Ch-ch-ch-changes: le notizie corrono veloci

di Antonio Tomacelli

…oppure: times they are a changing ma così velocemente che tocca riassumere il mondo in quattro capitoli: cominciamo? 1) La birra supera il vino. La birra sorpassa il vino nella classifica delle bevande più richieste al ristorante e in genere nei pasti fuori casa (58% contro 56%), ribaltando risultati che sembravano acquisiti. Surprise! Sono proprio i Foodies (qui li chiamano gastrofanatici) i killer del vino perchè conoscono il prodotto e hanno meno pregiudizi. Che sia anche una questione di prezzi? Mmhh, visto cosa costano certe Baladin al ristorante direi proprio di no.

2) Le donne superano gli uomini tra i consumatori di vino. Succede solo in America per ora, ma la tendenza dilaga anche in Europa. Sia chiaro: al momento di scegliere il vino al ristorante l’omo è ancora omo e non si discute. Sappiate però che lei vi lascia fare ma in effetti l’esperto è donna, per cui niente bottiglie da due soldi: l’enofighetta non perdona i micragnosi.

3) Amazon si beve Woot. Il colosso delle vendite online scuce la miseria di 110 milioni di dollari per comprarsi il sito di vendite online Woot che ha, tra le altre cose, una sezione dedicata al vino. Come funziona Woot? Oggi vendiamo una X bottiglia, solo quella e solo per oggi (più o meno). E dopo i libri e il vino, cosa manca sul sito di Amazon? Beh, qualche bella poltrona in pelle non guasterebbe.

4) Il primo distributore automatico di vino. No coke, no pepsi ma vino in bottiglia e di buona qualità. Le prime vending machine sono già operative e minacciano di invadere gli store americani. Certo, prima devi infilare nell’apposita fessura la tua credit card per controllare l’età, poi devi soffiare nel buco perchè noi non vendiamo alcol agli ubriachi, poi…eccheppalle! Meglio una coke che tanto oggi è pizzaparty.

Bonus. Non ci credo!! Un tizio ha inventato un robot che preleva la birra dal frigo e te la porta sul divano: ma tutto ‘sto spreco di tecnologia per non alzare le chiappe dal divano?

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

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