Tutte le sigle dello Champagne for dummies con integrazioni che non trovate sui manuali

Tutte le sigle dello Champagne for dummies con integrazioni che non trovate sui manuali

di Andrea Gori

Districarsi tre le sigle riportate su una bottiglia di Champagne non è sempre facilissimo ma è basilare per comprendere la grande complessità che sta dietro questa immaginifica regione da 300 milioni di pezzi, quasi tutti pregiati, che ogni anno invadono gli scaffali di mezzo mondo. Certo variano i prezzi e le etichette ma soprattutto varia quello che trovate nelle bottiglie e il modo con cui vengono prodotti e assemblati i vini che compongono le varie cuvée.

Tenete conto che stiamo parlando di una regione dove il 90% delle viti sono coltivate da 27.000 vigneron, di cui 13.000 lavorano come venditori di uva a terzi e 4.500 sono anche produttori (Recoltant Manipulant, RM), più 43 cooperative (sulle 136 totali, composte da quasi 14.000 vigneron). I circa 3500 ettari che restano vanno divise tra 350 entità, grandi maison o négociant, che comunque hanno in mano da soli il 75% del mercato: un bel rompicapo!

Per fare chiarezza il legislatore ha assegnato ad ogni produttore una sigla che ne qualifica il lavoro e il tipo di produzione. Tale sigla la trovate nelle retroetichette ed è l’equivalente del nostro “imbottigliato dal produttore” e simili. Vi abbiamo tradotto le suddette, e non è stato facile: usate questa guida per i vostri acquisti di Natale per orientarvi e andare sul sicuro: mica vorrete far la figura degli intenditori che regalano una bottiglia di un discount cercando di spacciarla come una chicca incredibile a numero limitato che avete trovato durante un viaggio in Francia, vero?

NMNégociant manipulant. Singolo produttore o azienda che acquista le uve, il mosto o il vino per produrre lo Champagne nelle proprie cantine e commercializzarlo con la propria etichetta. Tutte le grandi Maison di Champagne, come quelle del gruppo LVMH, Lanson, Pommery o Piper Heidsieck appartengono a questa categoria. Due elementi da tenere in conto: nella Champagne si fanno grandi prodotti anche solo comprando le uve (basta cercare e pagare bene) e non tutti gli NM hanno la medesima percentuale tra uve di proprietà e uve acquistate. Esempio: Louis Roederer produce con quasi il 70% del totale di proprietà, Lanson, Pommery e anche Moet et Chandon molto meno.

RMRécoltant manipulant. Viticoltore che produce e commercializza Champagne con la propria etichetta, a partire da uve provenienti esclusivamente dai suoi vigneti ed elaborate nelle sue cantine. Apparsi relativamente di recente sulla scena, sono oggi i preferiti dalla critica moderna e alternativa nonchè dai lettori di Intravino. In Champagne, contrariamente a quanto si pensa, la maggior parte degli ettari appartiene proprio ai coltivatori che però solo in poche occasioni hanno la forza economica e commerciale di vinificare e imbottigliare in proprio. Quando lo fanno, si tratta quasi sempre di piccoli capolavori o, almeno, di sincere espressioni del territorio di origine delle uve e della mano di chi le vinifica. Da Selosse, Fallet Prevostat, Gaston Chichet, Georges Laval in poi sono tutti RM anche se le dimensioni sono diversissime. Molti  di loro presentano sulle bottiglie il marchio “Les Champagnes de Vignerons”.

CMCoopérative de manipulation.Cooperativa vinicola che commercializza Champagne elaborato in cantine cooperative con le uve dei soci. Esempi che coniugano qualità e numeri sono Paul Goerg, cooperativa di Vertus che produce dei notevoli esempi di Blanc de Blancs, Beaumont de Crayères (238 coltivatori per 212 ettari vitati tra Cumierès e Hautvillers) con sede a Epernay, Le Mesnil con sede ovviamente a Le Mesnil sur Oger e Union Auboise (Veuve Devaux) con 800 coltivatori e 3300 ettari totali nella Champagne del sud.

