8 tra calciatori e allenatori che sono diventati produttori di vino. Tutti gli assaggi
di Andrea GoriCosa spinge un tizio che guadagna 30 euro al minuto dando calci ad un pallone a voler investire i suoi guadagni in una cantina, attività che, notoriamente, non ha mai arricchito nessuno? La voglia di prestigio e di folle osannanti? Figuriamoci!
Vi stupirà invece, sapere di decine di calciatori e allenatori che, con alterne fortune, si sono dedicati alla viticoltura e produzione di vino, molti meno di quanti hanno affrontato il business della ristorazione o dei locali notturni ma, tant’è, in poche settimane siamo riusciti a riunire ben 8 produttori di vino tra calciatori e allenatori e la maggior parte ancora in attività, con risultati spesso sorprendenti per qualità e piacevolezza nel bicchiere, nonchè per interesse suscitato nel mondo della comunicazione (qui il servizio dedicato dal Tg5).
Durante l’ultima edizione del festival enoico itinerante God Save The Wine abbiamo così potuto assaggiare, tutti insieme e fianco a fianco, i vini di Damiano Tommasi, indimenticato centrocampista della Roma e della nazionale, Alessandro Gamberini e Dario Dainelli, altissimi e monumentali difensori ex viola e oggi al Chievo, Kurt Hamrin, leggenda viola degli anni ’60 con trascorsi anche alla Juve e al Milan, Andrea “The Wall” Barzagli, uno dei difensori italiani più forti di sempre e oggi colonna della Juve e della nazionale, Andrea Pirlo, uno dei più geniali centrocampisti italiani, campione del mondo e attualmente negli USA a giocare nella Soccer League per aiutare il soccer a crescere negli Stati Uniti, gli allenatori Luciano Spalletti, in corsa con la Roma per Champions e scudetto e in prima fila per la questione stadio nella capitale, e Alberto Malesani, profeta del gioco a zona con grandi risultati con Fiorentina e Chievo, Daniele Bonera, difensore del Milan con grandi risultati e infine anche Andrès Iniesta, forse uno dei più geniali centrocampisti di sempre, ancora in forza al Barcellona ma che ha fondato con il padre una cantina impressionante nella DO Manchuela ad Albacete (tra Madrid e Valencia) capace in pochi anni di arrivare al milione di bottiglie vendute in tutto il mondo.
Le storie sono tutte uguali e tutte diverse ma comprendono in ogni caso una sorta di ritorno alle origini, ai ricordi d’infanzia passati in campagna e ad un’idea di famiglia che la vita frenetica e massacrante del calciatore di alti livelli ha fatto dimenticare per molti anni. Quasi tutti hanno deciso di produrre vino nella loro terra o dove la carriera di calciatori li ha portati a lavorare. I risultati sono in alcuni casi amatoriali ma non mancano le perle di spessore, soprattutto laddove l’impegno è più costante e ovviamente riguarda terroir di un certo rilievo.
Ecco i nostri migliori assaggi della serata:
Fattoria Sant’Appiano (Barberino Val d’Elsa, FI) – Kurt Hamrin Numero 7
Sangiovese con un tocco di internazionalità dovuta al Cabernet per un piccolo Tignanello che non delude il palato, appena un po’ scontroso sul tannino. Bello il naso con viole lavanda e spezie insieme ad un frutto piuttosto carnoso. 85
Franciacorta DOCG Satén Villa Giuliana Franciacorta – Daniele Bonera
Una delle sorprese della serata per un metodo classico con ben 40 mesi sui lieviti, giustamente ricco ma sempre misurato ed elegante, nocciola camomilla e frutta bianca come sottofondo e poi speziature e note floreali a completare un sorso sempre intrigante. 87
La Rimessa (Montaione, FI) Luciano Spalletti Bordocampo IGT Toscana 2015
Sangiovese e Merlot molto simile al suo creatore, burbero ma genuino, incalzante e brusco a tratti ma capace di grandi risultati grazie ad un uso accorto del merlot che appiana certe ruvidità del sangiovese. 83
La Giuva (Valpolicella, VR) Alberto Malesani Amarone della Valpolicella DOCG 2013
Conduce l’azienda la figlia Valentina, è un Amarone sontuoso, ricco e appagante, una delle sorprese della serata per un vino molto classico e moderno della zona, polpa di frutta nera dolce e speziata ma che in bocca è anche fresco e sorprendentemente bevibile. 90
Le Casematte (Messina, ME) – Andrea Barzagli Le Casematte Faro DOC 2014
Un vino che incarna piacevolezza stile e rigore quasi etnei e li coniuga con una calda mediterraneità del terroir molto particolare dello stretto. Vigneti quasi a fianco di Bonavita e simili per freschezza e intensità anche se conditi con più corpo e succo, un vino balsamico, netto e intrigante che affianca anche un notevole rosato 2016. 92
