Cantine Barbera | Marilena, vignaiola con il mare negli occhi
di Francesca CiancioMarilena è bella. E’ un dato oggettivo. Tutti dicono che sia solare e anche questo è un pensiero incontrovertibile. Ma la sua è una solarità guardinga, di chi sorride spesso, ma ha le spalle solide e la vista accorta. Ridere sì ma sempre desti, per non perdere di vista nulla. Le Cantine Barbera, prima di tutto. Un cubo bianco a Menfi pieno di luce dentro e fuori. Per non nascondere nulla. Davanti, il Mediterraneo, le vigne e le erbe aromatiche. “A me piacciono i vini di gola, quelli che senti nella seconda parte della bocca. Non amo le beve immediate”, mi dice Marilena.
Sembra che io abbia conosciuto Marilena Barbera otto anni fa a Spoleto in occasione di Vini nel Mondo, ma non mi ricordo di lei. Pare fossimo a un tavolo assieme e poco lontano c’era anche Sandro Sangiorgi. Cosa raccontavo io otto anni fa? Parlammo di vino senz’altro ma cosa ne sapevo io? E com’erano i vini di Cantine Barbera? In quel periodo cominciai a girare l’Italia per bere e capire, spesso finanziandomi le trasferte. Ci siamo ritrovate qualche anno dopo ad Agrigento, poi in cantina da lei per Sicilia en Primeur. Oggi la ritrovo quotidianamente su Twitter e su Instagram. Ho seguito la sua vendemmia notturna, gli aperitivi sulla spiaggia, i pochi bagni al mare nelle pause di lavoro, le sue trasferte all’estero, le tavole calde costa a costa in America. Ci linkiamo a vicenda foto e pensieri. Per diversi aspetti, così lontana e pure così vicina, almeno per me. Mi mancava il tassello del riassaggio. Ero andata via dal cubo bianco con l’idea di vini capaci di raccontare qualcosa, di vini in marcia. Non so se a voi capita. Ci sono bottiglie che ti va di riassaggiare anche per ricordarti com’eri. Il tempo passa su di te, sui vini e su chi li fa.
Il vigneto di cantine Barbera è di 15 ettari in tenuta Belicello e parla con il mare tutti i santi giorni, notti comprese. Si prende bene anche con la macchia mediterranea e con il letto del fiume Belìce che quasi non c’è più, regolato da una diga. Piccole opere di ingegneria sono presenti anche tra i filari, realizzazioni del padre di Marilena, un professionista affermato nel suo campo, ma con il grande amore per la campagna e il vino. Prima di andarsene è riuscito a lasciare terra e cantina alle sue tre femmine. La vignaiola è Marilena, che da quest’anno ha deciso di fare a meno anche dell’enologo Gianfranco Cordero – per capirci, lo stesso di Vajra e Conterno Fantino – e provarci da sola. L’annata 2011 è già molto figlia sua.
Inzolia Igt 2011: un’uva semplice che da sempre trova nobiltà nella produzione di Marsala. Nella sua interpretazione base si mostra per quello che è: un vino schietto e profumato che sa di gelsomino e origano. In bocca rimane un finale lungo di erbe secche. È solo la prima bottiglia che ci ricorda che siamo poco lontani dal mare. La sapidità sarà il filo conduttore della batteria.
Dietro le Case Menfi Doc 2011: è l’Inzolia adulta, da vigneti di 40 anni provenienti da cloni che risalgono agli anni ’20. Qui il terreno è calcareo con presenza di grossi ciottoli, che tradotto in vino significa una sferzata di freschezza. Il mare lo vedi. Soprattutto lo senti, nella sapidità, nel sentore di salamoia che è quasi iodio. Poi arrivano gli arbusti, di alloro e timo in particolare. Bocca piuttosto materica.
Vigna Piana del Pozzo Chardonnay 2010: non è l’ennesimo chardonnay siciliano questo. Non c’è legno, c’è invece una sosta sulle fecce abbastanza lunga. C’è il giallo dorato piuttosto carico e soprattutto non c’è l’esotico. Salmastro, rosmarino e origano. Lo metti in bocca e pensi anche all’olio extra vergine, certo non per la densità, ma per i profumi ben bilanciati tra acidità ed erbe aromatiche.
Nero D’Avola Igt 2011: intensa speziatura data dall’uva stessa, tornano le erbe aromatiche, anice, chiodi di garofano, pepe, leggera liquirizia e un po’ di polvere di caffè. Niente legno né macerazione prefermentativa. Un nero d’avola che non “spaventa” né al colore alla beva.
Microcosmo Igt 2010: è il “ragazzo” del gruppo, da piante di perricone che hanno 5 anni. Il tannino scalpita ancora, non domato dal passaggio in tonneaux. Colpiscono i sentori di roccia, di pietra bagnata, di una leggera nota metallica, tutte caratteristiche di un terreno alluvionale.
