Associazioni di sommelier: chi sale e chi scende
di Antonio TomacelliQuesto post ha un obiettivo preciso: valutare lo stato dell’arte della sommellerie italiana, a qualche anno di distanza dalla diaspora dell’Associazione Italiana Sommelier che ha dato vita alla Fondazione Italiana Sommelier. Il terremoto ha fatto danni, ma nuove terre sono emerse e qualche altra associazione ha tratto benefici dalla divisione.
Un primo sondaggio tra la crew, ci dice che l’AIS si è indebolita a Roma mentre a Milano è più forte che mai. La FIS, invece, viene data in gran spolvero in Puglia. La FISAR va bene un po’ ovunque e anche l’ONAV sembra in buona salute.
Insomma, la profezia di Franco Maria Ricci, dominus della FIS, che dava per spacciata l’AIS nel giro di due anni è clamorosamente fallita ma qualcuno si è giovato della scissione aumentando iscritti e diplomati.
Sono le stesse impressioni che avete voi lettori o la situazione è molto diversa? Ammesso che sia un campionato, chi vince e chi perde tra le associazioni dei sommelier italiani?
8 Commenti
Vincenzo
circa 5 anni fa - LinkVincono i soliti noti e perde il movimento sommelieristico Italiano che invece di essere unito ad affrontare la sfida internazionale si chiude a farsi la guerra in casa.
RispondiGianluca
circa 5 anni fa - LinkCaro Vincenzo con mio grande dispiacere di devo dare ragione vivendo all’estero e lavorando nel settore dell’esporta Del vino 🍷 lo vedo ogni giorno. Ma credo che comunque qualcosa si può fare.
RispondiSisto
circa 5 anni fa - Link"...stato dell’arte della sommellerie italiana...": non è grave, ma posso, a nome di tutti gli assaggiatori/degustatori a vario titolo (associazioni, centro di ricerca, università, laboratorio analisi, enti di certificazione, divulgazione, confraternite, etc.) chiedere che non si utilizzi la parola sommelier come sinonimo di tutti coloro che degustano vino? ONAV non è sommellerie. Io mi occupo professionalmente e per diletto di assaggio/degustazione di vino ma non sono sommelier. Ovviamente, conosco decine di onavisti che sono anche sommelier ma è un caso particolare. Noto che ogni tanto nei vostri interventi si parla genericamente di sommelier/sommellerie per indicare l'insieme, quando invece è solo un sottoinsieme: quelli che presentano, servono e abbinano vino (mansione quanto mai rispettabile e utile). Sul merito: conosco un po' di sommelier ASPI (a mio modesto avviso i migliori sommelier per preparazione) che non gli farà piacere non essere stati compresi nella vostra disamina. Vaccarini era uno di AIS che di vino ne capisce parecchio e ancora di più sa parlarne in termini comprensibili. Grazie.
RispondiGiuseppe
circa 5 anni fa - Link@Sisto concordo con tua puntualizzazione. Infatti a chi mi chiede consiglio su quale associazione puntare io rispondo sempre -Se sei interessato/a a fare di questa passione un attivita` anche in modo parziale o saltuaria o comunque vuoi andare oltre il vino e avere basi di liquori, birra, servizio, abbinamento cibo etc... etc... conviene di gran lunga fare i 3 livelli AIS (tutti e tre pero` fermarsi prima e` inutile e penalizzante). -Se vuoi solo farti una cultura quasi esclusivamente sul vino meglio ONAV, il corso di primo livello con 18 lezioni + esame non teme confronti. Le altre associazioni, peraltro molto valide, come FISAR, ASPI etc..., oltre ad essere meno presenti sul territorio mi sembrano molto piu` mirate a chi vuole farne una professione o, addirittura, e` gia` nel settore. Quanto poi alle attivita` dopo corso: degustazioni, eventi, banchi d'assaggio etc... dipende molto da dove uno vive, al Nord c'e` parecchia proposta per entrambe le sigle, ad esempio ONAV propone ai diplomati 2 corsi "sul campo" denominati "in vigna" e "in cantina" di 4 domeniche tendenzialmente una per stagione in cui si passa l'intera giornata appunto in vigna o in cantina per capire e vedere cosa succede praticamente che sono davvero istruttivi. Per quanto riguarda lo stato di salute delle medesime associazioni penso che gli anni del boom, quando gli iscritti crescevano a doppia cifra di anno con anno (fine 90, buona parte dei primi 2000), siano finiti e non torneranno piu`, e su questo punto si potrebbe dire e scrivere parecchio, pero` credo le maggiori associazioni tengano discretamente e io mi auguro che sia cosi` anche in futuro perche`, con tutte le critiche che si possono muovere loto, credo che un ruolo positivo e "di riferimento" in un paese dalla grande tradizione vinicola come il nostro ce l'abbiamo.
RispondiBT
circa 5 anni fa - Linkio conosco decine di onanisti! non ho resistito.
RispondiLuca Miraglia
circa 5 anni fa - LinkRitengo alquanto riduttivo limitare i confini della sommellerie italiana alle vicende legate alla separazione AIS/ FIS, perchè svariate altre associazioni contribuiscono - in maniera molto meno "ingessata" rispetto agli (a parer mio) obsoleti linguaggi di queste due - alla formazione di veri "comunicatori" in grado di rapportarsi come tramite tra il sempre più variegato mondo della produzione vinicola ed un pubblico decisamente più attento e consapevole. In quest'ottica si pone la Scuola Europea Sommelier, operante in Italia dal 2011 quale filiazione della European School for Sommelier, la quale oggi vanta una diffusione su scala nazionale con ben 16 sedi territoriali; la sede operativa è a Napoli.
RispondiHamlet
circa 5 anni fa - LinkMi aspettavo un articolo con un minimo di approfondimento (ad esempio perché non confrontate quanti soci ha l'aria nel 2018 e quanti soci ha la fis nel 2018? quale delle due associazioni stampa la guida è quale non la stampa [corto di soldi?]) perché senza dei numeri sembra un discorso da bar ...
RispondiLorella Del Casale
circa 4 anni fa - Linkbuongiorno ho letto i vostri commenti, ma sinceramente sono ancora più confusa su quale corso scegliere !!! Non sono del settore voglio fare un corso per passione e magari...far diventare questa passione un lavoro sono indecisa tra Ais e Ses , datemi qualche dritta, grazie mille, Lorella
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