Colpo al cuore | Primož Lavrenčič, un eroe nel vento
di Mauro MatteiE’ una rivelazione. Mettere il naso nei vini di Primož è come viaggiare veloci nello spazio e nel tempo. Avvicini il bicchiere e ti trovi nella sua terra, ne vedi il colore, senti la Bora che ti taglia in due. Primož è giovane, ha meno di quarant’anni. Insegna viticoltura a Nova Gorica e conosce il territorio a menadito. Ha un’abilità che tutti gli riconoscono e che noi non abbiamo potuto fare a meno di constatare: la capacità naturale di riprodurre, in maniera minuziosa, il paesaggio all’interno delle sue bottiglie. Non è solo un vignaiolo, è un artigiano e cesella con precisione quest’angolo di Slovenia con tocchi di roccia e vento.
L’azienda si chiama Sutor, è a Podraga, venti chilometri dal confine italiano, e si estende per cinque ettari nella valle di Vipacco. Un terroir unico. Primoz, con il piglio del viticoltore illuminato, si è preso la briga di rinsaldare e ristrutturare le vigne di famiglia. Ne ha cambiato le densità di impianto e la forma di allevamento, lo ha fatto rispettando l’ambiente ed evitando la scorciatoia di prodotti che potessero modificare l’assetto microbiologico dei terreni. Tra i filari non si è mai visto un grammo di diserbante e col tempo è riuscito ad azzerare l’utilizzo degli insetticidi. La terra pare consapevole di queste attenzioni e sembra ringraziare, aprendosi senza remore e raccontandosi con intensità nei vini che partorisce. In Sutor convergono, in maniera spiazzante, tradizione e precisione tecnica. I vini sono lindi e acuti, profondi e millimetrici.
Assaggiandoli appare evidente la linea comune che li unisce. Senza razzismi, varietà tradizionali e ceppi alloctoni si perdono, in maniera uniforme, nelle sensazioni generate dalla valle. Complice è la mano ferma di quest’uomo. Nessuna percezione di omologazione nelle sue produzioni.
Diversità e matrice comune, questo è il senso.
Bere oggi il bianco Burja (un blend di riesling italico, ribolla e malvasia, un anno sui lieviti con un venti per cento di bucce) è bere direttamente un pezzo di Podraga. Un vino che, senza estenuare, fonde complessità, freschezza e lunghezza delle percezioni aromatiche. E’ un vino da tenere in cantina, eppure buono da bere giovane. Ci regala – da subito – frutto, potenza minerale e un’acidità violenta e mai scomposta. Grandissimi anche il Sauvignon e lo Chardonnay, vini da i quali non dovete aspettarvi espressioni generiche o convenzioni.
Qui varietà internazionale è una parola che risulta difficile da tradurre.
Primoz si considera un bianchista in terra da bianchi. Non lo si direbbe assaggiando l’altra faccia della sua produzione: Il Burja Rosso (merlot al novantapercento e refosco) ti esplode in bocca con la “solita” sapidità, il Pinot nero stupisce e conquista per la sua carica varietale, per il succo e la persistenza. Insomma, un successo su tutti i fronti. Decanter se ne era accorto inondandolo di riconoscimenti. Noi nel nostro piccolo confermiamo e rilanciamo raccontandovi progetti nuovi.
Una nuova cantina è in arrivo per Sutor. Sarà modernissima, eppure seguirà regole architettoniche che la integreranno al paesaggio. Un utilizzo senziente del ferro e dei materiali inerti andrà a privilegiare il contatto con la terra e il cielo, evitando che si formino gabbie elettromagnetiche che potrebbero danneggiare i prodotti. Aspettando, curiosi, i risultati che questi elementi apporteranno ad una gamma enoica già strabiliante, ci consoliamo assaggiando in anteprima i vini della nuova avventura “solista” di Primož.
Si chiama Burja (manco a dirlo) ed è un satellite, un’azienda nell’azienda. Il tema di questo nuovo viaggio? Nuove vigne, vecchie varietà.
La prima sfida è lo Zelen, un’uva antica coltivata da una manciata di contadini nella valle. E’ frutto di un appezzamento ancora giovane (nato da un’accurata selezione massale), eppure il risultato è gia concreto.
Rimarchevole anche la Malvasia Istriana, agrumata e tesa.
Un vino affilatissimo e garbato, un po’ come lo sguardo di Primož, fiero e consapevole di avere infilato la sua terra in un bicchiere.
32 Commenti
Simone e Zeta
circa 14 anni fa - LinkDalla foto il terreno evidenzia una grande forza espressivo-minerale...Sei andato lì, o hai degustato al vinitaly? Molto curioso dei due bianchi internazionali!
RispondiMauro Mattei
circa 14 anni fa - Linkpurtroppo per adesso mi accontento delle impressioni vinitaly. ma un viaggietto in zona me lo farei alla grande. cmq vini impressionanti. grandissima dritta di un amico in comune :-)
RispondiSimone e Zeta
circa 14 anni fa - LinkChiamami quando vai!!
