Multe | Anche Martino Manetti di Montevertine nel suo piccolo si incazza

di Alessandro Morichetti

Giovedì pomeriggio, presso l’aula magna dell’Università di Scienze Gastronomiche a Pollenzo, c’è un bell’incontro, organizzato da Slow Food, dal titolo emblematico: “La vendemmia italiana uccisa dalla burocrazia”. Se qualcuno volesse capire di che cavolo parlo, allego foto e un breve testo. Le parole sono di un abbastanza imbufalito Martino Manetti, che – povero stello – è quello che sotto le natiche ha un’azienda chiamata Montervertine. Pergole Torte, do you know? Scrive Martino:

Ho ricevuto un verbale di 1047,40 € dalla repressione frodi perché nell’etichetta del Pian del Ciampolo i caratteri usati per scrivere Radda in Chianti sono della stessa misura di quelli usati per scrivere IGT Toscana. A quanto pare, c’è una legge che dice che non devono essere più grandi della metà.

Ora, previo l’augurio di una permanenza in ascensore rotto con un testimone di Geova per quei funzionari che hanno provveduto all’eroica azione, mi preme farvi sapere che le tasse le paghiamo anche per mantenere tizi del genere e gente che pensa a fare leggi fondamentali come queste. Meditate gente, meditate.

Da bravo e diligente cittadino, il Manetti pagherà la multa senza aumentare i prezzi ma, da altrettanto riflessivo produttore, nel suo piccolo, s’incazza. E pure noi ci poniamo qualche interrogativo: la legge c’è e va applicata ma siamo sicuri che serva a tutelare davvero qualcosa? O è l’ennesimo esempio di iperlegiferazione e ipercontrollo che poi in realtà è solo un aggravio senza benefici per nessuno? Il dubbio è lecito, fin troppo, e non voglio neanche chiedermi quanti altri produttori abbiano avuto grane simili altrimenti finiamo per intoppare i commenti prima di pranzo.

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

50 Commenti

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Tommaso Farina

circa 12 anni fa - Link

Legislazioni onanistiche.

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Silvana Biasutti.

circa 12 anni fa - Link

Bello (e utile) sarebbe aprire un elenco di regole e leggi dello stesso tipo. Ce n'è una pletora e sembrano fatte per balzellare la gente che lavora...

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Andrea Pagliantini

circa 12 anni fa - Link

Oltre la grandezza dei caratteri delle etichette, guardando la pagliuzza e non la trave, come la mettiamo con nomi ingannevoli, toponomastica usata a proprio piacimento, uso a chiare lettere sulle etichette di nomi non necessariamente propri di luoghi purchè famosi?

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Paolo

circa 12 anni fa - Link

Della solidarieta', sincera, Manetti purtroppo se ne fara' poco. Mi soffermo sul finale dell'articolo: "la legge c’è e va applicata ma siamo sicuri che serva a tutelare davvero qualcosa?" e' una domanda che nasconde un equivoco, come TUTTI ben sappiamo. Posto che non si tratta di legge, alcuna legge, che ormai in Italia non legifica ne' codifica alcunche', ma di norme applicative demandte a "successiva circolare/organo tecnico", affermo senza tema di smentita che vale un principio cardine: "la legge interpreta per gli amici, si applica per i nemici". Senza se, senza ma. Principio cardine da cui discende una norma di comportamento che mi piace intitolare al mio nome: "la burocrazia non la batti con il buonsenso, la sconfiggi con le sue stesse armi". Tradotto in linguaggio di caserma: "se tu rompi i coglioni a me, io rompero' i coglioni a te affinche' tu sappia come ci si sente quando uno ti rompe i coglioni". Perche' se ti applicano una norma, e ti senti vagamente preso per i fondelli, non devi domandarti e/o dibattere su cosa sono le norme utili o quelle controproducenti; devi trovare la strada per piantare tanti di quei chiodi che facciano diventare il verbale un letto da fachiri. Imho, s'intende. Paolo

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Alessandro

circa 12 anni fa - Link

Beh d'accordo o meno se la regola è quella lui doveva saperlo o comunque paghi le conseguenze di non averla rispettata

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Alessandro

circa 12 anni fa - Link

P.S.: che poi mi pare proprio strano che l'abbia scoperto ora...quindi per caso tutte le etichette passate erano in regola? Oppure c'era qualche motivo perchè non venissero catalogate fuori regola?

