Massa Vecchia | Una splendida cantina di culto che non troverete al Vinitaly
di Andrea GoriLa cantina di Massa Vecchia non impressiona da fuori ma la visita lascia stupiti. La condizione di cantina di “culto” può mettere in soggezione ma qui non c’è niente di sovrannaturale che spiega la straordinarietà della produzione: solo tanta concretezza e un legame viscerale con terreni e vigne. Francesca ti guida per la cantina con naturalezza estrema e fa sembrare prendersi cura di un vigneto la cosa più semplice del mondo: che sia lo straodinario mosaico da cui nasce l’Ariento (ultime annate 2002 e 2007, con il 201o forse in arrivo), la decana Querciola del 1972 – da cui partì il progetto di Fabrizio Niccolaini, o i nuovi e giovani vigneti in affitto da cui nasce il Berace. Oggi MassaVecchia è la missione di Francesca: preservare un vigneto ancora prima di un vitigno e rispettare anno dopo anno le attese dei fedeli, che aspettano le uscite di piccole creature ogni anno uguali eppur diverse. Il protocollo di vinificazione è quasi lo stesso per tutta la produzione ed è il più naturale possibile.
Passiamo tra le botti in mezzo alla cantina, prodigio di equlibrismi per l’esiguo spazio di manovra. Inizia il viaggio nelle pieghe del terroir di Massa Marittima:
Bianco 2010
Vermentino 50%, trebbiano 25%, malvasia bianca di Candia 25%. Miele di corbezzolo e ginestra calda e canditi di agrumi, zenzero e senape, dolcezza particolare, ceralacca, bocca aromatica e fresca, vivace molto più del naso, finale di pesca pepata molto particolare, fine e delicato con la malvasia che gradualmente cede il passo a vermentino e trebbiano. 87
Berace Igt 2010 (da botte)
Sangiovese 60 poi merlot domato bene da sangiovese, ricco ma chiaro, naso in assestamento, ben fruttato, mirtillo, tabacco, bocca succulenta, freschissima e saporosa, non esagerato di corpo, finale vispissimo, promette bene e tra i vini della cantina ha un rapporto qualità-prezzo notevolissimo. 85+
Rosato 2007
Aleatico e malvasia , in genere c’è il merlot, questo è chiaretto, ruspante, aleatico domina ma non è stucchevole, zenzero, pepe nero, ciliegia, prugna, in bocca è splendido, persistente dolce, frutta di bosco fresca, dissetante, ricco senza esagerare, caramella charms, finale di mela rossa e cardamomo. Bellissimo. 91
La Querciola 2010 (da botte, in parte ancora a finire di fermentare)
Dalla vigna originaria del 1972 a sangiovese e alicante (galestro e palombino; marne calcaree e calcari marmosi a strati alterni. Periodo cretaceo. Altitudine 220 m s.l.m.), un vino intenso e ricco, frutto meraviglioso, croccantissimo, umorale e intenso, bocca stupenda equilibrata ed energica, tannino fantastico, sa di sole, di bosco, di pioggia estiva dopo una giornata di sole. 90+
Aleatico passito 2010 (da botte)
Ciliegia, prugna china e rabarbaro, marmellata di albicocca, dolce ma non esagerato, sapidità tiene in piedi il vino e regala emozioni su emozioni. 90+
Difficile rimanere impassibili di fronte ai vini che si incontrano a Massa Vecchia, ancor di più non rimanere stregati assaggiandoli mentre si viene coccolati dal respirare della Querciola 2010 che nella botte grande borbotta finendo la fermentazione. La natura non si ferma mai e succede sempre qualcosa qui dentro. Ci si sente quasi degli estranei al cospetto dei veri protagonisti: vigneti, terra e vini, che qui affinano coccolati da un gruppo di lavoro ormai quasi tutto femminile.
Sul fronte fiere, Massa Vecchia per adesso non ha nessuna intenzione di entrare a Vinitaly, dopo esser stati tra i primi ad andarsene. Questione di coerenza e sensibilità troppo diverse per incontrarsi felicemente. Troppo grande, poi, il rischio che Verona usi i vini naturali come foglia di fico per mostrarsi “green” quando invece l’unica cosa davvero verde di Vinitaly pare essere il colore dei soldi che girano. Ci saranno riunioni e discussioni ma Francesca per adesso è piuttosto irremovibile, anche di fronte alle nostre sensazioni per cui produttori come MassaVecchia a Vinitaly possano contribuire a far cambiare il mondo del vino, e quello degli affari intorno al vino.
