Nessuno osi spernacchiare Luca Maroni. Prima del mio “via!”

di Alessandro Morichetti

Ci sono siti e pubblicazioni che non leggo per scelta ma si sa, cerchi di evitare il male e quello puntualmente viene a cercarti. Luca Maroni è un simpatico personaggio del mondo del vino, cura varie pubblicazioni e adotta un metodo di valutazione tutto suo, condito da un linguaggio perennemente a cavallo tra allucinazioni e sesso. Fa sorridere ed è oggetto di battute ma il problema sono voti e valutazioni – che io trovo di scarsa o nulla affidabilità – spesso sbandierati da produttori compiaciuti. Ora però faccio seriamente appello a tutti gli psicoterapeuti con specializzazione in analisi sommelieristica della devianza perché la questione è seria. Un amico porta a cena fuori la sua ragazza, apre la carta dei vini e nel dubbio imbraccia il suo iPhone per cercare dettagli su una bottiglia candidata. Per qualche scherzo del destino si trova davanti questa roba:

Oh qual gran vino (…). Incommensurabile nella potenza in dolcezza della confettica banana sua. Confettica giacchè di dolcezza esondante del pari della suadentissima glassa del confetto in Sulmona. Miracolo d’integrità enologica ossidativo/esecutiva; capolavoro assoluto di viticoltura cremosa, polposa di potenza e viscosità definitivamente, compiutamente imperiosa.

Incerto tra futurismo, dolce stil novo, Jack Kerouac e gli oppiacei, il mio amico inizia a sbiancare e prosegue nella lettura peccaminosa senza farsi vedere dalla tipa:

Natura e uomo qui inscindibilmente, frutto speziosamente, clorofillosamente avvinti. Ai massimi livelli qualiquantitativi di resa, presa, donandosi con morbidezza inarrivabilmente soffusa. Con esiti sensoriali di consistenza, equilibrio integrità, oggi, perdutamente, inarrivatamente archetipici.

Speziosamente. Clorofillosamente. Inarrivatamente. Precipitevolissimevolmente. Ma come parla questo? Al confronto, la rubrica Carciofino d’oro della rivista “Il mio vino” è roba da dilettanti allo sbaraglio (quali noi siamo stati per ben una, due e tre volte). Ok, ora facciamo finta che le parole non abbiano un senso e diamolo solo ai numeri. 97/100, azzo! Sarà il Montrachet di Romanée-Conti, il Corton Charlemagne di Bonneau du Martray o quel mito di Champagne che è Salon? Macché, acqua su tutta la linea. Qui si parla dello Chardonnay Opi 2007, cantina Farnese, Abruzzo: vaniglia e frutti esotici, per dirla con la brochure aziendale. Mi chiedo, ma si può? Una roba del genere è credibile e sono l’unico a trovarla stonatabarraoffensiva dei criteri socialmente accettati di analisi di un vino o hanno sdoganato la follia mentre ero in bagno? Mah, sono perplesso. Rimane il fatto che prima o poi dovrò stringere la mano opulentemente turgida e bananosa di Luca Maroni perché il business quello vero non è mica un pranzo di gala, e lui sa come funziona il mondo. Forse è solo un sogno ma in ogni caso, per favore, non svegliatemi dicendo che ci sono ancora produttori che gli inviano bottiglie e lettori disposti a leggere recensioni così.

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

110 Commenti

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Leonardo Romanelli

circa 13 anni fa - Link

Nessuno tocchi Luca Maron! Il suo vocabolario è così vario che mi permette di aggiornare in maniera costante il mio spettacolo sul vino: sai la fatica nel dovermi inventare termini improbabili, accostamenti avveniristici, aggettivi leziosi...con lui la fantasia supera ogni limite. Il bello è che le persone ritengono che le frasi nascano da un parto difficile e di completa invenzione...vai a spiegare che è tutto incredibilmente vero!

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giovanni faraone

circa 13 anni fa - Link

All'inizio era il "vino frutto,..." e mi andava anche bene pur consapevole che i "frutti" di cui sopra erano i risultati di lieviti creati in laboratorio, poi sono arrivate queste descizioni all'Albanese, ... No il vino è una cosa più seria e bisogna restare con i piedi per terra anzi mettersi scarponi e andar per vigne !

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kenray

circa 13 anni fa - Link

lui fa i soldi con le sue rece, credo sontuosmente pagate dal suo editore e tu sei perennemente in bagno. ti telefono e sei in bagno. ti scrivo e sei in bagno. ti mando un sms e sei in bagno. suonano alla porta e sei in bagno. pirla esci da quel bagno e fatti una vita tutta tua.

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Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

Gia'infatti Moricchia, ma che ci fai in bagno? Dimmi che invece sei tu l'amico che porta fuori la sua ragazza e che dopo aver letto tutte quelle parole attizzanti l'hai rovesciata sulla tovaglia e fatta tua prima ancora che la bottiglia dai sentori bananosi, confettici, visco-polposi venisse stappata. Solo cosi' questo post avra'una ragione d'essere.

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enzopiet

circa 13 anni fa - Link

"... Allora, se esistono campioni di questa cremosa, integra, vanigliata morosità ai suoi impensabili livelli di concentrazione anche tannica, allora è possibile arrivare alla quadratura del cerchio." ps. "...algide speziosità del rovere fuso in illibato manto." Luca Maroni, uomo fruttolo: TI STIMO !

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Giovanni Arcari

circa 13 anni fa - Link

"Uomo Fruttolo" è geniale. E' spuntato qualcosa di "nuovo" nel vino! http://www.youtube.com/watch?v=f6kWN1Jg6Kk

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Alberto La Peccerella

circa 13 anni fa - Link

ahahah Il bello è che sulla pagina c'è anche l'opzione English Version, che se cliccata ti manda a una schermata "in costruzione"! La Fruittella è una lingua intraducibile del resto... Quella guida è una vera e propria truffa!!

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Night Gaunt

circa 13 anni fa - Link

ANAGRAMMA (4,6) Un incorreggibile amatore Col mio vino-frutto ti sembro truffar? Mah, forse hai ragione, che ci posso far? Son Xxxx Xxxxxx ed xxx xxxxxxx.

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Adriano Anglani

circa 13 anni fa - Link

Anni fa (parecchi) cominciavo ad appassionarmi al mondo del vino e un mio amico esperto, evidentemente folgorato sulla via di... Damasco/Lucamaroni, mi consigliò di leggere preventivamente qualcosa di questo guru del vino (che all'epoca neppure sapevo chi fosse), sembrava quasi che non fosse possibile comprendere il mondo del vino senza conoscere il SUO modo di interpretarlo e di spiegarlo. Fidandomi comperai un suo libro ed iniziai la lettura; a prescindere dalle ben note teorie sul vino-frutto fui particolarmente colpito dal suo "stile letterario", la sensazione era quella di leggere un testo tradotto da una lingua straniera utilizzando uno di quei traduttori immediati trovati in Internet. In seguito ho scoperto le sue recensioni e mi si è spalancato un mondo nuovo, pensavo di essere un italiano medio capace di leggere e di scrivere l'italiano medio che avevo imparato al Liceo (Classico!) ed invece no.... esisteva anche un'altra lingua, aulica, ridondante, farcita di neologismi, a volte un tantino sgrammaticata, priva di consecutio-temporum ed anche di qualche soggetto, predicato o complemento, ma era Lui, riconoscibile tra mille, unico, inconfondibile!