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esp

circa 12 anni fa - Link

C' è qualcos' altro che Manetti non sa (e mi sembra strano): che i tdg vanno sempre a due a due, quindi trovarne UNO in ascensore è praticamente impossibile :)

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filippocintolesi

circa 12 anni fa - Link

Scherziamo? Bene, benissimo ha fatto il legislatore a prevedere una simile gravissima fattispecie, e meglio ancora lo zelante tutore della legge ha fatto applicando giusta norma e irrogando ancor piu' giusta sanzione! Chessicredeva il Manetti da Montevertine? Di poter col carattere -ancorche' tipografico- suggerire di essere da Radda nel Chianti, piu' che per la meta' di quanto gia' indicava in modo tipicamente geografico d'esser di Toscana? Voleva forse osare suggerire con quel "in Chianti" che Radda avrebbe qualcosa di piu' tipico (o di piu' geografico? o di piu' indicativo? o piu' congiuntivo?) del resto della Toscana? O di un derelitto "in val di Pesa" o "di val d'Elsa"?? Mai sia!

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Tommaso Farina

circa 12 anni fa - Link

Haha Filippo mitico.

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Martino Manetti

circa 12 anni fa - Link

Prima che mi mettano in galera ( mah, ti dirò...vuoi mettere che goduria mangiare a spese dello stato?), vorrei chiarire che: 1) a questi funzionari avevo anche augurato un cristere a ghiaia, ma forse non si può dire. 2) quest' etichetta è la stessa da vent'anni, e questi solerti funzionari allora dov'erano? 2b) forse dove meriterebbero di essere, tipo a pettinare acciughe o a contare i granelli di sabbia in versilia a scopo statistico. 3) io la multa, anche a costo di far pasteggiare il mio avvocato a Salon tutta la vita, col cazzo che la pago. Per Alessandro, vienici te a provare a seguire tutte le regole, poi ne parliamo. Simpaticone. cordialmente vostro.

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Andrea Barbaccia

circa 12 anni fa - Link

Caro Martino, avevo notato l'omissis sul cristere a ghiaia che personalmente giudico non solo augurabile ma di per se un' espressione di poeticità chiantigiana, grazie per aver colmato la lacuna. Personalmente invito te, il Cintolesi e Pagliantini a venirmi a trovare per bere alla faccia dell'inutile burocrate e per colmare il vuoto di improperi che ho notato nel tuo post con degli insulti ternani, magari aiutati dal macellaro mannaro già noto ai suddetti

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esperio

circa 12 anni fa - Link

Egregio Manetti, lei sta' perdendo una buona occasione a far buon viso a cattiva sorte o meglio a cattivo senso civico e a scusarsi per la sua inadeguatezza evitando cosi una misera figuraccia da babbeo. Le regole per quando riguarda le etichette sono ben chiare e dunque i casi sono tre : (1) Ha voluto fare a modo suo. (2) Si e' affidato a gente incompetente (3) L'incompetente e' lei. Paghi e sia in pace con se stesso e lo stato.

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Francesco

circa 12 anni fa - Link

A Martino dico di pagare la multa, lo so ci si incazza a bestia ma la normativa sull'etichettatura esiste. dura lex, sed lex. Quel che invece sottoscrivo appieno è il giustamente sferzante commento/invito a quel tal alessandro: qui da noi l'incertezza delle regole è tale che c'è da meravigliarsi che ci siano ancora tante persone che vogliono fare impresa.

