10 vini italiani che mettono tutti d’accordo

di Alessandro Morichetti

Lo ammetto, in questi giorni sono intrippato a leggere le guide ai vini d’Italia. Non sono tra quelli che come gliene parli sentenziano “pfui, le guide sono per pivelli”, anzi. Io non ho modo di assaggiare tutti i vini che trovo descritti e sfoglio voracemente le pagine un po’ per conoscere e un po’ per sognare. Premessa metodologica. Le mie guide di riferimento sono tre: Gambero Rosso, Espresso, Slow Food. Veronelli e altri non fanno testo per motivi su cui non mi dilungo, soggettivi o meno che siano così è. Duemilavini dell’Ais è un lavoro di gruppo che non fa tesoro di solisti eccelsi come Armando Castagno, l’apparato critico è deludente. Se dopo 27 descrittori per i vini più buoni siete ancora vivi sono contento, ma not in my name. Ho scelto 10 vini, potevano essere di più ma basta leggere questi e i miei ormoni salgono alle stelle. Here we go.

Barolo 2006, Bartolo Mascarello | Il Barolo del compianto patriarca Bartolo, oggi figlio della determinazione di sua figlia Maria Teresa. Botti grandi, blend dei 4 cru Cannubi, San Lorenzo, Rué e Rocche di La Morra, come tradizione insegna. Un vino ancora spigoloso e austero, dalla trama tannica certosina. Il sapore di Langa qui raggiunge vette inavvicinabili, chi cerca un museo in bottiglia, cerca questo. Persistenza misurabile in ore, da dimenticare in cantina. 

Barolo Monfortino Riserva 2002, Giacomo Conterno| Monumentale. Da brividi. Otto anni di maturazione in botte grande per uno dei più entusiasmanti rossi della storia enologica nazionale. In un millesimo ostile ai grandi rossi delle Langhe e non solo, Roberto Conterno confezione una bottiglia leggendaria. Togliersi il capello e mandare in rosso il conto in banca non basta per omaggiare un’eccellenza simile. Le groupies sono avvertite. Miglior regalo di Natale non c’è, affrettarsi pliz.

Granato 2007, Foradori | Se dico a mia zia che uno dei vini rossi italiani più buoni viene da uve teroldego mi prende per pazzo. Elisabetta Foradori è la signora del teroldego e il Granato è la sua adorabile superselezione. Naso ancora in divenire ma bocca di perfetta integrità fruttata, ricca, definita e golosissima. Già perfetto ora, invecchiando migliora come (quasi) tutte le cose importanti della vita.

Alto Adige Terlano Pinot Bianco Riserva 2007 Vorberg, Cantina Terlano | La cantina cooperativa di Terlano sforna da decenni alcuni dei bianchi più profondi e longevi del mondo. Pescando nel milione di bottiglie prodotte, la lista dei best buy è sconfinata. Un millesimo dopo l’altro, il Vorberg mostra grinta senza rivali, lunghezza e bevibilità tanto sconcertanti quanto poco celebrate. Sarà per il prezzo, quasi ridicolo.

Le Pergole Torte 2007, Montevertine | Un Chianti così Classico da travalicare ogni denominazione. La quintessenza del sangiovese, accudito e coccolato dalla famiglia Manetti (prima Sergio, oggi il figlio Martino) sotto lo sguardo vigile di Giulio “bicchierino” Gambelli, la leggenda. Ricordo ancora quell’arci-noto sommelier di alto grado sentenziare: “io il Pergole Torte non l’ho mai capito”. Meglio per noi. Vino sottile, elegante, in gioventù talvolta scorbutico e un filo asprigno. Longevità, dinamismo e gastronomicità lo rendono uno dei capisaldi dell’enologia nazionale passata, presente e futura.

Brunello di Montalcino 2004 Riserva, Biondi Santi | La storia del Brunello di Montalcino inizia a fine Ottocento con Ferruccio Biondi Santi alla tenuta Il Greppo. Il Brunello 2004 vale almeno 101/100 nonostante l’età pediatrica, è vibrante, profondo e lunghissimo. Ora e sempre, il Brunello di cui andare orgogliosi è questo. Il resto sono strategie commerciali validissime, abilità tecnico-tattica da manuale e chiacchiere. Un distillato del sangiovese a Montalcino, quando è in forma così gioca un campionato a parte.