Dario Dainelli Red IGT Toscana 2015
Un deb del vino con un progetto fresco e giovane attorno al sangiovese. Qualche rugosità di troppo ma anche un timbro vivace e moderno di frutta rossa e note pepate che restano impresse. Vigneti giovanissimi ma promettenti. 83
Società Agricola San Leolino – Alessandro Gamberini Il Cinque Igt Toscana 2013
Nel Valdarno, all’interno di un bellissimo agriturismo nella foresta del Casentino, un vino ricco e internazionale con legno e spezie a supportare succo e carnosità di Sangiovese, Cabernet e Merlot. Vino un po’ ambizioso per il territorio ma di certo piacevole davanti ad un piatto di cacciagione ben preparata. 83
Pietro Zardini (Valpolicella, VR) – Damiano Tommasi Ripasso della Valpolicella “17” DOC 2013
Un bel cru dal vigneto San Micheletto della storica azienda di Zardini con macerazione in vasca per 10-20 giorni e successivo “ripasso” di 30gg sulle vinacce dell’Amarone a dare un vino ricco e completo, con rivoli di gusto e intensità fruttata molto scuro che rimanda la leggerezza del Tommasi giocatore, ma non la convinzione. 85
Pratum Coller Flero (Bs) – Andrea Pirlo Arduo Montenetto di Brescia IGP Rosso 2013
Un progetto molto ambizioso quello di Andrea Pirlo e famiglia, con il fratello e la cognata Claudia impegnati in prima persona. Dopo una partenza difficoltosa la chiamata di un grande enologo come Carlo Ferrini riporta in carreggiata i vini dove per ora spicca il bianco sapido e misurato ma anche questo Arduo con frutto intenso e scuro con note speziate e croccante a ravvivare , un vino “ancien regime” non certo per enofighetti ma appagante per molti. 84
Bodegas Iniesta Finca el Carril “Hechicero” 2014
Smisurata per dimensioni se paragonata alle altre, la cantina di Andres Iniesta addirittura arriva a un milione di bottiglie l’anno. Vini per lo più piacevoli, azzeccati e dal rapporto qualità prezzo imbattibile, (con etichette profumate e altre diavolerie di marketing che stanno funzionando alla grande nei nuovi mercati orientali) in cui spicca la gamma “Fina el Carril” e questo Hechicero, un misto di uve spagnole e internazionali dal gusto tipico iberico con tanto frutto e spezia, mediterraneo e ricco senza eccessi di dolcezza in cui spesso cadono questi vini, a base di 40% Syrah, 30% Petit Verdot, 20% di Tempranillo e 10% Cabernet Sauvignon. 88
10 Commenti
Mauri
circa 7 anni fa - LinkE Nils Liedholm? è stato un precursore che ha fatto ottime bottiglie di barbera già sul finire degli anni '70 http://www.liedholm.com/cantina-liedholm-vini/ a quando una verticale dei vini del mefistofelico Donald Trump?
RispondiAndrea Gori
circa 7 anni fa - LinkSi è vero è stato uno dei primi e anche Pruzzo... ma Liedholm credo che abbia venduto di recente... in ogni caso sono stati contattati ma non ci hanno risposto, peccato!
RispondiLuca Venturi
circa 7 anni fa - LinkDa milanista non sapevo che il Daniele fosse vignaiolo in Franciacorta. Una piccola aggiunta allo storico di Malesani: ha vinto la Coppa Uefa col Parma.
RispondiAndrea Gori
circa 7 anni fa - Linkgrazie, verissimo! è che in italia non si vince mai niente e ci si scorda facile quando vincere le coppe era normale!
RispondiDario
circa 7 anni fa - LinkAlcuni penso siano solo private labels, nel senso che, come nel caso di Hamrin, non sono proprietari dell'azienda ma una cantina produce vini con il loro nome. O mi sbaglio? Inoltre mi pareva anche "fantasmino" Fontolan facesse Chianti Classico...
RispondiAndrea Gori
circa 7 anni fa - LinkCiao Dario! in effetti nel caso di Hamrin si tratta di private labels mentre per tutti gli altri il coinvolgimento è diretto a livello di famiglia e/o investimento diretto!
RispondiValerio Rosati
circa 7 anni fa - LinkE' possibile avere qualche indicazione sui prezzi?? Grazie!
RispondiAndrea Gori
circa 7 anni fa - Linksono allineati alle rispettive denominazioni quindi alti se si va sull'Amarone e Franciacorta mentre per gli altri igt sono piuttosto concorrenziali visto che in molti sono agli inizi della carriera enoica. Miglior rapporto qualità prezzo di sicuro quelli di Iniesta che non arrivano ai 10 euro in enoteca!
RispondiBenux
circa 7 anni fa - LinkAvete dimentica Valori ex calciatore di A che fa ottimi vini in Abruzzo al confine con le marche
RispondiAndrea Gori
circa 7 anni fa - Linkaggiorniamo il database, grazie!
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