Arnaldo Rivera e il Barolo MGA: la svolta che aspettavamo?

Arnaldo Rivera e il Barolo MGA: la svolta che aspettavamo?

di Andrea Gori

La coop nel vino è sempre stata una fourletterword per l’Italia in quanto da sempre quasi esclusivamente indicatore di vini banali e di interessi economici più che di amore per il territorio, meno che mai per la qualità del vino in se. Anche nell’Eldorado delle Langhe del nebbiolo il prezzo medio delle uve e degli sfusi non ha mai impensierito la Toscana e Montalcino a fronte di un blasone internazionale impareggiabile.

Ma qualcosa si muove ed è significativo che a dare questa scossa sia Terre del Barolo nata da 21 contadini nel 1958 che oggi riunisce 300 soci con 600 ettari di vigneti negli 11 comuni della Docg, trasformati in 3 milioni di bottiglie (di cui un milione è Barolo) e 19 milioni di fatturato. Di questi 300 soci l’80% possiede meno di due ettari ed è proprio dai piccolissimi ma strategici vignaioli con vigneti nelle più famose MGA del territori che Terre del Barolo prova a riqualificare la propria offerta utilizzando come brand il nome del fondatore, Arnaldo Rivera.

Schermata 2020-10-21 alle 09.28.03

Arnaldo Rivera” dal 2013 è quindi una linea di etichette (per ora 7, diventeranno 11) che raccolgono il meglio della produzione (uve pagate in media il 25% in più del normale) con un vino assemblaggio di più vigneti provenienti addirittura da tutti gli undici comuni del Barolo e 6 mono-MGA.

Nel nostro assaggio abbiamo degustato Ravera dal comune di Novello, Monvigliero (Verduno), Bussia (Monforte), Vignarionda (Serralunga), Rocche di Castiglione (Castiglione Falletto) e Castello (Grinzane Cavour). Sul mercato c’è anche Boiolo (La Morra) e sono arrivo i Barolo Cannubi, Rocche dell’Annunziata e Villero. Come prezzi al pubblico si parte con l’accattivante 30€ per  l’Undicicomuni e si sale ai 45 per alcuni cru, fino ai 65 euro per Vigna Rionda e Rocche di Castiglione.  Il tutto sarà supportato (e servirà per supportare) il progetto della nuova cantina da 9 milioni di euro che avrà una bottaia da 20 mila ettolitri per l’affinamento e sale per percorsi culturali, degustazioni.

Barolo Undicicomuni DOCG 2016
Naso molto fresco e vivace, barolo molto didattico, piccoli frutti rossi freschi, lampone, ciliegia, floreale leggero di viola e vegetale fresco che lo rende particolarmente teso, spiccano poi anche note di spezia e lieve accenno alla liquirizia. Tannino levigato e composto che rende la beva particolarmente svelta. Carattere fresco, vivace e pimpante con l’ariosità tipica del millesimo, saporito e delicato grip tannico di tutto rispetto. 90

Barolo Castello DOCG 2016
Da singolo vigneto a Grinzane Cavour sudovest a 250 mt slm, bruno marnoso e ricco di argilla, profondo su substrato di Marne di Sant’Agata fossili di 10 milioni di anni fa. Struttura e corpo decisamente importanti e vitali, naso che ricorda sensazioni floreali viola, rosa, erba tagliata, tabacco, spezia, maggiorana, menta, radice, frutta secca, noce, nocciola, cipria. Tannino teso e roccioso, complesso, gusto ampio e minerale, abbastanza sapido, richiama salivazione giocando di continuo su leggerezza pungendo come un’ape educata. 92

