Ais Roma dovresti iniziare a sputare e pure subito
di Alessandro MorichettiDue indizi non fanno una prova ma poco ci manca. Girare per manifestazioni vinose è piacevole per tanti motivi, l’ultimo dei quali è ubriacarsi. Per quello basta una qualsiasi bottiglia nel salotto di casa. La sputacchiera nasce proprio con l’intento di scongiurare stati di ebbrezza permettendo di assaggiare tanti prodotti. A cena bevi, alle fiere o altrove degusti e sputi. Non sempre è così, però. Capita che quando esci dall’orticello provinciale scopri cose sconvolgenti, tipo una collega sommelier che mentre sputi come solito ti rimbrotta per il gesto sconveniente e poco igienico. O hai la tua sputacchiera o non se ne fa nulla. Sarà un caso isolato, pensi.
Macché. Giusto qualche giorno fa, Gian Luca Mazzella su Il Fatto Quotidiano se n’è uscito con “Divieto di non ebbrezza“. Stessa musica: a Roma, l’Associazione Italiana Sommelier mette sui banchi di assaggio sputacchiere col preciso divieto di sputarci dentro. Per farlo, devi averne una personale, comprata nell’apposito banchetto. Mazzella rispolvera anche un suo vecchio scritto rimasto nel cassetto:
Nonostante il termine sputacchiera sia invalso nella lingua italiana dal Seicento, tutt’oggi se ne disconosce il significato: o meglio l’oggetto significato dal termine. Infatti da anni tale oggetto non è presente a rinomate e invitanti degustazioni di vino a Roma (…). Ciò rende possibili tantissimi assaggi senza le arcaiche sputacchiere. In quanto esse permettono un atto che a Roma, in pubblico, è stimato vituperevole e triviale; per quanto a Roma, in privato, le sputacchiere siano vendute dalla stessa associazione di sommelier che fa degustazioni senza di esse.
Bisogna dunque bere e ingurgitare alcol alle pubbliche degustazioni, assaporando il valore estetico e culturale di quella presunta opera d’arte che è il vino. (…)
Dovete scusarmi ma io non vedo alcuna ragone – commerciale, etica o degustativa – che possa giustificare tale prassi. Somministrare vini senza che sia prevista la possibilità di sputarli senza spendere ulteriori somme non ha senso e lo trovo riprovevole sempre e comunque, quale che sia il soggetto organizzatore. Se poi a farlo è chi educa al consumo consapevole, parliamone. A preoccuparmi ancor di più è il tacito silenzio di tanti sommelier e appassionati che si adeguano a questo modo di fare finendo pure per giustificarlo. Vorrei capire in che mondo vivono, sinceramente.
[Immagine di Nina Frenkel]
14 Commenti
TERROIR
circa 14 anni fa - Linkm'immagino con la sputacchiera attaccata al collo...che tristezza...
Rispondifalletto
circa 14 anni fa - Linkgià! è tremenda la scena di quelli col bicchiere di plastica al collo descritta sul Fatto, ma apiù tremenda è la citazione di di malcom lowry... mi farete diventare astemio!
RispondiAntonio Ciccarelli
circa 14 anni fa - LinkAttento Morichetti, io per aver sollevato la questione durante una recente degustazione ho rischiato il linciaggio da parte dell'AIS!!!! Comunque prima che mi deferiscano ai probiviri (!!) ho deciso che smetterò dal prossimo anno di pagare la mia quota associativa, così li tolgo dall'imbarazzo.
RispondiRino Polacco
circa 14 anni fa - Linkbeh, che dire.... la sputacchiera serve, eccome! Anche se sinceramente non è mai un bel gesto elegante sputare il vino in assaggio. Io stesso, durante le degustazioni, quando lo vedo fare con i miei vini, mi lascia sempre a disagio. Sembra quasi un disprezzare, anche se capisco che non lo è. E' solo un aspetto psicologico. Personalmente preferisco berne dal bicchiere veramente poco, per poi buttare i residuo del bicchiere direttamente nella sputacchiera. PS: mi viene in mente un aneddoto sulla fatidica domanda: "Vuole avvinare?" e vedere il malcapitato assaggiatore prontamente immergere nella sputacchiera il bicchiere per risciacquarlo! Fantastico... ;-)
RispondiFrancesco Santini
circa 14 anni fa - LinkPropendo per lo sputare, non vorrei mai incorrere nella colossale figuraccia alla quale ho assistito ad un tavolo di degustazione con niente popò di meno che i Sig.ri Umbrecht e Amadè delle omonime aziende, durante la suddetta degustazione i mie compagni di tavolo, presi dall'ubriachezza, prima hanno cominciato a criticare in maniera sconclusionata i vini del celeberrimo produttore, per finire con un gesto inconsulto hanno ribaltato la sputacchiera in terra schizzando la gran parte dei presenti... ecco un buon motivo per sputare alle degustazioni....