RCRécoltant-coopérateur. Cooperativa vinicola che commercializza Champagne elaborato in cantine cooperative con le uve dei soci. Il Récoltant-Coopérateur in pratica recupera la parte di champagne che la cooperativa ha elaborato e messo in bottiglia per lui e lo commercializza sotto la propria marca. Lavorano all’interno di una CM come nel caso di Mailly Grand Cru, una cooperativa che insiste esclusivamente sul grand cru omonimo con grandi risultati sul fronte del Pinot Noir (480 parcelle lavorate dai soci). Al suo interno si trovano 4 récoltant coopérateur che imbottigliano con nome proprio 22.000 delle 500.000 bottiglie totali prodotte da Mailly.

SR – Société de Récoltants: come una CM, ma in questo caso i soci appartengono alla stessa famiglia.

NDNégociant distributeur. Distributore che acquista lo Champagne già imbottigliato e lo etichetta con il proprio marchio, nella propria azienda prima di commercializzarlo. Nessuna grande maison in questa categoria e spesso nessun marchio anche se in Italia forse qualcuno si ricorda del Grand Tour distribuito qualche anno fa da Tenute Setteponti o del Le Monde Champagne di Joaquin in Campania.

MAMarque auxiliaire. La tipologia più commerciale anche se, ogni tanto, offre rapporti qualità/prezzo notevoli. Letteralmente significa marchio di Champagne posseduto da una terza parte che non è il produttore, come ad esempio Champagne con marchi di un supermercato. Si tratta, in pratica, di Champagne finito, fornito da diversi produttori e successivamente venduto con l’etichetta del supermercato come il recente e ormai famoso Bissinger Premiere Cru della Lidl, decisamente non uno dei casi in cui il rapporto qualità prezzo sia da ricordare.

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

11 Commenti

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Ernestotimbraforte

circa 9 anni fa - Link

Ottimo post, leggo molto volentieri i tuoi articoli, perché sono sicuro che parlano di vino e non di altre amenitá intorno al mondo del vino. Si evince che, tolti i giganti dello champagne, le novitá piú interessanti arrivano ora dai "piccoli" récoltant manipulant. Mi diresti, a tuo avviso, quali sono i piú interessanti e perché.

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Andrea Gori

circa 9 anni fa - Link

Ciao Ernesto, ti confermo che gli Champagne più interessanti, ma non necessariamente i più buoni, provengano da qualche anni dai Recoltant! Per farti un'idea dei migliori di certo puoi leggere i nostri assaggi fatti a Roma un mesetto fa... http://www.intravino.com/grande-notizia/champagne-bio-e-biodinamici-a-roma-laltro-lato-del-vin-mordace-doltralpe/ più gli RM che trovi negli assaggi fatti a Firenze e Cavenago ad ottobre (trovi tutto su Intravino!)

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antonio f.

circa 9 anni fa - Link

io sapevo che MA stesse per "marque d'acheteur". sinonimia?

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Andrea Gori

circa 9 anni fa - Link

Si, esatto, sinonimia! Qui abbiamo usato la definizione esatta che usa oggi il CIVC

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marno

circa 9 anni fa - Link

fleury, janisson baradon, leclapart, laherte, egly ouriet, gaston chiquet etc etc. anni fa c era una francese tale dauphine che ne importava a milano di ottimi. chissa dove è finita...

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Andrea Gori

circa 9 anni fa - Link

credo che la sua azienda di importazione sia fallita, comunque è stata tra le prime a importare tanti RM

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Alberto Salis

circa 9 anni fa - Link

Vorrei che mi venisse spiegata la differenza tra cri , gran cru, premier cru ecc ecc grazie!

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beniamino

circa 5 anni fa - Link

mi sono affacciato da poco al mondo dello champagne ... molto ..molto interessante .... mi piacerebbe conoscere di piu

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Franco

circa 5 anni fa - Link

spalanca il portafoglio e bevi

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Giuseppe Giugliano

circa 2 anni fa - Link

Ciao mi sono imbattuto in una moet e chandon , leggendo l'etichetta ho notato la dicitura NM 205-01. Vorrei sapere quei numeri cosa identificano

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Andrea Gori

circa 2 anni fa - Link

Credo siano i codici di MOet come imbottigliatore ma non sono sicurissimo

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