Castell’in Villa, il Chianti Classico che ti riconcilia col sangiovese

di Cristiana Lauro

Sorpresa! Qualche volta il sangiovese mi stupisce ancora. Pensavo di aver chiuso i conti col vitigno e invece sbagliavo. Quando la zona tra Firenze e Siena non si chiamava ancora Chiantishire, quindi prima della colonizzazione inglese, delle battute di caccia in cachemire 24 fili, delle piscine e dei cuccioli di Labrador, qualcuno faceva dei vini da urlo.

Ho assaggiato il Chianti Classico Castell’in Villa ris. 1975 e mi è piaciuto molto. Colore tutt’altro che aranciato, solo una leggera sfumatura mattone dell’unghia sul bicchiere e un naso pulito, privo di ossidazioni. Sentori tipici di sangiovese senza spigoli, forse perche’ domato dalla lunga permanenza in bottiglia, dall’invecchiamento e non certo dalle tecniche di cantina o dall’impiego di legni dolci e vanigliati. In bocca il frutto c’è ma in fase terziaria, con cuoio, cioccolato, tabacco, liquirizia e catrame. Insomma, si regge sulle sue zampe senza stampelle con dignità e autorevolezza. Avevo bevuto lo scorso anno un ottimo 1971 della stessa riserva, perfettamente integro, elegante e tutt’altro che ossidato. A dire il vero su quest’annata non sempre ho riscontrato qualita’ costante ma forse dipendeva dai tappi che, al tempo, non erano di particolare pregio.

Fino al 1984, come sapete, il disciplinare del Chianti Classico imponeva l’utilizzo di una parte di uve bianche, soprattutto trebbiano toscano e malvasia bianca. Fabrizio Bianchi (Castello di Monsanto) e Sergio Manetti (Montevertine) che mi risulti, erano i soli a sfidare le regole, ma visto che il tecnico di Castell’in villa era Giacomo Tachis, non mi meraviglierei se nelle sue riserve non ci fossero uve bianche. Sta di fatto che il risultato, a distanza di tempo, è sorprendente.

Quando penso, invece, a un grande Chianti Classico con uve bianche, mi sovviene Badia a Coltibuono, soprattutto il 1958 che ho appena provato e il 1964 che assaggiai alcuni anni fa. Ma si narra che nella vecchia Badia ci sia tuttora un fantasma e chi lo sa cosa combini quel birichino nottetempo.

Se rifletto su questi assaggi, sul sangiovese  che ha tanto da dire e sa pure come dirlo, penso che cantinieri, enologi e produttori dovrebbero praticare meno tecnicismi e tenere più pulite le cantine. Ci vuole tanta pulizia in cantina e rispetto delle conoscenze acquisite, senza doversi reinventare ogni 5 anni, perché altrimenti non sei à la page. Meno opere d’arte e più vini. O No?

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Cristiana Lauro

Cantante e attrice di formazione ma fortemente a disagio nell’ambiente dello spettacolo, che ha abbandonato per dedicarsi al vino, sua più grande passione dopo la musica. Lauro è una delle degustatrici più esperte d’Italia e con fierezza si dichiara allieva di palati eccellenti, Daniele Cernilli su tutti. Il suo sogno è un blog monotematico su Christian Louboutin e Renèe Caovilla, benchè una rubrica foodies dal titolo “Uomini e camion” sarebbe più nelle sue corde. Specialista di marketing e comunicazione per aziende di vino è, in pratica, una venditrice di sogni (dice).

20 Commenti

SirPanzy

circa 12 anni fa - Link

Spettacolare anche l'85 provata lo scorso autunno. Goduriosa. Meno opere d'arte è più vini è il grido di battaglia che dovrebbe urlare l' Italia intera, non solo il chiantishire. P.s: gli ultimi release di Castell'in villa sono piccole perle dell' enologia toscana...

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giacomo

circa 12 anni fa - Link

Concordo 100%...meno opere d'arte e piu' vini. Castell'in Villa e' veramente un grande esempio e l'85 e' veramente un grande vino. Manetti e Bianchi per me rimarrano sempre due grandi esempi di come dovrebbe essere la cultura del vino in Toscana. I loro prodotti grandi amabasciatori di questa cultura.

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davide bonucci

circa 12 anni fa - Link

Il Sangiovese ha molto da dire e lo sta dicendo. Il problema sono casomai i pochi ascoltatori, orecchie disabituate alla poesia toscana. Come diceva Moretti? Continuiamo cosi, facciamoci del male... Siccome, ad un certo punto, potrei pure diventare egoista e decidere che certe vecchie annate fantastiche non vanno comunicate ma bevute tra amici, potrei pure decidere di autodeclassare il nostto gruppo a cellula sotterranea, dedita al geloso godimento di annate quasi introvabili. In un certo senso e' gia' cosi ;-)

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egio

circa 12 anni fa - Link

Ciao Cri! E' davvero un'azienda con qualcosa di speciale. Ci sono affezionato. Ho bevuto nell'ultimo anno le riserve '71, epoca pre-tachis, '82 e '86 (quest'ultima, annata in teoria "minore" era splendida), e al di là del valore oggettivo del vino nel bicchiere, sono vini che danno sempre grandi emozioni. In genere, quando mi allontano da Radda faccio spesso più fatica col sangiovese, ma nella stessa Montalcino e anche in Romagna ho sentito ultimamente cose davvero valide. Sperèm...