41 Commenti
Simone e Zeta
circa 13 anni fa - LinkLa Querciola...ahhh..che sogno!
Rispondimarcantonio
circa 13 anni fa - LinkOrpo, un rosato con l'aleatico! Devo provarlo. Tra l'altro Massa Marittima è bellissima, ci son stato più volte e nei pressi (Scarlino) son stato alla Cantina Moris dove producono l'ottimo Avvoltore e lo Scalabreto (passito rosso)
RispondiJacopo Cossater
circa 13 anni fa - LinkIl 2007 è un miracolo, uno dei rosati più sfaccettati abbia assaggiato recentemente. E poi il Berace, una vera sopresa. A dieci euro non so quanto di meglio ci sia in giro. Evviva Massa Vecchia, sempre.
RispondiAndrea Gori
circa 13 anni fa - Link10+iva mi pare in cantina, quindi fai almeno 16 in enoteca...
RispondiJacopo Cossater
circa 13 anni fa - LinkOtto più iva in cantina (questo è quello che almeno avevo pagato io per il 2009)
RispondiAndrea Gori
circa 13 anni fa - Linkvado a ricontrollare il prezzo sul listino, si vede che tu hai il prezzo giornalista e io quello ristoratore!!!
RispondiJacopo Cossater
circa 13 anni fa - LinkHaha, in realtà l'ho preso tramite un ristorante di qui, di più non zo. :)
RispondiAlessandro Morichetti
circa 13 anni fa - LinkRosato 2007 mondiale, i gave it 94 points :-).
RispondiAndrea Gori
circa 13 anni fa - LinkAle, aggiornati, si dice "I am 94 points on that" ;-)
Rispondishe-wolf eccetera
circa 13 anni fa - LinkGiovani, attenti a denunciare certi prezzi. Date piuttosto un'occhiata al post giù in basso ed ai consigli di espertoni del marketing. Altrimenti fate la figura dei ciucci di Bruna Ferro (un saluto particolare). Andrea Gori, hai scritto un bel pezzo. Sorvolo sull'elegante allusione al verde dei soldi che girano al Vinitaly, peraltro fasulla perché di dollari se ne vedono ormai pochi. Meno male che i soldi almeno non hanno odore, così é più facile afferrare i sentori compositi dei vini. Massa Vecchia é una grandissima cantina, la zona é splendida e il post é ottimo, quasi quanto quello (ahimé incompreso) su Marta Rinaldi :)
Rispondianonimo
circa 13 anni fa - Linkcosì mi hai ridotto la bella marta a ragazza immagine. non se lo merita. secondo me la ragazza ha i numeri per diventare una tycoon del vino. a occhio...
RispondiBRUNA FERRO
circa 13 anni fa - LinkUn salutone anche a Te! Che piacere! ..mi dispiace, però, "riprenderTi"!:)) Mi sa che dovrai trovare un altro paragone nel vasto mondo del regno animale!! :))..e non sarà cosa semplice!!:)) L'Asino è un animale INTELLIGENTISSIMO, e più lo conosco, più mi piace! L'Asino semplicemente, principalmente, non fa mai quello che non capisce..e non è assolutamente corruttibile! Sto provando a convincerne due che possono fare anche altro oltre che sempre e solo giocare con bambini..mi hanno già mangiato casse di carote, ma di collaborare con un aratro non se ne parla!! ..hanno capito perfettamente che è più fatica:))..ci riuscirò, prima o poi,..ma sarà MOLTO poi...hanno capito subito, invece, la loro parte quando la scorsa settimana sono intervenuti durante una rappresentazione teatrale degli "Omini"..sul palco sembravano delle star!! Perdona questo intervento inopportuno..dove non non si parla di Vino, ma, penso, sia bello conoscere un pò della vera natura di questo semplice, ma complesso Animale!! Un abbraccio!
Rispondicarolina
circa 13 anni fa - Linkprima marta, poi francesca... due donne speciali, che mettono le mani nel vino in ogni senso, fino a farle diventare talmente tanniche che neanche la varachina pura le sbianca. anche la francesca è roccherolle, ma non lo da a vedere, piuttosto ad assaggiare. brava franci :)!