Barolo Monvigliero DOCG 2016
A Verduno 4 diversi vigneti con esposizione sud a 250 mt slm, terreno bianco argilloso e calcareo su marne di Sant’Agata fossili laminate del Tortoniano. Naso di intensità cristallina e impressionante su durone, amarene, pepe nero e oliva al forno, Si ripropongono tante sensazioni floreali molto importanti, vive, sensazioni fruttate più mature che ricordano la macerazione. Carattere particolarmente vinoso anche in bocca con una ciliegia sotto spirito, netta sensazione balsamica che impera tra eucalipto e timo, liquirizia, tannino serrato con pura gioia nebbiolesca nel tenerti sveglio e arzillo. 96

Barolo Bussia DOCG 2016
A Monforte d’Alba, da due vigneti ad altitudine media 410 mt slm, terreno bianco limoso con ghiaie, moderatamente calcareo. Carnosità fruttata e mediterranea tra mandorle, carrube, mallo di noce e frutta di profondità sia al naso che in bocca, mela rossa, cumino e fragole in confettura in tono austero. Inizialmente chiuso, ma appena cede si apre a un ventaglio aromatico che strizza l’occhio all’eleganza. Tannini levigati, note piene e cariche di fiori freschi e macerati. Molto energico, tanto grip con austerità che lo domina in questa fase ma apre ad un futuro ricco di possibilità. 94

Barolo Rocche di Castiglione DOCG 2016
Siamo a Castiglion Falletto, suolo bruno con sabbia, mediamente calcareo, arenarie di Diano in transizione su Marne di Sant’Agata fossili del Tortoniano. Note di viola e frutti rossi, frutta in confettura di ciliegie e more, senape e cumino, frutto molto spinto a richiamare dolcezza. Lieve nota alcolica che si presenta a primo colpo di naso, mallo di noce, corteccia, ciliegia sotto spirito. 92

Barolo Vignarionda DOCG 2016
Siamo a Serralunga d’Alba da singolo vigneto a pieno sud, altitudine 330 mt slm, terreno bianco marnoso e ricco di calcare poco profondo, geologicamente siamo sulla formazione di Equio, Serravalliano (12 milioni di anni fa). Note di ematico, ferroso, terroso, cuoio, frutti rossi molto maturi ma definitissimi: more , ribes, cassis, incenso, senape, un coacervo di rimandi speziati scuri che rendono la beva particolarmente complessa. Note di cosmesi, cipria, sottobosco, musk, tocchi vegetali caldi, floreale macerato e fieno, si percepiscono anche belle note affumicate e di incenso. In bocca è avvolgente con tannino splendido soffuso, preciso e terremotante di ottima struttura. Rivela a poco a poco mineralità e sapidità nette ma composte su una lunghezza che svela noci di cola, ginepro e tanta passione. 96

Barolo Ravera DOCG 2015
Da 6 diversi vigneti dentro Ravera, terreno bianco, marnoso calcareo, marne di Sant’Agata. Frutti rossi freschi e in confettura, lamponi e fragole, netto richiamo floreale alla viola e alla rosa Lincoln, liquirizia e spezia, netta nota terrosa ma che lo rende particolarmente vivo. Il sorso ha bella acidità che dona freschezza, un vino particolamente vivo con tannino bello sferzante che necessita di calmarsi. Completa il sorso noce e nocciola, legno ben maturo che però non asciuga anzi integra la beva. 93

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

12 Commenti

avatar

Stefano

circa 3 anni fa - Link

Molto interessante, soprattutto il prezzo! A) Li troveremo anche in gda? B) il tuo cappello introduttivo vale per l'italia, dunque escluso Alto Adige, giusto? (e in Langa esclusa Barbaresco immagino) C) sono vinificati tutti allo stesso modo? Dalle tue note non si direbbe... D) grande paura per l'ennesima cantina faraonica in costruzione

Rispondi
avatar

Tino

circa 3 anni fa - Link

Ah ah, "[...]vale per l'Italia, dunque escluso Alto Adige[...]", allora direi escludiamo pure la Sardegna ;)

Rispondi
avatar

Stefano

circa 3 anni fa - Link

In effetti a Calasetta lavorano abbastanza bene!