Trebbiano d’Abruzzo Castello di Semivicoli 2008, Masciarelli | Altro che penne stilografiche. Poche cantine al mondo possono conciliare numeri ed eccellenza come fanno a San Martino sulla Marrucina. Quasi 3 milioni di bottiglie e un livello qualitativo sempre alto, nonostante la scomparsa prematura di Gianni Masciarelli. Castello di Semivicoli non fa passaggi in legno e coniuga armoniosamente definizione aromatica, struttura, bevibilità e contrasto. Il capitolo “come far conoscere un paesino della montagna abruzzese in tutto il mondo” è stato scritto anche con vini così.

Montepulciano d’Abruzzo 2006, Valentini | Esce di rado ma quando esce non ce n’è per nessuno. IL Montepulciano per definizione viene da Loreto Aprutino, da vecchi tendoni con una densità che fa rabbrividire i teorici delle 160.000 piante per ettaro. Francesco Paolo Valentini ha raccolto la pesante eredità del padre come meglio non avrebbe potuto e questo vino è uno dei rossi più personali e affascinanti d’Italia. Un mito da bere.

Fiano di Avellino 2008, Ciro Picariello | Dalle vigne di Summonte e Montefredane, Ciro e sua moglie Rita Guerriero producono un Fiano da manuale: verticale eppur armonico, esce con un anno di ritardo e mostra la progressione dei cavalli di razza. Complesso e intrigante, fatto per essere bevuto giovane o per strabiliare dopo qualche anno in bottiglia. Il prezzo, neanche a dirlo, non è lontanamente paragonabile con quello dei bianchi mondiali più ambiziosi.

Aglianico del Vulture 2008 Titolo, Elena Fucci | Poche annate sono bastate a una piccola grande donna del Vulture per imporsi ai vertici dell’enologia nazionale con un grand vin che non sbaglia un colpo. Il Titolo è un aglianico di stile moderno, capace come poche altre etichette di sublimare potenza ed eleganza. Elena Fucci è una under 30 e mi chiedo se ci siano al mondo vini di tale compiutezza prodotti da qualcuno con così poca esperienza. La risposta soffia nel vento, visti i tempi che corrono meglio stare al camino con un bicchiere bancale di Titolo accanto.

Queste sono solo 10 etichette, ma se fossero 20 chi potremmo aggiungere? Magari un Vermentino di Ottaviano Lambruschi, il Kurni 2008 di Oasi degli Angeli, il Taurasi Vigna Cinque Querce Riserva 2005 di Salvatore Molettieri, il Montevetrano 2008 e chi più ne ha più ne metta. Facciamo per dire, chiaro. E per viaggiare un pò con la fantasia del gusto, che non guasta.

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

41 Commenti

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grandivinitoscani

circa 13 anni fa - Link

Arduo compito trovare 10 vini italiani che mettano tutti d'accordo.. La vastità della scelta è tale da poter trovare diverse decine che abbiano questa capacità.. Scelte comunque di eccellenza.. La conclusione del post mi trova appunto in sintonia visto che la fantasia non conosce limiti al pari del gusto..

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Leonardo

circa 13 anni fa - Link

Bartolo Mascarello è una delle figure che mi ha introdotto nel vino... avevo letto qualcosa di lui...dei suoi metodi ancestrali, ecc... e mi presentai davanti al cancello...la prima risposta fu " Che siete giornalisti? non ho tempo da perdere...andate via!"...poi capì e ci fece fare un giro di 1-2 ore...bere cose strane che ora nemmeno ricordo...e quindi comprai delle bottiglie (97 e 98) era il 2002 penso...poi non l'ho più visto...!!!

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Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

Alessandrooooooooooooo! Fuggi per boschi! non hai menzionato il SACERRIMO BAROLO "ROCCHE DEL FALLETTO" RISERVA 2004 GIACOSA!!! per quanto riguarda le etichette menzionate la seconda, la quinta, la sesta e l'ottava sono decisamente fuori discussione. Sulle altre credo che si possano avere delle ragionevoli obiezioni senza per questo negarne l'effettiva eccellenza

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paoloilcaldo

circa 13 anni fa - Link

gambero rosso, slow food, l'espresso ..... La democrazia nei vini (rossi).