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mrignazio

circa 13 anni fa - Link

Leggendolo come in una via di mezzo fra libro di barzellette ed un testo in una lingua sconosciuta da tradurre può risultare simpatico... ricordo quando leggemmo questa recensione: vedendolo, non tale conoscendolo, non lo si cataloga come vino. e se non è vino perchè ne scrivi?! Di nerità totale, appare come un violaceo inchiostro. è nero totale o è viola?! Solo un gelso vero di Pantelleria, ha sfoggiato un viola dalla tinta così fonda, nera, massimamente spinta. Insomma è riuscito ad avere un suo mercato, noi ridiamoci su che è meglio, ma questa comicità o meglio umorismo per citare Pirandello nasconde qualcosa... il giudizio che viene distorto ad consumatore dopo aver letto tanta pomposità!

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Lido Vannucchi

circa 13 anni fa - Link

Quando la realtà supera la Farsa, al confronto il Sommelier di Albanese è un serissimo operatore di provincia, ogni volta che ne leggo una recensione, quel vino mi da istintivamente il volta stomaco, sa di mentire e ne va Fiero, ma quello che mi preoccupa, è quella schiera nutrita di produttori, che lo ascoltano e gli mandano i vini, e ne vanno pure fieri, il peggio va agli ingenui che pensano di aver fatto un capolavoro, ed invece...............- Solo in Italia potevamo avere uno così? è no questa volta no è in buona compagnia in America due o tre ne conosco.. Il vino è una cosa seria trattiamolo da cosa seria, di termini ne servono molti meno, di fatti molti di più. Ciao Lido.

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Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

Facciamo due conticini: i vini "maroniani" sono tutti caratterizzati da opulenze gustative, morbidezze, sovraestrazioni... insomma, sono i classici vini che messi in bocca ad un neofita lo mandano in sollucchero. In più, i vini segnalati non hanno prezzi esorbitanti per cui il "seguace" si crea meno problemi nell'acquisto. Date queste premesse, considerato che il vino "difficile" trova accoglienza in un ristretto numero di palati, considerato che il consumo medio del vino è in mano a una clientela che nella maggior parte dei casi esige proprio quelle caratteristiche di rotondità, morbidezza e opulenza gusto-olfattiva; quanto sbaglia il "nostro" nell'assecondare le brame di un pubblico vasto in grado di generare concretamente indotto alle aziende? Per me è un gran dritto! "cuius regio eius religio".... e la sua religio ha moltissimi "adepti"

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EnzoPiet

circa 13 anni fa - Link

E se scrivesse in maniera un pò più lineare avrebbe anche qualche adepto in più!

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Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

non ne sono sicuro: il "trobar clos" del nostro esercita un che di misterico, settario.... insomma chi lo legge sicuramente ama quel genere di vini, in più si sente parte di un cenacolo di accoliti che ascolta e trasmette le parole profetiche del maestro (se pur in modo meno arzigogolato)... mai provato a scambiare due chiacchiere con un "maroniano" convinto? Basti pensare che parla dei vini "di" Luca Maroni, come se li avesse materialmente prodotti lui. Neanche un esagitato e deviato vin naturista arriverebbe a tanto. p.s. ora che ci penso non sarebbe male rinchiudere in una stanza un invasato del bio e un invasato del vino-frutto che tentano di convertirsi a vicenda alla "giusta causa"

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Manilo

circa 13 anni fa - Link

Meno male che io leggo solo Intravino, e mi rimane difficile capirvi tutti, forse un giorno comprerò Sangiorgi, per capire un pò mejo, una cosa l'ho capita " c'è un gran puttanaio ". Un altra cosa ho capito, domani forse se mi ci scappa tempo vengo ad assaggiare il Dettori. Proprio ora, leggo dietro una bottiglia comprata oggi, vino mosso, Charme di Sicilia Firriato, domani sera me lo bevo. Sarà stato il Maroni? Fluttuante nell'incidere,sinuoso nel lambire, allude nelle pieghe del sentire, AD UNA TERRA SENZA TEMPO,LA SICILIA, se togliamo la parte in maiuscolo, altro che Rocco Siffredi. Ora ho paura a berlo (:

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Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

Caro Manilo, ho saputo che sei passato a trovarmi. Mi scuso per la mia assenza, sto ancora recuperando le energie dopo la bolgia pasquale. Mio padre mi ha dato la tua mail. Al prossimo appuntamento di degu sarai invitato sdicuramente p.s. chiedo scusa per l'OT

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Manilo

circa 13 anni fa - Link

Francesco tuo padre è stato gentilissimo, meno male che non c'eri tu, ti avrei rimpallato di domande, la settimana prossima dovrei essere in zona Monteverde, il Dettori ha ben figurato, anche se abbiamo iniziato con uno champagne Louis Roederer " spettacolare nocciola e mandorla ed idrocarburi" abbinata con bruschetta e punta di vitello, mentre il Dettori abbinato con fave e pecorino romano il mio amico sommelier ha detto ottimo cannonau, ma dopo un pò rimane stucchevole, io che sono neofita per me era ottimo avevo preso una bottiglia per un mio amico, rimane nella mia cantina, abbiamo finito con un Brolio, dopo grappa torbata mejo di Castagner e per finire un Rhum del 1924 portato sempre dal sommelier, che porterò alla prossima degustazione del Dettori, scusate l'off topic quando avrò l'email di Francesco non occuperò più post. Buonanotte.

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Adriano Anglani

circa 13 anni fa - Link

Penso che la mia sia più che altro una questione di repulsione nei confronti del suo "stile linguistico", perchè sulle sue scelte (come su quelle di ognuno di noi) si può essere d'accordo o meno, ma su quel modo barocco di scrivere, proprio no! P.S. Di certo è un gran dritto! anche grazie alle sue scelte non sempre condivise ed al suo stile sui generis fa in modo che si parli di lui!

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gianpaolo

circa 13 anni fa - Link

Premetto che non ho nulla di personale contro Maroni. Non mi piace lo stile di vino che piace a lui, a lui probabilmente non piace quello dei miei vini, non gli mando i campioni, e finisce li. Il problema e' che, da un anno e piu', e se non sbaglio per i prossimi tre anni, Luca Maroni identifichera' la Maremma del vino. La CCIAA di Grosseto gli ha infatti affidato un cospicuo budget per la - altrimenti meritevole - campagna di produzione della produzione vitivinicola della provincia, che va sotto il nome di Maremma Wine Shire (ho come il sospetto che il nome non sia estraneo al personaggio). Ho piu' volte, e sopratutto l'ho fatto pubblicamente, sollevato il problema di identificare un intero comparto produttivo con un giornalista del vino, e in particolare con un giornalista che e' fortemente caratterizzato da uno stile, sia espressivo che degustativo, molto particolare e molto indirizzato verso un ideale di vino che secondo me e' perdente e dal quale dovremmo tirarci fuori prima di essere inghiottiti in una idea di Maremma del vino buona solo per fare i succhi di frutta alcolici. Intendiamoci, non critico la sua visione "per se". Per me ogni idea e' lecita e possibile, ma non e' giusto gettarla come una coperta su tutto un territorio. Ci tengo a dire che l'idea, le energie, e i soldi messi in campo dal Presidente della CCIAA Lamioni sono benvenuti, e anche inediti per la storia della nostra provincia e della promozione dei suoi vini, e ci tengo a dirlo perche' c'e' stato un tentativo di far passare per disfattismo ogni critica fatta in proposito. Per il resto, ognuno puo' giudicare da se l'opportunita' di questa scelta.

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Alessandro Bandini

circa 13 anni fa - Link

D'accordo su tutto. Spero sia solo il frutto di un mix di inesperienza e entusiasmo di chi ha intrapreso questo tipo di strada. L'incarico se non erro è annuale, intanto vediamo cosa viene fuori da Maremma Wine Shire 2011(21-22-23 maggio a Braccagni, Grosseto), sono proprio curioso.

