Migranti a Canelli per la vendemmia in accampamenti di fortuna. Rifondazione Comunista: “disastro umanitario”
di Fiorenzo SartoreNel comune di Canelli due esponenti del Partito di Rifondazione Comunista, Gianmarco Coppo e Nicolò Ollino, hanno sollevato la questione dei numerosi migranti in regione Dota, accampati in rifugi fatiscenti e inadeguati, tanto da definire la situazione un “disastro umanitario”.
I migranti provenienti dalla Bulgaria sono a Canelli per lavorare alla vendemmia. Come riporta Controlacrisi.org “Al Sud come al Nord, le squallide baraccopoli dei braccianti migranti non mancano […] Più di 100 persone, uomini donne e bambini, dalla Bulgaria, per la vendemmia del Moscato a Canelli e dintorni. Fino qua tutto normale se non fosse per le condizioni assolutamente precarie, sotto gli standard più infimi concepibili nelle quali vivono da giorni, settimane: una nuda piazza, due docce, un bagno chimico, acqua corrente ma solo fredda, niente luce. Chi ha una canadese visibilmente non in buono stato, chi si è costruito una capanna di canne di bambù, nylon, cartone. Freddo di notte e difficoltà a lavarsi, condizioni di igiene pessime”.
Questo di Canelli è solo uno dei molti casi che devono farci ripensare i termini del lavoro agricolo, per evitare che possa consentire condizioni inumane come queste. Prima che qualcuno invochi il boicottaggio del Moscato.
9 Commenti
Pietro Stara
circa 11 anni fa - LinkArticolo interessante che va di pari passo con quello che è successo a Saluzzo (CN) per la raccolta frutta. http://radioblackout.org/tag/migranti-saluzzo-nuovi-schiavi/
RispondiOnofrio
circa 11 anni fa - LinkMa dove sono finiti tutti i benpensanti commentatori? Nessun produttore intervniene? Che qualcuno abbia la coda tra le gambe o se la stia facendo sotto che magari si scriva che questi poveri disgraziati vengano pagati una miseria (olter che farli vivere come barboni) da produttori considerati di Grande Altezza Morale da Slow Food? Intravino: Bravi! Bravi! Bravi! Ed ora aspettiamo il reportage di Alessandro Morichetti. Vogliamo sapere per chi lavorano e come e quanto vengono pagati. Vergogna.
RispondiDaniele
circa 11 anni fa - LinkNon vengono pagati una miseria, anzi! Potrebbero tranquillamente permettersi l'affitto di un appartamento in condivisione che qui nello nostre zone costano davvero niente. Il problema è che preferiscono non spendere nulla e conservare tutto il denaro per il ritorno in patria visto che spesso ci vivranno un anno intero con quei soldi e quindi preferiscono alloggi di fortuna che sono a costo zero. Tutto qui.
RispondiOnofrio
circa 11 anni fa - LinkBuongiorno Daniele quanto vengono pagati al giorno? Quante ore lavorano? Vengono assunti?
Rispondigianpaolo
circa 11 anni fa - Linkscusa, ma tu pensi davvero che oggi in Italia, o almeno in buona parte d'Italia come il piemonte, toscana, ecc, sia veramente possibile far lavorare a nero le persone in agricoltura? ti assicuro che e' praticamente impensabile e impossibile, se esistono casi sono sporadici e chi lo fa e' un matto.
RispondiDaniele
circa 11 anni fa - LinkSono circa 8€ all'ora, solitamente la giornata lavorativa dura le classiche 8 ore, poi dipende dai vigneti, a volte si finisce prima a volte dopo.
RispondiMalticidio
circa 11 anni fa - LinkChiarita la legittimità in cui operano queste persone rimane da accertare che forma di caporalato subiscono da chi li accoglie nelle proprie cooperative .
RispondiDaniele
circa 11 anni fa - LinkVabbè ora non facciamo passere per vittime a tutti i costi persone che vengono qui apposta per lavorare ogni anno e sanno perfettamente cosa devono fare e a quali condizioni.
RispondiAndrea Pagliantini
circa 11 anni fa - LinkAndrea Pagliantini, Vertine, Gaiole in Chianti, Siena. Azienda Agraria Cà del Tondo. Conduzione vigneti, trattorista, responsabile agronomico, cantiniere, enologo, venditore di vino, giardiniere, segretaria d'ufficio, relazioni con associazioni, consorzi, fornitori, operaio agricolo, badante di proprietà altrui. Una media stipendio di 4 € l'ora (a volte anche meno a seconda delle ore lavorate) a nero e senza contributi. Poi l'azienda è stata venduta ed è andata anche peggio. Nessuna commiserazione o vittimismo: è storia.
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