Rispondi
avatar

Andrea Gori

circa 3 anni fa - Link

Esatto, vale escluso alto adige e barbaresco del buon Luca Cravanzola che amo alla follia. Non si troveranno in GDO perlomeno non venduti direttamente da loro! La cantina , botti e procedure sono molto simili se non uguale ma ovviamente cambia il tempo di macerazione sulle bucce che dipende dalle uve dei singoli cru. Avrebbe avuto poco senso farli tutti 15 gg o 25gg perchè non avrebbe di nuovo esaltato la singola MGA.

Rispondi
avatar

Giacomo

circa 3 anni fa - Link

Non è una nuova cantina faraonica, danno un'aggiustata al capannone di cemento.

Rispondi
avatar

Giacomo

circa 3 anni fa - Link

Rispondevo sopra a Stefano.

Rispondi
avatar

Stefano Pesci

circa 3 anni fa - Link

Di fatto viene notevolmente ampliata l'area di affinamento sia in legno che in bottiglia per permettere negli anni tutte le selezioni che leggete in questo articolo e non solo, con una nuova bottaia sotterranea di circa 3500 metri quadrati. Fuori terra abbiamo invece lavorato su una nuova area per l'ospitalità, che sarà aperta e sempre fruibile a tutti gli appassionati del Barolo e non solo. Tutto questo ovviamente realizzato seguendo gli strettissimi dettami paesaggistici della zona Unesco in cui abbiamo la fortuna di vivere e di lavorare, con strutture energeticamente autonoma alimentate esclusivamente da fonti rinnovabili. Il tutto verrà inaugurato in primavera....Covid permettendo!!

Rispondi
avatar

Sancho P

circa 3 anni fa - Link

Dopo Sordo che imbottiglia Monprivato, Villero, Rocche di Castiglione, Parussi, Perno, Gabutti, Ravera e Monvigliero ci sono loro. I Barolo interessanti. Assaggiati due anni fa al MWF; impressionante il Vigna Rionda ed elegantissimo il Rocche di Castiglione. E' una bella notizia per il vino italiano ed è un traguardo importante raggiunto da persone serie che non sono certo dei parvenu. Per chi sta da questa parte della barricata, una linea dedicata al grande Arnaldo Rivera è anche motivo di vanto.

Rispondi
avatar

Stefano Pesci

circa 3 anni fa - Link

Vi ringrazio per i commenti e per gli apprezzamenti che avete espresso sul nostro progetto dedicato ai cru storici della Langa del Barolo e alla figura mitica di Arnaldo Rivera, fondatore della nostra Cantina. Per chi volesse ulteriormente approfondire nei dettagli la conoscenza di queste menzioni, trovate su https://arnaldorivera.com/le-grandi-vigne/ la caratterizzazione geopedologica e l'inquadramento climatico di ciascuna di esse, oltre ai video aerei che le mostrano in tutto il loro splendore!!

Rispondi
avatar

franci

circa 3 anni fa - Link

Complimenti, ottima idea quella dei video sui vigneti e ottima infografica introduttiva. Bravi!!

Rispondi
avatar

Luca

circa 3 anni fa - Link

Sono stato a visitare la attuale cantina per caso un anno fa e ho assaggiato alcuni dei loro prodotti di fascia media e mi ha stupito la enorme varietà di vini che producono e il prezzo più che soddisfacente. Ho trovato dal pelaverga alla nascetta, dal nebbiolo al dolcetto. Ce n'è per tutti i gusti. Già era esposta la linea di Rivera ma non ho potuto assaggiare nulla purtroppo ma rimedierò presto!

Rispondi
avatar

Ezio

circa 3 anni fa - Link

Complimenti al progetto Arnaldo Rivera!!! e al collaboratore Gabriele Oderda!! 🍷🍷🍷🍷

Rispondi

Commenta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.