Vincent Paris fa grandi vini a Cornas. Lo dice anche Wine Advocate
di Mauro MatteiNon conoscevamo Vincent Paris, siamo sinceri; mai sentito parlare di lui prima di aver sfogliato la newsletter 204 di Wine Advocate, targata parzialmente Rodano. Una volta tanto ci siamo ritrovati ad attingere, pescando direttamente dalle tasche del Diavolo. Sembra, infatti, che Satana – in particolare su alcune aree – stia ritarando progressivamente i propri gusti. Nello stralcio “esaminato” – ad esempio – è notevole lo spazio dedicato ai produttori tradizionali, accanto alle grandi Maison e spiccano i punteggi outstanding assegnati a domaine lillipuziane come quella di Pierre Clape, che porta a casa un bel 100/100 sulla strepitosa annata 2010.
Insomma, sbirciando il cartaceo strumento del demonio, ci accorgiamo di come Monsieur Paris – su tutta la linea – collezioni ratings che incuriosirebbero anche i sassi. Or dunque, perché rinunciare a placare la nostra scimmiesca curiosità?
Per una volta tra il dire e il fare il passo è breve e, arrivati in zona, eravamo pronti a degustare e a smentire sonoramente i salamelecchi territoriali targati U.S.A.
E’ lo spirito di contraddizione che ci ha portato a Chemin des Peyrouses in Cornas, questa è la verità. Infatti, serbavamo in canna tutta una serie di “ve lo avevo detto io” da sparare all’occasione e invece, tutto quello che abbiamo potuto fare – oltrechè costatare amaramente la elevata qualità media dei vini assaggiati – e stato andarcene con la coda fra le gambe e il portabagagli pieno di mercanzia.
Vincent Paris è un ragazzone dalla faccia raschiata dal freddo e gli occhi chiari, schivo, gentile nei gesti e sorridente. La cantina è un locale attiguo all’abitazione e vi si accede dal cortile: un magazzino – insomma – con un tot di vecchie barriques usate a guisa di arredamento. Paris ha un inglese incerto e guarda spesso in basso, sfregandosi le grandi mani con imbarazzo, non teme – però – il confronto e si lancia in spericolati equilibrismi lessicali per raccontarci la sua storia e il suo progetto. E’ il nipote di Robert Michel, vero guru nella parte settentrionale del Rodano e maestro – fra gli altri – di Thierry Allemand. Paris è cresciuto alla sua corte e lo zio, ormai in età da pensione, ha messo lo zampino nelle prime vendemmie uscite sul mercato, influenzando anche le successive, risultati alla mano. Michel è sempre stato un convinto sostenitore di una sostenibilità che non è azzardato definire “ante litteram” e questo dialogo, positivo, con la natura è stato tradotto nel lavoro di Vincent.
Proprio a quest’ultimo chiediamo se l’azienda è in conversione biodinamica (come avevamo letto su Wine Advocate), lui con una smorfia nega tutto, dicendo che le vigne hanno una conduzione “ragionata” e che non cerca alcun tipo di certificazione ad oggettivare il suo lavoro. Ci dice: “Alcune vigne non sono praticabili, per le incredibili pendenze e la composizione sassosa dei terreni” e continua: “In queste parcelle siamo costretti a praticare – di norma una volta l’anno – il diserbo, è l’unica soluzione che abbiamo.”
Ce ne faremo una ragione – pensiamo noi – tuffandoci in una carrellata di assaggi alla bene e meglio: in piedi, fra le scatole, con il classico bicchieruccio per le mani.
Non abbiamo testato nulla dalle botti ma solo vini in bottiglia e dell’annata corrente; l’impressione principale è che Vincent punti sulla riconoscibilità e sulla ricerca di una piacevolezza non scontata, mettendo sul piatto delle syrah dalla splendida cote fruttata e speziata che si dipanano agilmente, non viene mai domata – infatti – la profonda mineralità e la tensione che rappresentano il senso stesso della varietà in questa spicchio della valle del Rodano.
Cornas 2011 “Granit 30”: pregevole selezione da vigne relativamente giovani (20 e 30 anni) tutte caratterizzata da presenza massiccia di granito sbriciolato e da una pendenza del 30%. E’ un vino scuro nel bicchiere ma luminoso. L’olfazione è particolarmente diretta, connotata dalla presenza di un frutto scuro e croccante. Bella mineralità, sensazioni di grafite, lieve affumicatura e accenni pepati sul finale. Bevibilità mostruosa ma tanta sostanza.