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Giovanni Solaroli

circa 13 anni fa - Link

Ah bè, la Maremma è proprio l'area del "vino-frutto". Comunque ora è chiaro che la reincarnazione esite. E' nato il nuovo Sai-Baba.

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Vinogodi

circa 13 anni fa - Link

...CITO:"Premetto che non ho nulla di personale contro Maroni"... COMMENTO PERSONALE : Neppure io ho nulla contro Maroni . E infatti mi diverte facendomi ridere . Quanti ci riescono , oggi , nel mondo del vino? Pochissimi , la maggior parte mi fanno piangere ...

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Niccolò Benvenuti

circa 13 anni fa - Link

Concordo. Speriamo bene.

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carolina

circa 13 anni fa - Link

io mi domando come descriverebbe i miei vini.... il raboso sopratutto... O_o non oso pensarci

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salva

circa 13 anni fa - Link

Carol carissima, sicuramente ti toccherebbe un bel ......."manto estrattivo veramente eccezionale, una viscosità, una concentrazione estrattiva che segnala superiore, maestoso rigore viticolo ed enologico operativo. Di adeguata potenza il grado, capace di supportare con potenza tale eccezionale ammontare. Buona la nitidezza enologica esecutiva, possenti le spezie, fiammeggianti mentolo, zafferano e vaniglia sulla polpa sontuosa di base. E che suadenza il gusto, qual armoniosa morbidezza in glicerina a stondare, avvolgere, ammantare. Un vino di eccezionale persistenza espressiva". SOPRATTUTTAMENTE E INFATTAMENTE, smackkk Salvatore

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carolina

circa 13 anni fa - Link

ahahha salvatore bella interpretazione... facciamo una cosa, mi tengo il dubbio va :)

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Salamalandrina pecoreccia

circa 13 anni fa - Link

A mio modestissimo parere, la carriera sessuale di Maroni evolve di pari passo con il suo edonismo enologico: ho la netta sensazione però, che, il signore in questione, pratichi molto fai da te e ben poco altro, anche se una famiglia ce l'ha. O almeno io spero che si tratti solo di fai da te - magari con del buon legno di rovere - perchè se fossi la signora Maroni, e mio marito mi invitasse a suggere la confettica banana: no grazie, sono solo carnivora. Prescrizione medica: Cialis in quantità moderata, potrebbe servire.

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Wayne

circa 13 anni fa - Link

Almeno Luca Maroni conosce il rispetto per la gente. Commenti come il suo che puntano a insultare sia Luca Maroni che la sua famiglia sono una mancanza di stile.

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kenray

circa 13 anni fa - Link

debosciati stirneriani buongiorno dopo cotanta critica a LM mi sono fatto un giro sul sito omonimo giusto per curiosità mi sono letto la rece di un lambrusco eccola: Sensazioni: col suo impenetrabil ed impenetrato manto, di frutto riesce a colorar tutto: pure la spuma, che essa è aria destinata a librarsi e a liberarsi gassosa, eppure, nel suo apparir e disvanire, il suo viola profondo, nerastro e bluastro ci educe su come il suo estratto è capace di tempestare e vestire qualsiasi sua manifestazione espressiva. Che tingere l'aria di mora è rendere della terra l'essenza in succo. Virtù in cui questo vino non solo riesce polposamente sovrano, riesce favolosamente avvolgente per un equilibrio fra morbidezza, acidità, potenza alcolica e pigmentante tannino, con un'armoniosità della perfetta sfericità d'un tondo. E poi il nitore enologico esecutivo, l'integrità ossidativa inintaccata di cotanto brioso e cremoso magma di frutto. Segreto grazie al quale un siffatto ammontare di mora, effondendosi giunge di fragranza e clorofillosità assolutamente pura. Ancora una volta il miglior Lambrusco dell'anno e fra i migliori di sempre. Chapeau. notate come certe parole ricorrano frequentemente anche qui nella prosa liricheggiante onanisticodemenziale. tra l'altro chapeau e lambrusco NON possono coesistere per decreto legge nella stessa rece. (GianPaolo mi prenderai a calci lunedi prossimo) secondo me c'è un nuovo agente psicotropico fatto in casa e qualcuno l'ha comprato tutto per uso personale. se riuscissimo a brevettarla, ne son certo, smetteremmo tutti di lavorare.

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Pensavo la stessa cosa. Che si fuma questo? O gli danno i campioni di vino da degustare già addizionati di LSD... la colpa e sempre di chi il vino lo fa :-)

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giovanni faraone

circa 13 anni fa - Link

La colpa è di chi glieli manda, ... i campioni, ...

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Vinogodi

circa 13 anni fa - Link

...eddài ... il "Cello" era felice come una Pasqua , quando mi ha fatto vedere il commento sul suo Lambrusco. L'ha persino incorniciato e messo dietro la scrivania...

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Il mondo è bello perché è vario, evviva Luca Maroni, la sua prosa divertente e la sua indubbia capacità di far soldi (e non c'è niente di male). A me resta da capire se la prosa maroniana sia naturale. Insomma, parliamo di un uomo che, tornato a casa, si rivolge alla moglie dicendo: "Orsù, lubrica consorte, offri i tuoi generosi lombi alla mercé del mio priapistico turgore?" Oppure si tratta di un'operazione a tavolino, di marketing ben mirato? In questo secondo caso, me lo immagino così: Luca Maroni impugna il bicchiere, annusa il suo vino, gli dà una sorsata. Scrive due note essenziali ed austere e poi le rimpolpa con qualche cazzata. “Tannini, volatile, acidità? Parole assai tristi, bisogna aumentare il fascino di queste banalità. Vediamo, vediamo, potrei ben chiosare: 'Il frutto polposo, polputo così si dona impetuoso nel gorgo di crema - Caspiterina, mi piace, sì!si! Ora continuo così di gran lena -: Il nettare-succo che avvolge ed abbonda nel liquido d’oro magniloquente si dona fervido, la lingua circonda e poi l'avvince, lascivo e suadente!' Sono davvero il D'Annunzio del vino - gongola in estasi Luca Maroni - Che noia quei termini come tannino, che francamente hanno rotto i coglioni. Mai più schede tristi! Ai miei lettori racconterò con fervida prosa eccentriche immagini e cupi languori. Che il vino-frutto mi frutti qualcosa! Cattura tutti lo scriver mio astruso: quel criptico idioma da fine Ottocento rende chi compra estasiato e confuso, così beve tutto, felice e contento! Cantami o diva di Luca Maroni il grande successo editoriale. Che il mio lirismo mi renda milioni e un conto in banca sesquipedale!”

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kenray

circa 13 anni fa - Link

marossi anche tu stai messo male.

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Maluccio

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Giovanni Solaroli

circa 13 anni fa - Link

tsi fort! discendente di lorenzo guerrini?

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Ma non è uno scultore pittore? Nell'Ottocento, in effetti, un lontano Marossi scriveva poesie prima di morire per la Patria. Altri tempi. Ma se legge questa, si rivolta nella tomba.

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Maroni Marossi Noto una certa similarità stilistica e di nome. Forse che Marossi è uno che i Maroni ce li ha più grossi?

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Non ricordo poeti ottocenteschi di nome Maroni. Affinità stilistiche tra me e Maroni? Occhio, Montes...