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Alessandro

circa 12 anni fa - Link

bene pero' in questo caso mi pare proprio che non ci sia un'incertezza

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gp

circa 12 anni fa - Link

E' di gran moda prendersela con le leggi, i lacci e lacciuoli, la burocrazia... Però almeno usiamo un po' di buonsenso (nonché di immaginazione) per evitare di abbaiare sotto l'albero sbagliato. Se quella legge apparentemente vessatoria sulla proporzione relativa dei caratteri a stampa fosse abrogata, domani saremmo invasi da bottiglie di ogni foggia con "Montalcino" (sede dell'azienda) scritto enorme e "Igt Toscana" (provenienza delle uve, che può non avere nessuna relazione con la sede aziendale) scritto piccolo piccolo. E' questo che si vuole? Se Manetti giustamente ci tiene tanto a evidenziare il toponimo Radda in Chianti, potrebbe rientrare nella Docg Chianti Classico, visto che i motivi per cui l'azienda ne è uscita tanti anni fa non sussistono più (o almeno non sono più gli stessi...). Così la seconda parte del toponimo potrebbe scriverla grande quanto gli pare e un domani, quando finalmente si comincerà a distinguere tra i diversi comuni e frazioni della denominazione, anche la prima.

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Manilo

circa 12 anni fa - Link

gp, mi scusi secondo lei il Manetti ha bisogno di scrivere Chianti per vendere il suo vino?

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gp

circa 12 anni fa - Link

No di certo, ho scritto che se ci tiene a evidenziare la provenienza del vino, quella del rientro nella Docg Chianti Classico potrebbe essere una soluzione.

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Simone e Zeta

circa 12 anni fa - Link

RADDA IN CHIANTI dovrebbe essere scritto 20/30 volte più grande di igt toscana. Un poster allegato all'etichetta!!!!

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Nelle Nuvole

circa 12 anni fa - Link

Per una volta non limiterei all'Italia le geremiadi sull'assurdità burocratica relativa ai caratteri e diciture delle etichette. In Canada è ancora peggio, se scrivi Ml invece di ml o metti una virgola al posto di un punto rischi che venga bloccato un intero container di casse di vino alla dogana, paghi una multa salata e devi fare in modo di sostituire le etichette per sdoganare il vino.

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Francesco Amodeo

circa 12 anni fa - Link

"l’augurio di una permanenza in ascensore rotto con un testimone di Geova" Fantastico. :-) Mi fregerò di riutilizzarlo quando ne avrò occasione!

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Rossano Ferrazzano

circa 12 anni fa - Link

Spendo al volo una parola, anzi due. Prima parola: Lino Maga mi disse ormai quasi dieci anni fa che il maggior nemico del piccolo vitivinicultore dedito alla qualità, alla vigna e al vino, erano proprio le incombenze burocratiche, tarate sulla realtà dei produttori industriali e maneggiate da persone che non hanno alcun interesse dall'effettivo buon funzionamento delle cose nelle aziende che devono rispettare le leggi. Quindi esprimo solidarietà a Martino, e soprattutto a tutti quei vitivinicultori che meno famosi di lui fanno ancora più fatica. Seconda parola: stiamo però attenti a non trasformare questa contrarietà per questo tipo di eccesso burocratico, francamente senza senso, nella generica insofferenza per le leggi spesso definite "lacci e lacciuoli" della sana impresa iperliberista. Perché si finirebbe per soffiare nella direzione che ben si sa, quella della demolizione delle altre leggi che regolamentano la vita dei vitivinicultori, i disciplinari, che lungi dall'essere perfetti ed intoccabili, sono però un patrimonio collettivo di grandissimo ed insostituibile valore. Augh.

