Ricercatrice di Intel presenta il primo microprocessore alimentato dal vino
di Fiorenzo SartoreIl nostro amato smartphone svolge funzioni sensazionali, ma ha un problema legato al numero e alla qualità di queste funzioni: il consumo energetico, quindi la durata della sua batteria. Per questo un ambito di ricerca in costante sviluppo è la creazione di processori che richiedano sempre meno quantità di elettricità per operare.
Durante l’ultimo Intel Developer Forum la dottoressa Genevieve Bell ha presentato un accelerometro che necessita unicamente dell’energia contenuta in un bicchiere di vino. Nel bicchiere, due elettrodi hanno reagito con l’acido acetico presente (forse si trattava di un bio con una volatile un po’ estroversa) per produrre una piccola quantità di elettricità. L’intento è quello di ottenere nel tempo congegni mobili dal consumo esiguo, e che consentano ricariche facili.
Tra le raccomandazioni che meritano la citazione, quella sulla foto all’articolo di The Register: “Attenti a non bere la vostra sorgente di energia”. Notevole anche “passa in enoteca per una ricarica”. Per quanto mi riguarda, è la prima volta che mi capita di declinare il verbo “ricaricare”, riferito al vino, senza parlare di prezzi.
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