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Ho riposto l'arfchibugio solo perché ho visto dalla tua foto che tieni famiglia

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

La metto di proposito :-) Però come attenuante ti ho dato il primato di virilità ;-)

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Tu stimoli nei lettori rime baciate

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Le rime baciate non bastano, ragazzo mio: metrica, ci vuole metrica! Sennò son buoni tutti

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Io non son buono, faccio fare a te

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TERROIR

circa 13 anni fa - Link

Sei un grande...soprattuttamente...

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Alessandro Bandini

circa 13 anni fa - Link

Si è inventato un lavoro con un pò di fantasia, che male c'è? Da qui a pensare che possa lanciare in orbita i vini della Maremma però ce ne corre, credo che toccherà ancora ai produttori tirarsi su le maniche per diffondere la maremmitudine(ma sì allarghiamo il vocabolario anche noi)

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Klaus Di Giovanna

circa 13 anni fa - Link

Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!

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ag

circa 13 anni fa - Link

Addirittura il Sommo.....

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KLAUS DI GIOVANNA

circa 13 anni fa - Link

....unicuique faber fortunae suae... lui...compreso ! C´e´chi legge Il Sole 24 Ore...e c´e´chi ripassa il gossip sulle riviste stropicciate dal barbiere....c´e´chi si abbona a Panorama e c´e´chi va solo sul tg online....c´e´chi spende tempo e denaro in visite guidate e viaggi enogastronomici e c´e´chi si affida alle guide...tutto fa brodo ...e la ricetta di Maroni e´come quella della pasta con le sarde a mare...

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Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

ma non era "quisque" faber fortunae etc. etc.??? my two cents

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Sono andato sul suo sito anche io. Ipnotizzato dalla sua presenza scenica, ora mi disintravinizzo e mi faccio maroniano. Di concreto, non dice nulla. Ma che spettacolo vederlo sul palco, a metà tra il Tom Cruise di Magnolia e il nostro Lapo. Che visione!

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ag

circa 13 anni fa - Link

Paragone calzantissimo.

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Claudia Donegaglia

circa 13 anni fa - Link

Bene, dopo aver letto l'articolo mi sono resa conto che si può dire tutto ed il contrario di tutto , mentre si degusta un bicchiere di vino. Ho capito che per prepararmi alle visite in cantina degli enoturisti mi dovevo iscrivere ad un corso di arti drammatiche e non fare una full immersion di degustazione Ho sbagliato tutto Claudia

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carolina

circa 13 anni fa - Link

io credo di no, avevi quello che ti diceva tosaaaaa e lui di degustazione ne capisce :)

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Night Gaunt

circa 13 anni fa - Link

- Ecco, d'innanzi a codeste cremose, fittissime cacose illibate suadenze, di fronte a queste archetipali dolcezze càchiche, si è sul pianeta del frutto caco, del pomo caco, dell'ultraconcentrato e non-amaro polpante cacoso frutto di viscosa sontuosità, di sontuosa viscosità, di visconte scontrosità, di scostante pisquanità, di questuante Sua Santità, di pedanti nonna e papà, di Casillas, Pepe e Kakà. Un conseguimento di squisitissimo, cachittoso lirismo, tal da ingenerare al contatto l'impressione che vino più non sia, che più vino non havvi, ma succo, puro succo, purissimo succo, succhissimo puro, purissimo suro, purissimo surimi, ed è una volta sperimentato liquidi di codesta scintollosa, rinascente, standa, oviesse, illibata cacosa integrità che si ha chiara l'idea della densità, della vastità della sua dolcissima essenza di frutto caco, che stilla, che caca, che distilla cachità, che caca in distilleria, che impone cachità ai sensi, franco e rosella, mentosamente, clorofillosamente, cacosamente, allegramente, scherzosamente, parce-que ça c'est la vie, vieni a Paris, pour le plaisir de l'amour... - A Marò, quello è il bicchiere der succo de cachi. Er vino è quell'altro.

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Davide Bonucci

circa 13 anni fa - Link

Sei un genio, ho riso fino alle lacrime e oltre! :D Implicitamente ringrazio Maroni, capace di provocare queste reazioni comiche. Se non ci fosse di che si riderebbe? ;)

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Fatima

circa 12 anni fa - Link

povero krug! hhihii :P bellissimo...sarà anche l'ennesimo rossetto rosso, ma non se ne hanno MAI abbastanza! xD

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Alberto G.

circa 13 anni fa - Link

Come al solito sono in ritardo,ma assolutamente devo sfogarmi un po pure col Maroni. Sicuramente,sul finire dell'anno domini 2001 (o 99?) ,invasi dai vini "pseudobarriquati" esteri ed italiani,leggendo il suo libro rimasi colpito ed anche interessato alla teoria del frutto,intesa quale antitesi del vino legno.Ma si puo' essere d'accordo solo su quello,e solo per i vini da bere,penso entro uno, due o tre anni.Finito il libro andai a dare una sbirciata ai suoi annuari dei vini,e non avendoci capito il 50%delle cose che scriveva e poi come cacchio le scriveva,decisi ahime' di non essere all'altezza di un linguaggio e di teorie cosi' fantasiose ed in controtendenza.Rileggendo queste sue note di degustazione,mi butterei di sotto (per modo dire)al solo pensiero che la mia compagna o altri, estranei al mondo del vino,possano solo pensare che parlando tra appassionati o sul lavoro ci si possa esprimere in tal modo. A volte mi viene il dubbio che la buonanima del mio papa' possa averne letto qualche pagina ,visto che da quando iniziai ad appassionarmi di vino,ogni tanto con un tono di sfotto' diceva ai suoi invitati:per il vino chiedete al "sommeliere" epoi dando di gomito si faceva qualche risata. Il suo libro e' intanto li,sullo scaffale , custodito e (nascosto alla lettura della gente comune )gelosamente insieme ad altri,magari un giorno varra'milioni di euro,come un quadro incompreso.

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maurizio rusconi

circa 13 anni fa - Link

vergogna. avete osato. e alessandro non aveva ancora dato il via.

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francesca ciancio

circa 13 anni fa - Link

è il gabriele d'annunzio del vino, anzi pure gli assomiglia. anzi....e se trucco e parrucco fossero ispirati proprio al poeta abruzzese?

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Valter

circa 13 anni fa - Link

Che noia queste solite e banali critiche a Maroni. Sopratutto se mosse da gente che di Maroni non sa nulla, o meglio gli sa abbinare unicamente la parola frutto. Linguaggio aulico: c'é di molto peggio nel settore. L'unica critica seria a mio parere é quella di Fabbretti: Esattamente, premia e esalta vini morbidi e puliti. Non vedo il dramma. Sopratutto in considerazione del fatto che questi vini vengano bevuti e graditi dal 90% dei bevitori comuni. Se fossi un produttore, farei sicuramente il possibile per evitare vini amari o acidi, e viziati al naso da puzze varie. Il post nasce proprio su una valutazione di uno Chardonnay di Farnese, azienda che lavora molto sulla morbidezza e sulla pulizia dei profumi. Oltre 10 milioni di bottiglie e non sanno a chi dare i resti. Beati loro!

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Giovanni Solaroli

circa 13 anni fa - Link

Cernilli, Ian d'Agata e Maroni. Chi sarà il prossimo? Ci ha ragione mia nonna che dice: vola bàs che i tira!

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Manilo

circa 13 anni fa - Link

Vista l'ora, spero che non sarà lo stesso autore del post, prima di lui c'è il Tomax si rispettano le gerarchie. Purtroppo il vil denaro gioca brutti scherzi, come dice il Solaroli avanti il prossimo.