RispondiLido Vannucchi
circa 13 anni fa - LinkBravo Andrea, i vini di Massa Vecchia per me sono il Vino ogni anno devo andare in visita, prima Fabrizio ora Carolina il sogno continua, ho l'impressione che posti come Massa Vecchia, Valgiano, Podere Concori, Fabbrica di San Martino, solo per citare luoghi dove il vino viene inteso come missione, in conduzione bio, biodinamica, sono luoghi dove si fa agricoltura ma si può vivere veramente bene, sono sospesi, onirici, senza tempo, la luce, la voce, il verde, tutto è diverso so solo che ne esco rigenerato, risanato, ma con tanta tanta voglia di ritornare, quello che fa strano quando ne parlo con amici, ed appassionati, ognuno prova queste sensazioni, Ti prego Andrea di fare una riflessione, proviamo a portare il Morichetti, facciamo la prova del Nove. un abbraccio a te e ad ognuno di questi posti magici, che oltre a regalarci splendidi vini, ci regalano pure gioia e serenità. ciao Lido
Rispondicarolina
circa 13 anni fa - Linklido, carolina sono io, francesca è lei ;). io prosecco, lei querciola.
RispondiLido Vannucchi
circa 13 anni fa - Linksi scusa è vero, ma Voi donne !!!!! tutte belle e vignaiole.
RispondiLido Vannucchi
circa 13 anni fa - LinkSe portiamo il Grande Morichetti dobbiamo invitare pure BACILLUS, non può sottrarsi. lido
RispondiRiccardo Campinoti
circa 13 anni fa - Link"Troppo grande, poi, il rischio che Verona usi i vini naturali come foglia di fico per mostrarsi “green” quando invece l’unica cosa davvero verde di Vinitaly pare essere il colore dei soldi che girano". Ah i soldi... Come sono volgari.....
RispondiMarco
circa 13 anni fa - LinkAh i soldi...lo sterco del demonio. C'è chi riesce a farne senza...senza denaro e senza vinitaly. Ma l'agricoltura (in questo caso il settore vitivinicolo) non è un'attività economica?
Rispondicorrado dottori
circa 13 anni fa - LinkDipende dall'accezione della parola "economica".
RispondiRiccardo Campinoti
circa 13 anni fa - LinkIl Vinitaly, quello si che e' volgare... Pensa che all'ultimo vinitaly e' venuto un importatore straniero e mi ha fatto un ordine. Poi mi ha pagato in soldi!!! Volgarissimo, non se ne puo' piu'....
RispondiAndrea Gori
circa 13 anni fa - Linkriccardo, quello che francesca (credo) voleva dire è che Verona non è il posto per fare cultura del vino o per far cambiare la sensibilità delle persone, senza particolare accezione negativa.
RispondiRiccardo Campinoti
circa 13 anni fa - LinkNon voglio mettere in bocca parole alle persone, tantopiu' a persone di assoluta capacita' e valore. Pero' sono un po' stanco di tutto questo snobismo verso il Vinitaly e soprattutto verso il mercato e i tanto vituperati soldi. Poi penso che sia piu' utile fare cultura del vino al Vinitaly, dove magari vengono ad assaggiare i ragazzini degli istituti agrari e gli appassionati della domenica, invece che parlarsi addosso alle varie manifestazioni sui vini naturali che secondo me sono un po' autoreferenziali. Peace and love a tutti
RispondiGIAMPIERO PEZZUTI
circa 13 anni fa - LinkBravo Campinoti. Pecunia non olet.Ma per qualcuno sembra difficile capirlo. Poi, in realtà..
RispondiDaniele
circa 13 anni fa - LinkProbabilmente ora mi ammazzate..dite che hanno ragione loro, e chi c+++0 sono io ecc.. Io sono un eno-strippato dell'ultima ora (non ultimissima però), che stanco di leggere bene su questa cantina un pò ovunque mi son detto che è ora di berla.. Online non è molto semplice trovare siti tranne uno grosso grosso con prezzi non sempre competitivi.. Allora cerco info sul loro sito e trovo queste regole, per l'Italia: "Modalità attraverso le quali sarà possibile per tutti ordinare e ricevere il nostro vino (solo in Italia): Le ordinazioni vengono accettate preferibilmente a mezzo di e-mail, entro il 20 del mese per spedizioni che partono all’inizio del mese successivo. Le modalità di pagamento sono a mezzo contrassegno, quindi si consiglia di indicare nell’ordine non solo i vostri dati (compreso codice fiscale) e l’indirizzo di consegna, ma anche un numero di telefono. Sarà così possibile per il corriere avvisarvi del suo arrivo. Per quello che riguarda le spese di spedizione, queste saranno gratuite per ordini superiori ai 400 euro" Ora..probabilmente hanno interesse a mantenere estremamente selezionata la distribuzione (anche dalle scelte di cui narra il bel post).. ma queste righe mi hanno fatto fare un balzo sulla sedia.. Se potete aiutarmi a fugare le perplessità.. Daniele
RispondiAndrea Gori
circa 13 anni fa - Linkla soglia di 3 o 400 euro per la spedizione gratuita è una condizione standard quando ordini del vino come ristorante o enoteca. Teoricamente credo che te ne spediscano anche solo 6 bottiglie, però appunto ne spendi almeno 20-25 di spedizione.