Azimut Merlot 2008: 24 mesi di rovere di Slavonia, solo botte grande che si sentono in una leggera polvere di caffè. Per il resto questo è un merlot che viene dal mare con salamoia, salmastro, erbe aromatiche sul finale di bocca; una rotondità appena accennata che ti ricorda che stai bevendo un internazionale ma che sei lontano dalle interpretazioni standardizzate.
La Vota Cabernet Sauvignon 2008: “la vota” è la piega, è la foce del Belìce che s’incurva e che continua poi il suo scivolare verso il mare. Tra febbraio e marzo la parte più occidentale della tenuta Belicello viene sommersa dalle acque del fiume. Quello che ne rimane è un terreno ricco di sostanze organiche e sedimenti minerali che danno a questo vino un gusto tutto particolare. Affascinante l’idea che le piante rimangano come in apnea per un paio di mesi. Al naso tornano le erbe secche, bella speziatura in punta di lingua, bocca leggermente ematica, finale fumé.
Coda della Foce 2008: è il “supersicilian” di Cantine Barbera, fatto con nero d’avola, petit verdot e merlot. Arriva a farsi anche due anni di bottiglia se è necessario, dopo 24 mesi di legno. Ci sono il vegetale e le erbe officinali del petit verdot, il naso è intenso anche se non molto sfaccettato. Piuttosto cupo nei suoi toni da frutta nera. Fatica un po’ a “sbocciare” e a trovare un’eleganza misurata.
Parlando di vini – e un po’ di noi – con Marilena e la madre abbiamo convenuto su una cosa: le sue bottiglie non sono espansive, forse sono solari ma anche guardinghe. Bevute riservate che si lasciano capire un po’ alla volta. La sera a cena ha aperto l’ultima bottiglia di Dietro Le Case 2006. L’abbiamo bevuta nel nome del padre. Era buona a prescindere.
Cantine Barbera
Viticultori in Menfi
Contrada Torrenova S.P. 79
Menfi (AG)
tel. 0925.570442
22 Commenti
Nelle Nuvole
circa 12 anni fa - LinkUna donna che scrive di un'altra donna. Che bello! Senza rivalità, senza retorica, senza descrivere come si veste, se porta i tacchi, che mezzi usa per sedurre. Produce vino, potrebbe essere un uomo, chissenefrega. Il vino è buono, lei è bella e solare. Anche Francesca Ciancio è bella e solare. E anche tantissime altre donne vignaiole e produttrici. Il rischio è a volte di vedersele descrivere o come alieni o come sirene. Invece sono donne e basta. Grazie Francesca, mi è piaciuta molto la tua introduzione, ora approfondisco la lettura delle note degustative.
RispondiMarilena
circa 12 anni fa - LinkHai ragione NN, chissenefrega, l'ho sempre pensato anch'io. Francesca è un po' guardinga anche lei vista da fuori, ma ha una sensibilità molto speciale. E il pezzo, al di là del fatto che parli di me, è bellissimo. M.
RispondiMarilena
circa 12 anni fa - LinkChe dire Francesca? La giornata passata insieme è stata bellissima, sono felice che anche tu sei stata bene con noi e che ti sei portata nel cuore un po' di mare. Mi sorprende e mi commuove quello che hai scritto, ma questo poi te lo dico a voce o in DM... Torna a trovarci presto. Baci, M.
RispondiMax Cochetti
circa 12 anni fa - LinkBrava Francesca. Soprattutto perché essendo andato a trovare Marilena quest'estate, mi ritrovo su tutto.
Rispondiroberto gatti
circa 12 anni fa - LinkMarilena un'amica, una persona solare ed una brava produttrice. In Sicilia oggi ci sono molte donne alla guida di belle aziende all'avanguardia, per tutte : brave !
RispondiMarilena
circa 12 anni fa - LinkMax, Roberto, ora arrossisco. Piantatela, ok? ;-***
RispondiAndrea Pagliantini
circa 12 anni fa - LinkSalsedinosa terra di mare, due splendide donne incrociate sentimentalmente fra loro a discorrere sul vino come nasce e cresce dal suolo ai bicchieri piumemente tenuti in mano per scriverne una sceneggiatura perfetta che è letteratura e non giornalismo. Il risvolto a parole di un bel vino, di una bella storia, una bedda, beddissima terra.
RispondiMarilena Barbera
circa 12 anni fa - LinkAndrea, concordo totalmente con te sulla bellezza di questa terra, che è bellissima ma anche molto difficile. Francesca ne ha colto alcuni aspetti essenziali nel suo articolo, sono felice di esserne stata, per un momento il tramite. M.