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Vini&Cretini

circa 13 anni fa - Link

Con tutti questo commenti, al di là del divertimento di leggere alcuni che si cimentano nel Maroni-language, non si fa altro che complicare una questione secondo me molto molto semplice. Il Sig. Maroni è un imprenditore, produce un prodotto e lo vende. Il suo prodotto si chiama "comunicazione sul vino". Ha un suo stile, ha un suo carattere e viene apprezzato dai produttori, che lo "acquistano".. (non fatemi scrivere altro!) e lo fanno proprio. Niente di nuovo di altri critici o giornalisti enologici che operano allo stesso modo con più umili parole e linguaggi. Diciamo che Lui ha studiato bene il mercato, ha fatto un piano marketing accurato ed intelligente, ha definito una logica che lo sostenesse e giustificasse il suo prodotto. Bravissimo direi! Se mi piace? Assolutamente no! Soprattutto dopo che il direttore commerciale di una delle aziende vocate x Maroni, qualche anno fa, mi prevedeva in anticipo di una stagione, punteggi e new entries della prossima guida e casualmente le new entries erano proprio aziende in cui lui avrebbe preso la direzione commerciale..! Questo è il business del vino: finché non si torna a parlare di vino con la bottiglia aperta sul tavolo ed il vino versato nei bicchieri..

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giulio

circa 13 anni fa - Link

Lui è fissato con Farnese. Ricordo con quale entusiasmo esaltava la MARMELLOSITà (termine mio, ma non distante da certe sue esagerazioni) del montepulciano OPI, messo peraltro a confronto con un ottimo rosso di montalcino (non mi ricordo l'azienda ma mi sembra pian delle querci). Il rosso di Montalcino per lui era troppo "ossidato" e "puntuto" (termine SUO per indicarne l'acidità) mentre il montepulciano era frutto allo stato brado (termine MIO ma non diverso dai suoi deliri). Chicca finale della giornata...Maroni non beve gli Champagne perchè...udite udite...troppo acidi (puntuti :-) )!!!!!

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Ah non li beve? Mi tocca rivalutarlo

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Valter

circa 13 anni fa - Link

Prova a fare un assaggio alla cieca con bevitori occasionali e ti renderai conto che l'Opi ne schianta molti di 'Ottimi Rossi di Montalcino'.

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Armando Castagno

circa 13 anni fa - Link

E' importante il parere di costoro, Valter? Dici tu stesso che si tratta di bevitori occasionali. Ne conosco di occasionali frequentatori di mostre di pittura che preferiscono Tamara de Lempicka a Rogier van der Weyden e si interessano più a Bedard che a Carlo Crivelli. Uno sceglie a che livello di comprensione piazzarti, è divertente in entrambi i casi. Ma non è uguale. E la scelta modaiola/rilassata/winebarista non sdogana le schifezze: degrada chi le beve.

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Eleutherius Grootjans

circa 13 anni fa - Link

Sic et simpliciter. E' divertente leggere commenti spiritosi; lo è ancor più trovarne di ispirati. Questo, idealmente, dà senso e conclusione al thread. Gioco, partita, incontro.

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Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

Conosco molti miei colleghi che hanno iniziato la loro "carriera" come maroniani. Ricordo sette/otto anni fa sedicenti enocoinnoisseurs andare in giro per wine bar in Roma chiedendo, con fare carbonaro, se avessero il mitico "Edizione - 5 Autoctoni" della summenzionata Farnese. Non ho problemi a dire che in enoteca lo vendo a CASSE (24 euri x 6 fate voi). Ovviamente adoro disquisire sulle essenzialità del sassella rocce rosse di Ar.Pe.Pe., sul "not" di Paraskos, sul "tuderi" di Dettori, sul Boca di Le Piane, sul Pico, Sul Lagrein di nusserhoff, sul palistorti rossi di Valgiano e tanti altri... però alla fine, chi manda avanti la baracca, volens aut nolens, sono i vini morbidi, con una frutta in bella evidenza, Tannini setosi (importa cippa al consumatore medio come si ottengono), tanta polpa. Questo vale indipendentemente dal fatto che siano o meno recensiti dal signor Maroni. Quest'ultimo conosce bene queste tendenze e lungi dal dissacrarle le assurge a paradigma massimo del gusto. Forse potremmo obiettare che non è esattamente il massimo dell'approccio paideutico, ma in quanto a capacità di business... chapeau!

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Ci sarebbe poi da capire, un giorno, perché il compito di un conoscitore di vino debba esseere quello di far cambiare idea al popolo. Ragazzi, qui mica parliamo di filosofia o di etica, e di masse barbare da convertire ai valori liberali, ma de gustibus.

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Giovanni Solaroli

circa 13 anni fa - Link

I vini del nuovo mondo non piacciono a nessuno, oltre a Ian d'Agata ed alla sua cricca? Ecco un paio di dati su cui riflettere per farsi un'opinione di cosa c'è oltre il "balcone di casa". DATI 2007 Vigneto Australia 170.000 ha Vigneto Italia 800.000 ha export australia 7,8 milioni hl (81%) export italia 19 milioni hl (19%) export vino eu vs australia 68 milioni di euro export vino australia vs eu 643 milioni di euro Ciò detto, a meno che gli europei non lo comprino per irrigare i giardini, forse a qualcuno piace. L'indice di gradimento mi pare alto, no? Secondo me, volendo alzare il nostro indice, non solo per chiedere di andare a pisciare, sarebbe meglio "dialogare" invece di arroccarsi, promuovere la conoscenza e lo scambio invece di cercare di imporla gridando al complotto.

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Eleutherius Grootjans

circa 13 anni fa - Link

Siamo tutti padroni di trovar buoni vini dal gusto semplificato. Cioè, oddìo, no, non lo siamo. E' il gusto che ci insegnano, e che spiazza quello personale. Possiamo evitare di far confusione tra droit des affaires ed estetica?