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luca ferraro

circa 12 anni fa - Link

Anche qui problemi sulle etichette, scrivere delle parole alte 3 mm invece di 4 porta multe salate. Scrivere docg invece di denominazione di origine controllata e garantita idem. Il problema secondo me è un altro, nessuno dei controllori si prende la responsabilità di firmare una carta dove attesta che quell'etichetta è in ordine, se poi si chiedono informazioni ci si sente rispondere: noi non siamo un agenzia di consulenze. Io esporto Prosecco in America, li si mandano prima le etichette ad autorizzare, quando arriva l'ok dall'ufficio preposto si stampano e si è sicuri che non ci saranno più guai. Vogliamo poi parlare dell'ulss?

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Ziliovino

circa 12 anni fa - Link

Mi spiace ma queste sono le regole... Altrimenti tutte le aziende con sede a Barolo comincerebbero ad imbottigliare Grignolino del Monferrato scritto in minuscolo e Barolo a caratteri cubitali!!! Si, spesso le leggi sono farraginose, altre volte basta pensarci qualche minuto per capirne il perchè. Anche se capisco che nel caso specifico la cosa non arrechi danno ad alcuno, la cosa grave è che sa ne siano accorti dopo parecchi anni...

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Martino Manetti

circa 12 anni fa - Link

Egr. Cav. Esperio, vedo che si è colpevolmente dimenticato di apostrofarmi con un "pentiti, troiaio!" , detto agitandomi in fronte un immagine di Padrepio, certamente consono alla questione. la prego di provvedere. attendo sue. cordialmente, Il babbeo ( erano anni che non sentivo questa parola, grazie)

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Gabriele Succi

circa 12 anni fa - Link

Martino, hai tutta la mia solidarietà di collega/produttore...lo so che te ne fai poco; ma tant'è... Il problema è che c'è gente come il sig. Esperio che parla, parla e non capisce quello che dobbiamo fare noi piccoli produttori... Oramai si perde più tempo dietro alla "carta" che alla vigna e alla cantina... Come scrisseil buon Armando Castagno, se qui ci fosse l'obbligo di firmarsi con nome e cognome (e non Mario Rossi ad es.) i commenti sarebbero molto più seri e meno "a ca**o..." @ Esperio Le leggi ci sono e come tali vanno rispettate. Però, e glielo dico da figlio di uomo di legge, vanno anche interpretate; nel senso che i funzionari in questione avrebbero potuto avvertire Mr. Manetti inviandogli una bella raccomandata con su scritto che l'etichetta di quel vino non era conforme, che avrebbe dovuto provvedere a sostituirla entro il tal giorno, pena la contravvenzione di cui sopra... Una cosa simile è capitata ad un mio collega al quale la ditta che gli forniva le capsule, aveva sbagliato un n. del R.I. sulla parte superiore. Al controllo, gli fu detto di sostituirle; il lavoro fu fatto e, al 2ndo sopralluogo tutto risultò a posto. Non è più semplice per tutti così? E la cosa serve anche per una volta successiva, nel senso che poi si sta sempre più attenti a controllare prima di fare e/o brigare... O no? E aggiungo un'altra domanda: Visto che l'etichetta è sempre stata così, adesso Martino che dovrebbe fare, ritirare le bottiglie anche delle annate vecchie presenti in commercio a causa dell'etichetta non conforme? Ma per favore...

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esperio

circa 12 anni fa - Link

Martino, mi dispiace, ma ho espresso con schiettezza il mio pensiero; la societa' italiana sta attraversando un momento critico e cruciale e quindi siamo tutti chiamati ad essere piu' responsabili ed attivi per quando riguarda la vita pubblica. Le leggi sono state emanate per essere rispettate da tutti e se si ritengono sbagliate, allora adoperiamoci a cambiarle nel rispetto civile delle regole. Per quando riguarda la multa, avrebbe fatto meglio ad esternare il suo "disappunto" in un ambito piu' ristretto e familiare e non in un blog dove tutti, malgrado tutto, hanno il diritto di esprimere le proprie idee, ed ecco il perche' del Babbeo. Me ne scuso. Vede, Le pergole torte, ha fatto parte del mio lavoro nella seconda meta' degli anni ottanta, all'estero, e ne ho conservato un buon ricordo. Mi dispicerebbe sciuparlo.