RispondiFabrizio Dellaporta
circa 12 anni fa - LinkInteressante e piacevole articolo... Sono andato a guardare il sito di Cantine Barbera... Mi ha incuriosito tutto, soprattutto l'entusiasmo e la carica di Marilena (posso chiamarla così?). Approfondirò per quanti mi è possibile la degustazione dei vini; la Sicilia enologica mi affascina! E poi ho anch'io un figlio che si dedicherà al vino (laurea in enologia)... Spero abbia l'entusiasmo, la forza e il dinamismo di Marilena! Avanti così e in bocca al lupo!!!
RispondiAndrea Pagliantini
circa 12 anni fa - LinkFabrizio, se un giorno suo figlio che studia enologia si dovesse presentare a casa con un paio di scarpe nere a punta, lo metta alla porta... è per il bene del suo pargolo se mi permetto questo intervento ardito, perchè quella non è la strada che porta a Marilena e alla sua passione, ma solo impercettible scalpiacciare di antani.
Rispondifrancesca ciancio
circa 12 anni fa - Linkdai andrea! non è che la scuola di enologia va vista come il diavolo
RispondiC.Moon Cats
circa 12 anni fa - LinkScusa Andrea, ma io che ho fatto la scuola enologica e la laurea pure in enologia ma ho la stessa passione di Marilena allora son da rifare? a me la scuola è servita, che poi abbia sempre seguito il mio istinto è un altro discorso, però su alcune cose mi è servita perchè non sempre la passione basta, ci vuole conoscenza e studio. come in ogni settore della vita.
RispondiAndrea Pagliantini
circa 12 anni fa - LinkNon mi fate dire cose che non ho detto e che non penso, la facoltà di enologia non è il demonio personificato e non si deve fare di un'erba un fascio. Mi veniva calzante perchè sul vino rende bene l'idea e qua sopra si trinchella su questo, ma il pargolo con le scarpe a punta potrebbe arrivare dal giornalismo, dalla moda, dal pierraggio, dalla politica, agenti do borsa o promozione di titoli bancari, da quella fantastica scienza della comunicazione... dalla cucina poi non ne parliamo... niente di personale, i campi di applicazione sono infiniti. E isoalti, sia chiaro, non sono maggioranza.
RispondiFabrizio Dellaporta
circa 12 anni fa - LinkAndrea, non è proprio il caso di mio figlio... I geni sono nella terra da secoli e lui incarna il perfetto contadino del 21° secolo... forse gli manca solo un filo di umiltà... ma si farà, si farà....
RispondiMarilena Barbera
circa 12 anni fa - LinkGrazie infinite Fabrizio :) Certo che puoi chiamarmi Marilena, e magari anche eliminare i formalismi... In bocca al lupo per tuo figlio e per i suoi studi: la passione per il vino o ce l'hai o non ce l'hai, una buona formazione di base aiuta moltissimo, poi (a parer mio) sono sensibilità e dedizione che ti supportano in questo lavoro, che per me (come tanti altri vignaioli, uomini e donne) è molto più che un lavoro, ma una scelta di vita. M.
RispondiFabrizio Dellaporta
circa 12 anni fa - LinkSono perfettamente d'accordo con te Marilena. E mi sembra che anche mio figlio sia su questa lunghezza d'onda... Se mai capiterò dalle tue parti è certo che ti contatterò per venirti a trovare. Nel frattempo vedo di "allenarmi" con qualche buon assaggio della tua produzione. Un caro saluto! Fabrizio
Rispondigian paolo
circa 12 anni fa - LinkBellissimo articolo ,però non ho mai bevuto i suoi vini ...vedrò di colmare la sete al più presto.Complimenti anche ai vini e anche alla Mamma :) ciao GP
RispondiMarilena Barbera
circa 12 anni fa - LinkGrazie GP, ci incontreremo in giro un giorno di questi, ne sono sicura :)
RispondiNonò Salamone
circa 12 anni fa - LinkNon vedo l'ora di assaporarne un bicchierozzo!!!
RispondiAndrea Pagliantini
circa 11 anni fa - LinkE se a primavera ci fosse un punto di incontro in un posto si chiama Vertine (Chianti Storico) con qualcosa da grigliare su brace d'ulivo? Francesca, Marilena, Fabrizio e suo figlio, C.Moon Cats più Gian Paolo..... solo se si porta dietro il suo bel Lambrusco? http://www.lafinestradistefania.it/wp-content/uploads/2011/06/Pane-e-Vino-Firenze-e-Vertine-056.jpg
RispondiAntonio
circa 11 anni fa - LinkBrava Marilena, sono anche io un siciliano che conosce bene i vini della cantina Barbera... Quando ci si mette Amore, in quello che si fà....Il buon Dio premia a 360° Antonio
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