Viaggi nel tempo. Sette annate di Solaia in verticale dal 1978 al 2010 (il 1997 c’è)

Viaggi nel tempo. Sette annate di Solaia in verticale dal 1978 al 2010 (il 1997 c’è)

di Leonardo Romanelli

Solaia balzò alla ribalta dopo che l’annata 1997 conquistò la vetta di “miglior vino del mondo” secondo Wine Spectator: in qualunque modo la pensiate (se andate a guardare le carte dei ristoranti dove ancora rimane qualche bottiglia) noterete che quell’annata costa circa il doppio. Magari si è esagerato e per questo è ancora lì, ma indubbiamente i riflettori puntati da tutto il mondo hanno permesso un successo crescente. La nascita del Solaia è dovuta alle idee di Piero Antinori combinate con quelle di Giacomo Tachis, enologo piemontese che già svolgeva la stessa funzione per la Tenuta San Guido, a Bolgheri, e questo gli aveva permesso di conoscere a fondo i vitigni francesi.

Per la nascita di un vino internazionale furono così utilizzati il cabernet franc e il cabernet sauvignon e, solo a partire dal terzo anno, fu aggiunto il sangiovese per meglio caratterizzare la nascita nel territorio del Chianti. La verticale si è svolta a Milano, complice l’Expo, che ha convinto la casa d’aste Pandolfini ad organizzare due aste del vino precedute da due verticali, quella di Solaia e quella di Sassicaia. Probabilmente sono state beneauguranti, poiché di 195 lotti presentati, ne sono stati aggiudicati il 98% per un totale di 290.000 euro!

Solaia Toscana igt Rosso
1978
Alla vista è granato scarico, suadente. Al naso risulta gradevole, antico, con sentori di legno, poi ciliegia sotto spirito, spezie, erbe officinali. In bocca è lieve, soffice, setoso, morbido, elegante, poco potente. Finale delicato e rotondissimo. 91

1988
Colore intenso, rubino, con riflessi granati. Intenso al naso, frutto maturo di prugna, poi sentori minerali, spezie accennate, confuse, infine l’erbaceo del tabacco. Al gusto risulta succoso, dal tannino ancora presente, pieno. Finale in crescendo ma un po’ asciugante, appena rustico. 89

1994
Rubino complesso alla vista, piuttosto compatto, non troppi riflessi. L’esame olfattivo rivela buoni sentori freschi, come erbe aromatiche tipo cedrina, menta balsamica e poi frutti ancora freschi, ciliegia e mora in particolare. Al palato mostra una struttura compatta, agevole, fluida, tannino integrato, succoso e potente. Finale di buona persistenza, notevole e lungo. 92

1997
L’esame visivo lo trova rubino, ben in evidenza. Il bouquet aromatico si esprime con note forti, decise, potenti, di frutto maturo e polposo, di ciliegia, more e ribes. Succoso in bocca, tannino fuso, vibrante nell’insieme, notevole, invitante. In progressione positiva con finale in crescendo. 93

2004
Colore porpora, deciso, potente e pieno. Bello il bagaglio aromatico, di frutta matura, come lamponi, ribes, ciliegia. Poi si apre a sensazioni fresche, mentolate, rendendosi elegante grazie a spezie come noce moscata, cannella e chiodi di garofano. Bocca intensa e felice, vigorosa, gustosa, ottimo rapporto alcol/acidità, finale lunghissimo. 95

2007
Porpora, fitto, deciso. Ancora giovane al naso, con sentori di lacca, smalto e vernice per poi fare spazio a frutti di bosco come mirtilli e ribes. Anche sentori floreali ampi, di calle e peonia, consistenza cremosa in bocca, con qualche lieve asperità tannica ma elegante e potente, con tannini ben inseriti. Finale lungo e complesso. 89

2010
Colore porpora, intenso e deciso. Molto fresco come sentori, dove il sottobosco è rappresentato da muschio, erbe come menta e rosmarino per poi fare spazio a note di eucalipto balsamico. Seguono, in rapida successione, frutti tipo lamponi e ciliegie quindi fiori, viola e anche lo speziato, di chiodi di garofano e cannella. Bocca succosa, ancora da mettere a punto, dai tannini ben integrati ma da equilibrare, vena acida scorrevole e corpo di godibile sostanza. 88

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Leonardo Romanelli

“Una vita con le gambe sotto al tavolo”: critico gastronomico in pianta stabile, lascia una promettente carriera di marciatore per darsi all’enogastronomia in tutte le sfaccettature. Insegnante alla scuola alberghiera e all’università, sommelier, scrittore, commediografo, attore, si diletta nell’organizzazione di eventi gastronomici. Mescolare i generi fino a confonderli è lo sport che preferisce.

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