Amber Revolution. Rinascita dei vini orange e orgoglio per due mahatma: Josko Gravner e Stanko Radikon

Amber Revolution. Rinascita dei vini orange e orgoglio per due mahatma: Josko Gravner e Stanko Radikon

di Alessandro Morichetti

Giovedì scorso ad un laboratorio ho presentato, tra sette etichette, un orange wine sloveno con alcune premesse: è una tipologia di recente riscoperta e praticamente assente nella manualistica dei sommelier – almeno fino a dieci anni fa – sia quando si parla di vinificazione sia rispetto alla scheda di degustazione, dove i colori orange andrebbero diretti nel cassetto dei difetti. Ai partecipanti ho anche detto che proprio quel giorno mi ero imbattutto nel crowdfunding di Simon Woolf (giornalista inglese di Decanter e non solo) per il libro Amber Revolution, praticamente una novità editoriale assoluta che va ad esplorare il mondo dei vini bianchi macerati.

Woolf

Al di là di certa retorica perlopiù infondata (gli orange sono tutti uguali, non si sente il vitigno; gli orange invecchiano male…), l’universo degli orange mi appassiona molto e sono vini che ispirano particolarmente perché sparigliano le carte, una sorta di ponte reale tra vini bianchi e vini rossi. Abbinabili a tutto pasto e molto duttili giocando sulle temperature di servizio, per quanto credo che solo dai 14/16 °C in sù ne esca fuori il vero carattere.

Al laboratorio di cui sopra, ad esempio, ho servito il vino freddo pregando di lasciarlo nel bicchiere fino alla fine, perché scaldandosi gli orange iniziano a svelare un ventaglio olfattivo di grande fascino (nel nostro caso canfora, camomilla, vaniglia).

Last but not least, un ulteriore motivo di orgoglio riguardo questa tipologia è il ruolo giocato nella riscoperta da due veri anfitrioni del confine italo-sloveno: Josko Gravner e Stanko Radikon, che di sicuro con questo libro in mano avrebbe sorriso soddisfatto.

Il video di Mauro Fermariello su Winestories casca a pennello per rispondere alla domanda “Che cosa sono gli orange wines?” e non solo, perché il filo rosso che collega la tradizione millenaria in Georgia e i wine bar più alla moda in tutto il mondo ha ancora tanto da dire e scettici da convertire.

 

 

[Credits video e foto: Mauro Fermariello – Winestories]

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

5 Commenti

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Simon J Woolf

circa 7 anni fa - Link

Grazie mille per il bel' articolo Alessandro!

Il mio libro "Amber Revotion" è ora disponibile per preordinare a kickstarter.amber-revolution.com

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Alvaro pavan

circa 7 anni fa - Link

Credo sinceramente fuorviante parlare di rivoluzione nel riproporre un metodo di vinificazione arcaico.

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Simon Woolf

circa 7 anni fa - Link

Apologies for replying in Engish, my Italian is not good enough!

I called my book "Amber Revolution", because the way that orange/amber wines have captured people's imaginations (from consumers to winemakers to sommeliers) is like a small revolution. A revolution in taste, in wine consumption and in openness to something new.

I also used the word revolution to indicate the strength and the global nature of this development.

To know more than this, you will have to read the book!

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Denis Mazzucato

circa 6 anni fa - Link

Lo leggerò di sicuro, anche se ammetto che questi vini non li ho ancora capiti... Ho bevuto però da poco la Vitovska di Cotar e devo dire che ho trovato una grande complessità e quella nota di buccia, propria della macerazione, che faccio un po' fatica ad apprezzare, era molto delicata.

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Riccardo Viganò

circa 10 mesi fa - Link

Dopo sei anni da quest'articolo possiamo dire che la rivoluzione è in corso, ormai quasi tutti hanno un macerato nel proprio assortimento di vino. Ne sentivamo veramente il bisogno?

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