Aste| Record per la collezione Pinchiorri: 835.000 euro per un lotto di Romanée Conti

Aste| Record per la collezione Pinchiorri: 835.000 euro per un lotto di Romanée Conti

di Antonio Tomacelli

Domenica scorsa, a Ginevra, la famosa casa d’aste Baghera Wines ha battuto una serie di bottiglie provenienti dalla cantina dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze. Il catalogo, scaricabile qui, conteneva una serie di lotti del Domaine Romanée Conti oltre a varie verticali di vini francesi e ad una serie di bottiglie d’epoca del liquore Chartreuse. In tutto la collezione conteneva 273 lotti.

L’asta dei vini di Pinchiorri, denominata in catalogo “Kingdoms”, ha realizzato 3.290.473 euro con il 100% dei lotti venduti. Tutte gli ordini sono stati raccolti per telefono, online (Internet) o tramite ordini di acquisto.

In particolare il lotto n.14 di Kingdoms, un set di 6 bottiglie di grande formato in mathusalems (6L) del Domaine de la Romanée-Conti, ha stabilito il prezzo record di 835.000 euro.

Tutte le bottiglie riportavano il numero di serie e nessuna di esse aveva capsule non originali. Nel catalogo, infatti, sono riportate anche le lettere intercorse tra Hubert de Villaine, proprietario del Domaine, e Giorgio Pinchiorri che richiedeva in più casi, la sostituzione delle ceralacche danneggiate, sostituzione regolarmente effettuata da DRC.

Giorgio Pinchiorri ha dichiarato a fine asta: “24 grandi bottiglie tra le più preziose e ricercate al mondo sono volate questa domenica verso una nuova destinazione, un nuovo “custode” che spero avrà, come ho potuto avere io, la cura e l’amore di preservare questo patrimonio enologico unico al mondo. Al team di Baghera/wines vanno i miei più sinceri ringraziamenti per aver saputo proporre i nostri gioielli ad un pubblico ideale mettendo in campo la professionalità e una profonda conoscenza dei vini stessi e del mondo delle aste indispensabili per valorizzare al meglio un bene di eccezione.”

Schermata 2020-12-09 alle 10.03.34 Schermata 2020-12-06 alle 18.28.11

 

avatar

Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

19 Commenti

avatar

Lanegano

circa 3 anni fa - Link

Chi ha orecchie per intendere, intenda. Gli altri in camper..... :)

Rispondi
avatar

Stefano

circa 3 anni fa - Link

Noto che voler aver ragione ad ogni costo prevale su tutto; posso chiedere almeno di spiegare qui su Intravino perché Pinchiorri ha venduto all'asta? siccome si tratta di una motivazione alta e nobile, almeno non facciamo confusione, e l'informazione è più completa. Sempre che accettiate suggerimenti, ovvio, Se no continuate così: il successo e Google analytics vi danno senz'altro ragione '

Rispondi
avatar

Andrea Gori

circa 3 anni fa - Link

E' stato già spiegato più volte ovvero che la vendita di queste bottiglie, ormai invendibili nel ristorante, hanno permesso di saldare arretrati di stipendi e investire in nuove annate delle stesse bottiglie.

Rispondi
avatar

marcow

circa 3 anni fa - Link

Mi sembra che ora sia tutto chiaro... rispetto agli altri articoli su Bolaffi. __ E la RETTIFICA della squadra dei legali di Bolaffi? Potevano aspettare qualche giorno prima di inviarla a Intravino. __ Lodi e COMPLIMENTI a questo piccolo grande WINE BLOG che pareggia ------------- l'ignavia------------- di tanti FOOD E WINE BLOG ITALIANI. E che continuano a "STARE A CUCCIA". (Se volete vi faccio i nomi)

Rispondi
avatar

franco

circa 3 anni fa - Link

nomi assolutamente graditi, grazie

Rispondi
avatar

marcow

circa 3 anni fa - Link

Franco, è troppo lungo l'elenco. E potrei annoiare. Quelli che si salvano stanno nelle dita di una mano. :-) __ Stefano, ma che c'entrano le "motivazioni" di Pinchiorri... con il dibattito in corso. È secondario. __ Sul fatto, poi, che Intravino pubblichi delle NOTIZIE CLAMOROSE... che fanno chiarezza...sulla vicenda Bolaffi... si dovrebbe apprezzare. Scusate, ma se Intravino è stata pesantemente criticata negli altri articoli sulla vicenda Bolaffi perché, ora, che ci sono FATTI RILEVANTI che danno ragione al blog su cui scriviamo... perché dovrebbe tacere?

