Vino da recensioni | La cuvée journaliste esiste veramente e io casco dal pero

di Fiorenzo Sartore

A pensar male si fa peccato ma si indovina. Oppure, se preferite: i complottisti avevano ragione. Potremmo metterla in altri modi, ma questo per me è un brutto risveglio. Come molti abitanti dell’enosfera, anche io da tempo sento fare discorsi strani sui campioni dei vini inviati agli assaggi per le maggiori guide: campioni preparati apposta, o peggio, vini diversi da quelli messi in commercio, o bottiglie di Chateau Latour spedite per scherzo con l’etichetta di Cabernet delle Venezie da produttori zuzzurelloni. Orrendi pettegolezzi che ho sempre sdegnosamente ignorato.

Giorni fa, invece, viene fuori che c’è qualcosa di vero: “Stephane Derenoncourt, un consulente enologico di alto profilo, ha rivelato a LeMonde che i campioni destinati alla critica e al commercio durante le anteprime avevano ricevuto un trattamento speciale”. E in cosa consiste questo trattamento speciale? Decanter riporta quanto affermato da Derenoncourt: “si fa in modo di accelerare l’affinamento. I vini sono messi in botte prima del normale, così da consentire l’unione tra vino e legno in modo più naturale”.

Insomma, non volevo crederci. Adesso che posso scegliere tra pillola rossa e pillola blu tipo Matrix, non so bene che fare. Come se non bastasse, Dr. Vino nel suo post riporta di un produttore (Yann Bouscasse, Chateau Cantinot), che avrebbe fornito differenti campioni a differenti critici: agli americani (James Suckling, Neal Martin, Robert Parker) andavano i vini più legnosi. Agli europei invece (Gault Millau, Revue du Vin de France) erano destinati i vini da botti di secondo o terzo passaggio: “American tasters can cope better with oak” (sic). Registriamo, per ora, la risposta sdegnata che Martin (inglese) ha affidato a Twitter: “Dopo aver letto bit.ly/13KJJO2, credo che qualcuno dovrebbe dire a Mon. Bouscasse da dove vengo”.

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Fiorenzo Sartore

Vinaio. Pressoché da sempre nell'enomondo, offline e online.

16 Commenti

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AG

circa 11 anni fa - Link

Anno 2009, Firenze, Anteprima CC: tutto un darsi di gomito tra tutti: "assaggia quello, è fantastico". Fantastico vero. Oggi le annate successive gicciono mestamente in cantina: "E non lo ricompro più! Ti ricordi com'era quello?" è l'ultima frase che mi sono sentito dire da un amico ristoratore 20 giorni fa. Un successone, eh?

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Andrea Gori

circa 11 anni fa - Link

ma fare un nome?

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she-wolf incredule

circa 11 anni fa - Link

Meno male che certe cose avvengono solo in Francia.

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Fabio Italiano

circa 11 anni fa - Link

:-)

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Paolo De Cristofaro

circa 11 anni fa - Link

negli ultimi anni mi sembra che il trend si sia decisamente invertito: il vino "preparato" per la guida è in diversi casi assai peggiore di quello effettivamente in vendita.

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Armando Castagno

circa 11 anni fa - Link

Vero, e la spiegazione è semplice: a un certo punto non si è più capito cosa cacchio pretendevamo!

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Nelle Nuvole

circa 11 anni fa - Link

:) :) :)

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AG

circa 11 anni fa - Link

Uso un nick, non sarebbe corretto. Ma te hai capito. A presto.

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armin kobler

circa 11 anni fa - Link

a me un amico ha fatto vedere una volta un particolare dei numeri di lotto di una cantina. se finiva con un certo numero era quello destinato a giornalisti, guide, ecc.

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vincenz

circa 11 anni fa - Link

Beh,anche se sono un "semplice consumatore" devo dire che qualche brutto pensiero lo avevo fatto.Aggiungo che avviene anche per altri prodotti che partecipano ad eventi con premiazione.Esempio i salumi.Non dimentichiamoci che siamo(o eravavamo)un paese di brava gente ma che siamo anche il paese dei furbi.Aumentati,purtroppo,nel ventennio della decadenza italiana.

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AG

circa 11 anni fa - Link

Per esperienza devo dire che il fenomeno dei "fenomeni da manifestazione" è abbondantemente in declino (grazie a Bacco) grazie proprio a quegli appassionati come il mio amico di cui sopra che hanno la forza di saper dire a un cliente "Non lo tengo più perchè non è un'azienda seria".

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Mike Tommasi

circa 11 anni fa - Link

La tecnica classica bordolese è il cliquage, che consiste nell'iniettare ossigeno puro nella barrique per circa mezzo minuto prima di prelevarne il vino per le guide...

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andrea

circa 11 anni fa - Link

Io! Io!! Ho bevuto una cuvée journaliste di un vino italiano che ha preso i tre bicchieri ma che poi nella versione in commercio era terribile! Correva l'anno 2002, mi pare...

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francesco

circa 11 anni fa - Link

Non è una notizia o una novità, queste cose succedono da sempre, ecco perchè sarebbe bene, prima di assegnare i bicchieri, le lumache, i grappoli d'oro ecc. andare sugli scaffali a comprare ( almeno ) quelle bottiglie. Lo stesso discorso vale per i concorsi enologici, dove in alcuni casi i truffaldini sono stati smascherati e denunciati. Il problema è di facile risoluzione, basta comprare le bottiglie sullo scaffale, ma di questo nutro forti dubbi che le guide nostrane lo possano/vogliano fare....anche quando non c'era la crisi :) Ne va della credibilità, se ancora ne è rimasta

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