Vini Espresso | Fuori Rizzari-Gentili, dentro Paolini-Grignaffini. That’s all, folks
di Alessandro MorichettiDi stampa in soccorso del vincitore in Italia non si è mai stufi e la notizia comparsa stamani sul Pignataro Wineblog tranquillizza molta più gente di quanta non ne scontenti. È ormai ufficiale l’avvicendamento al vertice della Guida Vini Espresso: “nonostante il consenso pressoché unanime nel 2.0, la guida non mai è riuscita ad ingranare in tutti questi anni”.
Traduco in italiano corrente: piacere a quei quattro gatti che ricercano indipendenza di giudizio, autorevolezza critica e consigli scevri da ogni condizionamento non basta. Mettere insieme un dream team d’assaggio coi vari Gorgoni, Pardini, Falcone, Gravina, Zanichelli ecc. non basta. Al contrario, invece, farsi tanti nemici insoddisfatti tra i produttori non premiati, che fino a prova contraria sono quelli che cacciano i soldi per sponsorizzazioni, eventi, annessi e connessi, facilita e di molto un accompagnamento alla porta che prima o poi arriva.
Il responsabile delle guide Espresso Enzo Vizzari conferma le voci: “Più che un avvicendamento si tratta di qualcosa di completamente nuovo che presenteremo ufficialmente a breve. Si tratta di un nuovo prodotto editoriale, non sarà più una guida e si chiamerà, appunto, I Vini dell’Espresso”.
Vizzari precisa anche che si tratterà di un progetto che avrà dignità editoriale autonoma rispetto alla Guida Ristoranti e che prende atto dei grandi cambiamenti che ci sono stati in questi anni nel modo di raccontare il vino.
Secondo indiscrezioni, la novità più grande dovrebbe essere l’abolizione della tradizionale suddivisione regionale così come la conosciamo dalla prima guida.
Antonio Paolini e Andrea Grignaffini faranno di certo un ottimo lavoro ma l’assenza di Rizzari e Gentili lascia un vuoto evidente, netto e non sostituibile. Finalmente anche la guida vini Espresso normalizzata. Non se ne esce. E vedrete che non mancherà tanta gente che accorre in soccorso del vincitore. In primis, produttori di vino.
That’s all, folks.
20 Commenti
MG
circa 8 anni fa - LinkChe peccato, ma nn ti preoccupare Alessandro, ne apriranno una loro fra qualche anno :)
RispondiFederico
circa 8 anni fa - LinkChe brutta notizia! Speriamo di ritrovarli a breve in un'altra collocazione.
RispondiMarco
circa 8 anni fa - LinkIn effetti la guida di quest'anno mi è sembrata un poco sottotono, non nelle valutazioni, ma per il numero molto ridotto di cantine. E' una mia impressione basata sul niente, ma forse, più che a una "strana" scelta editoriale era dovuto a pochi invii di campioni segno di una relazione magari con ottimale con molti produttori delusi...
RispondiMichele A. Fino
circa 8 anni fa - LinkEh beh, Marco, se l'editore ti taglia 200, leggasi: 200 pagine di stampa, hai voglia a tagliare il numero di cantine...
RispondiMarco
circa 8 anni fa - LinkMichele A. Fino, bisognerebbe capire se viene prima l'uovo o la gallina. Ma certo un taglio di 200 pagine dà probabilmente il senso di una situazione difficile già quest'anno... Peccato perchè per me era la guida di riferimento
RispondiGabriele Rosso
circa 8 anni fa - LinkDispiace assai. Sullo scaffale ce le ho sempre tutte (tranne una), ma Slow Wine e Espresso sono quelle che non possono davvero mancare. E ora una delle due mancherà, sigh...
RispondiFrancesco Garzon
circa 8 anni fa - LinkOooooh finalmente.... chissà se così smetterò di spendere soldi per questa guida. P.S. Comunque sempre un augurio ai due nuovi curatori.
