TerroirVino 2015. Prima o poi doveva succedere, che qualcuno dicesse “splendida cornice”

di Fiorenzo Sartore

Caro il mio lettore, non so te, ma io temo di essere uno di quelli che nascono incendiari e trapassano pompieri. Dopo un’onesta carriera bloggarola, tutta dedicata a combattere le frasi fatte e fuffose che descrivono il nostro gaio enomondo, devo cedere di schianto e dire che la sede del prossimo TerroirVino a Genova è indubitabilmente, ineluttabilmente, una splendida cornice. Per avere un’idea, questa una foto aerea:

“L’incontro tra vino, persone e web” giunto all’undicesima edizione si tiene a Genova in uno dei luoghi più suggestivi possibili, Villa Lo Zerbino. L’elenco degli espositori è ancora in costruzione, ma per intanto segnatevi la data e tutto il resto: Lunedì 22 Giugno 2015. Domenica 21, invece, c’è la Unplugged Unconference.

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Fiorenzo Sartore

Vinaio. Pressoché da sempre nell'enomondo, offline e online.

6 Commenti

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Francesco Garzon

circa 9 anni fa - Link

Ho sempre trovato Genova una città (spesso sottovalutata) piena di risorse ambientali ed architettoniche affascinanti. Fare due passi lungo un breve tratto del porto per raggiungere i Magazzini del Cotone l'ho sempre trovato, facendo un analogia con la cucina, una sorta di comfort food per lo spirito. Questa villa è sicuramente un luogo decisamente più elegante e ricercato, ma credo che possa trasmettere ugualmente tutte le emozioni che regala una città come Genova. (Detto da un Milanese che in Liguria non ci va quasi mai. Purtroppo)

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Luca Proietti

circa 9 anni fa - Link

Le ultime due edizioni sono state sotto tono, sopratutto l'ultima dove l'affluenza è stata molto scarsa. Le prime edizioni le ricordo abbondanti di Gioia, spero ritornino quei tempi.

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Filippo Ronco

circa 9 anni fa - Link

Ciao Luca, l'ultima edizione è andato male il giorno in più (la domenica) che infatti abbiamo tolto ma molto bene il lunedì, direi come gli altri anni. Certo c'è una quantità di manifestazioni impressionante e molti produttori di una certa fascia tendono più a fare gruppo su certe manifestazioni molto etichettate in un certo modo cosa che noi, nel bene e nel male, abbiamo sempre voluto evitare (darci etichette dico). Lo spostamento, con tutta la mole di lavoro nuovo che comporta, è proprio teso a recuperare quel clima di gioia (direi festa), serviva un luogo più raccolto che fosse in linea con il nostro modo di fare le cose, meno burocratese e più sognatore. Molto dipenderà dai produttori che ci seguiranno in questo nuovo spazio naturalmente, noi ce la metteremo tutta, come sempre.

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Luca Proietti

circa 9 anni fa - Link

Speriamo bene, ti faccio un grandissimo in bocca al lupo e confermo già la mia solita visita. Concordo sul non dare etichette anche perché più eventi etichettati ci sono e più stanno perdendo qualità. Mi riferisco agli eventi di vino naturale. Per avere più "clienti" (espositori) hanno allargato le maglie e dentro c'è di tutto. Percarità a me interessa il vino buono e quindi naturale o non naturale chissenefrega, però se è un evento di vini naturali come ad esempio Sorgente del Vino live di Piacenza e questo anno allarghi ai vini "artigianali", che senso ha? Meglio Terroir Vino che da sempre ha messo davanti il terroir in qualsiasi modo venga fatto il vino.

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doxor

circa 9 anni fa - Link

beh qualsiasi modo spero di no...e a Piacenza ci faremo un'idea parlando coi produttori..non è che la parola "artigianale" sia negativa di per sè o sia un allargamento..anche i vini 'naturali' certo hanno di lavoro artigiano..

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Luca Proietti

circa 9 anni fa - Link

Artigianale non è negativo, tanti produttori naturali si definiscono tali. non capisco il miscuglio. Ci hanno bombardato i maroni per anni con proclami di purezza naturale, solo il vino naturale ed adesso una delle manifestazioni storiche come Sorgente del Vino ha quasi il 40% di produttori che naturali non sono. Perchè? Forse gli organizzatori avevano necessità di fare cassa? Bene! I Produttori non naturali hanno partecipato perché gli fa comodo cavalcare l'onda del naturale? Bene. Però sono curioso di sapere che cavolo raccontano ai banchetti, io non me li perdo il prossimo we.

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