prolunga il sorso in maniera intrigante. 94

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Blanc de Blancs 1996, Magnum (dég. lug. 2007 ) “Profonditè”
La figura femminile di Sandro Chia immersa tra le acque spumeggianti del mare, sulla bellissima etichetta, sottolinea bene lo spirito del millesimo visto da Bruno Paillard, che diversamente da molti non sbaglia la 1996 – più volte a torto definita annata del secolo per i valori fuori scala di acidità e maturità, ma che in realtà ha portato vini spesso poco maturi e soltanto molto freschi anche dopo anni dalla vendemmia – e ci regala un capolavoro assoluto in magnum, che non smette di migliorare a distanza di anni dalla sua entrata in commercio. Naso floreale cangiante con nota di fior d’arancio insinuante, che si sposa a sambuco, glicine, gelsomino notturno e peonie, note di petricore e gesso, pera e tocchi fumé elegantissimi, con un finale lunghissimo pepato, e freschissimo come altri 1996 ma qui con ulteriori elementi nel bicchiere a integrare. Ultima carezza al palato con tracce di mare e iodio. Tutto questo mentre fuori rombano le onde del mare di un autunno caldo, qui a Taormina. Ti chiedi se sta accadendo nel bicchiere o là fuori sulla riva, getti un ultimo sguardo all’etichetta e ai suoi flutti e la Venere che ne viene avvolta. Un bicchiere da brividi di piacere, come raramente capitano. Ma se capitano, ecco: 98

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

5 Commenti

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Stefano

circa 5 anni fa - Link

Ma allora CREMANT, no? L'ameno paesino non c'entra nulla. O le uve vengono da lì?

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Andrea Gori

circa 5 anni fa - Link

si hai ragione, refuso su Cremant! il paesino non c'entra niente!

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Stefano

circa 5 anni fa - Link

Per farti perdonare potresti in futuro scrivere qualcosa sui vari Crémant francesi; ne arrivano pochi in Italia ma secondo me ce ne sono di godibilissimo. Se non sei troppo impegnato a bere Paillard 1996...

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Damiano

circa 5 anni fa - Link

Envolée Florale: scusate la mia scarsa preparazione ma come può essere blanc de blancs con quote così importanti di pinot noir e pinot meunier ?

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Andrea Gori

circa 5 anni fa - Link

altro refuso! ovviamente è 100% chardonnay! quell'uvaggio si riferisce al millesimato assemblage... scusa!

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