Rispondimarco bolasco
circa 8 anni fa - LinkAttendiamo di vedere cosa succede, Grignaffini e Paolini sono grandi professionisti. Detto questo, per quei quattro gatti da cui ho imparato molte cose, per parte mia apro lo spazio che già c'è, e quello che eventualmente si potrà creare, sul fronte di Giunti Editore. Non sto parlando di guide, forse di queste ce n'è meno bisogno che in passato, ma di quella voce che ha contribuito alla riflessione e al cambiamento -insieme con quella di Slow Wine- e di cui anche personalmente sento ancora grande bisogno. Assenti e silenziosi non riesco proprio a immaginarli :-)
RispondiSergio
circa 8 anni fa - Linkso' duro de comprendonio, ma non ho mica capito Alessandro: che eventi organizza l'Espresso per aver bisogno dei produttori? e chi sono questi produttori? non i nomi, intendo, ma a che categoria appartengono? se sono quelli da grandi numeri per la gdo, che glie ne importa di piacere ad una guida che tira (sparo per eccesso) 40000 copie? si sarebbero tolti un sassolino dalle scarpe? mah, mi lascia un po' perplessa come spiegazione. Semplicemente, lavorare bene e con qualità, non sempre paga: vale per i vini, vale anche per le guide di vini!
Rispondizzzzz
circa 8 anni fa - LinkIl problema di fondo è che nessuna guida sta in piedi senza i ricavi pubblicitari passati dai produttori "meno qualitativi". Con buona pace degli sbertucciamenti selvaggi a Maroni che quantomeno su questo punto è sempre stato trasparente...
RispondiMontosoli
circa 8 anni fa - LinkPeccato era tra le mie favorite...o tutte le copie sin dal esordio Mi hanno aiutato a scoprire tante belle realta famigliari.....ma con la guida 2016 ho capito che vi era qualcosa che non funzionava...come detto sopra 200 pagine di meno.. I migliori auguri a chi va via....e a chi entra
RispondiPaolo Marchi
circa 8 anni fa - Linkboh, il nostro mondo aveva bisogno di quella "saggezza" pacata che trasudava da quelle righe.
RispondiMauro
circa 8 anni fa - LinkPeccato, un grande augurio a due professionisti che guida dopo guida, con uno stile unico, hanno fornito anche ai semplicissimi appassionati un valido supporto per avvicinarsi ad un mondo molto complesso.
RispondiIl moralizzatore
circa 8 anni fa - LinkMorichetti magari trovi un posticino anche tu...
RispondiArrivaBen
circa 8 anni fa - LinkPerché non fate una guida di Intravino a pagamento? l'Espresso non era meglio delle altre guide, non più autorevole di certo. Tutti quelli che stanno frignano su Facebook per esempio, mi domando se poi la compravano la guida. Probabilmente no. Tanto le sole riviste che contano per il mondo del vino non sono italiane. Contano Wine Advocate, Wine Spectator e in secondo piano Vinous e Decanter. Fossi un editore mi muoverei nella direzione di WA e WS, non in quella delle guide italiane.
RispondiAlessandro Morichetti
circa 8 anni fa - LinkL'Espresso dal mio punto di vista non solo era migliore e più autorevole delle altre guide ma il distacco si poteva misurare non tanto in kilometri quando in ere geologiche. Tanti i motivi: panel stellare di degustatori dalla solida formazione e con vedute ampie, varietà di talenti e conoscenza territoriale, assenza di ammiccamenti ad aziende recensite. Gente che negli anni si è distinta per serietà, rigore ed indipendenza come stanno dimostrando gli attestati di stima di molti colleghi delle più diverse testate, dal Gambero Rosso a Slow Wine. Personalmente è l'unica guida per la cui presentazione ho speso ogni anno tempo e soldi: che quel banco d'assaggio fosse uno spaccato stellare sull'enologia italiana lo sanno pure i muri (se poi non lo ammettono, problema loro). Pace, tutto questo non c'è più. Ci sarà altro, magari bello e utile in maniera diversa.
Rispondimarko
circa 8 anni fa - LinkChe tristezza infinita.. Ancora una volta il commercio prevale sull'informazione "vera". Prepariamoci all'ennesima lista di vini senza personalita e con format modaiolo e di successo. Fabio ed Ernesto ci aspettiamo qualche bella iniziativa a contrastare l'accaduto..
RispondiGianluca Zucco
circa 8 anni fa - LinkIn tal modo esce di scena la ragione di una delle mie innumerevoli contraddizioni: il rigetto verso le guide. I Vini d’Italia era per me strumento di consulta assidua, quotidiana, sia per piacere che per lavoro, ma soprattutto un punto di riferimento grazie a quell’approccio garbato ma allo stesso rigorosamente integro. Peccato davvero, è assurdamente caro il prezzo della purezza.
Rispondiandrea
circa 8 anni fa - LinkComprata una volta a qualche anno fa. L' impressione fu che si desse molta più importanza al contorno che al vino stesso.
Rispondimauro
circa 8 anni fa - LinkChe peccato. Era l'unica guida che compravo e leggevo, e soprattutto l'unica che mi pareva utile. Molto dispiaciuto.
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