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Martino Manetti

circa 12 anni fa - Link

Boia, ma allora diceva sul serio. le giuro che, visto il tono della sua risposta, pensavo fosse tutta ironia. ma davvero allora mi ha dato dell' incompetente e del babbeo per un millimetro di altezza di un carattere? Ganzissimo !! O da chi ha studiato, da Eichmann? Ha ragione, questo paese, in questo solenne e tragico momento, ha bisogno di gente come lei, rispettosa delle leggi. E che zitta e china paga lo stato, 'un s'avesse a arrabbiare. Io per stare in pace con me stesso di solito mi dedico ad altro, compreso anche il cazzeggiare fra amici su un sito web, per farsi due risate. Ci provi anche lei, con un sorriso, se le riesce. Male 'un le farebbe.

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esperio

circa 12 anni fa - Link

La mia prima risposta era in parte ironica, ma visto gl'interventi di alcuni che si stavano trasformando in " anarco-cajun " locali, ho sentito il doverre di porre rimedio con un po di sobrieta'. Mi permetta una domanda a sfondo psicologico : - Lei, e' particolarmente manesco? -. Saluti

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Martino Manetti

circa 12 anni fa - Link

Sì,lo sono. Scippo vecchiette e tampono chi va piano colla Panda.

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Martino Manetti

circa 12 anni fa - Link

Vorrei poi chiarire la questione a quelle anime candide rispettose di regole e principi ( sì, vi ci vedo a non parcheggiare in seconda fila per andare a prendere il cappuccino, vai....), che si sta parlando di una differenza di UN MILLIMETRO ANZICHE' DUE fra i caratteri della denominazione e quelli della località. Quindi,per favore, prima di commentare pensate un po' se a voi capitasse una cosa del genere e traetene le conclusioni. A mio modesto parere, i problemi sull' etichettatura del vino sono ben altri, a partire dalle balle sulla provenienza del vino stesso che uno è autorizzato per legge a scrivere e ai mille sotterfugi possibili per spacciare un vino per un altro. Quello che fa male è fare tutto il possibile per lavorare in maniera seria e rispettosa dei clienti per vedersi poi immediatamente sanzionare alla prima inezia ( ripeto, si sta parlando del NULLA), mentre convogli di autobotti percorrono allegramente le nostre belle strade fra l'indifferenza generale, coperti da etichette "in regola".

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Alessandro

circa 12 anni fa - Link

cavolo se odio chi si mette in seconda fila!! si io non lo faccio mai e mi pare ovvio non farlo