RispondiSimone e Zeta
circa 14 anni fa - LinkAnzi comincia a spiegarmi bene i vitigni internaziali bianchi? "Sensations and markers" please!! ;-)
Rispondinicola a.
circa 14 anni fa - LinkBravo, piacevole e ben scritto.
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 14 anni fa - Linkcome stiamo a gradazioni alcooliche e a morbidezze?
RispondiMauro Mattei
circa 14 anni fa - LinkGradazioni alcoliche contenute o comunque integrate perfettamente. Morbidezze? Queste sono lame... ;-)
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 14 anni fa - LinkEcco, questo mi piace un gran tanto!
RispondiRiccardo
circa 14 anni fa - Linkscusa ma giudichi un vino dalle sensazioni alcoliche e dalle morbidezze?
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 14 anni fa - Linkoddio che noia riccardo! Possibile che non riesci a scrivere senza polemizzare? In questo caso non giudicavo, mi informavo per me; è reato preferire vini con gradazioni alcooliche contenute, poco morbidi, con una buona acidità?
RispondiRiccardo
circa 14 anni fa - Linkfare una domanda vuol dire polemizzare? e poi le tue sensazioni sono diverse da quelle degli altri... è una semplice domanda, chi polemizza sei tu visto ciò che ha scritto la Ciancio in un altro post!
RispondiStefano Caffarri
circa 14 anni fa - LinkDei pochi assaggi al mio primo vinitaly i più emozionanti. Sono vini da cui nessuno può uscire illeso.
RispondiAntonio Tomacelli
circa 14 anni fa - LinkConcordo. Sentita con lo zelen una foglia di tabacco dolcissimo. Sul palato e nel cervello, però.
RispondiDavide Cocco
circa 14 anni fa - LinkGiusto per togliere un po' di poesia, hai un'idea dei prezzi Mauro? Ciao.davide
RispondiMauro Mattei
circa 14 anni fa - LinkCiao Davide, se non sbaglio son vini che finiscono sui 30 euro al ristorante. Forse qualcosa in più (o qualcosa in meno?)
RispondiDan Lerner
circa 14 anni fa - LinkQuesto è il massimo, per i due rossi (Pinot Nero e Burja), i bianchi anche parecchio meno, il che aggiunge valore al valore.
RispondiSimone e Zeta
circa 14 anni fa - Link@Mauro, visto il titolo, sei pronto per un'abbinamento sonoro? Roba seria, da reggersi forte...te la senti? ;-))) http://www.youtube.com/watch?v=oSR_3SIeZa0
RispondiMauro Mattei
circa 14 anni fa - Linkbeh, il riferimento non era troppo velato. Dunque la new wave fiorentina la bazzicavi, eh? Diavolo di un Morosi ;-)
RispondiSimone e Zeta
circa 14 anni fa - LinkMi dovevi vedere al Tenax inizio anni 90, avevo una camicia rosa shoking con ricami floreali, che non si guardava;-))
RispondiAndrea Gori
circa 14 anni fa - Link"e la noia che scava dentro me..." ragazzi che tempi! e cmq il morosi conciato a quel modo non dava neanche troppo nell'occhio, è questa la cosa inquietante!
RispondiMauro Mattei
circa 14 anni fa - LinkSe adesso tu o Morosi mi tirate fuori un video dei Diaframma vengo a piedi fino da Burde passando per San Gimignano :-D
RispondiArmando Castagno
circa 14 anni fa - Link"E' la noia che scava dentro me" erano i Litfiba, se non sbaglio. "Eroe Nel Vento", forse? Batteria elettronica a tutto andare e.. che bei ricordi, ragazzi.
RispondiArmando Castagno
circa 14 anni fa - LinkChe fenomeno, scusate... che vergogna... non avevo visto il link di Simone...
RispondiSimone e Zeta
circa 14 anni fa - LinkArmando acchiappa Mattei e venite a Firenze. Serata revival al TENAX!!
RispondiMauro Mattei
circa 14 anni fa - Linkperò portiamole due bottiglie di Sutor, sennò siamo completamente off-topic! :-D
RispondiArmando Castagno
circa 14 anni fa - LinkMagari me caschi. Salgo su e faccio una cover a cappella, che ne so, degli Underground Life.
RispondiNiki Marsél
circa 14 anni fa - Linknon posso crederci! ... fan degli underground life?
RispondiAndreja Lajh
circa 14 anni fa - LinkPrimož e veramente bravissimo. Gentilmente invitati a cena con i sui vini il venerdi 21. maggio a Lubiana: http://www.facebook.com/event.php?eid=120093444669264
Rispondiriccardo riva
circa 12 anni fa - Linkciao a tutti provato zelen sutor da ristorante trost.......equilibrio unico .....
Rispondiriccardo riva ts
circa 12 anni fa - Linkin dicembre apriro una enoteca osteria i vini di sutor la faranno da padrona bravi viticotura e comunicare e condividere..........bene i branzini di fonda con i vostri vini....vedo molto bene tagliata di tonno al pepe rosa con cottura media e vostro pinot nero
Rispondiriccardo riva ts
circa 12 anni fa - Linktagliata di tonno al pepe rosa cottura media in abbinamento pinot nero assolutamente d provare ciao provatela
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