Peccati capitali digitali. Lo smartphone a tavola salga sul banco degli imputati

di Alessandro Morichetti

Sono giorni che ci penso e mangiando spesso fuori la lingua batte dove il dente duole. Sedersi al ristorante, godere di un ambiente e dell’interazione coi commensali e con l’equipe di sala è un privilegio sommo che solo la routine può scalfire.

Ma quando mi trovo a tavola con amici e tutti siamo chini sul cellulare, ad aggiornare la timeline di Facebook, a postare foto di piatti o a seguire l’ultimo hashtag su Twitter io mi sento un po’ imbecille. Succede più spesso di quanto immaginiamo e accade inconsciamente. Non ci siamo ancora abituati allo strumento, è chiaro. Perché stare a tavola come dementi incollati dallo sguardo assente è IL male.

Su Internazionale si parla a proposito di questo interessante documentario interattivo: Seven digital deadly sins è stato realizzato da Guardian e National film board of Canada, chiedendo a sette individui di confessare i loro nuovi peccati: “anche gli utenti possono confessare i loro e sarà una giuria composta da altri venti “peccatori digitali” (tra cui il gestore di un profilo Twitter fasullo e un hacker) a decidere se assolvere o condannare”.

Volete però sapere il peggio del peggio dei peccati capitali? Gli incontri tra blogger. Teste perennemente chine e presenza intermittente. Una roba imbarazzante.

[Crediti: Guardian, Internazionale]

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

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