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Valentino

circa 13 anni fa - Link

Salve enoappassionati, io sono uno dei soci della Farnese e sono molto felice nel sapere che nostri vini sono oggetto di tanta discussione ma, ci tengo a precisare che nel fare un vino, un produttore non pensa mai alla critica che potrebbe scatenare. Noi quando facciamo un vino, come quasi tutti gli altri produttori che vivono di questo lavoro, cerchiamo di seguire una filosofia personale ed il rispetto per la materia prima che riusciamo a produrre. Nella fattispecie del vino Opi Montepulciano, è bene chiarire che si tratta di un vino che, malgrado prodotto in numeri non disprezzabili, abbiamo finito le scorte dallo scorso mese di gennaio e la nuova annata non uscirà prima di fine giugno/primi di luglio. L'Opi Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane è stato premiato da tre delle quattro guide italiane all'esame delle quali lo abbiamo sottomesso, ha vinto premi nelle maggiori competizioni mondiali e non è stato mai votato sotto i 90 punti da riviste internazionali. Come produttore mi pare di poter essere abbastanza soddisfatto, so bene che non potevo aspettarmi che piacesse a tutti i consumatori ma, questo è il traguardo irragiungibile verso il quale ogni produttore corre vanamente e non ci rinunceremo di certo. Che poi lo stile dei nostri vini sia più vicino a quello che piace a Maroni rispetto a quello che piace ad altri giornalisti più tradizionalisti, è una cosa innegabile ma, se posso spezzare una lancia in favore di Luca Maroni, vi invito ad andare a leggere il primo commento che fece alla nostra azienda tantissimi anni fa, quando neanche lo conoscevamo. Certo che se a lui piacevano i vini ossidati, per coerenza, (ma ce n'è ancora nel settore?) non poteva scrivere bene dei nostri vini così come noi non possiamo fare un doppio salto mortale rovesciato andando a fare vini nello stile opposto al nostro. A conferma della nostra coerenza nel bene o nel male, nel 2003 quando iniziavamo come soci la Feudi di San Marzano (anchessa chiamata in causa in un tread precedente riguardante Decanter), un famoso giornalista italiano, ci scrisse che il nostro primitivo non sapeva di primitivo ed allora io mi sono sentito in dovere di chiamarlo e chiedere la spiegazione per quello che per me più che un giudizio, era un accusa; per sentirmi rispondere che la ragione della sua affermazione era che, "un Primitivo tipico, deve sapere di stallatico o sudore di cavallo" io ho chiesto a lui allora ed a tanti altri in seguito, "ma hai mai assaggiato un chicco di uva primitivo? ci hai mai sentito quelle puzze (o odori) di cui parli?", per la cronaca la risposta è stata no! allora io dico che prima di buttarsi in critiche sperticate, sarebbe il caso di conoscere la materia prima e poi ci sta bene tutto ed il suo contrario, noi produttori quando scegliamo il nostro lavoro ci mettiamo sul palco dei giudicati ed i consumatori che comprano o meno un vino ci giudicano con le proprie scelte, i giornalisti, le guide, i punteggi, le competizioni etc. sono solo delle conferme che noi cerchiamo nel vano tentativo di inseguire un unanimità impossibile ma che, serve a cercare di farci migliorare ogni ad ogni nuova annata! Scusatemi se ho interrotto la vostra analisi ma, non l'ho fatto prima che andasse avanti liberamente per un pò in quanto ci tenevo molto a conoscere le vostre opinioni, che per me saranno oggetto di riflessioni ed analisi, se poi passate in Abruzzo e volete conoscere il nostro mondo ed il perchè dei nostri vini, siete i benvenuti e sono certo che scoprirete un mondo enologico diverso ma che in comune con tutti gli altri colleghi ha tantissima passione, professionalità ed impegno.

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Quando un produttore 'in carne ed ossa' interviene con competenza e garbo, come in questo caso, il livello del dibattito ne guadagna non poco. Grazie

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Manilo

circa 13 anni fa - Link

Condivido.

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Alessandro

circa 13 anni fa - Link

Bravo Valentino, Complimenti davvero per la tua produzione, sempre su livelli di integrità assoluta e di rispetto per la materia prima. E il tuo fantastico Opi ne e' la testimonianza. Interessante il post del bravo Fabbretti, Non credo anche li sia un caso se l'Edizione 5 Autoctoni venga venduto a fiumi. Contano poco le "tendenze" rispetto alle reazioni dei nostri sensi ai componenti del vino, e sono quelle a cui Maroni si e' applicato profondamente da oltre 20 anni. Un caro saluto.

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Giovanni Solaroli

circa 13 anni fa - Link

seriamente: lei è così garbato che stento a credere sia italiano.

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Francesco Amodeo

circa 13 anni fa - Link

Scusate, ma se non bastasse il 77/100 dato da Maroni a Monfortino 1996 a decretarne immediatamente la totale inaffidabilità in merito alle sue valutazioni, basterebbe aggiungere che per entrare nel suo annuario dei MIGLIORI VINI italiani è sufficiente pagare una modica cifra in euro. "All’Azienda diamo l’opportunità di scegliere il tipo di visibilità che vorrà riservare alla promozione dei propri prodotti sull’Annuario, attraverso due opzioni: OPZIONE 1 - PAGINA PERSONALIZZATA con riproduzione a colori del marchio e dell’etichetta del Miglior Vino. • pagina aziendale dedicata contenente (vedi facsimile opzione 1) : Logo-marchio, Storia Indirizzi, Recapiti, Info su visita e vendita Valutazione e pubblicazione di tutti i vini campionati Evidenziazione del miglior vino Etichetta miglior vino Sensazioni di Luca Maroni sul miglior vino Informazioni sul miglior vino Impressioni del produttore sul miglior vino Indici qualitativi medi Commento conclusivo di Luca Maroni sul complesso della produzione • 1 copia dell’Annuario dei Migliori Vini Italiani 2011 • 1 abbonamento annuale a The Taster of Wine, 4 numeri • Inserimento dell’azienda e degli assaggi sul portale www.lucamaroni.com • Inserimento dell’azienda e degli assaggi sulla versione in lingua inglese dell’Annuario • Diritto all’offerta di partecipazione a tutti gli eventi nazionali ed internazionali organizzati da Lm (Sensofwine - Roma, Washington, New York e Monaco di Baviera). Il costo per la prima opzione - PAGINA PERSONALIZZATA è di Euro 190,00 + IVA. OPZIONE 2 - INSERIMENTO NELL’ELENCO REGIONALE (senza pagina personalizzata) In questo caso l’azienda verrà inserita in un elenco regionale. Verranno pubblicati il recapito e gli indirizzi, il nome e il punteggio di ogni vino degustato (vedi facsimile opzione 2). L’opzione 2 prevede anche: • Inserimento dell’azienda e degli assaggi sul portale www.lucamaroni.com • Diritto all’offerta di partecipazione a tutti gli eventi nazionali ed internazionali organizzati da Lm (Sensofwine - Roma, Washington, New York e Monaco di Baviera). La seconda opzione è gratuita" http://www.lucamaroni.com/SchedaAzienda12.pdf Quindi, che parliamo a fare di questo personaggio?

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Antonio Tomacelli

circa 13 anni fa - Link

"per entrare nel suo annuario dei MIGLIORI VINI italiani è sufficiente pagare una modica cifra in euro." A onor del vero non è come dici tu. Quella di cui parli è un'opzione, ma l'ingresso in guida (senza foto e scheda grande) è garantito a tutti quelli che superano i 65 centesimi

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Francesco Amodeo

circa 13 anni fa - Link

Corretto, tutti i vini possono entrare nella guida. Ma, pagando, si può avere un servizio migliore, con foto e quant'altro e quindi avere maggiore visibilità. Inoltre Maroni dichiara pubblicamente di fare consulenza per le aziende! Ma siamo matti? Uno che dovrebbe giudicare il vino fa cosulenza organolettica alle aziende che poi giudicherà. (se andate nel suo sito nella sezione dedicata ai produttori è tutto scritto): "L'attività di consulenza organolettica svolta dal dottor Luca Maroni, consiste in sedute di analisi sensoriale nel laboratorio di Roma, alla presenza del titolare dell'Azienda e degli addetti al processo di vinificazione, durante le quali si individuano le modulazioni necessarie per migliorare la qualità analitico - organolettica dei vini."

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Cellar Tours

circa 13 anni fa - Link

su questo punto (e solo su questo, sia ben chiaro!), spezzo una lancia a favore di maroni: almeno lui lo dichiara e tutti lo sanno ... vogliamo davvero cominciare a parlare di "chi lo fa e non lo dice" e sollevare relativo vespaio?!?

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Cellar Tours

circa 13 anni fa - Link

"Uno che dovrebbe giudicare (..), fa consulenza (..) alle aziende che poi giudicherà." come tutti gli organismi di certificazione!!!

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Francesco Amodeo

circa 13 anni fa - Link

Organismi di certificazione?... Se non è sufficientemente chiaro a tutti che uno il quale dovrebbe giudicare il vino non può fare consulenza organolettica alle aziende, perché di fatto è come se si giudicasse il vino fatto da sè stesso, allora mi arrendo.

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Cellar Tours

circa 13 anni fa - Link

@ Francesco: non sto dicendo che questo sistema sia giusto, faccio solo notare che non è il solo!

