Sonic Decanter invecchia il vino col suono. Adesso manca solo la verifica sperimentale nello spazio

di Pietro Stara

Conosciamo tutti “Futura”, la missione dell’Agenzia Spaziale Europea, a cui partecipa l’italiana Samantha Cristoforetti: nella Stazione spaziale internazionale, comodamente raggiunta con un razzo Soyuz, che prima faceva la linea del 35 barrato, partito da Bajkonur (Kazakhstan), l’équipe internazionale si dovrebbe occupare di:
1) Esperimento ‘Drai Brain’.
2) Wearable monitoring.
3) Macchina per il caffè espresso spaziale.
4) Stampante in 3D.
5) Rilevazioni sul comportamento dei fluidi.
6) Tecniche di decontaminazione dai batteri.
7) Come si sviluppano le cellule in assenza di peso.
8) Perdita di massa muscolare.
9) Nanoparticelle contro l’osteoporosi.
10) Adattamento del cervello allo spazio. Per l’ultimo esperimento è stata prevista la partecipazione del governo italiano al completo: in caso di successo, i membri del Governo verranno ibernati e lasciati assorbire dal buco nero più vicino.

Ma, attenzione: noi sappiamo, con buona certezza, che quei dieci punti non sono altro che coperture per la stampa mainstream, embedded e per il canale RAI Yo Yo. In realtà la missione è stata realizzata con l’unico e preciso scopo di provare il Sonic Decanter a livello interstellare, dopo il suo luminoso successo terracqueo. Ebbene sì, il Sonic Decanter, creato dall’imprenditore americano Michael Coyne, fa leva su di un principio elementare: impiega onde sonore ad alta frequenza che vanno a modificare la struttura molecolare del vino. L’aggeggio per realizzare tutto questo è appunto il Sonic Decanter: prima l’acqua, poi il vino. Tasto per il vino rosso e tasto per il vino bianco. 20 minuti per il vino rosso e 15 per il bianco. E poi il vostro vino acquisirà le caratteristiche organolettiche di un prodotto evoluto per anni. Insomma, ci mettete dentro del Nebbiolo e avrete un Barolo in men che non si dica; poi lo provate con un Tavernello e avrete un Tavernello.

Ora si tratta di sperimentare il Sonic Decanter a livello interplanetario, dal momento che vi sono produttori di vino dell’Oregon e di Settimo Milanese che sarebbero interessati a commercializzare i loro vini maturati “all’istante” ai Guardiani della Galassia. Uno studio francese di tutto rispetto, infatti, presentato da un folto gruppo di studiosi fra cui i francesi Iman Momken e Stephan Blanc, e pubblicata sul Faseb Journal afferma che il resveratrolo può prevenire gli effetti dannosi per la salute sperimentati dagli astronauti. Figuriamoci quello invecchiato.

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Pietro Stara

Torinese composito (sardo,marchigiano, langarolo), si trasferisce a Genova per inseguire l’amore. Di formazione storico, sociologo per necessità, etnografo per scelta, blogger per compulsione, bevitore per coscienza. Non ha mai conosciuto Gino Veronelli. Ha scritto, in apnea compositiva, un libro di storia della viticoltura, dell’enologia e del vino in Italia: “Il discorso del vino”.

1 Commento

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carolain cats

circa 9 anni fa - Link

voglio fare l'astronauta anche io e liberare nello spazio i membri del governo dopo averli passati nell'aggeggio a onde sonore: creerei una supernova colossale

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