RispondiMichele Braganti
circa 13 anni fa - Link@Riccardo Taci tu che sei un "rampollo"..... @Andrea e allora se al vinitaly non si fa cultura del vino...tu a verona che c'azzecchi..???
RispondiAndrea Gori
circa 13 anni fa - Linkhai ragione, a Verona faccio di tutto ma pochissima cultura, in genere
Rispondifrancesca ciancio
circa 13 anni fa - Link@braganti: e te chi sei invece il figlio del popolo?!
RispondiMichele Braganti
circa 13 anni fa - Link@ciancio ....argh......avvocato d'ufficio....dell'imprenditoria,(riccardo e burde)......vedi che avevo ragione...incomincerai a votare berlusca molto presto.....pentinti ciancio pentiti sei ancora in tempo.....!!!!!
RispondiSimone e Zeta
circa 13 anni fa - LinkSiete sempre, tutti, straodinariamente, di fuori!!! Si parla di Rinaldi e la menate con il vino, si parla di Massavecchia e irrompete con i soldi. Non c'è paradiso per voi!!! Ora vi dico una cosa bellina sui vini che ho assaggiato della cantina. Una volta "la fonte di Pietrarsa", vino che non credo più eseguito era in bottiglia bordolese con etichetta completamente diversa, questo credo fino al 1995. Un Cabernet Sauvignon meraviglioso, che col cazzo (rafforzativo) che si trovano vini così oggi a Bolgheri. Credo che in quel periodo l'azienda non fosse Bio(credo, ripeto) eppure la bravura e la maestria nel fare vino è inconfutabile. Oggi chiaramente i vini sono un' èsplosione di personalità inconfutabile, ma già 20 anni fa l'eleganza era indiscutibile. Questo a riprova che chi il vino lo sa fare , bio o non bio, ha sempre qualcosa da farsi ricordare. PS: non si importunano le prodottrici di vino, siete banali!
RispondiNelle Nuvole
circa 13 anni fa - LinkIntanto un pensiero d'amore per gli Asini, con la maiuscola. Un animale penalizzato per secoli, a cominciare da Collodi. Faccio ammenda, dire ad un ignorante "sei un somaro" é come usare il paragone "sei un bambino" per una persona irresponsabile. Però, scusate, la sottoscritta per anni é stata afflitta da miriadi di rimproveri "sei sempre nelle nuvole!". Non mi sono offesa per questo, anzi ne ho fatto un punto di forza. Comunque, come Bruna Ferro ci ricorda, questi animali intelligentissimi non fanno quello che non capiscono, non ci sono carote che tengano. I mammiferi più evoluti, chiamasi umani, invece spesso fanno cose che non capiscono e neanche se ne preoccupano molto. Vengono guidati dalle emozioni. Per questo motivo, dopo milioni di anni di evoluzione siamo ancora lì, ad emozionarci irrazionalmente. Come per il vino prodotto da Massa Vecchia. E per le emozioni che ci regala, raccontate in questo caso da Andrea Gori, accettiamo anche ragionamenti un po' così. Le scelte di questa azienda appartengono alla stessa. Ma anche quelle di altre aziende che invece non vedono niente di male o di deviante nel partecipare al Vinitaly. Un gran calderone dove c'é di tutto, anche la visibilità necessaria per presentare i vini. Dare un motivo alla fatica di anni può essere venderlo in modo dignitoso e molti compratori vengono solo al Vinitaly. Qualsiasi sia la scelta, personalmente non ci vedo nulla di male. L'onestà del produtore é a monte, nel governare le vigne, nel produrre un vino che corrisponda a quello che racconta nell'etichetta. Una fiera come il Vinitaly non é il male in sé, é uno strumento migliore di altri, ma il manico lo tengono i produttori. E che tutto qusto ci venga raccontato da qualcuno che nel caso pensa di non "fare cultura" chissenefrega, basta che ce lo racconti, ancora una volta, onestamente. Ci mancano ancora mesi al Vinitaly, avoglia a post a riguardo! Intanto rinnovo il plauso per i vini dell'azienda Massa Vecchia, vedete di fare qualcosa per il povero @Daniele e la sua voglia di assaggiarvi.
