Aumenta il tuo fascino con le unghie al merlot rosè o, almeno, provaci

di Elena Di Luigi

BUSINESS WEEK. Il merlot manicure è la nuova frontiera della bellezza in America. Non sei una vera winesnob se non hai le unghie finte che profumano di Merlot Rosè della Cantina Gallo. Basta “indossarle”, dar loro una strofinatina nei momenti topici e il partner cadrà ai tuoi piedi grazie agli effluvi di prugna e mirtillo tipici del vitigno. Effetto garantito per soli 5,95 dollari.

TELEGRAPH. Il BYO secondo Madonna consiste nel presentarsi a un ristorante di NYC per una cena tête à tête portandosi da casa il vino e due bellissimi bicchieri di cristallo. Niente di nuovo qualcuno dirà, a parte il puntiglio dei bicchieri. Chi ha servito la coppia, ha poi detto che i due sono stati particolarmente attenti a non rivelare cosa stessero bevendo, riponendo la bottiglia nella busta subito dopo averne versato nel bicchiere e portandosi a casa il tutto a fine cena.

THE TIMES. Tempi di austerità per tutti, anche per i ricchissimi della city londinese che ricorrono al banco dei pegni per far quadrare i conti. Così insieme a orologi e oro, molti hanno pensato di garantire i prestiti con Ferrari e casse di vino pregiato.

CNN. Gli americani non disdegnano il pacchiano e il politically incorrect se vedono la possibilità di fare soldi con un nuovo prodotto. Ispirandosi alla cultura dei Red Nek (termine con cui si indicano americani bianchi, ignoranti e bigotti, riconoscibili perchè bevono da barattoli anzichè da bicchieri), dieci mesi fa un quarantenne ha realizzato il “RedNek Wine Glass”, vendendone pezzi per un equivalente di 5 milioni di dollari. È bastato mettere un calice a un barattolo di vetro per creare un oggetto di classe.

CANBERRA TIMES. Nel 2003 i vigneti australiani di Victoria furono esposti per oltre tre mesi al fumo dei roghi che afflissero lo stato, e molte cantine negli anni successivi denunciarono che i loro vini spesso presentavano uno spiacevole sapore di fumo, ma anche di bacon, di pelle, metallico ecc. Oggi gli scienziati sono riusciti per la prima volta a individuare 20 elementi chimici presenti nel terreno ricco di ceneri e responsabili di questo inquinamento. Hanno anche scoperto che le varietà rispondono in modo diverso, e che il Sangiovese è tra le uve più suscettibili.

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