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Armando Castagno

circa 12 anni fa - Link

Ciao Martino. Purtroppo la battaglia tra Diritto ed Equità, che ottocento anni fa infiammò i cuori dei sommi giuristi della Scuola Bolognese, tra cui Suppostone Da Medicina, Risorto da San Lazzaro, Mordacchio da Mordano, Canaglia da Granaglione e Mungitutto da Granarolo detto lo strangolapuppe, l'ha vinta il primo, il Diritto. Così, io ho dovuto pagare senza Gristi la purtroppo incontestabile multa presa il 7 febbraio 2010 alle 13,10, ora di punta, sulla dirittura simil-australiana e deserta del lungomare di Sant'Agostino, a metà strada tra le metropoli di Gaeta e Sperlonga, zona completamente disabitata fino a inizio maggio, per avervi transitato alla folle velocità di 56 chilometri all'ora, il che eccede di 1 (un) chilometro il limite, aggiunto della tolleranza. Ricordo che lasciai l'ultima anima viva a Gaeta centro e rividi poi traccia di un homo sapiens al casello di Frosinone, un'ora e venti dopo. Ma c'era la pattuglia accertatrice, due agenti e un collo di papera con luce rossa sopra, nascosta in un anfratto - il vigile maschio mascherato da cassonetto con casco a coperchio, la femmina da pianta di cycas, con copricapo a foglie di palma e vestito marrone bombato, decorato di spine. Ti consiglio pertanto di pagare e contestualmente stappare tu, e non il tuo pur rispettabile avvocato, una buona bottiglia di Salon 1982. Levando alto il calice e brindando all'ormai imminente e violentissimo attacco di dissenteria che sopravverrà sul marciapiede al funzionario multante proprio mentre era ormai in vista del bar dove andare a giocare una quaterna secca al Lotto dettatagli in sogno dalla nonna maiala, impedendogli di giocarla per meno di 30 secondi, e che uscirà la sera stessa su due ruote diverse per non ripresentarsi poi mai più nemmeno in forma di ambo fino all'esaurimento definitivo dell'attività solare.

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Francesco Amodeo

circa 12 anni fa - Link

Ahahahahah :-)

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Manilo

circa 12 anni fa - Link

Ma cavolo possibile a Radda non trovi qualcuno che con un penna ti ci fà uno /, io se vuoi abbiamo un conoscente in comune che per una cassetta di baccelli è disposto a tutto. Salutami Mauro quando lo vedi.... lui costruisce mobili.

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Riccardo Campinoti

circa 12 anni fa - Link

Solidarieta' massima al babbeo. A me hanno fatto una multa per un ritardo di 6 ore nel mandare un fax alla forestale per lo smaltimento in vigna delle vinacce. ALtra multa di 2500 (duemilacinquecento) € per aver smarrito una scheda di notificazione in agriturismo (quelle che il cliente riempe con i dati anagrafici in albergo). Qui non si tratta di insofferenza ai lacci e lacciuoli , queste sono leggi inutili che servono soltanto a mantenere burocrati.

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Edoardo Fioravanti - Enoteca Pitti Gola e Cantina

circa 12 anni fa - Link

Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi (Politico, Burocrati) possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di guadagno. Il gusto, l'orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie ed investono tutti i loro capitali per ritirare spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi. LUIGI EINAUDI (presidente della Repubblica Italiana 15 settembre 1960) Purtroppo Martino non c'e' molto da aggiungere... Ma se il primo burocrate che veniva nel Chianti l'aveste aspettato col fucile, vedrai che la seconda volta non tornavano..(che poi in "qualche" paese è un diritto sancito dalla Costituzione) Forza Gente Produttiva !

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Paolo

circa 12 anni fa - Link

Eppure io credo che vi sia un equivoco, ingenerato dalal visione giovanile dei film di John Wayne e da quelal adulta dei telefilm polizieschi 'mmericani il "male fisico" non e' "aspettarli con il fucile la prima volta che veinvano nel Cianti", caro Edoardo. Io sono convinto che "ne uccide piu' la penna che la spda", e come ho scritto di getto ieri, la punizione deve essere altra. Bello e' l'auguri "con un tdg in ascensore rotto", ma piuttosto, fateli accogliere dai vostri accoglienti velox imboscati in ogni anfratto, fategli le pulci e le sanzioni per nona vere messo i soprascarpe all'ingresso della cantina. Siate pungitliosi e rivoltategli contro la stessa burocrazia con cui vi molestano o diamine! Paolo

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Francesco

circa 12 anni fa - Link

L'unica cosa buona è la citazione di Einaudi, ma credi veramente a quel che dici? Se ti viene un controllo che fai, spari al vigile, a quello dell'agenzia delle entrate o al finanzire o a quello dei nas xchè pensi che in un fantomatico paese (sarà la padania?) facciano così? dai, c'è un limite alle bischerate..