Rispondi
avatar

Maurizio

circa 3 anni fa - Link

Ma di quali fatti parli??? In che modo il fatto che Pinchiorri ha battuto all'asta le sue bottiglie si legano alla vicenda di Bolaffi???

Rispondi
avatar

marcow

circa 3 anni fa - Link

"Tutte le bottiglie riportavano il numero di serie e nessuna di esse aveva capsule non originali. Nel catalogo, infatti, sono riportate anche le lettere intercorse tra Hubert de Villaine, proprietario del Domaine, e Giorgio Pinchiorri che richiedeva in più casi, la sostituzione delle ceralacche danneggiate, sostituzione regolarmente effettuata da DRC". Estratto dall'articolo.

Rispondi
avatar

franco

circa 3 anni fa - Link

No anzi Marcow, leggo intravino soprattutto per leggere le tue riflessioni... ammiro la tenacia con cui porti avanti il discorso sulla "critica" enograstronomica, ponendo i riflettori su il bisogno di una critica "indipendente"... per cui, fossi in te, non mi limiterei... mi interesserebbe appunto capire qual'è la critica enogastronomica "non-critica" per te anche se qualche idea già ce l'avrei... Anche in privato

Rispondi
avatar

marcow

circa 3 anni fa - Link

@ Franco. Grazie, Franco, per queste parole. Spesso penso di essere un rompic...... :-) Quello della - critica - alla critica enogastronomica italiana... è il mio chiodo fisso: ne parlo spesso. Ripetendo alcuni concetti... perché penso che sia un tema importante. Mi fa piacere che hai colto l'aspetto più importante, secondo me: quello dell'indipendenza. Poi ho cercato di distinguere meglio due concetti spesso confusi: Comunicazione e Critica. ____ Franco, non faccio mai nomi. Forse questo può essere visto come un limite. ____ Nel caso specifico di oggi, parlavo di Food e Wine Blog (e non di Critica: ma una qualche relazione, comunque, c'è) che "stanno a cuccia", non si avventurano, cioè, su sentieri che comportano anche dei rischi, come fa spesso Intravino. Anche, in questo caso, non faccio, come tu mi hai chiesto, dei nomi di food e wine blog italiani più o meno importanti. ____ Franco, mi sorprende il fatto che la linea editoriale di Intravino viene criticata spesso da molti commentatori come una studiata e spregiudicata strategia per attrarre click. Ma, secondo me, è, invece, un punto di distinzione e rafforza il prestigio di Intravino. Anche se è una scelta non priva di rischi. E, per questo, l'apprezzo molto. Saluti, Franco.

Rispondi
avatar

Maurizio

circa 3 anni fa - Link

A me non sembra proprio chiaro nulla e trovo sgradevoli queste continue illazioni. Come già scritto l'unica cosa sensata da fare è leggersi per bene i cataloghi di Bolaffi, Pandolfini, ecc. degli ultimi anni e vedere in quanti casi sono state battute bottiglie con condizioni particolari. Tutto il resto è fuffa. E prendere come esempio le bottiglie di Pinchiorri che sono un unicum non ha il minimo senso. Certo è molto più semplice e demagogico, ma se un'inchiesta se si vuol fare va fatta bene, con studio e approfondimento.

Rispondi
avatar

Maurizio

circa 3 anni fa - Link

Marcow ti tendi conto che stiamo parlando della collezione di vino più importante e prestigiosa al mondo vero? Con pezzi unici? E che prendere come esempio Pinchiorri non ha alcun senso logico?