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Cellar Tours

circa 13 anni fa - Link

caso mai non si capisse: faccio solo notare che Maroni non è il solo

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Alberto G.

circa 13 anni fa - Link

L'articolo comunque era "concentrato" su Maroni e non sul fatto che il vino in questione non fosse buono,ma sulla valutazione,pur sempre democraticamente opinable di 97\100 (senza offendere il Sig,Valentino che' intervenuto)il cui vino non ho assaggiato e non mi esprimo neppure. Sicuramente piacera' a tanti,da quello che leggo.Si Ma soprattutto sul modo barocco romanzesco di esprimersi nello scrivere e nel parlare di vino. Non si discute il marketing,non discuto che si ottengano anche i numeri e quindi i soldini,non discuto sulla competenza del Sig.Maroni o meno. Non lo si vuole offendere personalmente,ma solo pregare il Signore perche'un giorno il Maroni si possa esprimere ad un livello piu' terreno. A me sinceramente fa ridere,anche se fosse mille volte piu' competente di me.m farebbe ridere lo stesso. Ammetto pero' che sotto questo aspetto e' un artista,un poeta,uno scrittore. Forse non tutti trovano appropriato questo linguaggio applicato ad "un bicchiere di vino".Punto. Cosi' tanto per parlare tra di noi,o no?

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schlaks

circa 13 anni fa - Link

il lonfo non vaterca né gluisce e molto raramente barigatta, ma quando soffia il bego a bisce bisce, sdilenca un poco e gnagio s'archipatta. è frusco il lonfo! è pieno di lupigna arrafferia malversa e sofolenta! se cionfi ti sbiduglia e ti arrupigna se lugri ti botalla e ti criventa. eppure il vecchio lonfo ammargelluto che bete e zugghia e fonca nei trombazzi fa legica busia, fa gisbuto; e quasi quasi in segno di sberdazzi gli affarferesti un gniffo. ma lui, zuto t' alloppa, ti sbernecchia; e tu l'accazzi.

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antonio tomacelli

circa 13 anni fa - Link

(cit. Fosco Maraini)

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Francesco Amodeo

circa 13 anni fa - Link

Perché il mio commento di sopra è ancora in attesa di moderazione?

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Antonio Tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Perchè hai messo due link ed è scattato il filtro anti-spam. Ora l'ho sbloccato ma non è proprio come dici tu. Ti rispondo sopra.

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Marco Sommelier

circa 13 anni fa - Link

Complimenti per questo post veramente ben scritto, sarcasticamente cattivo che condivido pienamente! Purtroppo Luca Maroni è l'interfaccia del consumatore medio di vini italiano che beve si atteggia e non capisce un tubo di cosa vuol dire vino buono......Purtroppo i Media e la pubblicità hanno un ascendente oltremodo significativo per tutte quelle persone che hanno una cultura scadente e si lasciano guidare senza un minimo di analisi critica. Di personaggi del genere purtroppo ne abbiamo in molti altri settori ben più importanti del nostro enogastronomico........ si pensi alla politica! Ancora complimenti! Marco

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Francesco Amodeo

circa 13 anni fa - Link

Ciao Marco, guarda che non è così, davvero. Maroni di vino ne capisce assai, molto più di quanto voglia farci credere. Insomma, ci fa. Ripeto: è un personaggio che si mette a fare consulenza organolettica alle aziende, e lo dice sfacciatamente in pubblico! Un personaggio che è arrivato a valutare 77/100 il Barolo Monfortino 1996 e 99/100 il Sesto a Quinconce 2006!!!!!!!!!

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Wayne

circa 13 anni fa - Link

Sinceramente non capisco qual è il problema: Luca Maroni è molto coerente e trasparente con il suo metodo di valutazione che tra l'altro è anche verificabile scientificamente. Il metodo di Luca Maroni ha come base la piacevolezza del vino e l'importanza della materia prima, cioè il frutto. Questi ovviamente sono dei vini tendenzialmente più morbidi. Se qualcuno preferisce vini più acidi o tannici, va benissimo per carità. Il mondo del vino è talmente grande che c'è posto per tutti. E poi mi sembra una gran bella cosa se un personaggio del mondo del vino come Luca Maroni ha una grandissima padronanza del linguaggio che gli permette di raccontare il vino in modo così vivace. Luca Maroni ha un linguaggio con un vocabolario molto ricco, però non vende mai il blasone. Si capisce sempre cosa vuole spiegare. Capisco che non tutti sono d'accordo con Luca Maroni. La cosa però che mi da fastidio è la presunzione di ridicolizzare e banalizzare i vini "stile Luca Maroni" e dire che il consumatore medio non capisce un tubo di cosa vuol dire buono. Il vino buono è quello che piace. Una domanda a Marco Sommelier: cosa vuol dire vino buono?

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Marco Sommelier

circa 13 anni fa - Link

Caro Wayne, La bontà del vino è un fatto oggettivo e non credo che sia questo il contesto per esprimere quali siano le caratteristiche organolettiche cui deve rispondere un vino per essere giudicato "buono", ho usato questo termine "poco Tecnico" per semplicità e celerità nel commento al post....... o forse preferisce le definizioni che usa Luca Maroni.............. Non penso lei abbia bisogno di che le spieghi cosa vuol dire intenso, equilibrato, di corpo, persistente, armonico tutti termini che si addicono ad un vino buono.......... Visto che Lei apprezza LM mi può spiegare come - a suo parere - riesce a valutare personalmente dai 15.000 ai 20.000 vini all'anno, considerati almeno 30 giorni di riposo all'anno tiene una media di circa 50 degustazioni al giorno che asserisce di fare personalmente! Io non metto in dubbio la sua competenza ma la indubbia predisposizione al business e agli interessi economici..... dote piuttosto comune anche da parte di altre Guide anche molto famose.....purtroppo! Tutto questo comporta una informazione adulterata nei confronti dei consumatori che vengono fuorviati da giudizi obiettivi ed indirizzati laddove ci sono interessi e tornaconti!Alla salute! Marco

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Controcorrente

circa 13 anni fa - Link

Marco, per favore cerca di rivedere i tuoi concetti di "oggettività", cosa c'è di oggettivo in un giudizio su un vino oppure su una valutazione di un capo di abbigliamento, oppure nel giudizio su una ragazza/o? Il bello, così come il buone corrisponde esattamente alla sensazione che crea in chi lo valuta e nulla più. se anche vai a leggere qualsiasi altra guida, comprenderai da solo che sono valutati con il massimo punteggio vini che sono uno l'opposto stilistico dell'altro ed allora???? quest'ultimo esempio è da criticare e non certo una coerenza su posizioni diverse dalle nostre. Nel corso che hai fatto da sommelier, ti hanno insegnato a degustare il vino ed a valutarne vari aspetti ma, nessuno si è mai sognato di dirti che un aroma è positivo ed un altro è negativo, idem dicasi per il resto. Dire poi che i consumatori non capiscono perchè non hanno fatto il corso da Sommelier come te, è una gravissima presunzione e mancanza di rispetto innanzitutto per la figura del Sommelier. Criticabilissimo il fatto cha Maroni chieda sostegno finanziario per servizi che da o per spazi privilegiati sulla sua guida ma, hai notato di che cifre ridicole parla? hai mai provato a raffrontarle con le cifre che chiedeva il Gambero in passato? Ti sei mai chiesto se qualche figura di spicco di altre guide facesse consulenze più o meno retribuite? Vedi, non mettiamo a fare i giudici pubblici dei giornalisti, dei consumatori e di tutte le altre figure conosciute o meno che operano nel settore vino, teniamoci la libertà di scegliere o meno se seguirli o meno ed i consumatori questo già lo fanno da tempo, avendo deciso di dare alle guide sempre meno valore!!!!