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pragmatist

circa 12 anni fa - Link

Non fregeherà niente a nessuno, ma a me i vini di Montevertine piacciono. Mi piace anche lo stile anarchico e ribelle del non voler stare sotto una docg. Anni fa Sergio Manetti imbottigliava un vino da tavola, ancora gli IGT non c'erano, e visto che non ci poteva scrivere l'annata, facoltà preclusa ai vini da tavola, il nostro Sergio Manetti ci scriveva sopra "l'ottantanove" così per esteso, come se fosse stato il nome del vino, in barba alle regole. E l'etichette di ora continuano, un po' meno a dire la verità, in quello stile un po' snob e un po' ribelle. E' chiaro che l'intenzione era di mettere in risalto il comune di provenienza contravvenendo alle regole.E allora ? La cosa è palese, non si tratta di una svista, andiamo Martino ! Mi piace. Semmai la cosa rimarchevole è notare quanti anni sono stati necessari prima che l'autorità se ne accorgesse, questo è il vero scandalo.Saluti.

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Davide Catino

circa 12 anni fa - Link

Gentaglia! Tutto il sostegno morale a Mr. Pergole Torte. Quanto a Paolo vorrei ricordare che quelli che sono andati da Montevertine son della stessa risma di quelli che rompono le palle con i velox imboscati in ogni dove, anche in modo tendenzialmente illegittimo. Detto da uno che ama la Toscana e che, anche quest'anno, ci tornerà, sempre in moto. Quasi quasi, visto che sarò in campagna a San Casciano in Val di Pesa, faccio un salto a salutare Mr. Pergole Torte...

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Quaglia

circa 12 anni fa - Link

...io rispetto i limit e fino ad oggi non ho avuto multe :-) ...anche i fax...cerco di mandarli nel limite di scadenza e...ci sono riuscito finora!!

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Stefano Cinelli Colombini

circa 12 anni fa - Link

Sono cascato nello stesso problema una dozzina di anni fa per cui capisco perfettamente l’incazzatura. Ma, da collega e conoscente (amico è una parola grossa) da decenni della tua famiglia mi permetto un suggerimento, e non mi prendere per nazista o burocrate del c… . Hai ragionissima ad incazzarti per esserti trovato senza preavviso o spiegazioni di fronte ad una multa ed ad una posizione kafkiana di muro contro muro, ed è ovvio che nel tuo caso l’applicazione letterale della norma genera un’assurdità. Ma sei proprio sicuro che questa norma non sia stata creata proprio per tutelare gente come te, come me e tantissimi altri contro chi vuole speculare sui nomi e sui luoghi che noi tutti abbiamo resi famosi con tanto lavoro? Pensaci un attimo, metti che un gigante australiano o americano piazzi un suo megastabilimento vinicolo accanto a casa tua e che riesca a ottenere ogni permesso possibile con le sirene della nuova occupazione, del grande giro d’affari che porta sul territorio, del bell’impianto ecologico a impatto zero e bischerate simili. Magari lo farebbero pure interrato, non visibile, e con il progetto di un’archistar. Ti pare improbabile? A me no. A quel punto quella ditta potrà imbottigliare o inscatolare ogni acquatello prodotto dall’Alpi alle Piramidi, e credo che tu non voglia proprio che possano indicare bello grosso il nome di casa tua sull’etichetta. A quel punto il semplice millimetro, che ora contesi con logica perfetta, ti sembrerà tantissimo. Non difendo chi ha applicato la norma in maniera eccessivamente burocratica e ha omesso quella logica spiegazione che sarebbe sempre doverosa, se non altro in omaggio al buon senso. Ma le norme vanno difese, proprio perché difendono te, me e tanti come noi. Guarda in che casino siamo finiti noi proprio grazie a una filosofia che contestava lacci e laccioli, e quanto ci è costato e voluto per venirne fuori; in fondo pochissimi milligrammi in più o in meno di antociani acilati sono così tanto diversi da un semplice millimetro in un’etichetta? Se accetti la protezione che una norma ti da contro chi vorrebbe sfruttare il nome di casa tua o del tuo vino, allora devi anche accettare il sottoprodotto sgradevole; una misura ci deve pure essere, e non la si può violare. Per questo, da collega, ti suggerisco di non contestare una cosa che ora ti cuoce, ma che però protegge anche te. Non prestarti al gioco di chi, con la scusa di assurdità vere come quella capitata a te, vorrebbe poter fare tutto dappertutto. Sarebbe l’inizio della fine, tua e di tutti noi.

