Una lista di assaggi spaventosa. Ecco la playlist da seguire a Le Loro Maestà

di Intravino

Che un post sponsorizzato finisse per diventare una dannatamente seria lista di assaggi da non perdere proprio non s’era mai visto. Ma qui in redazione siamo talmente seri che – salvo eccezioni (ehi Tavernello, ci siamo anche noi per la pubblicità!) – finiamo pure per appassionarci ai clienti piuttosto che lucrare col dente avvelenato.

Ricapitoliamo, quindi: 9-10 febbraio, Pollenzo-Bra (Cn), Le loro maestà. La più grande orgia di nebbiolo e pinot nero in assaggio convulso sul suolo italiano nel millesimo 2013. Programma da paura: verticale di Monfortino e Clos de Tart il sabato pomeriggio (ci sono 2 posti disponibili, vedete un po’ voi), cena delle meraviglie il sabato sera, degustazione aperta al pubblico pagante la domenica, dalle 10 alle 18. Date solo un occhio alle 50 aziende partecipanti per rovinarvi la giornata lavorativa. Vi affidiamo virtualmente un taccuino prezioso, come fosse scritto da una mano che la sa lunga, con una scaletta di assaggi da far tremare le vene ai polsi.

– COMTES LAFON Volnay 1er Cru Santenots Du Milieu 2005. Un gran bel vino, fatto da un grande vigneron in una grande annata.
– CHATEAU DE LA TOUR Clos Vougeot Vieilles Vignes Grand Cru 2008. Questo è un esempio di Clos Vougeot di classe. Non sempre è così, parlando di Clos Vougeot.
– CONFURON-COTETIDOT Vosne Romanee 1er Cru Les Suchots 2009. I vini di Yves Confuron sanno coniugare slancio e naturalezza irresistibili. Eccone un esempio cristallino.
– Henri NAUDIN-FERRAND Bourgogne Hautes-Cotes de Beaune “Orchis Mascula” 2010. La Borgogna “minore” che scardina le gerarchie e mette tutti d’accordo.
– Domaine des LAMBRAYS Clos des Lambrays Grand Cru 2008. Un imperdibile classico d’autore.
– DE VILLAINE Bourgogne Côte Chalonnaise La Fortune 2011. Una voce fuori dal coro della Cote d’Or targata niente meno che De Villaine. Il nome di per se è più di una garanzia.
– Chantal REMY Clos de La Roche Grand Cru 2002. Tutto il fascino del pinot noir della Cote de Nuits in una sola bottiglia. Da solo varrebbe il viaggio.
– DE COURCEL Pommard 1er Cru Grand Clos Des Epenots 2009. Il domaine De Courcel vinifica 100% con grappolo intero. Questo vino è splendido portabandiera di uno stile che in Borgogna è tradizione.
– Giacomo BREZZA & Figli Barolo Bricco Sarmassa 2008. Un Barolo che è un classico, da sempre ai vertici della denominazione.
– G. B. BURLOTTO Barolo Monvigliero 2008. Il paragone con la Borgogna in questo Barolo non è un azzardo. Il suo floreale è incantevole.
– CAVALLOTTO Barolo Riserva Bricco Boschis Vigna San Giuseppe 2006. Tra i grandi di Langa lui c’è sempre. Questo vino non si smentisce.
– Giuseppe CORTESE Barbaresco Rabaja 2009. Un vino impressionante per complessità e grazia. Da incorniciare.
– MARCHESI DI GRESY Barbaresco Camp Gros Martinenga 2004. Uno dei migliori crus di Barbaresco che qui si esprime con magistrale finezza. Un piccolo capolavoro.
– MASSOLINO Barolo Docg Riserva Vigna Rionda 2008. Tutta l’energia del grande terroir di Serralunga in una versione rigorosa in pieno Massolino Style.
– TRAVAGLINI Gattinara Docg 2007. I suoli di matrice vulcanica di Gattinara in un vino raffinato e dallo slancio irresistibile.

Sappiamo per certo che qualcuno girerà tra i banchi della domenica con questi appunti. Se lo incontrate, non fidatevi. Piuttosto, comprate il biglietto. Noi ci saremo.

[Per informazioni e prenotazioni: www.leloromaesta.it. Post sponsorizzato da Artevino. Foto: Maurizio Gjivovich]

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