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Francesco Amodeo

circa 13 anni fa - Link

Complimenti, sul serio.

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Alessandro

circa 13 anni fa - Link

Condivido... Basta vedere la faccia di chi si beve un bicchiere di succo di limone o una tazza di caffè senza zucchero... Mentre lo zucchero rimane universalmente piacevole. I nostri sensi reagiscono 'oggettivamente' allo stesso modo di fronte a determinati componenti chimico/fisici. Le donne ancor più sensibili, prediligono non a caso vini morbidi e suadenti, spesso bianchi dove la componente tannica e' quasi assente. Poi con un Traminer con un buon residuo zuccherino, rimangono spesso folgorate!

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Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

@Alessandro, non condivido affatto. Il caffé lo bevo da annorum senza zucchero. Sono una donna sensibile che viene sedotta da tannini acidi mentre rimane con la lingua attaccata al palato quando beve bianchi con un residuo zuccherino elevato. Quest'ultimo potrebbe essere un buon risultato se mi si vuole zittire, se mi si vuole invece sciogliere e folgorare bisogna ricorre a vini austeri che si scoprono lentamente. Mi comincia a scocciare il luogo comune che se le donne bevono tendono a preferire vini bianchi facili e dolci. Mi ricorda la ribellione di mio figlio alla frase "lo capirebbe anche un bambino" come dire "lo capirebbe anche un cretino". Guidate amorevolmente le donne verso fasi degustative più complesse, vi stupiranno :)

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Alessandro

circa 13 anni fa - Link

La statistica e' inesorabile. Siete il 6% della popolazione a bere caffè senza zucchero. Non conosco il dato per i vini con alto tenore in polifenoli e acidità, ma non dovrebbe scostarsi molto dal primo. Acido e amaro sono per definizione sensazioni poco piacevoli, se non bilanciate da morbidezza.

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gianpaolo

circa 13 anni fa - Link

Siamo un 6% felice di prendere il caffe amaro, e mai vorremmo rientrare a far parte di quel 94% che lo prende dolce. Ma questo che vuol dire, perche' il 94% prende il caffe dolce hanno "ragione" loro? By the way, conoscerai sicuramente il famoso detto: "A thousand million flies can't be wrong - eat shit" :)

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Wayne

circa 13 anni fa - Link

Ma perché si parla sempre di fasi degustative più complesse? Se la piacevolezza non è immediata si può ancora parlare di piacevolezza?

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Alberto G.

circa 13 anni fa - Link

Forse perche' la "dolcezza" nel vino ,come in una bevanda,quando sovrasta ,stanca, e' monocorde,monotona.Le sensazioni degustative ed olfattive piu' complesse,piu'lievi ,piu' eleganti si svelano lentamente,a volte anche per ore e risultano sempre differenti e magari si sommano e se ne formano di nuove (questa non e'mia ma concordo).E come la differenza tra una bella donna appariscente (magari un po scema) ,ed una comunque bella,che si rivela pian piano fantastica.Questo non significa non amare frutto o pulizia nel vino,ma ci sono tante altre cose da poter apprezzare in un buon vino, senza per forza parlare di un gran vino.A me il cffe' piace amaro quando e' fatto bene,lo gusto anche lievemente dolce quando mi serve un po di zucchero al cervello.

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Una Nuvola non fa primavera. E' ovvio che quando si dice 'le donne', ma anche 'gli uomini', o 'i sommelier', etc, si tende a generalizzare, ma non per questo ad assolutizzare. Che a qualche, che a molte, che a moltissime donne possa piacere più l'aspro-tannico rispetto la dolcezza, non cancella che, in linea di massima, la preferenza del genere femminile sia opposta. Tra le righe, lo ammetti anche tu quando auspichi "Guidate amorevolmente le donne verso fasi degustative più complesse, vi stupiranno". Ma io contesto che abbandonare la predilezione per il dolce rispetto all'acido tannico debba venir considerata un'evoluzione. Al più, se si verifica, è un semplice cambiamento. La nostra è storicamente una società maschile, in cui il gusto - come tanti altri aspetti - è stato 'inventato dai maschi'. Ho il serio sospetto che in una società matriarcale, oggi, parleremo del tannino come del primo stadio per quegli arretrati neofiti degli uomini, i quali - se vorremo concedere loro fiducia - prima o poi si converiranno alla 'vera via' della morbidezza. Infine, una considerazione: leggo spesso commenti che contrappongo i pauci sed boni amanti dell'austero vigor tannico, una nicchia di enoevoluti, al popolo bue fan dei vini concentrati e fruttati. Temo si tratti di un clamoroso qui pro quo. Il popolo ama i vini rossi un tanto al chilo, che son tutto fuor che concentrati e suadenti, e spesso regalano un finale in bocca di temibile cartavetro. I sostenitori dei vini marmellatosi si trovano nella stessa categoria cui appertengono i tanninofili. E comprano i vini in enoteca, non al supermercato.

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Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

@Marossi, non merito tanta considerazione, ti ringrazio quindi per aver speso tante belle parole riguardo al mio commento. Mi hai fatto venire voglia di un bianco acido, minerale e nervosetto, any suggestion?

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

In realtà la meriti, e lo sai. Che poi ti faccia piacere la mia considerazione (le mie 'tante belle parole', come le chiami con perfida ironia femminile), è un altro paio di maniche. Bianco e acidulo? Ti consiglio una bella acqua tonica. Se manca di mineralità, supplisce con il metallico della lattina. Diversamente, potresti bere un suadente, morbido, vellutato, dolcissimo Vin Santo Trentino - il produttore non conta, son tutti bravi. Prosit

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Marco Sommelier

circa 13 anni fa - Link

Non sono assolutamente d'accordo siamo troppo lontani,per me è indiscutibile che canoni di oggettività esistono per tutte le cose così come esiste il bene e il male. Se vuoi difendere la categoria fai pure..................

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Marco

circa 12 anni fa - Link

...SEMPLICE! BASTA NON COMPERARE LE SUE GUIDE! A luca maroni devo dire grazie perche é stato l'unico a dirmi concretamente cosa analizzare nell'esame organo9lettico del vino. Il suo manuale : la piacevolezza del vino racconta in maniera molto piú semplice di quanto faccia nella descrizione dei suoi vini, la tecnica di degustazione. Sono oramai 9 anni che nel vino ci navigo:é il mio lavoro e la mia passione. Dal metodo Maroni mi sono un po allontanato ma cio non vuol dire che lo ringrazio vivamente per la spinta non indifferente che mi ha dato nell'avvicinarmi al mondo del vino. Poi le sue valutazioni possono essere opinabilissime fatto sta che le sue guide sono ancora molto ben vendute e non mi sembra che vada condannato petr questo...fino a prova contraria non credo che ci siano stati consumatori costretti a comprare e ricomprare le sue guide. w il vino sempre , ovunque e con qualsiasi lessico

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Dalpiaz

circa 6 anni fa - Link

Veramente non affidabili i suoi voti. Ho assaggiato diversi vini con voto 97 ed erano di basso livello. Ma come fa a dare 97 punti per un Amicone che vale 5€ e 91 per un Teroldego Clesurae che ne vale 30. Ma li ha veramente assaggiati? O quanto prende dai viticoltori?

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gae saccoccio

circa 5 anni fa - Link

Quelle rare, desolanti occasioni che capita di spernacchiare Maroni, ci si sente dopo come la Croce Rossa che s’è fucilata in bocca da sé.

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