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Davide Catino

circa 12 anni fa - Link

Tutto vero, signor Cinelli Colombini, ma c'è un limite al farsi trattare da sudditi da qualche burocrate stupido ed incolto, oltre che in mala fede e con la visione d'insieme di cavallo con i paraocchi. Il signor Manetti ben dovrebbe resistere e ricorrere: chissà non sia proprio lui a smontare una disposizione assurda, ed una sua applicazione ancor più assurda. Inutile citare l'abusato Giolitti su interpretazione ed applicazione delle leggi. Viviamo in un paese in cui certifichiamo tutto e non possiamo fare più nulla se non lo siamo, salvo poi sapere tutti noi (tutti!) che le certificazioni si ottengono anche se non si son fatte le cose giuste, e qui ci fermiamo alla dimensione del carattere invece che alla sostanza delle cose. Ripeto, capisco il suo intervento e lo condivido, ma come mi ha insegnato uno dei miei maestri di vita "quando hai ragione e non ti ascoltano devi gridare!"

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Stefano Cinelli Colombini

circa 12 anni fa - Link

Il problema é che non ha ragione. A meno che lei non mi spieghi come fare ad impedire allo speculatore miliardario di insediarsi sotto casa del Manetti e mettere bello evidente in etichetta il nome di quel luogo su un vinaccio qualsiasi. Perché il mondo é pieno di tipi così, ed è dura fermarli. Con il massimo rispetto, finché lei non trova un rimedio migliore io sono per tenermi la norma esistente. Pur essendo cosciente di tutte le conseguenze odiose.

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Olimarox

circa 12 anni fa - Link

Cinelli Colombini, il suo intervento è semplicemente il miglior commento che ho letto nell'ultimo anno su IV. Quando passerò a Montalcino le verrò a stringere la mano.

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Martino Manetti

circa 12 anni fa - Link

Gli speculatori ci sono, sono già arrivati e il nome del luogo in etichetta lo scrivono grosso come una casa imbottigliando vinacci qualsiasi col nome chianti classico, brunello , nobile e via dicendo. Andassero a rompere i coglioni a loro, invece che a me. Ah già, ma loro sono in regola e rispettosi della legge, poveri figlioli..

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videodrome

circa 12 anni fa - Link

in uno stato serio, non il paese delle banane come il nostro, a Manetti avrebbero già dato l'onorificenza di cavaliere del lavoro per aver reso famoso nel mondo il brand del made in Italy...invece gli danno una multa per un'etichetta di qualche millimetro non regolamentare...ma siamo tutti impazziti o cosa???

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Zakk

circa 12 anni fa - Link

Vi meritate il villa Antinori igt Toscana con la parola San casciano Val di pesa scritta grande come una casa. A me spiace che a uno che fa grandi vini che compro in quantità ogni anno sia applicata una multa simile, ma è lui fuori regola e non chi l'ha scritta quella multa. Dobbiamo smetterla di interpretare per gli amici e applicare per i nemici e magari capire che senza una norma simile tutti i furetti di montalcino uscirebbero con dei Toscana igt con la parola montalcino a caratteri tridimensionali. Bravo a cinelli Colombini!

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marco

circa 12 anni fa - Link

domanda: se un vino non corrisponde alla gradazione riportata della etichetta a cosa si va incontro?

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