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Luca Cravanzola

circa 13 anni fa - Link

io aggiungo: Barbaresco Gaja 2007 (il miglior moderno di langa) Barbaresco Camp Gross 2006 Marchesi de Gresy (il miglior 2006 a Barbresco) Barbaresco Moccagatta Produttori del Barbaresco 2005 (tannini maestosi acidità e finale da brividi per un prezzo da campioni) Barolo Brunate le Coste 2006 di Beppe Rinaldi (per complessità, stile e anche prezzo) Tralascio consapevolmente fuori le etichette rosse di Giacosa (troppo care a mio avviso, per quella cifra comprero' sempre monfortini o Gran Cru di borgogna) Intruso (come miglior vino dell'anno fuori langa togliendo le etichette elencate dal Morichetti) Lagrein riserva 2005 Nusserhof (perchè sembra impossibile che il lagrein arrivi a certi livelli)

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Ognuno dei commentatori, se facesse una sua lista dei primi 10, la farebbe sicuramente diversa. Qualche vino potrebbe anche coincidere un po' per tutti, ma abbiamo dei gusti talmente diversi che in gran parte sarebbero sicuramente dei vini diversi. C'e' anche da notare una cosa: i gusti cambiano con l'eta'. A quanti, da bambini, piaceva il minestrone? O la pastina in brodo? Da adulti, invece... e lo stesso capita col vino. Il merito dell'articolo e' proporre una bella serie di vini da bere e da godere in compagnia, anche perche' dobbiamo imparare a non vergognarci del gusto personale che puo' non andare d'accordo con quello di altri.

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Lizzy

circa 13 anni fa - Link

Concordo con te, Mario. Però non vedo in lista nessun Amarone della Valpolicella. E' la prima volta che succede, da un decennio in qua, mi pare. Brutto segno. O bello. Dipende dai punti di vista. :-)

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Vedi, Lizzy, io ho una mia lista di 200 eccellenze assolute che aggiorno dal 1969 (scelte tra piu' di 10.000 vini diversi bevuti, cioe' non soltanto assaggiati e sputati), tra cui 30 rappresentano il top, cioe' i cosiddetti vini perfetti, quelli da 100/100. Non potrei mai ridurli a 10 soltanto. Ho provato a farlo, ma e' una sofferenza, perche' a un certo punto avrei dovuto scegliere chi escludere fra le emozioni che mi ha dato un vino piuttosto che un altro, tutte ben stampate ancora in memoria. Per fare un esempio, tra un langarolo 1952 e un sardo 1975 o tra un oltrepadano 1978 e un valsesiano 1947 per non parlare di un valtellina 1971 e un montalcinese 1964. Alcune di quelle cantine non ci sono piu', le loro vigne sono state acquistate da altri che producono ancora oggi, ma non a quei livelli. E poi io ho un gusto personale diverso dal tuo, formato in luoghi diversi dai tuoi e quindi molto difficilmente sceglieremmo gli stessi vini, lasciato solo non sceglierei fra i primi 10 un Amarone ma bevendolo insieme a te puo' darsi anche che alla fine lo sceglierei anch'io. Non e' così semplice ed e' per questo che apprezzo molto il coraggio dell'estensore del tema in discussione che ha proposto i suoi 10. Fra i quali pero' ci sono solo due cantine tra le mie 10 preferite e comunque non vini di quelle annate proposte, ma piu' vecchi. Sono infatti convinto che anche la capacita' di maturare nel tempo faccia parte della valutazione necessaria ad un top 10. Certi di quei vini non supereranno bene i trent'anni, quindi non sono sicuramente delle eccellenze. Ma, ripeto, questo e' soltanto il mio modesto parere. Non sono enotecnico, non sono enologo, non sono degustatore, ma soltanto un enoappassionato, cioe' quello che i vini li compra e li beve a pasto.

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Vinogodi

circa 13 anni fa - Link

... la butto lì : Kupra dell'Oasi degli Angeli? ...

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Vinogodi

circa 13 anni fa - Link

... la ributto lì : Amarone del Maestro Quintarelli 2000 ? ....

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Vinogodi

circa 13 anni fa - Link

... la riributto lì : Barbaresco Crichet Pajé 2001 di Roagna? ...