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ag

circa 12 anni fa - Link

Pricipessa, complimenti (tra le altre annate) a quel '91 Riserva assaggiato (no, mi correggo, bevuto) alle Logge sabato scorso.

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Andrea Pagliantini

circa 12 anni fa - Link

Signora Lauro, nel Chianti Classico (per non dire Storico) si facevano grandi vini molto prima che arrivassero gli antanisti a spiegare la bellezza dei luoghi e del bel vivere a chi ci vive, che essendo comunemente indaffarati, gli indigeni spesso hanno altro a cui pensare che guardare la bellezza pur dedicandosi ad essa fisicamente ogni giorno. Castell'in Villa la conosco bene per aver mosso i primi passi vinari nela collina di fronte e il successo di questi vini e la loro bontà deriva dal fatto che l'uomo non ha fatto altro che piantarci le vigne avendone cura........ sono terre baciate dal dio Bacco quelle di questa parte di Berardenga.

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ag

circa 12 anni fa - Link

Ben detto!

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Cristiana Lauro

circa 12 anni fa - Link

E' vero, Andrea e mi fa piacere questo suo intervento, grazie! Sono cresciuta a Sangiovese e poi a un certo punto ho pensato davvero che non avesse piu' niente da dirmi. Non in quella veste, quella che ci hanno proposto in troppi negli ultimi anni. @SirPanzy sei sempre nei miei pensieri anche quando mi rubi la scena ;-) in realta' mi hai ricordato un '85 bevuto qualche anno fa che mi fece impazzire. Vorrei trovarne altre di queste bottiglie. Che gioia! @Davide Bonucci : si' trovo che ci sia poca disponibilita' ultimamente nei confronti della Toscana. Questa continua, ostinata ricerca del famolo strano, non ci fa apprezzare grandi vini che abbiamo sotto al naso. @Giacomo: bisognerebbe ricordare piu' spesso i loro grandi vini. :-) @egio, felice di rileggerti! '71 riserva grandioso ma questo 86 mi incuriosisce sul serio. Un po' come tutti i vini ben riusciti in annate minori. Hanno il pregiato fascino dell'inatteso. Musica per le nostre orecchie, no? @ ag: grazie per il titolo nobiliare ;-) @ Lido: ci capisco piu' che di??? Che te possino...ah!ah! @ lorenzo Gatti: concordo pienamente. Tu che di vigna e di suolo ci capisci eccome! Grande Lorenzo! Certo che saro' a Taste...cosi' festeggiamo anche il mio compleanno ;-)

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ag

circa 12 anni fa - Link

Che ti meriterai senz'altro, ma non era per te, sorry.

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Cristiana Lauro

circa 12 anni fa - Link

Urca, allora fra i maschietti qui c' e' roba piccante...divertentissimo. Vi terro' d'occhio. ;-)

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ag

circa 12 anni fa - Link

Ah sono curioso anche io di sapere chi sarebbe il maschietto da appellare Principessa..... :-)

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Lido

circa 12 anni fa - Link

Troppo poco se ne parla di questa grande azienda, grande x i vini, sabato sera con amici, assieme a Gabriele Del Carlo abbiamo aperto 85 riserva, notevolissima bottiglia di grande grande spessore. grande Cristiana prima Coche ora Casttell'in villa va a finire che di vino ci capisci piu' che di ..... Ciao Lido.

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lorenzo gatti

circa 12 anni fa - Link

Ciao Cristiana,ho bevuto anche io (alla ceca) l'85 Monumentale.Felicissimo del fatto di aver azzeccato la regione e sbagliato di poco l'annata. Mi picerebbe ogni tanto leggere qualcuno che elogi la terra,la vigna,il suolo, alla fine i "winemakers".Il vino si fa in vigna...Un abbraccio.ps. Sono a Roma il 21-22 sett. Taste of Roma. Ciao

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gionni1970

circa 12 anni fa - Link

Castell'in Villa purtroppo è una perla che non tutti riescono ad apprezzare..Sono vini che hanno bisogno di tanto tempo prima di concedersi e purtroppo ( o meglio per fortuna!) molto spesso al momento dell'uscita sono molto chiusi e restiia concedersi... Però che bellezza quando assaggi esemplari con venti o tren'anni sulle spalle e che fanno le scarpe a tanti fratellini più giovani!!!

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ag

circa 12 anni fa - Link

Gionni, io mi sono bevuto un 2008 non più tardi di una settimana fa ed era delizioso. Durata bottiglia: 20 minuti scarsi in 3.......

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gionni1979

circa 12 anni fa - Link

Ciao ag... il mio concetto, espresso in realtà molto male, comunque era diretto alla riserva, non all'annata...

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ag

circa 12 anni fa - Link

Delle diverse bottiglie bevute tra annata e Riserva (a parte qualche annata di stile inspiegabilmente "dark") non ne ricordo nessuna particolarmente chiusa e/o ritrosa... e la 2008 dell'altra sera era solo una conferma. Provo presto la Riserva e ti dico :-)

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gionni1979

circa 12 anni fa - Link

Prima o poi imparerò a commentare con questo aggeggio... :-)

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Cristiana Lauro

circa 12 anni fa - Link

Gionni, va be' togliersi qualche anno ma 9 in cinque minuti e' troppo! :D

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Gionni Bonistalli

circa 12 anni fa - Link

Vabbè, non è mica una prerogativa solo femminile... :-)

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