Rispondi
avatar

Antonio Tomacelli

circa 3 anni fa - Link

Noi stiamo parlando di bottiglie da centomila euro (il costo di un appartamento, lo ricordo) vendute in diversi contesti, non di Pinchiorri

Rispondi
avatar

Maurizio

circa 3 anni fa - Link

Mi aiuti a capire il ragionamento allora visto che lascia molto di non detto. Lei ritiene ci sia stato qualcosa di illecito in alcune transazioni di questo tipo? Pensa che il numero di serie abraso sia indice di frode? Se lo pensa è forte di una studio di diversi cataloghi per dirlo? Ritiene che tutte le bottiglie battute a un asta debbano essere accompagnate da una lettera del produttore al cliente come nel caso di Pinchiorri? Potrebbe spiegare il suo pensiero in maniera chiara invece di riportare solo notizie lasciando impliciti i commenti? Se no per leggere la notizia secca c'è winenews.

Rispondi
avatar

Paolo

circa 3 anni fa - Link

Stiamo parlando di bottiglie da centomila euro, non di Pinchiorri". Risp.: "mi aiuti a capire, visto che lascia molto di non detto". Si, in effetti parlando di bottiglie da centomila euro ha tralasciato di spiegare la natura della costante di Plank, le politiche di intervento "helicopter money" della BCE, e non da ultimo qualche breve cenno sulle origini dell'universo. E' questo che intende con "molto di non detto"? Onestamente, a forza di insistere per difendere l'onore vilmente vilipeso di questo-e-quello lei si dimentica la regola aurea: una smentita è una notizia data due volte. Se poi si smentisce quel che non è scritto, e si insiste fuori tema per tornare sempre sul punto... veda un po' lei.

Rispondi
avatar

Antonio Tomacelli

circa 3 anni fa - Link

Maurizio niente di illecio, per carità, solo una questione di stile e opportunità. Certe bottiglie non andrebbero messe all'incanto. Le faccio presente un particolare che a molti è sfuggito: nel catalogo Bolaffi sono presenti spesso bottiglie di DRC col numero di serie coperto con PHOTOSHOP. DIscutibile ma comprensibile. Trattasi di pecetta digitale e bon. Perchè, in questo caso, il seriale è stato completamente abraso?? In ultimo: si vuole far passare questa pratica della cancellazione come normale per evitare controlli della casa madre. Vada sul sito che le linko alla fine: è la più nota casa d'aste svizzera di vini pregiati. Ha battuto all'asta centinaia di bottiglie di DRC e non c'è UN SOLO NUMERO ABRASO e sa perchè? Perchè ad Hubert de Villaine fottesega se gli assegnatari si rivendono le bottiglie perchè comunque si alimenta il mito Romanée Conti.. Cerchi pure in archivio e poi torni qui a dirmi che fanno tutti così. https://www.bagherawines.com/en/

Rispondi
avatar

VINOLOGISMO

circa 3 anni fa - Link

avete controllato bene prima di pubblicare il post che non ci siano numeri abrasi..capsule finte....o scatole di compensato...ahahahah

Rispondi
avatar

Rolando

circa 3 anni fa - Link

Quindi è stato Pinchiorri, ossia il venditore e proprietario delle bottiglie, a chiedere che venissero sostituite le capsule, non la casa d'aste

Rispondi
avatar

luis

circa 3 anni fa - Link

Ancora con 'sta storia della ceralacca! Nel catalogo Bolaffi si parla di ceralacca rotta, non di ceralacca sostituita con una non originale come lasciato intendere da Intravino in base a testimonianze visive non ben chiarite. Nella doverosa replica dello studio legale di Bolaffi viene chiaramente detto che la ceralacca è originale con segni di usura dovuti al tempo. Nelle due foto presenti sul catalogo la ceralacca appare graffiata sul collo e danneggiata nella parte superiore (manca ad onor del vero una immagine dall'alto che chiarisca quanto esteso sia il danno). Il colore è tutt'altro che dissimile da quello della ceralacca dei magnum nella foto all'inizio del post, dove tra l'altro, per un gioco di luce, quella del secondo da sinistra appare più chiara delle altre. Vogliamo vedere qualche sotterfugio anche qua?!?

Rispondi

Commenta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.