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kenray

circa 13 anni fa - Link

toh..nemmeno un lambrusco..peccato io voto Messorio 2003

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Fabio Cagnetti

circa 13 anni fa - Link

Adoro il Montepulciano di Valentini, e il monumentale 2006 è a memoria d'uomo fra le sue versioni più riuscite, ma non direi assolutamente che sia un vino che mette tutti d'accordo. Probabilmente Monfortino e Pergole Torte sono gli unici davvero indiscutibili, e aggiungerei Rocche del Falletto E.R. 2004, Soldera Riserva 2004 e, per citare due outsider, Costa Marina 2009 Lambruschi e Chianti Classico Riserva 2007 La Porta di Vertine.

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Francesco

circa 13 anni fa - Link

la porta di vertine neanche per sogno, sugli altri concordo, lambruschi è veramnet un bel vermnetino e valentini, per me, non si discute

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frank rizzuti

circa 13 anni fa - Link

Grande ... Elena Fucci , un giorno potrò dire che sono amico di un MIto ....

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maxmagnus

circa 13 anni fa - Link

bella lista aggiungerei anch'io un amarone, diciamo il latium campo leon, tanto per evitare il livello di prezzi grottesco di quintarelli e dal forno

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Vinogodi

circa 13 anni fa - Link

... spero tu non abbia la ventura di attraversare le Alpi , se grotteschi ritieni i prezzi di DalForno e Quintarelli ...

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maxmagnus

circa 13 anni fa - Link

........ grotteschi li ritengo ..... perché tu come li definiresti? ridicoli? surreali? ps le alpi le ho attraversate da una decina d'anni, se intendi quelli francesi e il discorso non cambia di una virgola. a meno che tu non faccia riferimento a quelle austriache, o magari slovene

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Michele Braganti

circa 13 anni fa - Link

a questa lista manca piero palmucci che quest'anno le ha date di santa ragione a tutti in toscana......

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Dan Lerner

circa 13 anni fa - Link

Nulla da ridire Alessandro su una lista che rappresenta tradizione ma non solo. Se poi accanto a ciascuna etichetta avessi indicato -ad uso dei lettori meno avezzi- anche il prezzo della bottiglia, il valore di alcune di queste eccellenze ne risulterebbe moltiplicato. E' per questo che sono molto felice per gli unanimi riconoscimenti piovuti quest'anno sul bel lavoro di Ciro Picariello, che fa vini davvero democratici. Cosa che purtroppo per molti degli altri non si può dire.

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Giuseppe

circa 13 anni fa - Link

In quanto proprietario della mano che lo sorregge in foto, non posso che ribadire un gran bene per il Titolo di Elena Fucci e per la Fucci stessa...

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Rinaldo Marcaccio

circa 13 anni fa - Link

.. d'accordo tutti non saprei..ma buona parte senz'altro:" Pomorosso di Coppo, Pinot Nero Schweizer di Franz Haas, Kolbenhof '01 di Hofstatter, A.A. Riesling '04 di Pacherhof, Pignolo di Buttrio '02 di Girolamo Dorigo, Vigneto Arborina '01 di Altare, Pigato U'Baccan '03 di Riccardo Bruna, Case Vecie '01 di Brigaldara, Fruttaio Ca' Rizzieri '02 di Rainoldi, Vespro '03 di Fausti.

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francesca ciancio

circa 13 anni fa - Link

Chianti Classico Val delle Corti Riserva 2006 Sylvaner Valle Isarco 2008 di Kofererhof Dogliani Vigna san Martino 2008 Francesco Boschis

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Fable_81

circa 13 anni fa - Link

Secondo me ci stava anche un bel Sassicaia 2007

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Vinogodi

circa 13 anni fa - Link

... anche secondo me...

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Simona Peverada

circa 13 anni fa - Link

E visto che manca "la bollicina" non possiamo assolutamente perderci "GIULIO FERRARI" Riserva del Fondatore 200O Spaziale...

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Terry Nesti

circa 13 anni fa - Link

concordo

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Lido Vannucchi

circa 13 anni fa - Link

Grandissimo Picariello, concordo su tutto ma un plauso a Picariello Fare un grande vino ed essere inserito in tale lista. Alessandro devi pubblicare il Prezzo. Bravo a te e a Picariello

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Daniele Rigillo

circa 13 anni fa - Link

"leghisti"! ma un bel primitivo pugliese non ci starebbe bene in questa lista? faccio io... primitivo di manduria Es '07, Gianfranco Fino (e per par condicio) primitivo di gioia del colle 16 '07, Polvanera.