Rispondipasfor
circa 14 anni fa - LinkSe nessuno avesse sputato, i tuoi compagni di tavolo non avrebbero potuto schizzare i commensali ;)
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 14 anni fa - LinkOvviamente comprendo e riconosco le ragioni del dissenso. Detto questo, per motivi personalissimi, ho comprato la mia sputacchiera 4 anni fa (quando ancora c'erano quelle "pubbliche") perchè mi fa un po' schifo assistere a certi sputazzatori "non professionisti" che letteralmente si ingollavano le guance di vino per poi sputazzarle con un modo di fare molto simile a una vomitata. Una di quelle "performance" fu condotta a fianco a me riuscendo a macchiarmi il colletto della camicia (immaginate la veemenza del getto enosalivico!!!). E' da allora che temo la discarica comune, anche se ne riconosco l'utilità. p.s. secondo me sarebe utile discutere sul fatto troppe degustazioni sono popolate da un nutrito gruppo di persone che vanno con il chiaro proposito di ubriacarsi con o senza sputacchiere. Ormai la "colonna romana" è nota e stranota e sarebbe divertente mettere all'entrata le loro foto con la scritta "io non posso entrare"
RispondiLucia Argenti
circa 14 anni fa - Linki miei docenti Ais sia al corso sommelier che al Master consigliano e propongono l'acquisto della "sputavino" .. Io sono anni che ne faccio uso. La mia è argentata con il manico .. non devo "appenderla al collo" ;-)) ma non è che siamo un pò troppo critici???
RispondiGian Luca Mazzella
circa 14 anni fa - Linkciao Lucia, considera che nel resto del mondo e della sommelierie non ci s'imbatte in persone che camminano comicamente con la sputacchiera, il bicchiere, e il blocco notes fra le mani...saremo pure critici, ma il bicchiere al collo si usa davvero.
RispondiLucia Argenti
circa 14 anni fa - LinkGian Luca.. guarda che l'utilità di una sputavino pubblica è innegabile!! ma non mi sembra così difficile e acrobatico muoversi con la sputavino in una mano il bicchiere al collo per degustare .. e il blocco notes fra le mani!! (si può anche mettere il notes al collo io ci metto anche la penna ;-) ). scherzi a parte sono d'accordo a sollecitare ovunque ci siano degustazioni l'utilizzo di sputavino pubbliche .. per una corretta educazione al bere bene.
RispondiUnsomme
circa 14 anni fa - LinkSi mi sembrate molto critici. Concordo con l'AIS in pieno!!! E' questione di immagine, certo, ma soprattutto di igiene. Vedi racconto di Francesco. E poi, perchè mai i sommelier che fanno il servizio devono poi pulire quello che voi sputate? Forse, per far finire questa polemica (perchè altro non è) basta un piccolo gesto di buon senso: comprarsi la propria sputacchiera e pulirsela a casa.
RispondiLuca Cravanzola
circa 14 anni fa - LinkSiete messi maluccio a Roma....... ;-)
RispondiLaura
circa 14 anni fa - LinkHo letto con molta attenzione ogni singolo commento. Io vorrei solamente dire che sarebbe buona abitudine comprendere e non confondere. Comprendere e non confondere che il secchiello posto normalmente al lato del tavolo di servizio nelle degustazioni ais è uno "svuotabicchiere" e non una "sputacchiera". La degustazione si chiama tale proprio perchè il contenuto versato nel bicchiere è di per sè esiguo, appena sufficiente ad essere assaggiato / degustato, ed anche dove ciò fosse personalmente ritenuto "non potabile", la quantità sarebbe comunque facilmente deglutibile. Se dopo il primo sorso/assaggio, il liquido che si trova nel bicchiere è ritenuto "non potabile" lo "svuotabicchiere" è lì, appositamente per questo, senza schizzi spruzzi sputacchi . Laddove poi si avesse le necessità / possibilità di avvinare il bicchiere, o di svuotarlo del suddetto liquido, ecco di nuovo il piacere di utilizzare ed avere a disposizione lo "svuotabicchiere". La "sputacchiera" personale alle degustazioni in banchi d'assaggio, ritengo sia - ed è un mio personale pensiero - indicata per tutti quelli che, anzichè degustare, bevono e si ubriacano, ma sono proprio quelli che difficilmente la utilizzerebbero e sempre quelli che noi tutti non vorremmo ci disturbassero con le loro azioni alle degustazioni. Ovviamente, nulla da dire su forme, materiali, fogge varie, pendenti o meno :o) Come anche nulla da dire a chi non può farne a meno. Come sempre, le buone maniere, o la comprensione di cui parlavo all'inizio di questa mia, aiutano. Buone e sane degustazioni estive a tutti ! Laura
RispondiAlberto
circa 13 anni fa - LinkNon riesco a capire quale sia l'handicap nel portarsi appresso una propria sputacchiera privata, se si è degustatori... Fanno benissimo a Roma!
Rispondi