Rispondienrico togni viticoltore di montagna
circa 13 anni fa - LinkCara NN, come non essere d'accordo. Come per tante cose in viticoltura e non solo, tutto dipende dal modo di lavorare del viticoltore. Vinitaly e altre fiere, l'utilizzo dei prodotti e dei trattamenti, la forma di allevamento, i vitigni, le tecniche di vinificazione, non esiste la formula segreta, esiste solo la coscienza del vignaiolo nello svolgere il suo lavoro. il tuo modo di scrivere e di pensare è di per sè una risposta completa al post sul consulente di marketing. @bruna ferro: prova coi muli per l'aratro, sono più dediti al lavoro degli asini
Rispondisilvana biasutti
circa 13 anni fa - LinkQuoto e aggiungo un pensiero d'amore per gli asini (e per gli attributi conferiti loro da Bruna Ferro - incorruttibili! -).
RispondiDaniele
circa 13 anni fa - LinkGrazie NelleNuvole per il support...ma vedrai che ce la farò ; )
RispondiBRUNA FERRO
circa 13 anni fa - LinkSI, NN, in questi ultimi 150anni ca si sono persi tanti, troppi saperi! Se andiamo indietro nella storia l'Asino era un animale molto considerato ed apprezzato, poi, quando l'uomo ha iniziato a reputare "intelligenti" tutto ciò che poteva dominare, bhe, l'Asino, per esempio, è stato messo da parte e classificato "stupido", ma così non è:)) @Enrico! Per carità! Mi mancano solo i muli! Non voglio arare con l'asino, ma semplicemente abituarlo a tirare qualcosa..e, per iniziare, l'aratro è l'attrezzo meno fastidioso e più facile da attaccare, ci sono alcuni lavoretti che fatti con l'asino si ottimizzano le risorse..ma, per ora, mi accontento di mettergli un basto e caricarli così!! Muli e Bardotti sono più malleabili, ma con loro non lego molto, come non vado d'accordo con i cavalli..le mie tre asine grandi (ca 400kg), hanno forza e resistenza da vendere..sono bellissime, muscolose, possenti..manca loro l'abitudine e la :)) voglia!!
Rispondienrico togni viticoltore di montagna
circa 13 anni fa - Link@Bruna: a sei anni, per il compleanno, come regalo ho voluto ed ottenuto un'asina, bellissima. da lei ne sono nate altre e poi diversi muli. è un animale nobilissimo, bello anche nell'aspetto soprattutto quelli grandi. allo stesso modo muli e cavalli, soprattutto quelli agricoli ma questa è pura deformazione professionale. per provare con gli attacchi io comincerei con un carretto vuoto, fa sicuramente meno attrito dell'aratro e aiuta l'animale a conoscere il traino, poi passerei all'aratro. in bocca al lupo
RispondiBRUNA FERRO
circa 13 anni fa - Link:)) SE CONOSCI UN ASINO NON LO DIMENTICHI PIU':)) se la tua Asina ha partorito accoppiata con un cavallo hai avuto tanti bardotti!!tra l'altro rarissimi, non se ne trovano quasi più!! Seguirò il tuo consiglio, ma senza carretto, non ce l'ho, proverò attaccando una slitta...se sei interessato sono in contatto con la PROMMATA che costruisce i migliori attrezzi per il lavoro agricolo con animali..:))ovviamente è una ottima azienda francese, la migliore nel settore con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Ciao Enrico, buona vendemmia!!:)) mi scuso con coloro che non sono interessati a tutto ciò..:))
Rispondienrico togni viticoltore di montagna
circa 13 anni fa - Linkprova a contattare l'associazione noi e il cavallo (www.noieilcavallo.org) è la maggiore e forse l'unica associazione italiana che si occupa di trazione animale. per fortuna mia si trova a verona e sono già stato a vedere sia come lavorano sia gli attrezzi che costruiscono. fanno un aratro che è veramente bello, maneggevole e leggero, ed in più ha l'applicazione per voltare e raccogliere le patate. tutto su di un unico attrezzo. ciao
RispondiLuka
circa 13 anni fa - LinkHo scoperto Massa Vecchia quest'anno a Vini Veri a Cerea... davvero gran vini. Mi son preso anche 2 bottiglie. BRAVI !!
Rispondivinogodi
circa 13 anni fa - Link... sì , buoni vini . Un pò carotti ma buoni...
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