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NEBBIOLO67

circa 13 anni fa - Link

Io credo che ormai per un'amante del buon vino, risulti scontato stilare questi nomi, ecco che allora voglio fare presente che ci sono nomi meno noti ma con qualità e perchè no "costo". Hilberg Pasquero non vi dice niente?

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Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

Come giustamente sottolinea Mario Crosta le annate fanno la differenza. Le escludo dal discorso generale semplicemente perchè talvolte anche vini meno noti possono riservare sorprese inaspettate in una annata particolare. La qualità media indiscutibile mi porta però a dire che, anche se sono un po' più di 10, questi vini, ogni volta che posso (e che le tasche lo consentono) li torno a bere con grande entusiasmo. -Barolo Granbussia Aldo Conterno -Barolo Vigna Cicala Aldo Conterno -Barolo Monfortino Riserva Giacomo Conterno -Barolo Rocche del Falletto Riserva Bruno Giacosa -Barbaresco Rabajà Riserva Bruno Giacosa -Barbaresco Asili Riserva Bruno Giacosa -Barolo Villero Riserva Vietti -Costa Russi Gaja -Sorì Tildin Gaja -Sorì San Lorenzo Gaja -Barolo Brunate Voerzio -Barolo Cerequio Voerzio -Barolo Percristina Clerico -Barbaresco Crichët Pajé Roagna -Giulio Ferrari Riserva del Fondatore Ferrari F.lli Lunelli -Sassicaia Incisa della rocchetta -Brunello di Montalcino Riserva Biondi Santi -Brunello di Montalcino Poggio di Sotto Palmucci -Brunello di Montalcino Riserva Case Basse -Tenuta di Trinoro -Redigaffi Tua Rita -I sodi di San Nicclò Castellare di Castellina -Messorio Le Macchiole -Paleo Le Macchiole -Chianti Classico vigneto La Casuccia castello di Ama -Chianti Classico vigneto Bellavista Castello di Ama -Canaiolo bibi Graez -Flaccianello Fontodi -Vigna del Sorbo Fontodi -Bruno di Rocca Vecchie terre di Montefili -Anfiteatro Vecchie terre di Montefili -Montevertine montevertine -Pergole Torte montevertine -Montepulciano d'abruzzo Valentini -Breg Bianco Anfora Gravner -Rujno Gravner -Merlot Radikon -San Leonardo San Leonardo -Granato Foradori -Chardonnay d'annata Terlano Ovviamente ne esistono molti altri davvero interessanti ma non li ho menzionati perchè non posseggono una "storia" sufficientemente lunga per poter essere valutati nella loro capacità di mantenere un livello medio generalmente alto

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Ecco, per esempio in questa lista, a diferenza di quei 10 di Alessandro Morichetti, l'80% farebbe parte certamente anche di una mia lista. Incredibile! Che telepatia! Una cosa del genere mi e' capitata soltanto con Wojciech Bonkowski da un enoviaggio in Ungheria nel 2003. Una forte stretta di mano dunque da parte mia a Francesco Fabbretti.

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Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

@Mario: Giusto per curiosità, mi metti il "tuo" 20% discordante? mi hai messo curiosità. Detto, telematicamente, di ciò: cin cin

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

C'e' solo 1 discordante, un Barolo di Monforte che non ritengo tra i migliori (al suo posto avrei messo un Beppe "citrico" Rinaldi Brunate-Le Coste. Invece per gli altri 7 sono 7 vini che non ho bevuto e quindi ne avrei messi giocoforza degli altri, un oltrepadano, un valtellinese, due valsesiani, tre avellinesi. Senza nulla togliere che ne avrei aggiunti ancora una decina...