Cornas 2011 “Granit 60 – Vieilles Vignes”: Si cambia decisamente marcia. Le uve provengono da vigne fra i 60 e gli 80 anni di età, con una pendenza del 60%. La massa è maggiore, il profilo olfattivo – potenzialmente più sfaccettato – è serrato ma non introverso. Tanti piccoli frutti neri e spezie fra il piccante ed il dolce costruiscono l’intelaiatura aromatica del vino; l’annata detta il calibro del tannino, ben presente ma rotondo e non ingombrante. Finale con note di carbone, tapenade di oliva e pepe nero.
Cornas 2011 “La Geynale”: Unica selezione da vigna singola (ceppi fra gli 80 ed i 100 anni) acquistata nel 2007 dallo zio Robert Michel, La Geynale, colpisce per la densità, per lo spessore. E’ cromaticamente entusiasmante: scuro e lucido. Al naso esplode letteralmente, mostrando un frutto carnoso, tridimensionale, ed una inaspettata florealità punteggiata da accenti balsamici. Bella la verve minerale, traducibile in evidenti note di roccia e grafite. Bocca voluminosa ma non ridondante, chiude nitido e fresco segnato da una presa tannica convinta ma non rustica. In retro-olfazione piacevoli ricordi di cassis, pepe, e l’impressione che possa crescere molto con l’affinamento, distendo le sensazioni che – pur affascinanti – risultano appena contratte.
Domaine Vincent Paris
Chemin des Peyrouses
07130 Cornas
Tél : 0033 (0)4 75 40 13 04
7 Commenti
Diego
circa 11 anni fa - LinkInteressante segnalazione. Prezzi per il privato franco cantina?
RispondiMontosoli
circa 11 anni fa - LinkCantina molto organizzata........complimenti !
RispondiNicolas Herbin
circa 11 anni fa - LinkUn buon produttore, Vincent. Chi può ancora migliorare l'estrazione e l'invecchiamento in botti di syrah, raggiungendo il livello dei vini mitiche di suo zio, Robert Michel. A mio parere, i vini di Guillaume Gilles sono ancora più belli. Per i lettori che possono leggere in francese: http://www.vin-terre-net.com/visites-de-domaines/rhone/domaine-vincent-paris-cornas-granit-geynale http://www.vin-terre-net.com/visites-de-domaines/rhone/domaine-robert-michel-cornas-geynale-coteaux http://www.vin-terre-net.com/visites-de-domaines/rhone/domaine-guillaume-gilles http://www.vin-terre-net.com/terroirs-et-vignobles/rhone/aoc-cornas-syrah-granit-terroir-reynard-geynale-chaillot-tezier-sabarotte E, infine, se volete scoprire un altro grande produttore giovane, Ludovic, Domaine Lionnet "Terre Brûlée" : http://www.domainelionnet.fr/. Molto tradizionale, vinificazione grappoli interi, l'invecchiamento in tonno e botti. Solo un vino di Cornas prodotte, nello stile di Clape, molto buono ! Buonasera a tutti, e scusate per l'italiano made in Google ;-)
Rispondiil chiaro
circa 11 anni fa - Linkson passati almeno 5 anni, ma forse anche 6 quando un mio caro amico, in una serata tra bevitori, mette un paio di bottiglie stagnolate sul tavolo. Beh, quei 2 vini sono ancora nelle mie nari e nel mio palato, due syrah da ko tecnico. erano pieni, ricchi e leggeri allo stesso tempo. Levata la stagnola tutti a passarci le bottiglie per memorizzare il produttore e i nomi di quei due nettari: granit 30 e granit 60. Qualcosa son riuscito a procurarmi ancora, ma mai direttamente dalla cantina di Vincent.
RispondiGabriele
circa 11 anni fa - LinkMai bevuto ... Siamo ai livelli di thierry allemand ?
Rispondienzo d'aviolo
circa 11 anni fa - Linksì, allo stesso livello, in un stile meno selvaggi, più elegante :)
RispondiAlessandro Morichetti
circa 11 anni fa - LinkHai colpevolmente dimenticato il Saint-Joseph 2011 Les Cotes. Una bella ricchezza di frutto, marasca, rovere, carne e sangue, tanto succo, e un bel finale non alcolico (12,5%) ma pieno e vigoroso. Che bravo produttore!
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