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Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

mi rendo conto che la lista è toscopiemontecentrica, è per questo che sottolineo ancora come esistano alcuni produttori che bevo sempre stravolentieri. Ritego però che serva ancora tempo per poterli inserire nel LISTONE, poichè o non sono stati in grado di "storicizzarsi" o, seppur storiccizzati il loro livello medi non è all'altezza del mucchio selvaggio citato in precedenza. senzafare il nome del loro prodotto principe te li cito di passata da nord a Sud: Rinaldi, Cappellano, Rivella, Pasquero, Arpepe, Prevostini, Roccolo Grassi, Tommaso Bussola, Bucci, La monacesca, Antonelli San Marco, Zaccagnini, Marramiero, Praesidium, Colli di Lapio, Marisa Cuomo, Benito Ferrara, Quintodecimo, Fucci, Paternoster, Taurino, Vallone, Gianfranco primo, Dettori, G.Montisci,Franchetti passopisciaro, Terre nere, Cornelissen, De Bartoli, Palari, Vigneri, Benanti, Gulfi, Graci

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Non entro nel merito degli altri che citi. Piu' andiamo avanti, pero', e piu' nascono differenze, soprattutto perche' non beviamo gli stessi vini e non possiamo discuterli insieme bevendoceli come si deve. Ma e' una cosa straordinaria che 32 su 40 ce li abbiamo in comune. Il che significa che la tua funzione di enotecaro ed il mio ruolo di cliente, pur senza esserci mai conosciuti e provenendo da regioni diverse, hanno un punto d'incontro davvero notevole. Quando vivevo a Milano discutevo molto con Marini, che fu direttore dell'enoteca N'Ombra de' Vin e poi se n'e' andato in pensione. Lui forse non lo sa, magari non se l'immagina neanche, ma io sono rimasto molto legato a quei colloqui del sabato ed alla sua pazienza nel sopportarmi. L'enotecaro ed il cliente devono poter discutere molto e confrontarsi sui vini. E' un processo di crescita per entrambi. In Italia si producono circa 800.000 vini, ci sono almeno 30.000 cantine che ne fanno almeno 5 ciascuna, quindi non e' così semplice cercare e trovare le eccellenze, specie quelle che gli altri trascurano perche' non mandano decine di cartoni alle guide per un giudizio e quindi quasi non se ne parla nelle riviste specializzate. Ma e' bellissimo! Il piacere della scoperta e la segnalazione a qualcun altro della scoperta danno delle soddisfazioni incredibili. Una volta in un'enoteca di Merate sulla strada provinciale trovai un Vin Santo leggermente pétillant (sai bene che e' un difetto per questo vino...) favolosissimo, una goduria immensa, che costava di piu' dello stesso Vin Santo DOC (oggi DOCG) in versione tranquilla, cioe' senza difetto. Sai perche'? Perche' la gran parte dei clienti voleva ormai soltanto quello leggermente pétillant, cioe' quello "difettoso" che il titolare gli aveva fatto assaggiare quando la prima volta avevano comprato l'altro, quello senza difetto.

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Signora

circa 13 anni fa - Link

Morichetti, e Passopisciaro?....oppure Trinoro?.....la lista mi sembra che abbia miti assoluti....e qualche bottiglia senza grande storia....a proposito,....e Vigna della Congregazione?

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TERROIR

circa 13 anni fa - Link

Nessuno si scandalizza dell'assenza di un Etna ?!...io no di sicuro ;) cmq sei un "cerchiobottista"...elenco impossibile,anch'io mi aggrego agli apprezzamenti per il piccolo grande Fiano...

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CavoloVerde Athos

circa 13 anni fa - Link

@Alessandro, questo articolo mi pare un po pretenzioso o sarebbe meglio bellicoso perchè è volutamente sfidante. Il titolo già di per se "10 vini..." che avrebbero la pretesa di mettere tutti d'accordo: ma quando mai? Secondo me trovare due persone che concordino almeno per la metà sarebbe già un successo. Certo che se devono mettere d'accordo solo perchè sono scritti sulle guide... vabbeh.. lasciamo perdere. Poi nelle tue premesse metti tra le tue guide di riferimento anche SlowFood: in pratica per te è un riferimento una guida che è alla sua prima edizione? Poi ne escludi altre (Veronelli, Maroni, ...) e dici che non vuoi dilungarti sui motivi: no no, dilungati, altrimenti non capiamo. maremma...

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Stefano Rossi

circa 13 anni fa - Link

Carmignano. Terre a mano Frappato Arianna Occipinti Timorasso Costa del Vento Massa Redigaffi Tua Rita Amarone Quintarelli Ansonaco Carfagna Barolo Bartolo Mascarello Fiano picariello Aglianico 07 Mila Vuolo Le Chiuse di Sotto Brunello di Montalcino Riserva

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